Desk"mate"
Quando fare disegnini scemi sul banco non bastava.
«Credo di odiare il lunedì mattina.» affermo, posando la borsa sulla sedia di fianco alla mia e prendendo postazione vicino alla finestra. Questo è il mio posto dal primo anno ed ora che sono in terzo non vedo proprio perché dovrei cambiarlo, d'altronde seguo sempre le lezioni interessanti della sunbaenim Lee.
«La differenza è che tu odi ogni mattina, non solo il lunedì.» Dan Bi mi fa presente, sedendosi avanti a me e mettendosi comoda sulla sua sedia, accaparrandosi anche il banco di fianco come poggia piedi. Mi domando ancora perché Jong Up non l'abbia ancora cacciata con tanto di lancio della cartella per come si comporta con lui: sembra di vedere una regina ed il suo schiavetto personale. Forse perché sono fratelli e c'è confidenza. Forse.
Nonostante sia già la terza ora di scuola alla quale mi sottopongo sento ancora la stanchezza mattutina investirmi come un grosso camion di salsicce bavaresi, quelle grosse, ciccione e pesanti che fanno i ¾ del peso del veicolo: è stata molto dura riuscirsi a svegliarsi alle sei e mezzo, sbrigarsi in meno di dieci minuti per prepararsi e fare colazione, volare letteralmente fuori dalla porta di casa e materializzarmi alla fermata dell'autobus, per riuscire a prendere quello delle sette meno un quarto – che in ogni caso arriva cinque minuti in ritardo, ma stamattina è stata la mia sveglia a ritardare. Per questo mi ritrovo con il sex appeal di uno zombie mangia-cervelli: sembra quasi di vivere un film horror dove io sono il mostro.
E la cosa ancor più dura di oggi è sopportare senza addormentarsi quella cantilena della signora Lee, che si impegna a cercare di insegnarci alcune date storiche importanti con scarsi risultati; ancora mi pento di aver scelto Storia al posto di Diritto per le materie sociali, sarebbe stato molto più interessante, quantomeno avrei capito i discorsi contorti che Seo In Guk tiene negli episodi di "I Remember You".
In quel momento, però, ero accecata dal rovente desiderio di stare con la mia sopracitata migliore amica, la quale va matta per gli avvenimenti storici e il passato, a differenza mia, e quindi mi ritrovo a vegetare su un banco rovinato da graffi, disegni e scritte poco leggibili, mentre una donna in evidente stato avanzato di obesità si appresta a segnare i nomi delle Ere fondamentali, con calligrafia tremolante e altrettanto indecifrabile.
Nel mentre tento di prendere appunti – anche se so che fallirò miseramente e dovrò prepararmi psicologicamente a studio intensivo per evitare un'altra insufficienza – qualcosa sul mio banco mi cattura l'occhio: a chi siederà a questo banco dedico la mia più meravigliosa opera d'arte di tutti i secoli – questo ritratto di sunbaenim Park è talmente fedele che se Picasso fosse ancora vivo mi stringerebbe entrambe le mani! ;)
Ed allegato a questo allegro messaggio c'è persino il disegno di una palla con due occhi enormi e tre peli in testa che dovrebbero essere capelli, due stecche con cinque salsicciotti disegnati alla fine a destra e a sinistra vicino a quella che invece dovrebbe essere la testa e, più in giù, sono raffigurati i "piedi", ossia due cubetti minuscoli con quello che dovrebbe essere il fiocco dei lacci delle scarpe: il professor Park è un uomo irascibile e definirlo brutto è un eufemismo, non solo assomiglia ad un gigantesco involtino primavera con triplo strato di lardo ma le sue dita sono talmente grosse che non riesce nemmeno a scrivere i voti sul registro cartaceo, per cui si serve costantemente di un assistente – un disgraziato alunno della classe che sta seguendo – che lo faccia al posto suo.
Sembra un dipinto astratto a dire la verità, ciò non toglie che mi sfugge una risata sommessa in modo da non destare sospetti alla signora Lee che è ancora convinta di avere l'attenzione di qualcuno; di sicuro non la mia. Invece di fingere di studiare, prendo una matita blu e rispondo a questo sconosciuto, incitandolo a perseverare la carriera artistica.
Scommetto che l'Accademia delle Belle Arti muore per averti, che aspetti, sei ancora in questo buco di scuola? PS: sei un vandalo.
La campanella, tempestiva, suona e ho solo il tempo di raccattare le mie cose e fuggire per arrivare in mensa in orario – ossia con la speranza di trovare un tavolo libero e potersi abbuffare di quanto più mi è concesso di bibimbap e kimchi. Perché fortuna vuole che le cuoche del nostro istituto siano veramente brave donne dal cuore grande quanto il mondo e quindi ci deliziano con le loro prelibatezze, oltre al fatto che una di loro è mia zia e non fa che riempirmi le scodelle per "crescere sana e forte e con della bella panza".
I corridoi sono già affollati e prevedo una dura lotta fatta da gomitate, spintoni e piedi schiacciati pur di arrivare al mio luogo predestinato, il mio Paradiso terrestre, il mio-
«Ha Gi, non ti ricordi che avevamo deciso di mangiare in giardino?»
Ah.
«Sei sicura? Non vedi che brutto tempo? Sembra che Dio stia piangendo per la disperazione e poi stare dentro è così bello... e siamo più vicini al bancone della cucina e quindi al riso e quindi ai porri e quindi al kimchi.»
«Ha Gi, riprenditi, fuori c'è un sole che spacca le pietre, fa caldo e in ogni caso non siamo così lontane dalla mensa nell'eventualità che tu voglia farti la quarta porzione di bap nel giro di venti minuti. E poi con noi viene a mangiare Jun Hong e i suoi amici!» sospira sognante la mia migliore amica, aggrappandosi al braccio del fratello che mima una faccia disgustata ed annoiata, guadagnandosi uno schiaffo sulla spalla da Dan Bi.
