Un viaggio inaspettato, ma in realtà a lungo atteso (Cose random etc. #6)
Era una tranquilla giornata nella Contea di Fanficcinopoli.
Qui, in un giardinetto davanti a una casetta, un baldo giovane, tale fanwriter91, stava revisionando per la 84328532432esima volta il suo libro fantasy.
Era un po' di tempo che partecipava ai concorsi di scrittura per farlo pubblicare, ma aveva sempre cannato a causa degli avversari troppo forti.
I libri di questi ultimi erano al momento dei fenomeni mondiali.
"Hazard Hall" aveva dato il via a una trilogia, più una serie di prequel, "Slave" aveva battuto le vendite dei libri di Tolkien, Martin e Rowling tutti assieme, mentre la versione cinematografica di "Luce e ombra" aveva sbancato al botteghino.
La settimana scorsa fanwriter91 aveva perso contro un altro libro in cui Hitler costruiva il Muro di Berlino per impedire agli ebrei di fuggire in Inghilterra coi voli di linea, e a metà storia riusciva a imporre le sue leggi razziali anche agli inglesi. Il giovane autore aveva sperato di vincere almeno grazie agli errori storici del libro, ma i lettori avevano definito il tutto "una personale interpretazione dei fatti" e il nostro eroe aveva fallito ancora.
Il giovane teneva lo sguardo fisso sul suo testo, quando, d'improvviso, una figura imponente lo sovrastò.
fanwriter91 alzò la testa: aveva davanti un tipo alto, con un cappello a cono grigio, vestito di grigio, coi capelli grigi... insomma, era proprio un signor grigio.
- Non osare definirmi così! - ringhiò lo straniero fulminando il narratore. Letteralmente, dato che lanciò un fulmine dal bastone che stringeva in mano.
Ouch... Ok, proseguiamo!
- Ehm, buon giorno! - salutò timidamente fanwriter91.
- Che vuoi dire con "Buon giorno"? Che mi auguri un buon giorno? Che oggi è un giorno in cui bisogna essere buoni? Che ti sembra un buon giorno che mi piaccia o no? - domandò lo straniero.
fanwrite91 scattò in piedi.
- Testimone di Geova? - chiese.
- Ma no! Io sono Gandalf il Grigio, il grande mago di questo luogo! Sono membro del Sacro Consiglio degli stregoni, ognuno di un colore diverso! -
- Come i power rangers? -
Gandalf si grattò la testa, in un momento di esitazione che fanwriter91 sfruttò per barricarsi in casa, o meglio, entrare nell'edificio, salire sull'ascensore e farsi tipo dieci piani.
Tuttavia, appena uscito, notò che l'arzillo vecchietto era stato altrettanto veloce.
Con scatto felino e abile mossa, però, fanwriter91 riuscì a fiondarsi nell'appartamento.
Era davvero nei guai: mattheus93 era ancora in pizzeria a fare la guardia pomeridiana (da quando c'era lui gli animatronics erano molto più attivi e durante la notte facevano le pulizie), mentre Evgenij stava tenendo un seminario sulle formule di integrazione per parti, qualsiasi cosa fossero le parti, le integrazioni, le formule e i seminari.
- Ehi! Fammi entrare! - obiettò il vecchio citrullo prendendo a bastonate la porta.
- No! Tu non puoi passare! - ribatté fanwriter91.
- Non rubarmi le battute! Oh, andiamo, non possiamo perdere quaranta e passa minuti prima di cominciare questa storia! -
Gandalf prima provò con le spallate, ma si fece solo un mane cane, così decise di usare la sua magia.
- Apritis sesamus! - gridò, e un'onda d'urto spalancò la porta.
Lo stregone entrò, ma inciampò nella veste, mollò così tante imprecazioni da far crollare la chiesa vicina (nella quale Frollo era appena entrato) e cadde a terra.
- Non mi avrai, pazzo! - urlò fanwriter91 tirandogli contro un vaso. Disgraziatamente lo mancò, e il vaso si frantumò in terra. Piangiamo tutti ancora per la morte di quel vaso, uno dei personaggi migliori di tutte le storie.
Gandalf si rialzò e sbuffò.
- Ok... Allora, prometto che farò pubblicità positiva al libro che stai cercando di scrivere, che ne dici?-
- Lo faresti davvero? - si commosse fanwriter91.
- Sì, ma in cambio tu e gli altri dovrete partecipare a una missione suicida in cui... -
fanwriter91 lo abbracciò così forte da fargli un male cane.
- YESYESYESYESYESYESYESYES! - trillò.
