
Tutorial
La ragazza aprì gli occhi.
Li sbattè un paio di volte.
Le sembrava di essere avvolta da una nebbiolina azzurra.
Era a dir poco confusa.
Provò a muoversi, ma era come se stesse galleggaindo in qualcosa e allo stesso tempo fosse bloccata dentro qualcosa.
Provò a prendere una boccata d'aria.
Non arrivava niente ai polmoni, eppure non stava soffocando.
Poi, una voce robotica parlò, priveniendo da tutto l'ambiente attorno a lei.
- 𝙲𝚊𝚛𝚒𝚌𝚊𝚖𝚎𝚗𝚝𝚘 𝚌𝚘𝚖𝚙𝚕𝚎𝚝𝚘 - dettò, poco prima che la nebbia attorno alla ragazza cominciasse a svanire.
La ragazza si sentì cadere.
Non fece in tempo a urlare, dato che atterrò su un letto pochi decimetri più in basso.
Di fornte a sè, il soffitto era immacolato, fatto di legno.
Si guardò attorno, mentre cominciava a respirare affannosamente.
- Cosa... cosa diamine-
Si mise seduta.
Non ricordava molto.
Si portò le mani alle tempie, massaggiandosele.
Ah, giusto.
Aveva accettato di partecipare a un esperimento offerto dalla sua scuola superiore.
Sì, aveva accettato di connettersi a uno strumento che l'avrebbe inserita in una realtà virtuale e poi sottoposta ad alcuni test.
Sarebbe durato qualche oretta massimo.
Si alzò, ora più tranquilla.
Si stiracchiò.
E si avviò dalla porta della stanza.
Nel corridoio notò in lontananza un ragazzo dai capelli di un castano rossiccio,
- Piacere, io sono Akkey Okare. Tu sei?- chiese tendendole la mano.
La ragazza gliela strinse.
- Piacere, mi chiamo Jimmy... okay no scherzo: sono Akemi, l'ultimate film director. Perchè ho un martello?- continuò sventolando l'arma che aveva trovato per terra nella sua stanza - per rompere la quarta parete, no?-
Akkey rimase un attimo zitto, fissando l'arma.
Poi sollevò lo sgaurdo, mentre ridacchiava.
- Sei percaso un NPC?-
- NPC...?- rimase confusa, prima di realizzare.
- aH anche tu sei uno studente della Hope Peaks Academy?-
- Esatto. A quanto pare, mi sono sbagliato. Scusa.-
- Tranquillo. Quale è il tuo ultimate?-
- Ultimate doctor, se proprio vuoi saperlo.-
- Oh, che figo!- commentò sorridendo.
Poi, sentì dei passi alle spalle.
I due si voltarono, notando un ragazzo dai capelli bianchi con alcune ciocche rosa.
Sembrava abbastanza a disagio.
- Piacere di conoscervi!- disse - Io sono... AH sì Tani Fujii, l'ultimate Skateboarder! E niente spero di esservi simpatic*.-
- Piacere!- ricambiò con un sorriso Akkey tendendogli una mano.
- Quindi, anche tu sei della Hope Peaks Academy?-
- Oh? Sì, esatto.- mormorò il ragazzo, abbassando lo sguardo.
- Beh, andiamo a cercare se ci sono altri compagni!- li interruppe Akemi dando una pacca sulle spalle a entrambi, facendo per sbaglio del male a Tani dato che aveva ancora il martello in mano.
- Ahi.- si lasciò sfuggire l*i.
- Ah, scusa. Questo dovrei metterlo via.- commentò la ragazza allontanandosi dai due.
Era il momento di osservarsi in giro per capire la situazione, e quale fosse la prova.
Quel corridoio era occupato da altre stanze, per la precisione quattro da un lato e cinque dall'altro.
Nel lato con quattro stanze di fronte alla quinta stanza c'era un ascensore, e parte del piano, dalla parte opposta a quella dell'ascensore, c'erano delle scale che andavano sia giù che su.
Si avviò verso le scale.
Salì, trovandosi a un altro piano con la stessa pianta di quello sotto.
A quel piano, si trovavano due ragazze, proprio in cima alle scale.
Entrambe avevano i capelli colorati: una per metà rosa e metà fucsia, ed era intenta a giocarci mentre si guardava attorno con aria nervosa e un sorriso sulle labbra. Le sembrava familiare. L'altra aveva due codini, coi capelli colorati di rosa e azzurro.
