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Capitolo 2:

IL SECONDO CAPITOLO È STATO CORRETTO, BUONA LETTURA ❤️

Il 18esimo compleanno della ragazza arrivò molto in fretta.
La loro infanzia era ormai conclusa e, come Isabel, anche Oliver era ormai un adulto.
Aveva da poco compiuto 20 anni e tutte le giovani donne gli andavano dietro.
Era il ragazzo perfetto per qualsiasi ragazza.
Era bello e alto.
I capelli biondi mettevano in risalto i suoi bellissimi occhi azzurri come il cielo, e aveva uno splendido sorriso.
Assomigliava molto al padre.
Era gentile con tutti e sempre disponibile e, proprio per questo, tutti lo amavano.
Ma nonostante la sua dolcezza, egli nascondeva un bel caratterino, che riservava solo a poche persone.
Era totalmente l'opposto della sorella.
Isabel era minuta di statura, aveva dei lunghi capelli ramati e gli occhi verdi, proprio come la madre.
Caratterialmente era più riservata, non parlava con nessuno, e sembrava sempre incazzata.
Nemmeno sembravano fratelli.
Ed era proprio questo a rendere il loro rapporto speciale.
Queste piccole differenze tendevano a legarli sempre di più.

Il giorno del compleanno di Isabel giunse e la ragazza stava ancora dormendo, immersa nel suo maestoso letto.
Il suo sonno venne però disturbato dall'arrivo di qualcuno che la svegliò bruscamente.
"Buongiornooo mia regina!" La voce di Oliver le soffiò dolcemente sull'orecchio sinistro facendola svegliare di colpo.
"Mi hai spaventata idiota." Mugugnò la ragazza.
"E poi smettila di chiamarmi mia regina. Non abbiamo più 5 anni." E nascose la sua testa sotto il cuscino.
"Perdonami, è più forte di me sorella." Rispose Oliver distendendosi accanto a lei.
"Dovresti alzarti Isabel, i nostri genitori ci attendono per la colazione."
"Non vengo, ci vediamo a pranzo. Lasciami dormire." Si lamentò la ragazza.
"Non se ne parla. Oggi è il tuo grande giorno, perciò devi alzarti adesso. Devi farti bella per il ballo di stasera." Oliver si alzò dal letto e cominciò a tirare la sorella per un braccio.
"Proprio perché è il mio grande giorno, lasciami dormire in santa pace Oliver."
"Sorella, alzati adesso o andrò a chiamare nostra madre."
Improvvisamente calò il silenzio e da sotto le coperte i capelli ramati dalla ragazza spuntarono rivelando un viso impastato dal sonno.
"Ti odio. Una non può dormire nemmeno in pace."
E si alzò dal letto, sbuffando.
"Ti amo." Oliver si diresse verso la porta, fino a quando non attirò l'attenzione di Isabel.
"Ah, Isabel?"
"Che vuoi?"
"Buon compleanno amore." E uscì dalla porta, richiudendola alle sue spalle.
Il loro rapporto era così, si stuzzicavano a vicenda ma il loro era un amore che non sarebbe mai finito.

La ragazza si diresse in bagno e si sistemò molto velocemente.
Dopo aver finito, uscì dalla sua stanza e si diresse verso la sala per la colazione, dove la sua famiglia la stava attendendo.
Non appena entrò fu subito accolta dalle braccia della madre.
"Buon compleanno tesoro mio!" E la donna baciò la sua fronte.
Nel mentre si avvicinò anche il padre, il quale le diede un bacio sulla guancia.
"Buon compleanno Isabel." E sorrise dolcemente alla figlia.
La ragazza ricambiò il sorriso e la sua attenzione venne poi attirata da una voce che parlò alla sua destra.
"Lasciatemi coccolare la mia nipotina."
La ragazza si voltò verso la voce e trovò davanti a sè lo Zio, un uomo alto dai capelli biondi e uno sguardo gelido.
"Zio Isaac." Isabel corse verso di lui e l'abbracciò. "Siete venuto."
"Certo che sono venuto, non potevo perdermi i 18 anni della mia bellissima nipotina." E le diede un bacio sulla fronte.
"Siete contenta?" Chiese lo zio.
"Tantissimo, grazie per questa bellissima sorpresa." E riabbracciò Isaac.
Un colpo di tosse richiamò l'attenzione di Isabel e Isaac.
Le due figure si voltarono verso Oliver, il quale indicò il tavolo. "Mangiamo?"
Quella domanda fece sorridere tutti i presenti nella stanza e allora la famiglia iniziò a mangiare.

