~47~Il sacrificio
La mia vita è sempre stata semplice.
Senza troppi problemi, senza pericoli, senza sacrifici.
Sono sempre stata una ragazza che si nascondeva nel suo bozzolo, allontanando il resto del mondo, passando gran parte del mio tempo leggendo.
L'unica distrazione era Emily che con la sua energia e i suoi sorrisi mi riempiva le giornate.
Invece ora eccomi qui.
Lontana da casa, da mio padre, da Emily e da tutti solo per essermi innamorata di Alessandro, eppure non me ne pento nemmeno un po'.
Ogni cosa fatta con lui mi ha resa migliore, mi ha fatta crescere, maturare e diventare una donna più forte.
Mi ha dato cose che mai nessuno mi aveva dato, mi sono innamorata nonostante la sua arroganza e il suo modo strano di dimostrare di tenerci a me.
Nonostante i nostri mille litigi , nonostante le lacrime versate, nonostante tutto.
Questi sono stati i mesi più belli della mia vita.
"Siamo arrivati."mi avvisa Josh.
Mi guardo a torno spaesata, non sono mai stata in questa parte della città e non mi piace per niente.
"Avanti scendi!"mi urla con prepotenza.
Non ho altra scelta che obbedire.
Scendo dalla macchina nera con estrema fatica, non mangio da parecchio tempo e la debolezza inizia a farsi sentire anche a causa del sangue perso dalla ferita sulla fronte.
"Se non ti sbrighi ti scopo qui!"mi minaccia.
Cammino più veloce, lanciandogli un occhiataccia gelida.
"Non ti conviene guardarmi così!"mi rimprovera."altrimenti sai che ti succede!"
"Sei uno stronzo!"urlo.
Lui in un attimo è su di me e mi schiaffeggia il viso.
"Stupida ragazzina! Tanto tra poco me la pagherai amaramente!"dice ridendo mentre mi trascina con forza dentro uno strano edificio.
Passando vicino all'entrata su una parete leggo la scritta Biblioteca comunale.
Entrati dentro rimango sorpresa nel vedere la valanga di libri che invadono i tanti scaffali stracolmi.
In un altra occasione mi sarebbe piaciuto visitarla e perdermi all'interno di qualche romanzo.
Il mio stupore si accumula quando scendiamo delle scale che portano al seminterrato perché qui lo scenario cambia drasticamente.
Da stanze ben decorate e confortevoli siamo passati in uno scantinato con pareti scrostate che puzzano di muffa e poco illuminato.
Josh cammina davanti a me senza timore continuando a trascinarmi tenendomi stretta per un polso che inizia a farmi male.
In lontananza sento delle voci e dei passi, questo mi fa capire che siamo arrivati.
"Bene ragazzina siamo arrivati!"mi annuncia con una voce fredda e nello stesso istante in qui lo dice varchiamo una porta ed entriamo in una stanza molto amplia e illuminata quanto basta da delle piccole candele sulle pareti.
La cosa che mi colpisce particolarmente è un cerchio al centro della stanza.
"Ve l'ho portata mio signore."dice inchinandosi Josh davanti ad un uomo incappucciato di nero.
Solo ora mi rendo conto di essere circondata da tantissime persone vestite con una tunica nera.
Il mio corpo é scosso da una strana energia di elettricità presente in grande quantità nell'aria.
"Tu devi essere Rosy Brown."mi dice l'uomo.
Lo guardo senza rispondere.
Josh mi strattona."rispondi!"
"Si.."dico tra le lacrime.
"È da un po' che osserviamo i tuoi movimenti."mi dice."sei molto interessante per i miei uomini e io voglio fare in modo di soddisfarli."
"Vi prego..lasciatemi stare.."lo supplico.
"Signore. Mi permetta di compiere il sacrificio."dice Josh.
L'uomo lo guarda e ride."bisogna aspettare che ci siano tutti."e così dicendo si rivolge verso uno dei suoi uomini."Portatelo qui."ordina.
In pochi secondi vedo entrare l'uomo con un altro uomo incappucciato.
Non so chi sia ma in realtà dal ritmo che ha il mio cuore so già chi è.
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