Sorrideva in modo sincero, e fu la prima a parlare.
- Hey! Hai bisogno di qualcosa? Prima permettimi di presentarmi: mi chiamo Runa Hattori, ma puoi chiamarmi Ruu. Piacere!-
- Oh? No, grazie!- disse la registra sorridendo - Io sono Akemi Teruhashi, piacere! Si voltò verso l'altra ragazza, che sembrava un po' a disagio.
- Tu... mi sembra di conoscerti già.-
- Eh? Certamente!- ridacciò l'altra sorridendo - Io sono la famosissima Blerry, l'ultimate e-girl streamer! Felice di conoscerti, dolcezza!-
La streamer si guardò attorno, sempre sorridendo, mentre si dondolava sui talloni.
Non la guardava negli occhi. Sembrava fosse intenta a cercare qualcosa.
- Dimmi, hai per caso idea di quali prove stiamo per affrontare?
- No, purtroppo. Mi sono svegliata da poco a essere sincera.- ammise lei sventolando una mano, quella col martello in mano.
- Ah, beh, allora io e Blerry continueremo a cercare in giro qualcuno che abbia scoperto qualcosa. Stavamo giusto per scendere. Vuoi unirti a noi?- chiese con non chalance Runa, ignorando il martello, emntre Blerry lo fissava nervosa.
- No grazie, Ruu. Continuerò a fare un giro.- ammise Akemi salutando le due e continuando a gironzolare per il piano.
Vide un ragazzino uscire dall'ultima stanza sul lato destro del piano, che si guardava attorno con aria confusa.
Era poco più basso di lei, aveva i capelli arancioni e un adorabile cappello con delle orecchie da coniglio.
- Hey!- lo salutò Akemi avvicinandosi sorridendo, mentre lui sussultava e si voltava di scatto.
- Io sono Akemi Teruhashi, tu?-
Il ragazzino cominciò a battere i peidi per terra, nervoso, mentre si aggiustava il berretto, quasi per coprirsi il volto ora rosso.
- ...oh! Ehm! Sono Fumihiro... Sakai- a quel punto sospirò e abbassò la voce -... l'ultimate needle felting artist. Non penso tu sappia cosa sia.- e aveva ragione, Akemi era confusa - In pratica faccio dei pupazzetti- a quel punto la sua voce si rallegrò - piecre di conoscerti!- disse prima di fare un piccolo inchino.
Poi, sentirono una porta cigolare alle spalle di Akemi.
Si voltarono.
Una giovane donna era appena uscita dalla propria stanza, una porta più in là da quella di Fumihiro.
Indossava una giacca nera ed elegante, dei tacchi, e aveva lo sguardo puntato sui due.
Probabilmente aveva origliato la loro conversazione, e sembrava intenta a giudicarli.
Aveva un volto noto.
Akemi strinse un attimo gli occhi, il nome della bellissima donna cogli occhi di ghiaccio sulla punta della lingua.
- Tu sei l'ultimate model, vero?- chiese.
- Esatto. Eufrazja Sadowski, per la precisione. Piacere di fare la vostra consocenza.-
A quel punto aggiustò la sua postura. Abbassò lo sguardo sui due, ora che era almeno una quindicina di centimetri più in alto di loro, prima di fissare negli occhi Akemi.
Akemi strinse le labbra.
Le dava fastidio quella sua aria di superiorità.
- Anche tu sei famosa, no? Devi essere molto brava in quel che fai. Non mi dispiacerebbe vedere qualche tua opera. - disse secca con tono gelido.
Sarcasmo, ovviamente.
Solo perchè lei aveva una figura perfetta e i tacchi fighi e... e... e insomma, ci siamo chiariti.
Akemi le sorrise, nascondendo l'astio.
- Certo, mi farebbe molto piacere.-
L'altra annuì piano, schioccando la lingua.
Diresse lo sguardo a Fumihiro, che si stava massacrando il cappello, nervoso, mentre provava a non mostrare il suo disagio.
- Adoro il tuo cappello.- disse con il solito tono freddo.
- G... grazie..?- disse piano Fumihiro.
Akemi non capiva bene che stesse succedendo, ma conveniva non parlare.
La modella continuò a parlare.
