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Level 4: what have you done?

Tani non siavvicinò al cadavere, o alla porta di Lia, anche se il sangue era completamente svanito.
Decise di scendere al piano di sotto, usando l'ascensore.
In sala, trovò Leilani.
Era seduta sul divano, le ginocchia strette al petto.
Accanto a lei, il divano era pieno di macchie sempre più piccole di sangue, e anche i suoi vestiti.
Fece per aprire bocca, ma Leilani cominciò a singhiozzare, piano.
Tani rimase fermo, prima di darle un paio di pacche sulla spalla.
- Vuoi un abbraccio?- chiese, poi.
Leilani scosse la testa, singhiozzando.
- D'accordo...- mormorò Tani, senza sapere che altro dire.

Uscì di casa, trovando in giardino Sora, Michiko, e Nishio. Per terra c'era una chiazza di sangue che, esattamente come le altre, andava restringendosi.
Nishio era chino a terra, raggomitolato accanto alla chiazza.
Aveva gli occhi sbarrati, e il viso rigato di lacrime.
Sora e Michiko stavano provando a consolarlo.
Tani notò che Sora aveva ancora la ferita sulla guancia.
Ne avrebbe parlato più tardi.
Si avvicinò al trio.
- È morto Skyler...- si limitò a mormorare.
- Oh...- si lasciò sfuggire Sora.
- Dobbiamo capire chi lo ha fatto. Voglio dire, se vogliamo scoprire perché ci sta succedendo tutto questo e trovare una via di fuga, dobbiamo sopravvivere a questo trial, no?- continuò l* skater, lanciando un'occhiata a Nishio, per vedere qualche sua reazione.
- Nishio, abbiamo bisogno di te. So che è dura... ma sei quello che capisce meglio le scene del crimine, e le varie cause di morte.-
Nishio rimase zitto.
- Okay, se poi te la senti... vieni a darci una mano.- mormorò Tani, andandosene.

Entrò nuovamente in casa.
Finì in cucina, a cercare... cosa?
Probabilmente prove.
Accucciata in un angolo della cucina, contro la porta che portava alla zona refrigerante, c'era Blerry.
La ragazza stava fissando il soffitto, dove c'era come una macchia umida color sangue che svaniva lentamente.
- Tutto okay...?-
Blerry stava ancora fissando la macchia.
Abbassò lo sguardo.
Tirò su col naso mentre le lacrime cominciarono a scendere per il suo volto.
- Era proprio qui...- mormorò, infilandosi le dita tra i capelli - Era proprio qui...-
Tani fece per avvicinarsi, ma la ragazza si ritrasse subito.
Tani indietreggiò subito.
- Okay... vuoi rimanere da sola?-
La ragazza annuì, piano.
Tani la lasciò stare.

Era finito il tempo delle investigazioni.
Tani non aveva trovato molto, apparte uno schizzo di sangue che stava svanendo in cantina, contro il muro, vicino alla zona con l'alcool.
Akkey si era occupato degli alibi e Nishio era andato a dare un'occhiata al cadavere.
Ovviamente, non aveva detto una sola parola durante il tutto.
E poi aveva anche rotto con un calcio la porta di Skyler per andare a ispezionare l'interno.
Erano nuovamente nella zona trial.
Il cielo era particolarmente nuvoloso, tant'è che ora tutto l'ambiente era buio, e c'era una certa brezza gelida.
La figura di Eufrazja perdeva sangue dalle sue numerose ferite, e soprattutto dai suoi occhi, con le gocce di sangue che colavano per il suo volto come lacrime.
Sorrideva piano, mentre il suo sangue gocciolava giùdalla sua pedana e fosse appoggiata al parapetto per non perdere l'equilibrio, dato le orribili ferite alle gambe.
La figura di Skyler continuava a fare scatti con la testa, ma aveva molto meno sangue, che gocciolava giù dalla sua nuca, nel punto che aveva sbattuto col muro.