C'è da sapere che la qui presente Moon Dan Bi ha una cotta colossale per questo Jun Hong, che altresì non è un piccolo nerd alto quanto un lampione, due occhiali più grossi di lui che fanno molto Harry Potter dei poveri e una tinta di capelli diversa ogni mese – ma sia chiaro che è estremamente adorabile e simpatico, a meno che non si metta a parlare di videogiochi con quell'altro sciagurato di Young Jae, un suo hyung con il quale divide solo la passione per Call Of Duty, Outlast, altri videogames dell'orrore, Assassin's Creed, Tom e Jerry, altri giochi per bambini dai quattro anni in su, e altre parecchie cose. La differenza è che io posso sopportare Jun Hong, specie quando mi chiama noona – sono più grande di qualche mese ma certe soddisfazioni non possono mancare –, mentre Yoo Young Jae è l'esemplare perfetto di persona da odiare dalla punta dei capelli fino alle unghie dei piedi, soprattutto quando apre bocca e si trasforma in Enzo di "Ma come ti vesti?!". Soprattutto.
Infatti ci evitiamo come la peste, ma lui e Jun Hong e Dan Bi sono molto amici, per cui mi tocca sacrificarmi per il bene dei due piccioncini – la ship è già stata creata e si chiama JunBi – poiché, ovviamente, il mio dongsaeng intelligente ricambia la mia amica.
«Jun Hong e i suoi amici? Intendi tutta la cerchia di ragazzi che incontra online o i suoi amici di scuola?» domando ironicamente, so già che mi guadagnerò una cartella in faccia ma ne sarà valsa la pena: per una risata si fa di tutto.
«C'è anche Dae Hyun-» Jong Up ci fa presente, tirandomi una leggera gomitata nelle costole. Tutti sanno anche della mia cotta per Jung Dae Hyun.
Ha la nostra stessa età solo che frequenta le stesse lezioni della merda ed Him Chan e per questo non ci ritroviamo mai in classe insieme, non che mi dispiaccia, preferirei mantenere la mia discreta media scolastica che sbavare su un dono del Signore direttamente plasmato dagli Angeli, inondando il mio banco, la mia sedia, i miei vestiti, tutta la classe con la mia saliva. Sarebbe imbarazzante e piuttosto disgustoso. E piacevole, anche molto piacevole.
Mi fermo sui miei passi improvvisamente, guardandomi intorno freneticamente e nascondendomi poi dietro la mia migliore amica per sventolarmi con un foglio preso da un armadietto a caso. La dura realtà è che io, Choi Ha Gi, povera liceale sfigata, e Jung Dae Hyun, un popolare figo della Madonna e giocatore di calcio nella squadra scolastica, siamo incompatibili, essendo i nostri ceti sociali all'interno di queste quattro mura completamente differenti. Non come Dan Bi, che con la sua simpatia e la sua bellezza ha conquistato tutti e per questo si ritrova in rapporti stretti con l'amore della mia vita. Non come Sung Gi, la fidanzata del famoso Him Chan, che grazie al suo fisico e al carattere spigliato e da boss è riuscita a crearsi una reputazione da Queen Bee – ed ancora mi domando come io e lei siamo ancora amiche dopo tutto questo tempo. Non come Rin Hee, che praticamente è la migliore amica di quello-che-vorrei-fosse-il mio fidanzato e riesce a spiccare per il suo stile, inteso come abbigliamento ma anche caratteriale. Solo semplicemente una Ha Gi dai capelli crespi, struccata, la voglia di vivere pari a un procione spedito nello spazio e faccio parte della plebe.
«Buongiorno!» la voce allegra di Jun Hong mi desta dai miei pensieri filosofici delle undici di mattina – credo siano – e anche molto depressivi, salutandoci con una certa frenesia e solarità.
Credo brilli di luce propria: «Sei sicuro di non essere una stella, Jun Hong-ah?» chiedo con cautela. Il ragazzo ride mentre la mia migliore amica mi regala un pizzicotto ed un sorriso tirato.
Come se davvero io ci provassi con quella fetta di fluff di Junnie.
«Siamo tutti quindi possiamo anche andare a mangiare.» esclama Dae Hyun vedendoci avvicinare, regalandoci un sorriso a trentadue denti e regalandomi un arresto cardiaco tra tre... due... uno...
«Yong Guk ha detto che ci ha riservato un tavolino, di quelli negli spiazzi coperti dal tendone.» Him Chan appare da dietro Dae Hyun con una faccia impassabile, mentre scrolla tra i messaggi di Instagram e Kakao Talk. Accanto a lui si materializza Sung Gi che prontamente gli leva l'aggeggio dalle mani e in cambio gli dona un bacetto sulle labbra.
Che diabetica storia d'amore.
Ho bisogno di un bagno dove vomitare.
«Dov'è Rin Hee?» domanda di punto in bianco Jong Up, ottenendo ora l'attenzione di tutta la comitiva e specialmente quella di Young Jae, che saltella da un piede all'altro con fare imbarazzato.
«Mi aveva detto che ci raggiungeva appena finiva un compito della prof. A quanto so doveva fare da guida turistica ad un nuovo studente straniero.» afferma Dae Hyun assumendo un'espressione pensierosa, portandosi la mano destra sotto il mento e sorreggendo il braccio con l'altra mano; cominciamo ad incamminarci discorrendo su quanto fosse stato fortunato il ragazzo nuovo essendo il senso dell'orientamento di Rin Hee impeccabile.
Si fa per scherzare. L'unica nota positiva potrebbe essere che la nostra amica parla l'inglese fluentemente e quindi avrebbero potuto conversare un pochino, magari ce lo avrebbe presentato di lì a poco, non che a me personalmente interessi.