Lo stregone uscì barcollante e dolorante.
- Ouch, devo comprarmi del voltaren... comunque tra poco arriveranno tredici ospiti... -
- Clienti? - chiese fanwriter91.
- No, il resto della compa... volevo dire, sì, anzi, tutti editori! Avrai il piacere di conoscere il leggendario Thorin Scudo di B... -
La frase non finì mai, perché Gandalf inciampò ancora nella sua veste e rotolò per tutti gli scalini, volò fuori dalla porta, rimbalzò contro un palo della luce, atterrò sulla tenda di un bar, volò abbastanza alto da superare le nuvole, vide un arcobaleno e Rainbow Dash che ronfava sulle nuvole, e infine precipitò al suolo. Tuttavia non si fece nulla, grazie al Passante che passava di lì per caso.
- Ouch... bene... ora devo andare a cercare un altro aiuto! -
Il mago a quel punto si avvicinò alla sua panda, modello risalente alla Prima Era della Terra di Mezzo, poi guardò soddisfatto la scritta del cartello che teneva sopra alla sua targa: "tu non puoi passare".
Salito e sistematosi il cappello, il vecchietto partì, non andando mai oltre i 30 km/h.
Durante il tragitto riuscì ben cinque volte a intasare il traffico, ma per fortuna di tutti il posto era vicino: si trattava delle Poste Icecrown.
Non erano malaccio: c'era sempre l'aria condizionata e il personale era efficientissimo, forse per l'entusiasmo che metteva, forse per il gran numero di arti di cui disponeva.
Pensate che il tutto era così accogliente e piacevole che Light Yagami le aveva scelte per inviare ogni volta i suoi messaggi minatori alla polizia. Pareva anche che uno dei collaboratori del direttore fosse in realtà il Re degli Shinigami, un tizio decisamente esile coi poteri del ghiaccio e che andava in giro a predicare una nuova religione, il Culto dei Dannati.
Suonato il campanello, Gandalf venne raggiunto da un nerubiano con la cravatta.
- Hai chiamato? - domandò questi con la sua voce fredda e profonda.
- Sì, vorrei parlare col tuo capo! -
- Intendi sua maestà Anub'Arak? -
- No, l'altro capo, avevo un appuntamento! -
In quel momento arrivò il diretto interessato.
- Sono qui, tu torna pure al lavoro! -
- Sì, padrone! - rispose il ragno usando le sue varie zampe per timbrare documenti.
Gandalf sorrise quando si trovò davanti al Postino, che per l'occasione aveva un look diverso: giacca e cravatta, ma teneva sempre l'elmo sulla testa e aveva con sé una penna a forma di Frostmourne.
Entrati nel suo ufficio, i due si sedettero.
- Dunque, hai in mente un piano per farmi accumulare abbastanza fondi da costruire un esercito? -
- Direi di sì, ma esattamente a che servono i soldati a voi signori del male? Insomma, prendiamo Sauron: abbiamo visto che da solo lui stava già massacrando tutti gli eserciti nemici, vale davvero la pena di diventare matti per raccogliere una marea di schiapponi? -
Il Postino si grattò dietro l'elmo.
- Credimi, i soldati possono causare ottimi diversivi e distrazioni. E non sai quanto si paghino, le distrazioni. -
Così dicendo rivolse lo sguardo a una foto, tenuta sulla parete, di un uomo barbuto con gli spallacci dorati. Gandalf notò che c'erano diverse frecce piantate. Sì, frecce, non freccette. Anzi, sarebbe stato più corretto definirle "ombrelloni da spiaggia".
- Comprendo... comunque, il piano è semplice: nelle terre di confine si trova un tesssoro che fa gola a molti, pony e umani/giganti ci hanno messo gli occhi da tempo, ma hanno bisogno di alleati. Quindi mi domandavo: potrebbe il nobile Re Arthas Menethil essere interessato a questa grande fortuna? -
- Quindi ti fidi di me? - domandò il Postino incrociando le braccia.
- Grazie al potere dell'out of character (OOC) tu rimarrai fedele all'Alleanza, volevo dire, all'accordo! -
Arthas assentì.
- Ebbene, ci penserò, ho delle pratiche da sbrigare. Per fortuna i miei dipendenti, essendo non-morti, non sono persone giuridiche, quindi non hanno diritto a uno stipendio. Sono fortunato che abbiano accettato di servirmi! -
- Accettato implica una scelta! - si lamentò Anub'Arak che passava di lì.