- Spero potremmo avere un buon rapporto. Ora scusatemi, ma dovrei cercare una persona.- si voltò e se ne andò fuori
Poi, si sentirono dei passi.
Anch'essi venivano dalle spalle di Fumihiro e di Akemi.
Entrambi si voltarono.
Davanti a loro, un ragazzo dai capelli biondicci, che sorrideva.
- Piacere di conoscervi, potete chiamarmi Sora! Come avrai (probabilmente) sentito parlare, sono l'ultimate cotton candy maker!-
- A vostra completa disposizione per ogni problema dolciario! E non preoccupatevi di dover prima prendere un appuntamento con "*l* mitic* Sora" o cose simili... dubito ce ne sia bisogno, dovunque siamo ora, ahahah -
E fece un inchino.
Akemi era sempre più confusa dai personaggi che stava incontrando.
- È un piacere, Sora. Io sono Akemi. Sto perlustrando questa villa. È molto realistica anche se è tutto uno simulazione, non è vero?-
- Confermo! Anche i sensi sono al massimo! Poco fa ho per sbaglio tirato un calcio alla porta, ha fatto malissimo, per poco non tiravo un paio di bestemmioni.-
- Comprensibile.-
Attimo di silenzio mentre si fissarono.
- Già.- disse *l* ragazz*, mentre Fumihiro fece per aprire la bocca.
- Beh, io scendo giù. Vi aspetto sotto. Oppure volete - lo interruppe Akemi prima di andarsene.
Si avviò verso l'ascensore.
Perché mettere un'ascensore in una casa a due piani?
Incuriosita, decise di usarlo.
Entrando, notò subito che il numero di tasti era a dire poco elevato.
Contava tre piani, quello terra e tre piani sotterranei.
Era confusa.
Tre piani?
Ma le scale si fermavano al secondo.
Decise di esplorare il terzo piano.
L'ascensore si avviò, ma quando le porte si aprirono sul terzo piano vide con grande disappunto un muro di fronte a sé, con sopra scritto "da sbloccare al secondo livello".
Decise di scendere al piano terra.
Rimase a bocca aperta.
L'ascensore si apriva in una sala tirata a lucido, coi mobili bianchi, neri e con qualche tocco rosso, come le rose in un vas elegante nero che torreggiava su un mobiletto bianco.
C'erano vari divanetti e poltrone, e una tv a dir poco enorme.
E c'erano anche varie console.
Si avvicinò a tali oggetti.
Non notò la ragazza dai capelli scuri nello sfondo che la fissava in silenzio, con un libro in mano, da quando era entrata.
E non la notò per qualche minuto buono, mentre esaminava alcune cassette di videogiochi.
Poi si voltò e si lasciò sfuggire un urletto di sorpresa.
L'altra sbiancò e indietreggiò, anche se mantenne la sua faccia impassibile.
Akemi si ricompose in fretta.
- Oh, scusami, non ti avevo visto.-
- Fa' niente...- commentò piano l'altra.
- Io sono Akemi, sono una registra! Tu?-
- Oh? Io sono Michiko... uhm, Kaneki Michiko. Piacere di fare la tua conoscenza.- disse assicurandosi di non guardare in faccia la registra.
Un'altra introversa, a quanto pare.
Oh, beh.
- Piacere mio, Michiko! Che leggi?-
- Oh? Questo? È un libro... un libro di racconti.- si morse un attimo le labbra, un poco a disagio. - Principalmente racconti horror.-
- Ti piacciono gli horror?-
- Mi... mi piacciono tutti i generi. Ho trovato questo libro in quello scaffale alle mie spalle- e indicò la libreria dietro di lei - e dato che non so bene che sta succedendo, stavo pensando di utilizzare la bibliomanzia.-
- Bibliomanzia? Cos'è?-
Michiko abbassò lo sguardo sul libro.
- Io sono l'ultimate fortune teller, e tale mio talento è legato soprattutto alla bibliomanzia. In pratica, prevedo il futuro leggendo ciò che c''è scritto in un punto casuale del libro, rispondendo, spesso in modo criptico,
- Davvero? Forte! Potresti per favore prevedere il futuro?-
- Oh? Certo.- si mise a sfogliare il libro, sempre con aria impassibile mentre teneva gli occhi bassi.