«Ah giusto, Ha Gi come mai oggi ridevi durante la lezione della Lee sunbaenim? Di solito o piangi dalla disperazione o fai finta di non dormire.» Dan Bi mi posa una mano sulla spalla, staccandosi da suo fratello e da Sung Gi, avvicinandosi a me con sguardo da chi la sa lunga.
«Mh, nulla di che, semplicemente mi sono messa a fare scarabocchi inutili in onore dell'utilità della lezione di Storia di oggi...» gesticolo mentre parlo, enfatizzando la parola "utilità" con una nota di sarcasmo che la mia amica evidentemente coglie, mettendosi a ridacchiare e abbracciandomi, trascinandomi nella mischia. Mi accorgo solo ora che mi ero allontanata un po' dai ragazzi e mi appunto mentalmente di "pensare meno e seguire di più i discorsi del cazzo che fanno".
So già che Dae Hyun e gli altri tre giovani parlano di calcio con un certo luccichio negli occhi, mentre Sung Gi e Dan Bi si tengono aggiornate sul prezzo delle maschere di carbone e sugli album dei Boyfriend, il loro gruppo preferito – cosa che in primo luogo le ha fatte avvicinare. Quando c'è Rin Hee, almeno, riesco ad avere una civile conversazione con lei sui colori che andranno di moda quest'inverno oppure su quanto siano belli i membri dei Monsta X, ma dal momento che ho fame, sonno e nessun relativo interesse ai prodotti di bellezza mi è venuto naturale estraniarmi per riflettere un po'. Un po' troppo.
«-rra ad Ha Gi.» sbatto le palpebre compulsivamente.
Mi sono di nuovo estraniata?
«Sì, ci sono Houston, dicevi?» scuoto la testa e torno a fissare chi mi ha appena schioccato due dita in faccia – rivelandosi essere Sung Gi con uno sguardo giudicatore – rispondendo con la prima cosa che mi potesse venire in mente.
«Ti stavo chiedendo quando hai intenzione di confessarti a Dae Hyun.»
«Circa... mai?»
«Beh, una scelta audace, perché non facciamo anche subito?»
«Non vorrei umiliarmi in questo giorno già schifoso.»
«Per te sono tutti giorni schifosi!» si intromette Dan Bi passandomi accanto con un vassoio pieno di riso e verdure. Sento il mio stomaco brontolare e la bava accumularsi nella mia bocca, credo che se l'aprissi sembrerei un Pokémon che usa la mossa Surf.
«Ma siamo completamente diversi e poi non mi va di essere rifiutata di fronte a tutti i nostri amici, sarebbe imbarazzante.» continuo facendo finta dell'esclamazione della mia migliore amica.
«Oh, dolce piccola Ha Gi, io invece immagino una cosa più: "finalmente ti sei confessata, io non avevo le palle per farlo e di fronte a tutti questi testimoni ora siamo fidanzati". Ti dico che succederebbe una cosa del genere.» dice Sung Gi prendendo posto accanto al suo di fidanzato.
Corruccio la fronte e se potessi vedermi ora in uno specchio mi passerebbe la fame per l'espressione bruttissima che sto facendo. Quelle due sanno qualcosa che io non so ed in ogni caso non rischio per dei loro capricci.
***
Oggi, un triste martedì di un triste mese di un triste anno qual è il duemilasedici, io, Choi Ha Gi, sono fottuta per tutta la vita.
La mattina pioveva, i bus non passavano per lo sciopero dei mezzi pubblici, mia madre a letto con il colpo della strega mentre mio padre... lui è troppo pigro per accompagnarmi. Quindi mi sono fatta dieci isolati a piedi, ho implorato la signora Moon di darmi uno strappo verso scuola mentre accompagnava i suoi adorati figlioli e sono, comunque, arrivata completamente bagnata; appena ho messo piede in istituto mi sono cambiata nella tuta da ginnastica, con la speranza che verso la fine della giornata la gonna e la camicia si siano asciugate ma rivelazione delle rivelazioni, i bagni delle femmine sono troppo umidi per via del maltempo e non voglio assolutamente stendere le mie cose in un bagno per ragazzi. Quindi sarò costretta a tornare a casa con la tuta e mettere nell'asciugatrice l'uniforme.
Credo che scriverò un libro su tutte queste disavventure: Storia della mia vita infame e C'era una volta il mainagioia per sempre.
A passo adagio, molto adagio, mi dirigo verso la solita classe della professoressa Lee e mi lascio cadere sulla mia solita sedia nel mio solito posto, sospirando con più tragicità possibile. Dan Bi è pure fortunata per avere il ciclo e quindi la scusa di andare in infermeria, con Jong Up come suo accompagnatore.
Non ho ancora capito se quei due si aiutano o si stuzzicano a vicenda.
Appena abbasso la testa per prendere l'astuccio dalla cartellina noto un'altra scritta sul banco, dello stesso colore di quella di ieri e quindi, suppongo, della stessa persona. Spero.
Wow non mi aspettavo che qualcuno rispondesse sul serio mi sento così in imbarazzo cioè sono anche lusingato spero tu sia una bella ragazza voglio dire ho le attenzioni di una bella ragazza ;))) In ogni caso mi duole ammetterlo ma ho già rifiutato la proposta dall'Accademia cioè sono un pezzo raro io ;)))) tutti muoiono per avermi e tra i due non sono solo io il vandalo ahahah ;))))
Sorrido al messaggio: sinceramente non mi sarei aspettata un'altra risposta, come del resto io non aspettavo di rispondere ad un disegno che sembra essere fatto da un bambino di sei anni. Ma la noia è tale che si fanno cose stupide, anche rispondere a sconosciuti sui banchi di scuola.