- Molto bene. - sentenziò Gandalf - Ora posso andare. -
Detto ciò s'infilò in un buco di trama e uscì, arrivando immediatamente nelle sale di sua maestà Re Thranduil, che in quel momento era impegnato con Legolas in una partita a Street Fighter.
- SHORYUKEN! - gridò Legolas mentre il suo personaggio colpiva in pieno quello del padre, mettendolo K.O.
- Ma porchi Istari! - si lamentò il re.
- Ehm, io sarei qui! - fece notare Gandalf.
- Ah, Mithrandir, sei qui! - esclamò Thranduil.
Gandalf alzò gli occhi al cielo.
- Usa il mio nome solito, per favore, non il nickname che avevo quando ci siamo conosciuti su EFP, che sennò i lettori fanno confusione. -
Mentre Legolas continuava a videogiocare, il vecchio citrullo e il re andarono a sedersi.
- Allora, hai fatto? - chiese Thranduil.
Gandalf tirò dalla sua pipa.
- Esattamente! Il Postino può definirsi nostro alleato, ha abbastanza carisma da trascinare anche gli altri abitanti di Fanficcinopoli. -
- E i recensori? -
- Anche quelli faranno la loro parte, i nani andranno da loro. Ma potresti ripetermi come mai ci tieni tanto a trovare il tesssoro? -
Thranduil fece spallucce.
- Mi sorprende che tu non me lo abbia chiesto prima, ma sono certo che lì in mezzo troverò qualcosa per liberarmi di lei. -
Detto ciò il re indicò una graziosa elfa dai capelli castani che stava facendo "m'ama, non m'ama" con le foglie di Athelas.
- Da quando lei è uscita da un buco di trama non sono mai riuscito a sbarazzarmene, pare immortale! Però puoi ripetere il piano? -
Gandalf rise malignamente.
- Ho intenzione di fomentare una guerra al fine di distruggere il popolo dei nani! Quei bastardi non sono mai venuti a trovarmi in ospizio dopo tutto quello che ho fatto per loro! Che paghino! Forse si alleeranno coi pony, ma pazienza, anche Ombromanto ha smesso di considerarmi da quando è andato a Equestria a inseminare tutte le puledre che trovava! Sai che pare che praticamente tutti i little pony siano suoi discendenti, comprese Celestia e Luna? -
Thranduil, alla sola idea di quanto dovesse essere pervertito quel cavallo, trasalì.
- D... d'accordo, puoi andare! -
Gandalf uscì dal castello e passò tra le ombre: la sua veste da grigia divenne bianca, il suo sguardo s'indurì e si ritrasformò in Saruman.
Rientrato nella sua maligna torre guardò il paesaggio dall'alto: durante lo speciale di San Valentino aveva in realtà impiegato un automa con le sue fattezze per raggirare i recensori e lo aveva spinto giù quando mattheus93 gli aveva sparato.
Inoltre, i suoi poteri relativi alla Forza, ottenuti grazie a suo fratello gemello, il conte Dooku, gli avevano permesso d'ingannare le menti dei presenti.
- Il piano di Hope non lascerà scampo alcuno. I pony e i nani si uniranno, e dall'altra parte gli elfi faranno gruppo col Flagello e coi tizi di Attack on Titan. Anche se Arthas dovesse tradire le forze vincitrici ne usciranno stremate. Così come le città greche riuscirono a sconfiggere il colosso persiano unendosi, ma vennero schiacciate dall'inferiore Macedonia dopo essersi combattute a vicenda, anche le forze di Hope abbatteranno il regno della fantasia. E quando tutto sarà distrutto io potrò governare Arda secondo il mio disegno! -
Saruman guardò un disegno stilizzato, probabilmente fatto da un bambino dell'asilo, che lo raffigurava tutto contento mentre regnava dalla sua torre cattiva.
- L'unico problema potrebbe essere Sailor Moon, ma ho trovato un modo geniale per metterla da parte.-
Così dicendo, Saruman tirò fuori dalla tasca il suo Palantìr, dove si andò a formare un'immagine fra le oscure nebbie.
In quel momento, la marinaretta entrò nella propria camera, trovando un cartello con su scritto "fai quello che ti dice il foglio per portare pace e amore nel mondo".
- Wow, che bello! - esclamò lei prendendo il foglietto che il cartello indicava.
C'era una sola scritta: "voltami".
La ragazza eseguì, e trovò tal scritta: "voltami".
- Mi pare familiare, ma così porterò l'amore nel mondo! -
Lei continuò a ripetere il gesto un numero pressoché infinito di volte.
- E vabbè! - sospirò lo stregone avviandosi verso il suo armadio, dove trovò, legato e imbavagliato, Gandalf il Grigio.