- Qual è la tua domanda?-
Akemi si fermò a riflettere.
- Allora... cosa ci facciamo qui di preciso?-
La ragazza dai capelli viola chiuse gli occhi, fece scorrere le pagine tra le sue dita e poi, sempre ad occhi chiusi, puntò una frase casuale.
Aprì gli occhi, e con voce piatta, lesse:- la tomba si chiuse su di lei, tagliandole ogni via di fuga-
Ci fu un attimo di silenzio.
- Forse un libro horror non è il più adatto per prevedere il futuro, vero?- disse Akemi ridacchiando - Mi è venuto un brivido, a essere sincera.-
- Non preoccuparti, le risposte vanno sempre interpretate. Quindi, non è detto che siamo in pericolo. Forse la sfida è una specie di... escape room, si dice così, vero?-
- Ah, certo! In effetti, l'esperimento al quale ci siamo sottoposti deve analizzare le attività celebrali, no? Quindi, anche l'adrenalina, la logica, eccetera?-
- Sì, presumo...- disse tenendo lo sguardo basso l'indovina.
Chiuse il libro, rimanendo in silenzio, mentre Akemi si guardava attorno.
- Beh, io vado! A dopo, Michiko!-
- A dopo...- rispose l'altra con un cenno della mano mentre Akemi continuava la sua esplorazione.
Entrò in un'altra stanza, che era evidentemente la cucina.
Era motlo grande, dotata anche di una porta di ferro che probabilmente conduceva a una cella frigorifera.
Accanto a tale porta, c'era un frigo.
C'era un grosso tavolo grigio e lucido, e un lungo piano che occupava tutta la parete, e aveva di fronte a sè anche un paio di finetre che si affacciavano sul guardino sul retro della casa, dal quale si vedevano due persone.
C'erano vari cassetti e mobiletti, una lavastoglie e un lavandino.
Davanti al frigo, c'era un ragazzo dagli abiti eleganti che si guardava attorno.
Aveva appena preso una bottiglia d'acqua.
La notò praticamente subito.
- Oh ma guarda un po', non sembri una persona di una classe elevata dato i tuoi vestiti. - Akemi si lanciò un'occhiata ai suoi vestiti. Che avevano che non andava?
Tuttavia, il ragazzo non aveva finito.
- Comunque, è educazione presentarsi perciò lascia che mi presenti, io sono Aurelio De Rosa, l'Ultimate mafia boss.- continuò togliendosi il cappello e facendo un inchino.
- Mafia boss...? Ah, io sono Akemi Teruhashi, ultimate film director!- il ragazzo probabilmente non voleva insultarla dicendo che non sembrava una persona d'alta classe, e sembrava molto educato.
- Anche tu stai partecipando all'esperimento della Hope Peaks academy?-
- Esattamente. Non so ancora cosa dovremmo fare di preciso, ma non mi aspettavo di risvegliarmi in una realtà virtuale così ben dettagliata. Avevano solo accennato a qualche test, quindi tutto ciò dovrebbe durare poco. Perché sprecare tempo a creare una realtà virtuale che rispecchia appieno la realtà solo per fare qualche test?-
- Oh, probabilmente è per analizzare tutte le aree del cervello. Probabilmente giocheremo a una specie di escape room, presumo.-
- Capisco. Ma cosa ti fa pensare che la prova sarà proprio un'escape rom?-
- Ho incontrato un'indovina poco fa. Ha predetto...- e si fermò, dato la criptica e inquietante risposta ottenuta poco prima non era proprio rassicurante - Ha predetto qualcosa riguardo delle vie di fuga.-
- Oh, capisco.- Aurelio sorrise gentilmente - Be', presumo che non ci resi nient'altro da aspettare per scoprire cosa accadrà in seguito.-
- Concordo.- disse l'altra ricambiando il sorriso - Io starei esplorando il posto. Sei già stato ai sotterranei?-
- Sotterranei? No, sono sceso dalle scale qua affianco, ma non si può scendere di più.-
- Presumo si una delle aree bloccate raggiungibili solo con l'ascensore, allora. Grazie per l'informazione.- disse allontanandosi la regista.
- Prego e arrivederci.-
La ragazza uscì dalla cucina.
C'era una stanza che faceva da ingresso e vano tra le due porte che portavano all'esterno, una sul davanti e una sul retro, e c'erano anche le scale che portavano al primo piano.