Non saprei che scrivergli, perciò mi butto nel random totale: okay okay intanto calmati, sono una ragazza ma non bella e, per favore, usa qualche virgola o segno di punteggiatura qualsiasi che mi è venuto il fiatone solo per leggere quelle quattro righe che mi hai scritto ahahah. Siamo un po' pieni di se stessi eh? ;))) chi ti dice che io morirei per te? E tra i due non sono io che disegno le parodie di professori sui banchi di scuola ahahah sei te il vandalo. Un vandalo con una vena artistica lol
E da quel momento in poi sono cominciate vere e proprie conversazioni con lo sconosciuto della lezione prima, il banco come nostra cartolina da messaggio.
Queste conversazioni possono prendere anche pieghe del tutto insensate, finendo a parlare persino di intimo maschile e femminile, le fragole azzurre – che non esistono, si chiamano more – le varie cotte personali, i voti di scuola...
Mercoledì
Yo!!!! Oggi è una bellissima giornata, il sole splende e gli uccellini cinguettano MA non guardare fuori dalla finestra o vedrai tutto il contrario: gentilissima amica del banco della lezione dopo, che colore di mutande indossa oggi? I miei boxer sono rosa perché--- beh mia madre non ha fatto il bucato a colori separati e mia sorella ha come una piccola passione per il rosa. SOLO POCA. COSI' POCA CHE LA SUA STANZA E' FUCSIA. Ma ok. Che mangerai oggi? (cosa da datare a domani)
Amico del banco della lezione prima, credo che ti ridurrò ad ADBDLP perché sì ho deciso così- le mie mutande sono bianche perché mi ispirava il bianco oggi (?) qualcosa contro il bianco ??? e nulla sto ancora ridendo per i tuoi boxer, pagherei oro per vederti vestito da fighetta :)))) è a questo che servono gli amici no? E tua sorella assomiglia molto ad una persona che conosco omg sai sembra tanto la sorella della mia cotta che poi oggi era come sempre impeccabile. Ma ci pensi? E' figo persino dopo essere corso sotto la pioggia PER ORE ed essere bagnato FRADICIO. Quel giorno in cui lo feci io sembravo un pulcino imbevuto di acqua piovana tsk tsk- ed insomma oggi (domani) mi ispira ancora bibimbap. Come sempre d'altronde looool
Giovedì
Non credi di mangiare troPPO RISO? SAI CHE FA GONFIARE??? Il mio dietologo (sì vado dal dietologo ??? per lo sport che faccio devo dietizzarmi – esiste almeno come parola ?!??! amen) ha detto che fa gonfiare e poi si scoreggia troppo e poi fa ingrassare per questo posso mangiare il bibimbap una volta alla settimana. Perché ti sto immaginando come una carina ragazza tozza e con le dita cicciotte? Oddio ho qualche strano fetish che mi inneschi?!?! PS: la mia di cotta non sembra accorgersi di me, non posso confessarmi in mezzo al corridoio ma lei non può evitarmi così voglio dire oh mio dio, oggi appena stavo andando verso i nostri amici – sembrerebbe che ne condividiamo alcuni – l'ho vista nascondersi dietro una sua amica cioè WTF? Devo farle paura ;_;
MAAAA AHAHAH non sai quanto sto ridendo voglio dire, questa ragazza assomiglia tanto a me con la mia cotta solo che io e la mia cotta siamo amici. Sì beh per quanto un amico possa essere amico (discorsi di merda delle 10:39). Che sport fai? Oddio quale sport ti costringe ad un dietologo?! Che bastardata! E poi il riso fa andare in bagno, per lo meno faccio bene la cacca, come la banana, è molto utile u.u E mi dispiace deluderti ma sono magra e bassa e una faccia nemmeno considerabile guardabile. Secondo le mie amiche non mi curo abbastanza ma per me questo è uno stile totalmente naturale (???) Insomma non me ne frega una caccola ahahahh-
«Ha Gi-ahhh, non ti facevo persona da minchiate sul banco–» Dan Bi mi appare alle spalle facendomi sussultare, e sinceramente quando è arrivata?! «–con chi ti scrivi? Mi sono persa qualcosa? E' per questo che non ti addormenti più sul libro di storia?»
Cerco di coprire, con scarsi risultati, i messaggi fuorvianti ma la mia amica è decisamente più veloce di me e riesce a scorgere alcune parole, costringendomi poi a rivelarle tutto: «Non è come sembra, volevo dirtelo ma poi come posso spiegarti "sto parlando con uno sconosciuto sul banco" e insomma sembra tutto ridicolo.»
«Guarda che non ti ho ancora accusato di nulla...», ci raggiunge Jong Up che cinge le nostre spalle con le sue braccia muscolose – e c'è da soffocare per la forza ci mette per abbracciarci. Perché dovrebbe essere un abbraccio questo.
Pianto i miei occhi in quelli di Dan Bi e la supplico mentalmente di tenere la bocca chiusa dal momento che mi sono auto-sputtanata, perciò è meglio tacere su questo tasto dolente. Un punto per Dan Bi, zero per me. Yuppie.
«Dae Hyun mi ha chiesto se vogliamo aggregarci a lui e Rin Hee per pranzo, visto che Sung Gi ed Him Chan li hanno abbandonati per festeggiare il loro anniversario.» ci informa la mia migliore amica, guardando di volta in volta il telefono come se alla ricerca di qualche messaggio che non riesce a vedere, o semplicemente non arriva.
