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Mi sveglio con un terribile maldi testa. Ripensando a cosa mi è successo ieri mi vengono i brividi. Dopo esserci allontanate io e Emily siamo tornate a casa, prima di entrare dentro mi ha chiesto di raccontarle tutto l'accaduto e così le ho detto del gruppo di ragazzi e di Alex.
Lei mi ha chiesto se avevo intenzione di parlarne con qualcuno ma le ho detto semplicemente che non era necessario.
Guardo la sveglia vicino al mio letto. Sono appena le sette potrei restarmene ancora un po' a letto ma decido comunque di alzarmi e prepararmi con calma prima di andare a scuola.
Mi faccio un bagno caldo e mi asciugo i capelli per fortuna faccio subito.
Torno in camera e scelgo con cura i vestiti da indossare, alla fine opto per un legins nero e una felpa rossa abbinata con delle converse dello stesso colore.
Scendo giù in cucina e vedo mio padre che beve la sua solita tazza di caffè mentre legge il giornale.
"Giorno!" Dico abbracciandolo.
Gli voglio davvero un mondo di bene.
"Buongiorno tesoro!" Dice lui ricambiandomi il sorriso."Fatto tardi ieri?"mi chiede.
"Ehm..un pochino..ma è andato tutto okay.."rispondo tranquillizzandolo. Non ho alcuna intenzione di raccontargli cosa è successo, si preoccuperebbe tantissimo e non mi farebbe più uscire perciò decido di evitare l'argomento.
Lui mi guarda e sorride." Ormai non sei più una bambina perciò attenta...i ragazzi...ecco..." Sta per dire ma lo fermo imbarazzata.
"Ehm..papà mica hai intenzione di farmi quel discorso?" Chiedo allarmata.
"Ehm...beh..ecco.."balbetta rosso in viso.
Alzo le braccia e lo fermo." So già tutto!" Rispondo altrettanto imbarazzata.
Lui si rilassa sulla sedia e lascia andare un sospiro."Bene!"
Afferro una brioche saluto mio padre ed esco fuori di casa.
Accelero il passo e prendo l'autobus. Dopo 20 minuti arrivo davanti a scuola e una volta dentro mi precipito al mio armadietto e poso i libri.
"Sai cosa stavo pensando? Dovremmo fare un uscita a quattro tu io Josh e Mich!"dice una voce dietro di me.
Mi giro e vedo Emily che mi sorride.
"Ciao Emy! "Rispondo abbracciandola.
"Allora cosa ne pensi?" Mi chiede continuando a sorridermi.
"Sai già cosa ne penso!" Rispondo sbruffando.
"Dai sarà divertente! Ti prego!" Mi dice con occhi supplichevoli.
"E vabbene!" Rispondo sfinita. "Quando sarà quest'uscita?"chiedo infine.
"Domani sera!!!"urla.
Nel frattempo ci rechiamo insieme nella classe di filosofia.
Ci sediamo insieme al nostro solito banco e iniziamo a confrontarci i compiti.
"Buon giorno ragazzi!" Dice la professoressa entrando. "Signorina Brown il preside Trefth la sta cercando" mi informa.
La mia amica mi guarda con aria interrogativa e io mi chiedo mentalmente cosa può essere successo. Nel frattempo sono già in corridoio e mi precipito a grandi passi verso l'ufficio del preside.
Più sono vicina e più sento un energia negativa nell'aria che mi circonda.
Busso delicatamente alla porta.
"Avanti!" Sento dire dall'interno.
Entro e il mio sguardo si posa su un ragazzo di spalle seduto davanti al dirigente.
"Mi ha fatta chiamare?" Chiedo con un tono timido.
"Si signorina Brown visti i suoi ottimi voti l'ho scelta per fare da tutor al nuovo arrivato." Mi dice con un tono professionale indicandomi il ragazzo che continua a darmi le spalle.
La cosa è abbastanza snervante, potrebbe degnarsi anche di girarsi.
"Lui è Alessandro Brignotti" continua il preside.
Finalmente il ragazzo si gira.
Mi viene un colpo al cuore. È lui.