Akkey fu il primo a parlare.
- Allora, questo omicidio è stato fatto a mani nude, e sembra che il colpevole abbia agito e poi se ne sia andato come se niente fosse. Quindi, io chiederei di perlustrare i possibili moventi.-
Nishio alzò una mano, con la quale sosteneva una fotocamera.
- Hai trovato delle prove?-
Nishio annuì.
Le sue foto vennero proiettate.
Aveva fotgrafato degli fascicoli, con dentro varie foto con prospettiva in prima persona, con sopra scritti i loro nomi.
- Cosa... cosa sono?- chiese Fumihiro, scosso.
- Oh! Lasciatelo dire a me!- disse saltellando sul posto Hiroshi - Sono tutti i vostri ricordi, aggiornati mentre li state creando! Tuttavia, per vitare di facilitaarvi la vita, potete accedere all'intero album dei morti, ma in quelli di vivi non potete vedere niente collegato al killig game! Ah, e ogni volta che scordate qualcosa il fatto viene rimosso dall'album.-
- Nishio, sapevi già cosa fossero?- domandò Noah, un poco teso.
Nishio annuì.
- Sono il contenuto di quei quaderni a gancio che ho trovato in soffitta completamente vuoti?-
Nishio annuì nuovamente.
- Ed erano nella stanza di Skyler?- chiese Akkey, ricevendo un altro segno di assenso.
- Abbiamo il movente, allora.- constatò il dottore, incrociando le braccia.
- Chi potrebbe aver un passato oscuro da nascondere, o una parte di sé che vuole nascondere...-

Praticamente tutti quelli che erano stati alla festa in spiaggia si voltarono verso Blerry, attirando l'attenzione su di lei.
La ragazza sussultò.
- Hey non farei mai qualcosa del genere!- ribatté con l lacrime agli occhi, un filo di voce appena, mentre andava ad accarezzarsi i capelli.
Alcune ciocche stavano assumendo un colore più naturale, e distolse lo sguardo dagli altri.
- Okay, tra poco torniamo a parlare di te. Chi altro ha oscuri segreti da nascondere?- continuò Akkey
- Lia.- mormorò Fumihiro - Lia ne aveva. L'abbiamo anche vista correre in stanza poco dopo di trovare il cadavere, no?-
- Oh? Questo è vero.- ammise Tani.
- Lia è sempre stata sus, ma siamo sinceri, non aveva più niente da nascondere.- ribatté Akkey, stringendosi nelle spalle - In più, aveva una sola possibilità su tre di sopravvivere, e non era amica di Skyler?-
- Effettivamente... stava piangendo.- constatò Tani, portandosi una mano al mento.
- Okay, quindi Lia probabilmente non è la colpevole. Ma Blerry, invece?- chiese Noah, apparentemente turbato.
- Io.... Io ero in cucina con... con Runa. Poi... poi ha cominciato come a soffocare, si è messa a tossire un gas rosaceo e poi...- abbassò la testa, stringendosi i capelli tra le dita, mentre tutto il suo avatar diveniva preda dei glitch. Scoppiò a piangere e urlare, cadendo in ginocchio.
- È... più o meno andata così anche con Haru...- mormorò Michiko - A un certo punto... ha cominciato a mostrare delle bruciature evidenti, e poi...- la voce le si ruppe in gola.
Fu Sora a terminare la spiegazione - Poi, è caduto a terra, con una orribile ferita sanguinante in testa, come s lo avessero appena colpito con una mazza.- mormorò, stringendo le mani attorno al podio.
- Poco dopo, ho ricordato tutto quello che è successo davvero. Però... ho ancora i ricordi della linea A. Non so gli altri.-
Nishio annuì, probabilmente per confermare entrambe le cose, e non fu l'unico a confermare.
Akkey si mise a parlare.
- Blerry non può essere stata, quindi. Voglio dire....- e si limitò a indicarla, mentre quella singhiozzava in modo incontrollato, ancora rannicchiata a terra.
- Abbiamo tutti bisogno di un terapista.- mormorò Akkey, prima di battere le mani e riprendere la parola.
- Okay, non abbiamo più sospetti. Quindi, probabilmente è Fumihiro.-
- LA SMETTI, DANNAZIONE?! BULLO ARROGANTE CHE NON SEI ALTRO!-
- Scusa, stavo solo scherzando. In fondo, tu eri con Tani, no?-
- Appunto.- ribatté Fumihiro, secco, con quello sguardo che aveva ogni volta che veniva accusato, e ora più stanco del solito.

