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La ragazza aprì gli occhi.
Li sbattè un paio di volte.
Le sembrava di essere avvolta da una nebbiolina azzurra.
Era a dir poco confusa.
Provò a muoversi, e sentì gli arti pesanti, bloccati.
Poi, sentì la mebbia condensarsi, diventando un liquido bluastro che bruciava un poco gli occhi.
Li richiuse con un verso, mentre nella sua bocca entrava quel liquido orribile.
Fu evidente, a quel punto, che l'aria nei suoi polmoni arrivasse da quei tubicini ficcati nelle sue narici.
Provò a muoversi, e capì di essere dentro una specie di capsula.
Allungò le braccia, e la porta si aprì pigramente.

Si spinse fuori, inspirando enormi quantità d'aria.
Aveva la gola secca.
Scosse la testa, mentre si staccava i tubi dal naso e si infilava una mano tra i capelli bruni.
O almeno ci provava, dato che notò subito che aveva una cuffia sopra la testa insieme a un qualche cascetto, di quelli che vedi nei film di fantascienza quando fanno gli esperimenti sui cervelli.

Akemi Teruhashi si guardò attorno, con aria confusa.
Notò che era in una stanza piena di altre capsule uguali alle sue.
16 oltre la sua, per la precisione.
Alcune erano già aperte, mentre le altre erano sul punto di farlo.
Contro una parete, c'erano vari schermi di computer, rotti.
Per terra, delle chiavette praticamente distrutte.
Erano evidenti i segni di una sparatoia su una parete.
Una ragazza dai capelli di un rosso vivo sta contando le capsule aperte.

- Che succede?- domandò confusa, mentre si rendeva conto che indossava una specie di pigiama monocolore.
Tentò di raccattare i ricordi.
Era uscita da scuola, poi si era avviata verso la stazione e qualcuno l'aveva afferrata alle spalle e messo un panno umido sulla bocca.
Poi tutto era diventato nero e poi...
E poi era lì.
Non ricordava nient'altro.
- Sarebbe una bella idea per un film- borbottò piano.

La ragazza dai capelli corti e rossi, che indossava una camicia bianca e una lunga e gonfia gonna nera stava camminando per la stanza, appoggiando vestiti accanto ad ognuna delle capsule, al momento aperte.
Erano tutti bianchi e/o neri.

- Si può sapere che sta succedendo?!- si lamentò ad alta voce un ragazzo con aria irritata.
I suoi capelli erano azzurro chiaro.
La rossa si decise a parlare.
- Siete tutti quanti stati scelti per un esperimento illegale legato al cervello. Sono riuscita a scollegarvi dal sistema, ma non posso impedire che in futuro avrete esperienze spiacevoli come deja vu, perdita di contatto con la realtà, incubi ricorrenti sintomi vari legati al ptsd, più varie emicranie e possibili vuoti di memoria. Ora vestiti e venite con me, vi porto all'spedale o alla stazione di polizia più vicino.-
- Che esperimento?- intervenne un ragazzo che Akemi trovava... familiare.
Aveva i capelli rossicci.
- Uno legato al cervello. Spiegarvelo richiederebbe troppo tempo, ma in parole povere lo scopo era cancellarvi i ricordi e sostituirli con altri.-

- Perchè dovremmo fidarci di te?- ribattè secco un ragazzo dai capelli scuri - Vogli odire: prima di tutto, se siamo stati rapiti così dev'essere per forza coinvolta un'rganizzazione criminale, e non credo che una sola ragazza avrebbe potuto salvarci. Secondo, qua è evidente che è morto qualcuno, e terzo, chi saresti tu e perchè vorresti salvarci?-
- Possiamo fidarci di lei- si limitò a dire una ragazza che si era infolata una giaccona bianca sopra il suo pigiama e inforcato un paio di occhiali dalla struttura dorata, mentre usciva dalla capsula.

Nonostante questo intevento, la rossa rispose alle obiezioni del ragazzo dai capelli scuri.
- Sì, e infatti io sono un membro di questa organizzazione. O meglio, ero. Ho disertato per paura che mi facessero anche a me il lavaggio del cervello, uccidendo le altre guardie con noi. Per fortuna, eranl davvero poche, ma abbiamo solo quarantacinque minuti prima che debba fare rapporto e vengano qui di corsa a ucciderci tutti. Contento?- ribattè secca la ragazza - E comuqnue, che potrei farvi di male? Siete molti di più di me e molti di voi potrebbero battermi tranquillamente, e io sono disarmata. Volete restare in quelle capsule ed aspettare per vedere che succede?-
A quel punto uscì dalla stanza scuotendo la tetsa e borbottando imprecazioni.
- Ho un bus in questa stanza. Muovetevi.-

Alla fine, diciassette ragazzini e una giovane adulta erano attorno a un mini bus.
Il ragazzo dai capelli scuri, aiutato un taciturno ragazzo dai capelli bianchi, da Akemi, da un* ragazzin* biond* e da una ragazza dai capelli arancioni stavani esaminando il veicolo, anche su suggerimento della donna, per controllare che non ci fossero micro chip.
- È a posto.- ammise il ragazzo dai capelli scuri - e ha diciotto posti. Che convenienza, eh?- aggiunse con una tona di sarcasmo.

- Volevano farci il lavaggio del cervello, no?- intervenne una bellissima ragazza dai capelli azzurri che stava stringendo la mano a quella dai capelli arancioni mentre apriva la portiera - è evidente che volevano arruoalrci, e in un modo o nell'altro saremmo dovuti andare da quei criminali. Guido io, se non è un problema.-
Akemi, che era sicura al cento per cento di riconoscerla, l'dentificò come una modella famosa.
Probabilmente erano tutti ultimate rapiti appena fuori da scuola.
Ma se era una studentessa...
- Quanti anni hai?-
- Venti. Ho la patente se è quello che volevi chiedere.-
A quel punti, tutti salirono in auto, guardandosi attorno per controllare i propri vicini.
Tutti, compresa la ragazza dai capelli rossi che era seduta tra quelli che poi saltarono fuori essere due cacciatori di taglie che la stavano squadrando con sospetto.
E a quanto pare unod ei due aveva pure trovato un coltello da qualche parte, quindi era sicuro dire che era tutto sotto controllo.

Il veivolo uscì dal garage e si avviò per la strada, illuminata da qualche lampione rotto e dalle stelle, lascaidnosi alle spalle quel posto infernale.





Angolo autrice
Surprise ecco il vero finale
Sì doveva essere una scena "post credit" da aggiugnere alla fine del capitolo, ma
Ero un po' indecisa se porla o meno
Arriverà il capitolo con le esecuzioni bonus, alcuni ritrovamenti alternativi e probabilmente anche qualche idea che avevo quando pensavo di fare svegliare tutti come soldati della Disperazione parte due.
Spero vi sia piaciuto lo stesso anche se non sono morti tutti, e spero che non sia suonato troppo... forzato, ecco

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