Mi guarda e mi guarda con aria divertita e riesco a cogliere in lui uno sguardo malvagio.
La tensione che era nell'aria è molto più forte, quasi riesco a percepire una scarica elettrica che mi sfiora la schiena mentre il suo sguardo si posa su di me.
"È tutto chiaro?" Mi chiede il preside riportandomi alla realtà.
Lo guardo per un momento e sto in silenzio.
"Va tutto bene?" Chiede preoccupato.
"Ehm si certo mi scusi.." Dico balbettando.
"Bene allora è in buone mani!" Dice rivolgendosi verso il ragazzo.
Lui si alza e mi segue mentre usciamo fuori dall'ufficio.
Camminiamo nel corridoio senza dire una parola. A quest'ora tutti sono in classe a fare lezione perciò siamo soli io e lui.
La cosa mi inquieta un pochino ma decido di stare calma. In fondo ieri è venuto in mio soccorso.
"Grazie.." Dico all'improvviso.
Lui mi guarda interrogativo.
"Per ieri.."continuo.
"Ah giusto..tu sei quella ragazza tutta strana." Dice impassibile.
Io strana?!
"Comunque non ti aspettare che ricapiti di nuovo perciò fai attenzione a che zone frequenti." Dice senza nemmeno guardarmi.
Questa sua freddezza mi lascia spiazzata.
Cosa gli ho fatto? Sembra così arrabbiato, così distante.
"Io mi chiamo Rosy..." Dico cercando di sembrare gentile.
"Sinceramente non mi interessa." Dice lui con strafottenza.
Mi sento leggermente ferita, ma decido di non darlo a vedere.
Nel frattempo gli mostro la mensa e le varie aule delle lezioni infine gli mostro il suo armadietto che è quasi vicino al mio.
In tutto questo tempo non ha fatto altro che sbadigliare e guardare l'ora sul cellulare.
Sono davvero irritata. Nessuno mi ha mai trattata così. Ma decido comunque di mostrarmi gentile per evitare che si possa andare a lamentare dal preside.
Nel frattempo la campanella suona e veniamo invasi dalla marea di studenti che escono e si recano alle prossime lezioni. In lontananza vedo la mia amica e noto soprattutto il suo sguardo che passa prima su di me e poi su Alex.
Oh no. So già a cosa sta pensando.
Ci viene incontro e non smette di guardare il misterioso ragazzo al mio fianco con la bava alla bocca e gli occhi lucenti.
"Ciao Rosy!" Dice con voce stridula."Non mi presenti il tuo amico?" Continua lei.
"Ehm...lui è Alessandro Brignotti." Rispondo indicandolo.
Lui non si smuove di un centimetro e continua a guardare oltre di noi, come se quello che sta succedendo non lo interessasse nemmeno un po'.
"Piacere io sono Emily!" Dice porgendogli la mano.
Alex per un momento guarda la sua mano e poi guarda lei. Ignorando completamente il gesto.
Emy ritrae la mano guardandomi stranita.
"Beh...io vado allora.." Dice lei.
"Vengo con te.." Rispondo io.
Entrambe ci giriamo a guardarlo mentre lui se ne va senza degnarci di uno sguardo.
"Che ragazzo maleducato!" Dice.
"Già e io sono la sua tutor!" Dico incrociando le braccia."Emy.."dico guardandola seria."Lui è il ragazzo che è intervenuto ieri!"
Lei mi guarda sorpresa" Davvero? Beh è stato molto gentile..anche se da come si è comportato oggi non si direbbe.."
In effetti a ragione.
Le lezioni passano velocemente e sono veramente felice di tornare a casa, sono molto stanca e vorrei tanto riposare.
Nel corso della mattinata ho visto un paio di volte Alex, ma non mi ha mai rivolto la parola e ho deciso di fare lo stesso. Anche se dovrò farlo per forza visto che sarò la sua tutor per tutto l'anno.
Sospiro.
"Tutto okay?" Mi chiede Emy.
"Si certo ora vado altrimenti faccio tardi!"dico dandole un bacio sulla guancia e correndo verso la fermata.
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