Tani sgranò un poco gli occhi.
No, Fumihiro non era con lui.
Si limitò a lanciargli un'occhiata.
Il suo amico aveva appena mentito sul suo alibi.
Era normale, considerando che ogni volta veniva sospettato.
Avrebbe tanto voluto credergli.
Ma se si fossero sbagliati a. Votare, sarebbero morti tutti.
- In realtà...-
Sentì tutti gli occhi puntati su di sé.
- Fumihiro... non era con me. Ha detto di aver trovato lui il cadavere quando sono uscito dall'ascensore, ma...- vide con la coda dell'occhi Fumihiro assumere un'espressione delusa e tradita - Non era con me. Non era con nessuno, a dire la verità.-
Fumihiro fu nuovamente il centro dell'attenzione.
A quanto pare, per l'ultima volta.

-OKAY OKAY BENE- esclamò eccitato prima di continuare - mi dispiace, ma non sono il primo, ho una buona giustificazione, sono
come gli altri, di solito quando si sta per morire si saluta perció...buona mattina, buon pomeriggio, buona sera, buona notte e
dato che non ci rivedremo mai più, buona vita compagni miei! - disse in fine salutandoli col cenno della mano, per poi chinarsi nell'usanza giapponese.
Con la coda dell'occhio, lanciò un occhiata in giro, soprattutto a chi aveva ora perso nuovamente qualcuno di importante.
-So che mi odiate, mai ehi, chiedo perdono... - sussurrò sull'orlo delle lacrime -Quindi devo...morire...? - chiese con un tono più serio, tremando leggermente.
- Aspettate... siamo sicuri che sia lui l'assassino?- chiese Tani, scoss*.
- Ha appena confessato.- si limitò a dire Akkey, scrollando le spalle.
Tani si voltò verso l'amico.
Avrebbe voluto abbracciarlo, ma era abbastanza lontano.
- Guarda il lato positivo, almeno non mi hai ucciso!- disse, ridacchiando, mentre cominciava a piangere. Con una mano, si asciugò una lacrima.
- Mi è entrato qualcosa nell'occhio...- mormorò.

- Oh, che bello! Posso riutilizzare una delle mie esecuzioni migliori!- lo interruppe ridacchiando Hiroshi, battendo le mani allegro.
- MA NON VOLEVO NEMMENO UCCIDERLO!- strillò tra le lacrime Fumihiro.
- Ah, no?- ribatté Akkey sollevando un sopracciglio - E come è andata, di grazia?-
- E... eravamo vicino alle scale... lui stava continuando a... prendermi in giro, e... e a insultarmi e... mi sono stancato... ho avuto un attacco d'ira, non volevo ucciderlo! Io... io l'ho solo spinto... non...- il ragazzo riprese a piangere Okay, lo volevo morto... ma non così! Non volvo ucciderlo!-
Akkey scrollò le spalle.
- Se non volevi ucciderlo, perché gli hai spaccato il collo?-
Fumihiro smise di piangere.
- Aveva... il collo spaccato?-
- Già, e considerando che dalla condizione delle suo ossa del collo non è certo morto sbattendo il collo sugli scalini. Gli hanno spaccato il collo torcendoglielo e poi rimettendo la testa in una posizione naturale per far finta di niente. La botta in testa era a malapena abbastanza per farlo svenire.- lanciò un'occhiata a Nishio.
- Giusto?-
Il ragazzo annuì.
Fumihiro scosse la testa.
- N... non gli ho spaccato il collo...-
Tani scoppiò a ridere.
- HA PAURA DEL SANGUE, CAPISCI, AKKEY? NON SI SAREBBE NEMMENO AVVICINATO A QUELLO CHE PENSAVA FOSSE UN CADAVERE!-
Il silenzio piombò nella sala trial.
- Quindi... volete votare o...-
- Stai zitto bimbo satanico, stai zitto.- lo interruppe Tani, ancora ridendo.
Fumihiro abbassò lo sguardo.
- Non... non sono stato io...- cominciò a singhiozzare, stavolta per il sollievo, ridacchiando - non sono stato io!-

Akkey si portò una mano al mento.
- In tal caso... dobbiamo considerare gli alibi. Lia e Blerry non possono essere. Nishio, Michiko, Sora e Haru non possono essere...-
- Perchè stai considerando anche Haru?- chiese confuso Fumihiro.
- Anche i morti possono essere considerati colpevoli, in questo gioco. Comunque, Leilani era con Eufrazja; io, Noah e Akemi eravamo al parco giochi... Tani era appena uscito dall'ascensore e ciò è stato confermato da Fumihiro, che non può essere stato...-
- E Aurelio era in cantina.- intervenne Tani, che aveva capito a chi apparteneva quella chiazza di sangue vicino agli alcolici.
- Okay. Daiki era invece in camera sua, al primo piano...- tutti si voltarono verso il cacciatore.
Era l'unico senza alibi, e aveva effettivamente le capacità per uccidere qualcosa così.