La giornata passò molto velocemente e la notte calò, dando così la possibilità alle creature della notte di venire fuori.
In quel bellissimo castello un ballo stava per iniziare.
La gente era tutta riunita in quell'immensa sala e stavano tutti attendendo l'arrivo della principessa.
Isabel, nel mentre, si stava dando un'ultima sistemata al lungo vestito, quando Oliver entrò nella stanza.
Era vestito elegantissimo.
"Wow... sei bellissima sorella." Guardò Isabel.
"Dici? Sono nervosissima."
"È normale Isabel, ma la gente sta aspettando te. Perciò, fai un bel respiro e andiamo."
Il biondo prese per mano la sorella e la trascinò con sè, fino all'inizio delle scale.
Il ragazzo strinse più forte la mano della sorella e la guardò.
"Starò con te fino alla fine dei tempi, e ti proteggerò sempre. Ci sarò sempre per te Isabel."
La ragazza sorrise e, con la mano libera, accarezzò il volto del fratello. "La stessa cosa vale per me fratello."
Cominciarono così a scendere le scale, sotto lo sguardo attento di tutti i presenti.
Giunti alla fine di quest'ultime i due fratelli vennero raggiunti dai genitori, che diedero il via alle danze.
Il ballo così ebbe inizio e tutti i presenti cominciarono a danzare allegramente.
Stava procedendo tutto per il meglio.
Dopo il primo ballo con il padre e il secondo con il fratello, Isabel si allontanò dal centro della sala per andare a bere qualcosa.
Venne però richiamata da un ragazzo che giunse vicino a lei.
"Salve." Il ragazzo sorrise e fece un piccolo inchino davanti alla ragazza.
La ragazza ricambiò il sorriso.
"Mi chiamo Rey Smiths, è un piacere conoscerla." Le prese la mano e le diede un dolce bacio sopra di essa.
"Il piacere è mio."
La ragazza non ebbe però  nemmeno il tempo di metabolizzare la cosa che il ragazzo parlò di nuovo.
"Mi chiedevo se potessi avere l'onore di danzare con voi, se a voi non dispiace naturalmente."
"No, si figuri. Nessun problema." Isabel sorrise al ragazzo dinnanzi a lei che ricambiò immediatamente il sorrise.
Il ragazzo la prese per mano e la condusse fino al centro della sala, sotto lo sguardo attento di tutti i presenti.
La musica cominciò a suonare dolce e leggera, accompagnando i due ragazzi in un ballo lento.
Il ragazzo, dire che era bello era un offesa, era molto di più.
I capelli erano castani e ribelli, gli occhi marroni, e il viso dolce e ben delineato.
Non aveva niente di particolare, ma era proprio questo a renderlo così bello e interessante.
Nonostante il viso dolce, sembrava che dietro quella facciata ci fosse molto di più.
Aveva un fascino tutto suo, era diverso da tutti gli altri ragazzi presenti in quella sala.
Qualcosa nei suoi occhi avevano attirato l'attenzione della giovane.
Luccicavano, ma al tempo stesso erano seri e socchiusi come se la stesse studiando.
Inoltre il sorriso leggero, quasi furbo, impreziosiva di più il suo viso bellissimo.
Tutte le ragazze e le donne gli tenevano gli occhi puntati addosso e tutti gli uomini si domandavano chi potesse essere quel ragazzo tanto misterioso.
"Vi ha invitato mio padre?" Domandò la ragazza.
"Diciamo di sì." Rispose molto evasivo l'altro.
"È la prima volta che vi vedo. Da dove provenite?"
"Beh... un posto molto lontano da qui."
"Non me lo volete dire?"
"Vedete il mio paese è poco conosciuto, quindi non merita completamente la vostra attenzione Principessa. Ma io sarei abbastanza felice se voi concentrasse la vostra attenzione solo su di me" disse sussurrando, avvicinandosi all'orecchio della ragazza, la quale arrossì violentemente a quella vicinanza.
Riprese a guardare in faccia quel ragazzo e un dolce sorriso spuntò sulle labbra di lui.
L'attenzione era tutta rivolta sui due ragazzi al centro della sala, i quali non smettevano di osservarsi.
Chissà per quale ragione, sotto lo sguardo attento del ragazzo Isabel si sentiva in soggezione.
Il cuore le batteva velocemente e il suo corpo stava cominciando a sentire caldo, così come le sue guance stavano prendendo sempre di più un colorito rosato.
Non appena il ballo si concluse Rey e Isabel si allontanarono dal centro della pista.
"Posso offrirle qualcosa da bere?" Chiese allora Rey.
"Certo." Sorrise Isabel.
Il ragazzo le porse un bicchiere di vetro osservandola.
Si portò il bicchiere alle labbra ma sembrava che stesse per dire qualcosa.
"Dovete stare attenta." Sussurrò poi, leggermente, all'improvviso.
"Come? Avete detto qualcosa?" Chiese Isabel, avvicinandosi leggermente al ragazzo.
"Principessa dovete stare attenta.. quando le cose si metteranno male, voi mi dovete venire a cercare."
Quelle parole, all'orecchie della ragazza, sembrarono qualcosa di assurdo e completamente senza un senso.
"Ma che state dicendo? Vi sentite bene?" Domandò allora preoccupata la ragazza.
Il ragazzo si guardò attorno velocemente, poi tornò a posizionare lo sguardo sul volto confuso della ragazza. "Cose terribili stanno per accadere in questo castello.. vi prego, dovete stare atten-" e la sua voce si bloccò all'improvviso a causa di una mano che venne appoggiata proprio sopra la sua spalla.
"Nipotina, siete uno splendore ma devo dire che sono offeso. Avete danzato con tutti ma non con il vostro amato zio."
"Perdonatemi, abbiamo ancora una serata per recuperare Zio."
"Ovviamente." Poi voltò il suo sguardo verso il ragazzo di fronte a Isabel.
"E voi chi siete?"
"Salve, il mio nome è Rey Smiths."
L'uomo guardò il giovane attentamente, senza distogliere minimamente lo sguardo, che venne ricambiato da Rey.
Si guardavano in un modo difficile da descrivere, non era uno sguardo tipico di quando si guarda un estraneo.
"Ci siamo già visti da qualche parte?" Chiese allora curioso Isaac.
Il ragazzo scosse la testa.
"Non credo proprio." Rispose serio Rey.
"Mmh... strano. Eppure mi siete così conoscente." Continuò Isaac.
La ragazza guardò la scena incuriosita, senza dire una parola.
Quando la musica ripartì, quel contatto di sguardi si concluse.
Isaac si girò verso la nipote e le sorrise. "Danziamo?" E le porse la mano.
La ramata lanciò un ultimo sguardo a Rey prima di rispondere. "Come potrei rifiutare."
Rey dall'altra parte della stanza osservava  preoccupato la ramata danzare allegramente affiancata dallo Zio.
Sospirò, si sistemò i capelli e, come era arrivato, se ne andò come se non ci fosse mai stato all'interno di quella sala.