Ultimamente, cioè in questi due o tre giorni, lei e il quanto-sono-figo-Jung si sono avvicinati moltissimo, li vedo ogni giorno a braccetto per i corridoi ed ogni volta che mi scorgono mi rivolgono dei sorrisi che sembrano piuttosto falsi, come se volessero nascondere qualcosa agli occhi degli altri. E due sono le possibilità: o si sono fidanzati – ma Dan Bi non era persa per l'amico di Dae Hyun? – e non vogliono far sapere nulla a nessuno e fingono di fare i nuovi migliori amici da Disney Channel, oppure stanno progettando qualcosa di tremendamente malvagio e quindi cercando di abissare tutte le prove con un sorriso che voglia sembrare gentile ma in realtà è maligno, sadico, terrificante. Qualcosa molto "fine del mondo in una settimana ma sono talmente carino e coccoloso che non lo do troppo a vedere, bacini bacini ed occhiolini".
Tutta questa situazione mi puzza, come potrebbe Moon Dan Bi, la mia inseparabile migliore amica, gemella, sorella, fratella, ragazza che mi ha vista crescere ed io ho visto crescere lei, fidanzarsi con l'uomo dei miei sogni, fottermi sotto il naso e non dirmi nulla, per di più? Dovrei domandarglielo direttamente, forse, o chiedere a Jong Up spiegazioni perché sono certa che lui sa qualcosa.
Ed è quando giungiamo alla mensa che tutto ciò prende una piega piuttosto imbarazzante: Rin Hee ha gli occhi incollati al telefono, scrivendo con qualcuno che suppongo sia Young Jae; Dan Bi e Dae Hyun si siedono vicini, conversando come due persone normali e qualche volta apparendo anche come una felice coppietta di fidanzatini innamorati. Disgustoso. Invece Jong Up.. dov'è Jong Up?
Scorgo il giovane in fila per il jjangjangmyeon mentre si guarda intorno pensieroso e un po' spaesato: tipico.
Sospiro, inforcando le bacchette e il cucchiaio di acciaio e mescolando la mia ciotola di riso con le verdure e l'uovo, cercando di fare più rumore possibile per distrarmi; ripenso al ragazzo con il quale converso da un po' di tempo (due giorno, okay). Non so praticamente nulla di lui, qualcosa che sia veramente utile a parte i suoi boxer dai colori indecenti e la sua situazione sentimentale scombussolata, ma mi sento a mio agio quando ci parlo – ci scrivo, quello che è. Non mi accorgo nemmeno di star sorridendo come un'imbecille di fronte al cibo, è Rin Hee a farmelo notare: «Hai intenzione di mangiare o contemplare il riso come se fosse Kristo sceso in terra?»
Ci raggiunge il fratello maschio dei Moon, sedendosi tra me e la sopracitata stronzetta – che, oh, ci degna della sua attenzione lanciando coriandoli di tovagliolo un po' a tutti come se fosse la benedizione del Papa. Nessuno fiata durante il pranzo se non per battutacce varie e risolini, senza la HimGi o Yong Guk oppa non c'è alcun divertimento. Invece sono felice che Young Jae sia assente, per lo meno posso godermi la vita senza troppe zecche per le palle, ma mi dispiace che si sia trascinato dietro quel poveraccio di Jun Hong. Dev'essere una sofferenza continua sopportare quella merda.
«Dan Bi mi daresti il tuo numero di telefono?» domanda di punto in bianco Jung Dae Hyun.
Aspetta cosa?
Alzo la testa lentamente, dando peso ad ogni singola lettera pronunciata da quello che vorrei fosse il mio ragazzo: è un invito indiretto di uscire alla mia amica? Sta chiedendole di uscire?
Respira, te lo dovevi aspettare, voglio dire te sei cessa, Dan Bi fa sbavare persino i gay.
«Uhm–» non la lascio nemmeno finire di parlare che appoggio con altrettanta lentezza le bacchette e mi alzo indossando un'espressione calma e contenuta: «Vado un attimo in bagno!» le parole mi escono con un tono troppo acuto, troppo "potrei piangere da un momento all'altro", ma non ci faccio troppo caso visto che sto già camminando verso il rifugio dei cuori spezzati.
Mi chiudo la porta alle spalle, dopo aver fatto a spintoni tra le ragazze in fila per truccarsi, e mi siedo a gambe incrociate sul cesso: respira. Inspira, espira, scatarra un pochino perché lo sappiamo entrambe che vorresti scoppiare a piangere come una bambina di cinque anni e nessuno può impedire al tuo naso di sgocciolare come un rubinetto.
Il cellulare comincia a vibrare incessante e lo schermo si illumina mostrando la faccia di Dan Bi: rifiuto la telefonata, scrivendole un messaggio di scuse come "sto cacando", e so che si berrà la scusa perché sa quanto io mi vergogni a parlare con le persone mentre espello le mie feci. Però non le ho scritto nudo e crudo "faccio la cacca", perché sarebbe davvero troppo per quel poco di dignità che ho, sapendola soprattutto in mensa accanto a Dae Hyun... semplicemente ho addolcito la pillola e ho fatto la femminile.
***
Sono distrutta, un po' perché ho passato un giovedì scolastico di merda ed un po' perché ho deciso di non andare a scuola venerdì.
Ma come la regola del mainagioia vuole, mia madre mi ha presa per la collottola della maglietta e mi ha lanciata fuori di casa come un sacco di patate sbraitando come se fosse posseduta di andare a scuola, altrimenti non mi avrebbe più accettata dentro casa e quindi avrei dovuto vivere come una barbona per il resto della mia misera vita. E ho diciassette anni, ce ne vuole ad arrivare alla mia morte.
Mi trascino verso l'entrata dell'istituto facendomi affiancare dalla marea di gente che entra alla mia stessa ora; stranamente c'è un gruppo di ragazzi, che riconosco come i miei compagni della lezione di Storia dell'inutile, davanti alle bacheche con delle espressioni indecifrabili, chi tra il sollevato, chi tra l'incazzato: «Ha Gi oggi la professoressa Lee non c'è.» mi fa presente uno.