Lì, stavolta, c'era un ragazzo mascherato seduto sugli scalini.
Scrutava il posto con uno sguardo vigile, e Akemi so sentiva quasi intimorita da quel ragazzino.
- Oh, ehi.- la salutò lui con un tono vispo, alzandosi e avvicinandosi, mentre la scrutava.
Akemi fece quasi un passo indietro, mentre il ragazzo con la maschera da volpe si avvicinava.
- Ehi!- ricambiò subito il saluto - Io sono Akemi Teruhashi.-
- Piacere. Hai già visitato la casa? Io sono uscito poco fa, e mi turba come questo posto sia avvolto da una specie di barriera.-
- Che?-
- Già. C'è una barriera che avvolge questo posto, come una cupola di vetro. E sembra di essere su un jsolotto galleggiante in una specie di gas azzurrognolo.-
Akemi rimase un attimo in silenzio.
- Sarà perchè questo è un mondo virtuale. Tu sei?-
- Concordo.-
Attimo di silenzio.
- Tu sei?- ripetè la registra, un poco irritata.
- Ah, scusa.- il ragazzo sorrise - Sono Daiki Nakaya, Ultimate hunter.-
- È un piacere, Daiki.- la ragazza lamciò un'cchiata alla porta che conduceva al retro.
- Quindi, hai notato qualcos'altro di strano?-
- Oh, sì! Una specie di ponticello di corda ma al quale non possiamo accedere. C'è un cartello con sopra scritto "sbloccare al livello tre".-
- E dove conduceva?-
- Non posso dirtelo con certezza, purtroppo.- ammise il cacciatore - dato che c'era una nebbia fittissima che lo avvolgeva.-
- Chiaro.- la ragazza annuì, ancora a disagio da quella bizzarra figura.
Però non sembrava avere cattive intenzioni.
Non le piaceva per neitne npn poter analizzare bene le persone.
- Ci vediamo in giro, Daiki!-
- A dopo.-
La ragazza uscì dalla porta che portava sul retro.
Uscì.
L'erba era verde, il sole spendeva, il cielo era turbato solo da un paio di nuvole bianche eteree.
C'era anche una piscina con varie sdraio , e un paio di ombrelloni.
C'era invece, dal lato opposto, un giardino con una picocla serra e un'rticello, e in mezzo un capanno in legno con dei dettagli verdi, probabilmente per gli attrezzi.
Davanti a tale posto, c'erano due persone, intente a parlare animatamente.
Akemi camminò dirtta, una mano davanti, lo sguardo basso per vedere il possibile bordo.
E lo vide.
Era proprio come diceva Daiki: erano su un isolotto che galleggiava in un mare di nebbia azzurra.
Appoggiò una mano sulla barriera, che era fredda e spessa.
Proprio come il vetro.
Però, non vedeva nessun ponticello.
Sentì dei passi alle sue spalle.
Si voltò, e si trovò avanti le due persone che aveva visto chiaccherare nel giardino.
- Ehilà, che guardi?- chiese con tono vispo la ragazzina dai capelli viola, mentre l'altro, coi capelli bianchi e le ciocche arcobaleno, si era avvicinato anche lui alla barriera e aveva lanciato un'occhiata sotto.
- Siamo proprio in alto, miao-
Akemi si voltò verso il tipo, confusa.
- Ehy, stellina! Io sono Skyler, o Sky, come preferisci chiamarmi. Tu chi sei?- continuò canticchiando le ultime parole e sorridendo in modo adorabile
- Akemi. Ultimate film director.- si voltò verso la ragazza dia capelli viole, che sorrideva tranquilla.
-Tu sei?-
A quel punto, la ragazza dai capelli viola fece un sorriso a trentadue denti, con aria furba.
- Chi sono io? Boh! Forse mi chiamo Lia, se ti va! Ma chiamami pure come vuoi!-
- Oookkay.- attimo di silenzio.
- I vostri ultimate quali sono?-
- Non lo ricordo, miao- mentì uno
- Ti piacerebbe saperlo, vero?- disse l'altra ridacchiando.
Ci fu un attimo di pausa.
Poi, Lia scoppiò a ridere fragorosamente.