Daiki sussultò.
- Uh? Non sapevo nemmeno della roba degli album! Perché avrei dovuto farlo? E poi... io... in realtà ero in armeria, ecco...-
- L'ascensore era occupato.-
- Ma c'ero prima.-
- Non è un alibi.- continuò Akkey, oramai sicuro di chi fosse l'assassino.
Daiki si voltò verso Sora.
- Amic+ mi*, tu mi conosci, non farei mai qualcosa del genere, no?-
Sora sussultò. Abbassò lo sguardo, stringendo le dita attorno al podio.
- Io... io non lo so...-
- Non hai alibi.- ripeté secco Fumihiro, arrabbiato di aver rischiato la morta per niente.
Anche Leilani sembrava parecchio arrabbiata col cacciatore.

- Va bene, mi avete scoperto.- ammise in fine Daiki - Mi avete scoperto, e quindi?-
- E quindi non moriamo.- ribatté Akkey, ma Daiki lo ignorò.
- Pensate che io sia pentito? Sapete, appena giunti qui ho provato quasi paura, paura per la mia
vita e per quella degli altri. Pensavo che mi si sarebbe spezzato il cuore a vedere gente che conoscevo morire davanti ai miei
occhi. Ma è bastato poco perché le cose cambiassero. Pensavo di essere strano, ma in fin dei conti anche le persone qui sono
capaci di compiere omicidi a sangue freddo...- lanciò un'occhiata a Fumihiro - mi sbaglio forse? Anche l'idea di togliere la vita a qualcuno, qualcuno fra voi, mi incuteva timore, ma mi è bastato pensarci un po' su per giungere alla stupida e semplice verità: l'uomo è un animale come
tutti gli altri, dategli un ordine e lo eseguirà senza pensarci, piangerà i propri cari ma se ne dimenticherà poco dopo perché
troppo preoccupato a pensare a sé stesso. L'uomo è una bestia stupida ed egoista e merita di vivere su questa terra molto
meno di altre creature. Il mio compito è quello di cacciare, purificare gli ecosistemi, eliminare le forme di vita parassitarie.
Quindi ho ucciso.-

Ci fu qualche secondo di silenzio, prima che Leilani lo rompesse.
- Tutto qui?- si limitò a dire, le lacrime agli occhi.
Alzò lo sguardo, cogli occhi pieni di rabbia.
- Ti sembrava un buon motivo per strapparmela via, di nuovo?-
Anche Nishio non sembrava contento di quel discorso.
Nessuno lo era.
- Solo... solo un animale?- chiese Sora, lanciando un'occhiata al suo amico, che aveva tranquillamente rischiato di portare via anche la sua vita o, peggio ancora, quella di Michiko.

La votazione fu praticamente unanime, tranne ovviamente il voto di Daiki, che per l'ultima volta, si astenne.
- La votazione è conclusa! IIIIIT'S PLAYTIME!- disse gioiosamente Hiroshi prima di battere le mani.

