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1) La realtá non è un sogno...

La giornata era quasi finita e non vedeva l'ora di tuffarsi nel divano e guardare la TV. Prese la bicicletta e si diresse a casa.
Sul portale l'aspettava sua madre, furiosa per il ritardo.
" Ancora? Ti aveva detto di non ritornare a casa tardi."
"Scusa, io e Liuke siamo andati a prendere un gelato..."
La madre scosse la testa e la fece entrare.

Un rumore snervante svegliò Shaily, era ora di andare a scuola, veramente. Quindi era tutto un sogno. Ogni notte la stessa scena.

Doveva capire che non era reale: era un'orfana...Come poteva avere dei genitori?

Provò a ricordare il viso di quest'ultimi nel sogno. Non riuscì nel suo intento. Difatti, non l'aveva mai visto.

La sua vita era sempre la stessa.

Era una ragazza piena di voglia di vivere, però il destino del presente le aveva riservato una triste esistenza: le aveva tolto tutto e non le avrebbe regalato niente.

Almeno aveva Liuke il suo migliore amico da quando erano piccoli.
Viveva da sola insieme a sua zia, una donna scorbutica, ma con un cuore d'oro.

Il campanello di casa suonò.
Era Liuke. Shaily si era completamente dimenticata che Liuke doveva accompagnarla a scuola.

La ragazza si vestì in tutta fredda, mettendosi le prime cose che trovò nell'armadio. Poi scese in velocità però sua zia le urlò: "Shaily, dove vai senza colazione?"
Considerando che la cucina di zia Diana faceva abbastanza schifo, la ragazza disse:" Scusa zia, non ho fame... ciao a dopo."

Appena uscita dal portoncino, montò sulla moto di Liuke e si diresse a scuola. Arrivarono a scuola, tutti erano già in classe. Raggiunsero l'aula di corsa ed entrarono sfiniti. La prof fece un'occhiataccia ai due.

Alcuni si misero a ridere, però Liuke e Shaily non ci fecero caso e si sedettero ai propri posti.

"Ciao bellezza..." disse il compagno si banco della ragazza.
"Ciao Richard."disse Shaily con tono scocciato.
"Vuoi uscire con me dopo?"
"Richard, come al solito la risposta è no..."
Liuke, che si trovava nel banco davanti si girò e disse:" Ha un impegno oggi e per i prossimi giorni. Stalle alla larga."
"Calmo, calmo signor invidia" disse Richard."

La professoressa sgridò i tre e immediatamente il litigio si placó.  

Nessuno sapeva cosa sarebbe avvenuto dopo...

Durante la seconda ora Liuke vide Shaily appoggiata sul banco e le chiese se stava dormendo. Non ricevette alcuna risposta.
Allora Liuke insistette dicendo:" Tutto bene???"
Ancora niente.
"Prof. Shaily sta male..."

Un vento forte scostava i capelli di Shaily. Il bianco sovrastava il vuoto. Dove si trovava? Una voce misteriosa risuonava in quello strano posto.
"Chi parla?" disse la ragazza.
"Non puoi capire chi sono..."
"Che cosa vuoi da me?"
La voce rispose :
" Nel mondo ci sono poche persone che possono raggiungere il Limbo con la forza di volontà. Tu sei una di quelle. Non ti sei mai accorta avvengono fatti stran i? Ti sei accorta delle scomparse misteriose?"

La ragazza a bassa voce rispose:" Beh, se qualcuno scompare non è  certo colpa mia, nemmeno di questo posto..."

"Ottusa! Un ente malvagio si é impossessato del passato e del presente... Quelli come te possono far evitare questo."

All'improvviso quel luogo cambiò: sotto i piedi di Shaily il bianco divenne terreno e sopra di lei il cielo divenne nero. I cadaveri erano sparsi ovunque, come il loro sangue. Shaily rimase paralizzata. Tra quei cadaveri c'era anche lei...
"C-che significa ciò?! Fa scomparire questa oscenità!"

La voce continuò: "Ritorna."

Doveva ritornare in quel posto? Ma che incubo stava vivendo?.

"Io, io non..."

Non era un incubo, purtroppo era troppo tardi.

"Shaily, Shaily!!! Ti senti bene?"
Lentamente la ragazza aprì gli occhi e si ritrovò circondata da persone che la fissavano.
Lei non riusciva ancora a parlare. Era sconvolta.
Liuke era accanto a lei e le teneva la mano. Shaily riuscì solo a dire: " Voglio ritornare a casa..."

Nel pomeriggio Liuke la chiamò al cellulare:" Ciao, come ti senti?"
"Meglio, passa da me." disse Shaily.
Quando il ragazzo arrivò la zia lo accolse.
Shaily sentì bussare alla porta della sua camera e salutò Liuke.
"Allora, cos'è successo?" chiese il ragazzo pacatamente.

"Non sono svenuta, mi trovavo in una specie di Limbo è una voce strana mi..."

"Calma, che succede Shaily?"

Ma la ragazza continuò sconvolta senza ascoltarlo." E poi, e poi c'erano cadaveri ovunque, distruzione e sangue e poi..."
" É meglio se ti riposi..."

Shaily guardò sconvolta l'amico, con una punta di tristezza.

"Liuke, non mi credi?"

Il ragazzo balbettando rispose alla giovane:
"Credo che tu abbia sognato, riposati... a dopo."

Tra i due ci fu silenzio.

Per la tensione, il ragazzo uscì dalla camera, salutando Shaily.

Uscì dalla casa e si avviò verso la sua. Era sera e il cielo limpido: non vi era una nuvola, le stelle scintillavano sopra alla sua testa.

Prese la sua moto e con un giro di chiave partì. Una strana sensazione di diffuse dalle gambe...

Non si sentì più le gambe e le mani formicolavano.

Cadde dalla moto.
La strada era isolata e nessuno poteva aiutarlo.

Il ragazzo si accostò al ciglio della via e si accorse che le sue mani erano avvolte da una luce.

Ad un tratto scomparvero dalla sua vista.
Stava sparendo nel nulla...

"Che mi succede? Aiuto, aiut-..."

L'intero corpo era luminoso e alla fine sparì...Come smaterializzato. La sua anima, come una farfalla, si levò dal corpo è scomparì da quel mondo.

Scomparve da solo. Lasciando dietro di sé delle scintille tali da accendere la notte...


La zia stava leggendo il giornale:" Scomparso un ragazzo..."
"A sì zia? Chi?" chiese la ragazza incuriosita.
"Sul giornale c'é scritto di un certo Liuke, 17 anni."
"Fammi vedere zia..."
Con agitazione Shaily afferrò il giornale. Impallidì di colpo, era lui. La sua foto.

Tutto cominciò a diventare bianco.

"Shaily, Shaily stai bene? Oddio é svenuta di nuovo..."

Non era svenuta.
Non si sarebbe più risvegliata...Forse.


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