- Scusate...- disse piano, ridendo - Mi è venuta in mente una cosa buffa.-
- Stai tranquilla, Violetta! Miao-
"Qua sono tutti pazzi" fu il principale pensiero della ragazza che poco priam andava in giro con un martello, che in quell'esatto momento era sul tavolo in cucina.
- Anche voi fate parte dell'esperimento?-
- Esperimento? Io mi sono collegato a un videogioco- disse il ragazzo cantinelando l'ultima parola.
- Anch'io- concordò la viola.
- No, aspetta, io ho partecipato a un'esperimento per analizzare il cervello. Anche Aurelio ha concordato con me.-
La regista si ricordò, a quel punto, di un dettaglio importante.
Akkey le aveva chiesto se fosse un npc.
Probabilmente anche lui pensava di essere in un videogioco.
Si morse le labbra.
Che diamine stava succedendo?
- Capisco. Ci vediamo in giro.- disse.
- Ciao ciao, Stellina!- cantinelò Skyler.
- A dopo!- disse Lia mentre Akemi si allontanava.
Akemi diede la spalle alla piscina e decise di fare il giro attorno la casa per arrivare al cortile davanti.
Che poi come faceva a capire quale fosse il davanti e il retro?
Probabilmente dalle decirazioni sui muri.
Passò accanto al muro.
Lì, fu stupita dalla vista di una lunga scala a chiocciola che portava alla terrazza.
Decise di salire.
Arrivata alla cima della scala, notò due ragazzi che parlavano tra di loro.
Almeno, uno stava parlando, l'altro ascoltava annuendo.
Quello che stava in silenzio indossava un cappuccio, mentre l'altro aveva i capelli scuri.
- Ehi!- li salutò.
Il ragazzo taciturno sussultò e sguainò un coltello, voltandosi verso di lei.
Ad Akemi venne un colpo.
L'altro ragazzo alzò un braccio, fermando quello armato.
- Scusalo: è un po' teso. Ma non farebbe del male a una mosca.-
Akemi non ne era convinta, anche perchè il ragazzo incappucciato aveva ancora il coltello in mano.
Il moro continuò.
- Mi chiamo Haru Hieda e lui è mio fratello Nishio Hieda. Sicuramente vorrai sapere i nostri talenti, anche se, appena saprai la risposta, ti pentirai di averlo chiesto. Abbiamo un talento solo che ci dividiamo equamente e siamo dei cacciatori di taglie.-
- Ah.- si limitò a dire Akemi - Io sono Akemi, l'ultimate film director.-
- Allora devi essere famosa!- commentò sorridendo Haru.
- Mi piace pensare di sì.- rispose di rimando la regista, ridacchiando.
Nishio rimase zitto.
Akemi si guardò attorno.
Da lì sopra, so vedeva bene il bordo dell'isolotto.
- Voi... state partecipando all'esperimento oppure ricordate di essere finiti qui giocando a un videogioco?-
- Un esperimento, mi sembra ovvio. Come mai tale domanda?-
- Alcune persone che ho incontrato dicono di essere in un videogioco.-
Haru si porto una mano al mento, riflettendo.
- Forse l'esperimento a qualcuno è stato pubblicizzato come un gioco. Oppure noi partecipiamo a un esperimento mentre gli altri stanno solo facendo un gioco, nel senso che solo a noi stanno esaminando l'attività cerebrale.-
- Oh, certo!- concordò Akemi - Grazie nille, Haru! Ci vediamo!-
- A dopo!-
Nishio fece un cenno con la mano.
Probabilmente era muto.
Akemi se ne andò.
Arrivò finalmente nel giardino di fronte alla casa.
Rimase stupefatta.
C'erano alcune aiuole e un paio di fontanelle messe in lrdine simmetrico, e due persone intente a parlare.
Si avvicinò, attirando l'attenzione dei due.
La prima a parlare fu una ragazzina dai capelli arancioni.
- Hello! Mi chiamo Leilani Homolová, tu invece? È un piacere conoscerti, oh e sono anche l'ultimate voice actor eheh.- disse con un tono allegro mentre sorrideva.
Si intromise l'altro.
- Oh. Salve. Sono Noah Stefan Dietrich. Ultimate jewerly maker. Molto lieto di conoscervi.- disse accennando un sorriso gentile.
- Piacere di conoscervi. I...- fu interrotta da un suono di tromba assordante.