«Uh grazie.. uh.» non so nemmeno come si chiami questo qua. Oddio chi sei? Va beh lasciamo stare.
Facendomi spazio tra i ragazzi riesco a leggere qualcosina scritto sui fogli appesi, scorgendo persino il mio nome: Choi Ha Gi, classe 3-5, Kang Sunbaenim.
Perfetto, semplicemente perfetto, dico sul serio non devo cambiare classe un'altra volta!
Allegramente mi dirigo verso la mia classe notando con dispiacere, poco dopo aver spalancato la porta, di dover assistere alla stessa lezione di Young Jae e Dae Hyun.
Oh, povero mondo che ti ho fatto di male per meritare tali disgrazie.
Prendo posto vicino al mio solito banco, solo che sono dal lato opposto di esso visto che un certo dono del cielo lo ha già occupato con il suo magnificente culo divino, e la lezione comincia.
La signora Kang credo sia l'unica professoressa magra, insomma senza dei depositi di carne sulle braccia e sulle cosce in modo da farla sembrare un insaccato; ha un'espressione severa, come quasi tutti i nostri professori, che la fa sembrare più vecchia di quello che è, ma in realtà dovrebbe avere solo un trentacinque anni. Ne dimostra cinquanta.
Insegna biologia ma stando alle voci di corridoio le sue spiegazioni sono per i più dotati: coloro che riescono a seguire i suoi ragionamenti complessi, metafore improbabili ed impensabili, discorsi totalmente fuori luogo ma che riescono a centrare l'argomento e, dulcis in fundo, per coloro che riescono ad appuntarsi tutto ciò che dice senza prendersi un crampo alla mano o rompersi le dita nel tentativo di tenere stretta la penna per non farla scivolare dal troppo sudore o dalla velocità con la quale scrivono. Insomma cose che non fanno assolutamente per me.
Ma che sembrerebbe facciano per Dae Hyun che, miracolo, sta scrivendo con una certa attenzione qualcosa sul banco. Deve averci un foglio sotto. E' impossibile che lui scriva sul banco.
Nel bel mezzo della lezione, però, Kang Sunbaenim si dirige a passo felpato verso il mio – cioè il banco di Dae Hyun, sbattendo un righello con fermezza: «Signor Jung la prego di illuminare la mia povera intelligenza dell'azione vandala che sta compiendo nei confronti di questa proprietà scolastica.» esclama in tono velenoso, sostenendo lo sguardo del giovane con una tale serietà. Lui, in tutta risposta, si gratta la nuca sconsolato scrollando le spalle, tirando le labbra – quelle bellissime labbra carnose a canotto sulle quali ho fatto non pochi pensieri, ah – in una linea dritta. Sembra la squadri con indifferenza celata, ma sotto sotto si starà facendo la pipì addosso, ne sono convinta.
«Prendo, ehm, appunti, ehm, già.» risponde con altrettanta indifferenza.
«E da quando gli appunti di lezione si segnano sul banco? Che tengo a sottolineare essere proprietà pubblica: il suo atto, signor Jung è puro vandalismo!» detto questo la signora Kang si gira di spalle e torna alla cattedra, posando il righello, affiancando poi il proprio tavolo e sedendovi sopra, in attesa di una lampante risposta dal ragazzo.
«Da quando... ho dimenticato il quaderno a casa?» più che una risposta, esce fuori come domanda, nel tentativo di usare una scusa convincente.
Sono le 8:48, tra pochi minuti suonerà la fine dell'ora e la professoressa ha deciso di fermare l'intera lezione per osservare con quanta destrezza Jung Dae Hyun pulisce il proprio banco dalle proprie scritte. Anche se quel banco è mio.
«E che non si ripeta più.» tuona infine la donna, dopo aver constatato l'immacolatezza del tavolo.
Come ad averla chiamata suona la campanella e la maggior parte degli studenti all'interno della stanza si alzano, raccolgono le proprie cose e se ne vanno, alla ricerca delle loro determinate classi: io invece mi teletrasporto figuratamente dove prima era seduto lui e mi accomodo sistemando l'astuccio e poi la cartella sulla sedia vicina. Nell'atto, passo le dita, seppur incidentalmente, sulla superficie da poco lucidata e non posso non notare alcuni segni di matita che mi paiono familiari, ma solo leggermente.
Per tutto il giorno fisso fuori dalla finestra, convinta che al termine della mia penultima lezione, una volta tornata in quest'aula, avrei trovato un messaggio di buongiorno da parte del mio misterioso amico del banco della lezione prima.
Ma sfortunatamente, a fine giornata, non trovo nemmeno un "ciao" scritto per sbaglio: che sia assente?
«Hola, come te buttas la vida?» mi saluta energicamente la mia migliore amica appena mi avvicino ai nostri armadietti; la guardo senza entusiasmo e torno a riordinare i miei libri.
«Non sei di buon umore? Domani è sabato e si sta a casa, non vedo l'ora di uscire con Jun Hong!»
«Esci con Jun Hong? Da quando?» domando genuinamente interessata.
«Da quando mi ha mandato un messaggio dicendomi di avere due biglietti per il cinema: non so come ma è a conoscenza della mia passione per Ki Hong Lee e indovina!»
Mi porto una mano alla bocca fingendomi sorpresa: «Ti porta a vedere Maze Runner?!»
«Grazie il tuo entusiasmo e la tua gioia di vivere mi illuminano le giornate come un fulmine a ciel sereno–» non le permetto di finire la battuta che la precedo, «Una disgrazia. Sì la conosco, grazie mille.»
Le regalo un sorriso ironico, ma in cuor mio so che meno male Jung Dae Hyun non le ha chiesto di uscire.
«Meno male Jung Dae Hyun non mi ha chiesto di uscire. Lo so che lo pensi, dai su, dillo.»
«Mi leggi nella mente ora?»