- Aahahah, mio rivale, a quanto pare ora sei mio prigioniero! Ti lascerò assistere alla disfatta della fantasia, poi ti ucciderò! -
Saruman richiuse le parte, non accorgendosi che Gandalf avesse un piano in mente: le tarme che aveva trovato nell'armadio, infatti, lo stavano aiutando a spezzare i lacci plasmati col potere della pigrizia degli sceneggiatori (non ditemi che ha senso che un tizio che lotta alla pari con un mostro infuocato di dieci metri, nonché massacratore di eserciti, possa essere bloccato con delle corde).
Avrebbe fatto in tempo a liberarsi?
E fu sera, Evgenij e mattheus93 tornarono a casa grazie a un buco di trama, il secondo portando diverse pizze perché fanwriter91 gli aveva detto che quella sera sarebbero stati di più.
Mentre intavolavano, la solita parete venne sfondata da un tizio che si era appena fatto lanciare con una catapulta.
Era un tipo ancora più basso del capitano Levi, con la barba sul rosso/castano.
- Piacere, mi chiamo Fili, e quello laggiù è mio fratello Kili! - disse il tappo.
Evgenij sgranò gli occhi, si sporse e vide che il Kili in questione era un tipo veramente bono, sebbene alto un metro scarso.
Con inquietante lentezza il riccio si girò verso Fili.
I due si fissarono, e il più basso notò che gli occhi del più alto si erano fatti neri.
- Porco Durin... - fece appena in tempo a dire prima di essere scaraventato giù dalla finestra.
- Tutto bene, bro? - chiese Kili.
- Ouch... tranquillo, questa volta NON sono morto. Proviamo dalla porta! -
I due nani, in compagnia degli altri dieci compagni, salirono le scale e sfondarono la porta.
- Al vostro serv... - cominciò Kili, ma si fermò quando Evgenij gli puntò una doppietta calibro "Chuck Norris" sul naso.
- Fermo! - intimò una voce autoritaria e reale.
Una figura avvolta dalla luce apparve: era Thorin Scudo di... Bietola?
- Sì, bietola. Purtroppo le querce sono protette. - spiegò Thorin mentre la luce alle sue spalle si spegneva a causa della lampadina bruciata.
Fattosi largo tra i nani, Thorin si avvicinò a Evgenij, arrivando a stento alla sua cintola, poi, temendo di non riuscire a farsi sentire, e conoscendo la passione del riccio per le opere di fantasia in cui per comunicare si urla, prese un megafono.
- ASCOLTA, IO SONO THORIN II SCUDO DI BIETOLA, FIGLIO DI... -
Il megafono s'inceppò.
- Oh, insomma! Se ci aiutate a trovare il tesoro noi in cambio ve ne lasciamo una parte! I Little Pony sono d'accordo con noi! -
- Come li avete convinti? - chiese mattheus93.
- Siamo gli unici abbastanza tappi da poterli cavalcare. -
Tutti i nani assentirono.
- Eh, e io un giorno cavalcherò Applejack! - disse Fili. - Dio, è proprio una stallona texana! -
Thorin si sfregò le tempie.
- Porco Durin, un nipote elfofilo e uno ponyfilo, che altro mi deve capitare adesso? -
- Già, non è fedele all'originale! - confermò Evgenij.
- Ma fosse solo quello il problema! Che senso ha che un Nano e un'Elfa che si conoscono da tipo due giorni s'innamorino alla follia?! Cavolo, è vero, anche in Romeo e Giulietta era amore a prima vista, ma erano poco più che bambini, erano in una fase in cui non si capisce proprio nulla! Per non parlare del fatto che, a parte Elrond, che però è Mezzelfo, non esiste che un Elfo sia un guerriero che un guaritore! Guarda, io continuo a sperare che Kili si sia innamorato perché drogato con l'Athelas, ma è una fantasia utopistica! -
Evgenij sorrise.
- Ehi, sei un tipo simpatico! Vuoi una birra? -
Thorin ricambiò.
- Oh, niente birra! Io ho la vodka, vuoi un goccio? -
Cinque minuti dopo, Thorin ed Evgenij erano già ubriachi e ballavano sul tavolo, il secondo tenendo in braccio il primo mentre cantavano la canzone di Durin.
Presi dal fomento, anche gli altri nani e recensori si misero a ballare e cantare.
In contemporanea, nel mondo Dark Souls, lady R arrivò ad Anor Londo, accompagnata dai demoni alati addetti ai trasporti.