Poi, una voce acuta e rumorosa rimbombò all'nterno della cupola.
- SIGNORI E SIGNORE, SIETE CONVOCATI TUTTI IN SALA! MUOVETE QUELLE GAMBETTE!-
Tutte le persone nella villa rimasero pietrificate da quell'avviso, presi contropiede.
- Oh, dev'essere la prova alla qual siamo sottoposti.- disse sorridendo Noah.
- Sì, giusto...- mormorò, un po' preoccupata, Leilani, mentre cominciava ad avviarsi con gli altri verso la villa.
Alla fine, entrarono nella sala.
Non c'era nessuno che Akemi non avesse già incontrato, e l'unica differenza era un pupazzo a forma di unicorno, seduto sul divano.
Era metà bianco e metà nero, e la parte nera era scheletrica e col uso appuntito. La parte bianca, invece, sembrava molto morbida e aveva delle forme rotondeggianti.
Poi, una voce in falsetto uscì dall'unicorno.
- Sono felice che siate venuti così in fretta alla mia chiamata. Lasciate che vi dica una cosa importante: questo non è un videogioco. Morire qui porrà fine alla vostra esistenza qui e sulla faccia della terra.-
Un mormorio confuso si sollevò tra i vari studenti.
In che senso?
- In più, non potrete scollegarvi da questa simulazione di vostra volontà. Se vorrete uscire da qui e rincontrare i vostri cari, e riprendere le vostre vite, dovrete partecipare a un killing game.-
A quel punto, i vari presenti cominciarono ad avere reazioni variegate, che Akemi si assicurò di osservare per bene.
Runa si portò una mano alla tasca, alla ricerca del telefono, leggermente nel panico.
Vedendo che non c'era, assunse un'espressione più serena, anche se si notava bene la sua ansia.
- Ma no sarà sicuramente uno scherzo!- disse sorridendo e guardandosi attorno in cerca di sostegno.
Tani, invece, non fu per niente controllato come lei.
- ASPETTA! È IMPOSSIBILE... NON PUÒ ESSERE COSÌ! È UNO SCHERZO, VERO?!- a quel punto provò a calmarsi, guardandosi attorno con aria scioccata.
Eufrazja rimase impassibile, in silenzio
Leilani si portò una mano alla bocca, lasciandosi sfuggire un verso di sorpresa.
Sora rimase tranquillo, sorridendo. Probabilmente pensava che fosse tutto uno scherzo, o che l'unicorno stesse solo esagerando.
- Uhm...- si lasciò sfuggire Lia, un'espressione illeggibile sul volto. Ciò infastidì leggermente Akemi.
Anche Daiki rimase in silenzio, probabilmente stava riflettendo.
Michiko rimase in silenzio, incapace di dire una sola parola, gli occhi lucidi.
- Dannazione allora significa che dovrò sporcarmi le mani anche qui?- disse Aurelio, facendo sussultare Akemi - Oh che triste rivelazione, e io che volevo solo starmene tranquillo e divertirmi un po'.- a quel punto, si lasciò sfuggire una risata melliflua.
- C-che significa tutto questo? Che stupido scherzo è...non mi piace, voglio andarmene da qui.- proclamò iniziando a piangere inorridito da quello che stava accadendo Skyler
- Perfavore, manteniamo la calma.- disse con tono calmo Akkey, anche se fu ignorato bellamente.
- Uh? Un killing game? Ma fatemi il piacere. Smettiamola con questi stupidi scherzi.-borbottò irritato Noah.
Blerry rimase per un attimo immobile, incapace di reagire, poi cominciò a manifestare la sua paura, guardandosi attorno spaventata come in cerca di conforto.
Nishio rimase zitto, mentre Haru sembrava a dir poco irritato.
- Stiamo scherzando? Punto numero 1: che ci guadagneremmo a stare al gioco? Numero 2: sicuramente qualcuno qui si meriterebbe di venire costretto a partecipare a tale gioco, ma non credo che tutti i presenti e lo meritino. Mi sbaglio?-
- Punto 1: ve l'ho già detto. Potrete vivere. E secndo: non me ne frega niente se siete colpevoli o meno.- ribatté il pupazzo.
Fumihiro aveva assunto un'espressione scioccata e urlò: - EHHHH?! CI DOVREMMO AMMAZZARE?-
- Non ho ancora spiegato le regole ma sì, l'idea è quella.-
Fumihiro si portò unamnao alla bocca, tremando dallo shock.