Durante il ballo Isabel lo cercò con lo sguardo.
E non appena il ballo si concluse, si staccò dallo zio e si recò velocemente verso il punto in cui qualche minuto prima ella stanziava con quella figura.
"Che succede tesoro?" Chiese lo zio, il quale la seguì.
La ragazza non rispose e, con una sensazione strana all'altezza del cuore, cercò il ragazzo tra tutta quella gente.
Non sapeva perché si sentisse in quel modo, ma aveva la sensazione che quel ragazzo le volesse dire qualcosa di importante.
Cose terribili stanno per accadere in questo castello.
Quali cose terribili? Cosa voleva dire?
Cose terribili. Cose terribili. Cose terribili.
"Stai cercando qualcuno?" Lo zio si avvicinò alla nipote, osservandola attentamente quasi incuriosito.
La ragazza, immersa troppo nei suoi pensieri, saltò in aria a causa dello spavento confusa, senza però capirne il reale motivo di quella confusione.
"Zio, dov'è Rey?"
"Chi?"
"Ma come chi zio. Rey Smiths. Ho danzato insieme a lui e ci stavi parlando anche tu fino a qualche minuto fa. Gli avete pure detto che vi sembrava conoscente."
Isaac, con sguardo impassibile, osservò la nipote.
Passò qualche secondo di silenzio.
Poi lo zio sorrise, un sorriso molto strano e scosse leggermente la testa.
"No tesoro ti stai sbagliando, io non ho parlato con nessuno. Forse hai bevuto troppo."
E gli tolse il bicchiere di vetro che, in quel momento, la ragazza stava reggendo.
"Sei stata tutto il tempo con me Isabel, dopo aver ballato con tuo padre e con Oliver, sei stata solo con me."
Quelle parole confusero ancora di più la ragazza e quella strana sensazione stanziava ancora all'interno del suo petto.
Eppure aveva veramente parlato con quel ragazzo. Lui era stato lì, non poteva esserselo immaginato.
Ma lo zio non poteva averle mentito, a quale pro?
Era davvero strano.
Aveva ancora la sensazione di quegli occhi così intensi che percorrevano interamente la sua figura, facendole venire le palpitazioni.
Forse lo zio aveva ragione, forse aveva bevuto troppo.
"Si zio, forse avete ragione." Sorrise allora allo zio e gli prese la mano.
"Forza, torniamo a ballare."

Ma cos'era successo?
Lo avevo veramente immaginato?
Aveva veramente solo immaginato di danzare con quel ragazzo in quel dolce ballo lento? Ma tutto questo non aveva senso.

Mentre la ragazza ballava allegramente, come se non fosse successo niente, una figura la osservava da lontano.
Per chissà quale assurdo motivo, non riusciva a staccarle gli occhi di dosso.
Era così bella.
Per un momento però la ragazza si fermò e la misteriosa figura ebbe la sensazione che la stesse osservando.
Il cuore della figura quindi perse un battito, ma la ragazza distolse immediatamente lo sguardo, tornado a ridere e a ballare insieme al fratello.
La figura sospirò, osservò un ultima volta la ragazza e se ne andò senza che nessuno si accorgesse della sua presenza.
Incamminandosi verso il buio, la misteriosa figura venne totalmente accolta dall'oscurità.







Note autrice:
Eccoci qui con il secondo capitolo della mia nuova storia!
Fatemi sapere cosa ne pensate, magari con una stellina o un commentooo! ❤️
Ci vediamo la prossima settimana!

Clare

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