«No, semplicemente so che, l'altro giorno – ieri – te ne sei scappata in bagno perché eri oltraggiata dal fatto che Dae Hyun sembrasse terribilmente perso per me! La scusa della cacca non regge, lo sai.»
«Certe volte mi fai bestemmiare, Dan Bi.»
«Ti voglio bene anche io, mi amor, ma so che te lo stai domandando: mi ha chiesto il numero di telefono per darlo a Jun Hong, visto che non c'era. E niente, poi sai cos'è successo... eheh.» ridacchia Dan Bi portandosi una mano alla bocca e fingendo della femminilità che non possiede.
Vediamo passarci davanti la squadra di calcio, un tanfo inimmaginabile, ma cotanta bellezza in un solo momento è nocivo: Dae Hyun ci scorge e ci saluta con un sorriso sornione, mentre viene trascinato dai suoi compagni verso gli spogliatoi.
Ecco!
Quella è la matita che ho visto poco fa a Dae Hyun mentre scriveva!
Mi auto complimento, pentendomene subito dopo: «Dan Bi porca troia.» e sul più bello suona di nuovo la campanella di fine scuola; deglutisco: «Oggi sei libera?»
«Certo, serata tra donne?»
Annuisco senza più aprire bocca mentre mi trascino verso l'uscita con un macigno abbastanza consistente nello stomaco e una possibile terribile verità barra realtà che ho appena scoperto barra realizzato. E che avrei preferito non sapere.
Quella sera stessa la mia migliore amica si presenta alla porta di casa mia con il take away cinese, un film della Disney – la "Sirenetta" – e un paio di mini cheesecake congelate: «Serata tra donne non ingrassiamo party!» la rimbecco, divertita dalla sua faccia soddisfatta di aver portato tutto quel ben di Dio nella mia umile dimora.
«Bene, bene, oggi mi sembravi un po' pallida, perciò: raccontami sono tutta orecchie.» mi fa l'occhiolino mentre si mette a sistemare con me la tavola. Ho dei coltelli in mano, non so quanto possa essere sicuro riesumare brutti ricordi.
«Ecco, da un po' di giorni mi sento... con uno–» comincio.
«LO. SAPEVO. Quello del banco?» mi interrompe Dan Bi, sbattendo una mano sul tavolo e facendo saltare le posate.
Annuisco mordicchiandomi il labbro, non riesco a trovare le parole giuste per dirle che manco so chi cazzo sia, o forse lo so e non riesco ad accertarlo: «Sì e... forse ho scoperto chi sia. E la cosa non mi piace per nulla.»
«Perché? Chi è questo fanciullo?»
«Credo sia... Jung Dae Hyun.»
Ci guardiamo in silenzio per quelle che possono sembrare ore, anni, secoli, millenni, una vita intera e poi: «Ah, ma io lo sapevo già.» dice.
Come scusa? «Come scusa?»
«Dae Hyun diceva di sentirsi con questa simpatica tizia di un banco e quindi ho collegato le due cose.» mi fa l'occhiolino, mi leva di mano i coltelli e li sistema sulla tovaglia, prendendomi per le spalle poi e spingendomi su una sedia.
«Tu sai troppe cose.» riesco a sussurrare ancora stordita ed incredula.
«Sì, lo so, so anche che Dae Hyun è cotto di te– ehm.» si lascia scappare tappandosi subito dopo la bocca, ma io ho già metabolizzato l'informazione nel mio cervello e le rotelline dentro di esso hanno smesso di funzionare definitivamente. Alzo la testa di scatto, occhi sgranati e bocca altrettanto aperta; Dan Bi invece ha un'espressione tra l'oops e prima o poi dovevi scoprirlo.
«E quando progettavi di dirmelo?! Lui lo sa che mi piace? Che situazione estremamente, grandemente, fottutamente, imbarazzante!» mi prendo la testa tra le mani, scuotendomi come se fossi in preda a delle convulsioni immaginarie, mimando la mia morte più e più volte e persino progettandola.
Dopo momenti di totale disperazione, giungo alla conclusione che forse potrebbe star scherzando, la mia migliore amica: «Ah, dove sono le telecamere? Siamo su Candid Camera?»
«Sai che non ti mento mai.» ed anche su questo ha ragione.
Quindi come faccio con Dae Hyun d'ora in avanti?
Come a leggere i miei pensieri – di nuovo – Dan Bi posa una mano sulla mia spalla e mi consiglia di confessarmi, magari anche scrivendogli un messaggio sul banco o in qualsiasi altro momento, ma non potrei mai seguirlo come una stalker solo per dirgli che mi piace e magari ricevere un ceffone o una risata in faccia. No, categoricamente no!
«Allora aspetti fino a lunedì.»
E allo stesso tempo non potrei mai resistere fino a lunedì perché muoio di curiosità, ardore, passione, amore, libertà, gioventù, altre cazzate, soprattutto curiosità. Ho già detto curiosità?
«Allora tu prendi il mio telefono, gli scrivi un messaggio e... vedi che ti risponde subito. A me di solito risponde dopo tre quarti d'ora o un'intera giornata. Quel bastardo..» per l'ultima parte digrigna i denti per farla apparire più silenziosa ma riesco ad udirla lo stesso.
Potrei fare come dice.
Seguire il cuore o la mente? O seguire le viscere e quindi l'intestino?
«Il mio intestino dice – aspetta ho detto davvero intestino – comunque, dammi il tuo telefono vediamo se la tua teoria è corretta.»
Mi faccio porgere il suo Samsung e scrollo tra le chat di Kakao Talk: uhh, sono davvero tante. Digito il nome "Jung" nella barra di ricerca e il suo nome mi appare come per magia. Le dita cominciano a tremare, mi sudano le mani e il buco che ho nello stomaco – che sono certa sia fame – non fa che allargarsi; in ogni caso gli scrivo un messaggio: Dae Hyun-ah, sono Ha Gi, ti va di vederci stasera? Magari... con gli altri ahah.