- Nonono, mai.- si guardò i piedi - perché lo stiamo facendo? Tanto nessuno vuole uccidere nessuno haha...- a quel punto rise un poco. Poi, con tono confuso, si lasciò sfuggire un "vero?"
Il pupazzo rise maliziosamente.
- Le mie motivazioni verrano svelate, prima o poi. E stai tranquillo: se non vi vorrete uccidere, vi darò dei moventi per farlo.-
A quel punto, Akemi ne aveva abbastanza.
- Sì vabbe', perché secondo te qualcuno ora decide di uccidere e causare traumi a se stesso e agli altri per un unicorno zombie juventino?-
A quel punto, si sentì un verso di disappunto e orgoglio ferito.
Da dietro la poltrona, sbucò un bambino, di massimo dieci anni, con le maniche della felpa nera troppo lunghe, i capelli verdi e un paio di orecchie da orso, una bianca e una nera.
Si mise seduto sulla poltrona, prendendo il pupazzo.
Indossava un paio di pantaloncini sportivi, che mostravano le sue gambe scheletriche.
- Non parlare così di monodream! È il mio secondo nell'armata della Disperazione!- disse facendo il broncio e sbuffando, con una vocina meno acuta di quella precedente. A quanto pare, stava parlando in falsetto.
A quel punto, la maggior parte delle persone si calmarono.
Sora si lasciò sfuggire pure un "aaawwww".
- Hey bimbo, vuoi dello zucchero filato?-
- Non sono un bimbo!- sbottò il coso sventolando le braccia e gonfiando le guance, arrossendo per l'imbarazzo.
- Io sono Hiroshi, prtatore di morte e disperazione, e signore di questo mondo!-
"Fantastico" pensò lasciandosi sfuggire un sorriso Akemi "un bimbo megalomane".
- Ah, allora era solo uno scherzo!- disse sorridendo Akkey.
- No, non lo è.- ribattè il bimbo.
- E io che mi sono spaventato pure...- ridacchiò Fumihiro.
- Oi, mi lasciate spiegare le regole?-
- Era solo un falso allarme, meno male!- ridacchiò Sora.
- Oi!- sbottò il bimbo, mentre riduceva gli occhi a elle fessure e portava una mano al collo del pupazzo - Il prossimo che parla lo strozzo.-
- Oh, vuoi strozzare il pupazzo?- commentò Skyler, ora più sereno.
E fu a quel punto che cominciò a tossire, mentre il suo volto diventava cianotico.
Cadde a terra, mentre si portava le mani al collo, tentando di respirare, invano.
- MIO DIO!- strillò Blerry, che era accanto al ragazzo.
Akkey corse dal ragazzo dai capelli bianchi, tentando di aiutarlo a respirare.
Intanto, Hiroshi stava sorridendo in modo malato, gli angoli della bocca vicinissimi agli occhi, ora allungati e luminosi.
Quando parlò, la sua voce non era cambiata per niente, ma il suo tono di voce fu abbastanza per far capire quanto si stesse divertendo, e a far calare il silenzio.
- Ora volete darmi retta?- disse mollando finalmente il collo del pupazzo, e lasciando finalmente respirare il povero Skyler.
Tutti i presenti rimasero in silenzio, paralizzati dal terrore, oppure avevano semplicemente capito che il silenzio era l'opzione migliore.
No.
Non era un dannato scherzo.
Angolo autore
YEEEEEEEEH FATTO!
Mi dispiace che la maggior parte dei vostri oc non è ancora stata presentata per bene, e che le regole vanno approfondite. Ma vedrete che nel prossimo capitolo comincerò ad approfondirli meglio!
Mi suso già per eventuali errori ortografici o se ho interpretato male i vostri oc.
Sul serio, scrivetemi pure in privato in caso di precisazioni e se pensate che il vostro oc possa legare bene con qualcuno (o cominciare una relazione di puro odio, scegliete voi).
Le grafiche le ha fatte Esattamente-chan . I collage qua sotto invece li ho fatti io :D
Sì, due sono uniti, ma sapete che c'è il limite di immagini :(
Spero che il capitolo vi sia piaciuto!
Magari commentate dicendo cosa vorreste vedere nella storia!
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