Radunati attorno a un falò trovò Solaire, Artorias, Ornstein, Er cipolla, il tizio con lo spadone della Luna di cui non mi ricordo il nome e padre Gascoigne. Sì, c'era anche lui, anche se era di un altro videogioco, prima di ammazzare la moglie era inciampato in un buco di trama, che lo aveva esorcizzato dal male e fatto finire lì.
- Udite udite! C'è una guerra che sta per scoppiare! Dobbiamo decidere se stare dalla parte del mondo Little Pony o Attack on Titan. -
- Chi è a favore dei pony dica "io". - propose Solaire.
- IO! - disse tutta Anor Londo mentre i cavalieri di vario livello si radunavano.
- Beh, è stato piuttosto facile, fosse altrettanto facile alimentare la fiamma... - ammise Lady R.
- Basta usare un po' di gas o della vodka... - fece notare il prete mentre lucidava il suo fucile.
Un po' delusa dalla facilità, lady R prese lo smartphone e mandò un messaggio a tutto il Corpo di Recensione, dicendo loro di stare pronti, presto si sarebbero radunati davanti al tessssoro.
Anche il capitano Levi, avendo ricevuto richieste di amicizia da tutti, notò il messaggio.
- È l'ora. - pensò sporgendosi dalla sua generica torre, osservando un'armata senza fine di umani e giganti che si erano radunati.
Nello stesso attimo Celestia, Luna, Cadence e Twilight si affacciarono al balcone del castello, trovandosi di fronte una forza militare immensa.
- Finalmente i pony otterranno la gloria che spetta loro. - disse la principessa dell'amicizia.
Celestia chinò lo sguardo.
- Spero solo di non dovermi battere con Solaire e Legolas & Co. L'elfetto è simpatico, ma Solaire... io lo amo! Se solo avesse capito il mio messaggio... -
Luna roteò gli occhi.
- Sorella, hai volato su tutta Fanficcinopoli con uno striscione con su scritto "Solaire, tu sei il mio Sole, posso essere il tuo?" e lui non ha recepito il messaggio.-
- In effetti la sua durezza va perfino oltre ai miei poteri... - ammise la principessa dell'amore.
- Sì, sì, discorso davvero pregnante, ora, se non vi dispiace... io... ehm... devo andare in bagno! - disse Luna prima di allontanarsi.
Celestia la fissò e socchiuse gli occhi, ammettendo a se stessa di aver notato uno strano comportamento da parte della sorella.
Le urla dei soldati la riscossero: il momento della Grande Guerra della Fantasia stava per scoppiare, e chiunque fosse riuscito a impossessarsi del tesoro avrebbe avuto dei notevoli vantaggi, quel solo trionfo avrebbe significato tenere la vittoria nel palmo della propria mano, o del proprio zoccolo.
Le fazioni erano stabilite: da una parte i pony e i Nani, dall'altra gli Elfi, gli umani e i giganti. Il Flagello era con questi ultimi, ma chi avrebbe garantito la sua fedeltà?
Ai recensori ormai non resta altro da fare che recensire ancora e ancora, al fine di poter raggiungere il tesssoro!
Sarete con noi, cari lettori?
Spero che questo piccolo speciale vi sia piaciuto. In origine, per le centomila visualizzazioni (delle due raccolte messe assieme) avevamo un progetto un po' più grande, ma, tra impegni, vacanze e buchi di trama, non è stato fattibile realizzarlo per tempo.
Ma vedrete, arriverà e sarà di grande impatto!
Molte sono le sorprese che vi attendono!
A presto,
fanwriter91
Princess Luna entrò nella sua stanza e richiuse la porta di scatto.
Sobbalzò: appoggiata sul balcone stava una figura avvolta dalle ombre.
- Cosa ci fai qui?! Credevo che fossi in ospedale! - esclamò la puledra.
- Sì, ma i medici non erano pronti a prendersi cura di me e mi hanno mandato direttamente all'obitorio. - spiegò costui giocherellando con un teschio.
Princess Luna sbuffò.
- Insomma, ormai è oltre un anno che tramiamo nell'ombra! Capisco che per noi un anno sia pochino, ma di questo passo farà in tempo a finire One Piece! -
La figura oscura si girò e mostrò i denti affilati.
- Attenta a quello che dici, magica principessa. Nessuno può parlare così col grande... -
Il balcone cedette sotto il suo peso e il figuro precipitò emettendo il classico urlo di Pippo.
Princess Luna si sporse.
- Oh, poverino, non deve proprio aver visto che questo balcone dava proprio su un burrone profondo assai. Ci vorranno diversi capitoli prima di riuscire a tirarlo fuori... -
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