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Avviso! In questo capitolo, i vostri oc non compariranno ancora (anche perchè la scadenza non è ancora arrivata)
Tuttavia, consiglio la lettura completa di tale capitolo, dato che illustrerà la situazione in cui siete.
Una ragazza dai capelli rossi e gli occhi verdi era china a scribacchiare su un foglio alcuni appunti.
Si trovava in un'infermeria, si sarebbe detto, se non fosse per il fatto che al posto dei letticini c'erano delle specie di vasche chiuse da un vetro con dentro dei ragazzi a mollo, attaccati a vari tubi, e per il computer con vari monitor messo sopra una scrivania contro il muro, con persino due torrette. Tale ragazza sbuffò, mentre si aggiustava un ciuffo di capelli.
Il suo nome in codice era Monowitch, ma il suo vero nome era Asami Shimada
- Che rottura questa missione- sbottò - quanto ci mette quell'altro?-
- Stai parlando di me?- chiese un ragazzo che entrò di corsa nell'infermeria.
Stranamente non fece una capriola all'entrata, come al solito. Probabilmente era perché la borsa che portava con sé era particolarmente delicata.
Aveva i capelli neri disordinati, gli occhi verdi, una spruzzata di lentiggini, un berretto di lana, e il fiatone.
- No, Morikara. Sto parlando del nostro sovrintendente, Eiji Obe.-
- Asami chan lo sai che puoi chiamarmi per nome!- ribattè Monomonkey, aka Hiraku Morikara, altamente fregandosene della situazione in cui erano.
- Oh, e comunque Eiji kun è con me.- disse mentre saltellava vicino a una delle vasche.
Fissò la persona all'interno, mentre cominciava a sorridere in modo sempre più malato e il suo battito accellerava.
- Pos...-
- No, Hitomu, non puoi imbalsamarlo. È ancora vivo.- lo interruppe un uomo in divisa militare.
Monowitch scattò nel saluto militare, anche se Mr Mono era solo il "sergente" di un corpo teroristico, l'Esercito della Disperazione.
Infatti, lui si limitò a ridere.
- Stai tranquilla! Non c'è bisogno di essere così formale!- disse sollevando una mano mentre sorrideva gentilmente.
Si voltò verso Hiraku.
- Allora, è il momento di attivare il programma, no?- disse mentre si dirigeva verso il computer e accendeva solo il monitor centrale, e le varie torrette.
Hiraku arrivò di corsa, mentre frugava nella borsa.
Tirò fuori delle chiavette usb dai colori vivaci numerate e con sopra alcuni stickers infantili, e un paio di cd.
- È... è tutto il codice?- chiese Hiraku dopo aver passato al sergente il vario materiale, mentre continuava a cercare tra i vari materiali che aveva con sé.
- Sì.- disse, piano, l'uomo, mentre osservava con un'aria quasi paterna le chiavette.
- Questi codici... sono tutto quello che rimane di lui.-
Lui.
Monoguy, era quello il suo nome in codice.
Sin da piccolissimo, era stato cresciuto ed educato dall'esercito, per renderlo l'incarnazione della Disperazione stessa.
Aveva diretto un killing game sotto il comando della generale Kerria (che era anche sua madre), il qual era però finito con una catastrofe per l'Esercito: la mastermind era stata scoperta, ed eseguita insieme al ragazzino.
Ci fu una ritirata mal gestita che portò all'arresto di almeno il 73% dei Soldati della Disperazione.
Ma il restante 27% non rimase inattivo e spaventato a nascondersi. Oh no.
I piani alti stavano già organizzando un piano d'emergenza da molto tempo.
Rapire degli studenti della Hope Peaks academy, che era già stata presa più volte di mira dall'Esercito, e collegandoli al Programma.
Il programma in questione era l'opera finale di Monoguy. Tutto quello che rimaneva della Disperazione fatta persona.
In fondo, non era solo l'Ultimate Despair, ma anche l'Ultimate Videogame programmer.
Auto proclamato, certo, ma siamo sinceri.
Nessuno sarebbe riuscito a fare quello che aveva fatto lui.
Rimasero in silenzioso silenzio, fissando le chiavette per qualche secondo.
Asami stava tremando, al pensiero che quel mostro fosse, in un certo senso, ancora capace di influenzare il mondo dei vivi.
Ogni secondo che passava lì si pentiva di essersi unita all'Esercito.
- Probabilmente impazzirà e conquisterà il mondo.- ammise Hiraku.
- Stai zitto.- ribatté secco il sergente, facendo sussultare entrambi.
Ora che Asami ci pensava, l'unica volta che aveva visto il sergente piangere era stato quando era stato comunicata l'esecuzione di Monoguy.
Lo fissò in silenzio, mentre lui cominciava a connettere le varie chiavette e i vari cd.
Era stata davvero una cattiva idea.
Poi guardò nuovamente le varie vasche, con dentro le varie persone che sarebbero rimaste in balja di quel mostro.
- Ma quindi posso imbalsamarl...-
- Hiraku, dopo avrai tutti i cadaveri che vuoi. Ora chiudi la bocca.-
Ribattè stanco il sergente mentre i vari monitor si accendevano e le luci si spegenvano, lasciando la stanza illumianta solo dalle schermate che mostravano la scritta "loading...".
Angolo autrice!
Allora, prima di tutto vi ringraziare per aver deciso di partecipare alla mia storia ad oc, e di essere arrivati alla fine di questo prologo. E sappiate che tutti i vostri oc dovrebbero comparire nel prossimo capitolo, che verrà dopo che tutti avranno consegnato.
Voglio, tuttavia, chiedervi un'altra cosa.
Volete che la storia sia, in certi punti, a scelta?
Non tutte le scelte saranno per forza importanti per la trama. Tuttavia, ciò potrebbe modificare certi fatti.
Quindi, ecco a voi la prima scelta! Commentate accanto all'opzione scelta.
Mi va benissimo scegliere in certi punti della storia cosa accadrà, anche se non del tutto, e anche se ciò potrebbe allungare i tempi di attesa e Kiko è stupida e potrebbe contare male i voti
No, voglio affidarmi completamente a Kiko nel bene e, soprattutto, nel male. In più lei probabilmente ha in testa una trama ben precisa.
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