ᙠOI˥IN⅁ ᙠ˥OOᗡ
Daiki si ritrovò in una foresta.
Con sé, aveva un fucile. Carico, e anche con una scorta di munizioni.
Lo prese in mano, sicuro che avrebbe potuto farcela, se avesse giocato bene le sue carte.
La foresta era buia, e illuminata solo dalle lanterne appese gli alberi.
Lanciò ad esse un'occhiata, notando che contenevano delle candele.
Disolse subito lo sguardo dalle fiamme che stavano illuminando il bosco.
Non gli piaceva il fuoco.
Una voce meccanica proveniente dall'ambiente circostante gli spiegò le regole.
-𝙿𝚎𝚛 𝚜𝚘𝚙𝚛𝚊𝚟𝚟𝚒𝚟𝚎𝚛𝚎, 𝚍𝚎𝚟𝚒 𝚞𝚌𝚌𝚒𝚍𝚎𝚛𝚎 𝚝𝚞𝚝𝚝𝚒 𝚐𝚕𝚒 𝚊𝚗𝚒𝚖𝚊𝚕𝚒 𝚒𝚗 𝚚𝚞𝚎𝚜𝚝𝚘 𝚋𝚘𝚜𝚌𝚘 𝚎𝚗𝚝𝚛𝚘 𝚕𝚊 𝚏𝚒𝚗𝚎 𝚍𝚎𝚕 𝚝𝚎𝚖𝚙𝚘. 𝙸𝚕 𝚝𝚒𝚖𝚎𝚛, 𝚙𝚛𝚘𝚒𝚎𝚝𝚝𝚊𝚝𝚘 𝚒𝚗 𝚌𝚒𝚎𝚕𝚘, è 𝚍𝚒 15 𝚖𝚒𝚗𝚞𝚝𝚒.-
Esattamente come la vice diceva, ora nel cielo c'era un grosso timer rosso.

Doveva solo uccidere tutti gli animali che si trovavano nel bosco, eh?
Troppo facile.
Senza fatica, trovò di cinghiali.
Li uccise senza problemi.
Il timer andava avanti
Trovò dei lupi, e anche lì nessun problema.
Trovò un cane, e lo uccise senza battere ciglio.
Indipendentemente dal fatto che fossero una specie pestifera o meno, non aveva problemi.
Ma il timer continuava.
Si mise a scavare nel terreno, in preda al panico, per uccidere gli insetti all'interno della terra, ma non ne trovò nemmeno uno.
Il timer andava avanti.
Si mise a correre per il bosco, sempre più spaventato, tentando di trovare gli animali sopravvissuti.
- Ti serve una mano?- chiese una voce alle sue spalle.

Il cacciatore si voltò verso la voce.
Hiroshi era in piedi, sorridente, con in mano un fiammifero, ovviamente acceso.
Daiki gli puntò il fucile contro, mentre riprendeva fiato per quella corsa inutile per il bosco.
- Te la darò lo stesso.- ridacchiò allegro il bambino mettendo una mano a coppa, come se stesse sussurrando un segreto.
- Anche tu sei un animale.-

Daiki rimase di sasso a quella affermazione.
Quindi... e voleva sopravvivere, doveva uccidersi?
Scoppiò a ridere, una risata amara e disperata.
Non poteva vincere in nessun caso.
Ma almeno, se ne sarebbe andato senza troppo dolore.
Fece per puntarsi il fucile addosso, ma Hirshi glielo strappò di mano.
Quel bambino era decisamente troppo forte.
- Tempo scaduto!- tubò allegramente mentre il timer raggiungeva lo zero.

Cominciò a cadere una pioggia crosciante, anche se... particolarmente puzzolente, e di un colore giallastro.
Daiki tese una mano nella pioggia, e fissò orripilato la benzina che lo stava inzuppando insieme a tutta la foresta.
- Bye bye!- disse allegro il bambino, anche lui fradicio di benzina, mentre tutte le lanterne cadevano a terra, rompendosi e lasciando cadere le candele sull'erba pregna di benzina, prendendo fuoco in fretta.
Daiki, troppo intento a fissare l'orribile spettacolo, non notò iil bambino che gli lanciava addosso la candela.
Urlò, mentre la sua maglietta prendeva fuoco.
Nel tentativo di liberarsene, cadde all'indietro, in un cespuglio in fiamme.
Urlò ancora più forte, mentre il fuoco si diffondeva sempr più in fretta, e gli dirovava la carne.
Urlò, urlò, e urlò, correndo come un disperato, in cerca di una via di fuga.
Poi smise, e cadde a terra.
𝙳𝚊𝚒𝚔𝚒 𝙽𝚊𝚔𝚊𝚢𝚊 è 𝚜𝚝𝚊𝚝𝚘 𝚎𝚜𝚎𝚐𝚞𝚒𝚝𝚘. 𝙶𝚊𝚖𝚎 𝙾𝚟𝚎𝚛.

Angolo autrice
Scusate il ritardo!
Ancora niente angolo meme, sorry.
Spero vi sia piaciuto!

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