«Inviato alle otto e zero cinque – oh guarda ti ha già risposto.» esclama fintamente divertita la mia migliore amica, riaprendo la chat. Ha risposto davvero e ha detto sì!
«Okay, ora non resta che mangiare ed uscire e–»
«Frena, frena, frena. Mangiamo per la via e ci incontriamo al parco, poi vi confessate e baci e abbracci a tutti!»
«Ma... mi metti ansia... così...»
«E tu mi fai pietà certe volte, quindi alza il culo ed usciamo e prendi i miei splendidi involtini primavera o sarai tu la mia cena per stasera.»
«Agli ordini.»
***
Raggiungiamo il parchetto a poche miglia da casa mia e noto con piacere – e dispiacere – che la nostra solita cricca di amici è già pronta e sfamata, tutti insieme appassionatamente, mentre si fanno selfie o giocano per conto loro su Clash of Clans.
«Ma salve!» ci saluta felicemente Jun Hong, seguito a ruota da Rin Hee e Sung Gi; Him Chan e Yong Guk sono troppo presi da una conversazione che pare più importante della loro vita stessa, Dae Hyun e Young Jae sono seduti su di una panchina mentre si fanno fotografie stupide.
«Ehm, buonsera...» sentendomi, Dae Hyun alza lo sguardo incrociandolo con il mio, accennando ad un sorriso timido.
Sento il mio cuore sciogliersi, o forse sono le mie viscere – e mi sto palesemente cacando sotto; Dan Bi mi dà un colpetto sulla schiena, spingendomi verso di lui, incitandomi ad andargli a parlare.
E' tutto così diabetico.
E' tutto così bello.
La mia vita continua a fare schifo, ma almeno una gioia ogni tanto.
Eseguo quanto "richiesto", prendo per il braccio Dae Hyun e lo porto il più lontano possibile da orecchie infami (Young Jae, per esempio). E' meglio evitare figuracce.
Davanti a lui sono così indifesa, quasi fragile, non so mai come reagire, ma in questo momento gli sto parlando con il cuore in mano e faccio così tenerezza che mi direbbe sì per compassione: il suo sì, però, è sincero, e me lo conferma un bacio. Un bacio che ho aspettato dal primo anno in cui misi piede in quella scuola di merda, da quando lo vidi per la prima volta camminare per i corridoi in tutta la sua bonaggine – se quella parola esiste davvero.
Qualcosa di magico e allo stesso tempo bavoso, ma è così che me lo ero immaginato il nostro primo bacio.
Poco più in là, sotto gli occhi complici dei nostri amici, Rin Hee abborda Dan Bi chiedendole qualcosa della quale io non sono e non sarò mai a conoscenza: «Il piano ha funzionato?»
La mia migliore amica annuisce sorridendo malefica, mentre si scambia un cinque con Sung Gi e batte il pugno a Rin Hee e gli altri ragazzi.
«Vi giuro che l'idea di farli messaggiare sul banco è stata una genialata, voglio dire, a chi era venuta in mente?» domanda Jong Up grattandosi la testa.
Him Chan alza una mano disinteressato: «Mi ha stressato l'anima per tre anni, il suo vizio di disegnare sul banco mi ha ispirato.» afferma totalmente indifferente. Sung Gi gli si avvicina schioccandogli un bacio sulla guancia, e sussurrandogli parole dolci come "è per questo che stiamo insieme" o cose del genere.
Rin Hee si siede sulle gambe di Young Jae circondandogli il collo con un braccio, per reggersi: «Grazie a Dio si sono messi insieme, Dae Hyun innamorato è lo stress vivente.» sbuffa accoccolandosi al fidanzato.
Dan Bi e Jun Hong ridono cristallini, mentre tornano ad osservare la neo coppietta intenta a scambiarsi effusioni disgustosamente dolci. Quella neo coppietta siamo io e Dae Hyun e dietro alle nostre spalle i nostri amici avevano ideato tutta questa tattica malefica per farci finire insieme, era tutto programmato, lo sapevano. Avevamo lasciato che le persone vicino a noi potessero manovrare le nostre mosse e gli abbiamo dato il permesso di giocare con il nostro destino, ma non posso arrabbiarmi per ciò, perché sono felice tra le braccia del mio fidanzato. Un fidanzato figo, poi. Un fidanzato che si chiama Jung Dae Hyun e profuma di sudore ed essenza maschile.
In ogni caso la doccia se la fa comunque, con me.
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Benebenebeneeeee, e non è mezzanotte perché io porto sfiga alla gente. MA FATE CONTO CHE SIA MEZZANOTTE!
Tanti auguri alla mia kokoro, aka @kkaebaeks che compie diciannove anni e continua a non dimostrarli! Svelaci il tuo segreto :,c (you know i cheejilove ya)
Ci conosciamo da tipo uno? Due anni? E già ci siamo viste un mucchio di volte, sei tipo quella che ho visto più di tutte e conosco meglio - dal vivo tho - e con la quale ho condiviso momenti insostituibili (es. il sette maggio, i remembeeeer).
E nulla, faccio cagare con le dediche ma spero tu pianga leggendo questa one shot perché sono la bellezza di quasi settemila parole e ho decisamente battuto il mio record. In realtà dovrei essere in hiatus ma io voglio bene alle persone.
Per quanto riguarda le one shots, faccio principalmente su richiesta e, in occsasioni speciali come appunto i compleanni delle mie amiche, pubblico di mia spontanea volontà ;)
Spero vi sia piaciuta questa storia su Dae Hyun dei B.A.P e vi abbia fatti ridere :D
xxx *va a togliersi la maschera*
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