Archetipi storpiati dalle ficcine
Abbiamo già parlato di come le ficcine storpino validi archetipi. Amy Gamory analizzerà per voi alcuni personaggi letterari del passato e li confronterà.
1) Darcy di Orgoglio e Pregiudizio non è un bad boy (ci torno più tardi sui bad boy), è solo un tipo ricco che se la tira. Per capire un po' meglio, Darcy è un gentiluomo ricco così orgoglioso di sé da ballare solo con le due sorelle dell'amico, ignorando il resto delle donne pretendenti (cosa che a quell'epoca era considerata una grande maleducazione) e tanto da pensare che la protagonista Elizabeth sia "appena passabile" in termini di bellezza, salvo poi interessarsi lentamente a lei.
Elizabeth potrebbe sembrare una tipica "not like the other girls" che si vede nelle storie moderne, ma è il caso di esaminarla più da vicino. Lei è la secondogenita della famiglia Bennet ed è la preferita del padre, legge un sacco ed è stimata sia dagli uomini che dalle donne; sensibile e premurosa nei confronti della famiglia, le piace osservare e comprendere le persone che incontra, anche se a volte si fa trascinare dai pregiudizi che sente riguardo alle persone.
La verità è che a quell'epoca una donna di alta classe come lei veniva considerata "not like the other girls" perché erano le donne di classe media/bassa che avevano la possibilità di scegliere la propria vita, mentre quelle di ceto alto erano destinate a sposarsi, fare figli e basta.
Se Austen l'avesse scritta al giorno d'oggi il pubblico l'avrebbe considerata solo una ragazza a cui non interessa Darcy, proprio perché si perderebbe tutto il complesso retroscena sociale dell'epoca.
Molte autrici definiscono Orgoglio e Pregiudizio un "enemies to lovers", solo che i protagonisti sono più "in contrast to lovers".
2) Romeo e Giulietta, in origine Historia novellamente ritrovata di due nobili amanti, una storia scritta dallo storiografo italiano Luigi da Porto poi tradotta dal poeta inglese Arthur Brook, che Shakespeare usò per farci l'opera. (Non è una novità che Shakespeare usasse fonti di vario tipo per scrivere le sue opere, vedasi Re Lear e Tito Andronico – anche se la paternità di quest'ultima tragedia è dubbia.)
Perché Luigi da Porto ha scritto quest'opera? La teoria più gettonata è che tutta questa faida non sia altro che la storia d'amore tormentata tra l'autore e sua cugina Lucina. In breve, la storia più famosa di Shakespeare è basata sulla relazione (semi-)incestuosa che Luigi non ha mai portato a termine perché Lucina si era sposata con un altro suo cugino. Ah, e inoltre la storia originale dura mesi e non pochi giorni.
3) Veniamo ora allo stereotipo del bad boy in sé. Il bad boy originale non è un ragazzo dal passato oscuro, ma uno che si opponeva alla struttura della società in generale e ai potenti, cioè alla classe dirigente del suo tempo, ovvero coloro che gestivano l'ordine sociale mantenendo i più poveri ai margini e dipingevano il tutto come "gerarchia naturale".
Secondo la mentalità di una volta (specialmente durante l'età vittoriana – quando nacque e si diffuse l'atroce giustificazione pseudoscientifica delle disuguaglianze nota come darwinismo sociale), questi "bad boy" erano considerati da evitare perché avevano idee politico-sociali diverse dalla massa, e di conseguenza erano una cattiva influenza per le donne che potevano emularli, infatti più che bad boy erano "cattive influenze" per la società in generale. Prendiamo in considerazione Lord Henry Wotton de Il ritratto di Dorian Gray: non è altro che l'immagine che la società aveva di Oscar Wilde (l'ha ammesso lui stesso), infatti Henry non fa altro che riempire la testa a Dorian di come se invecchiasse nessuna donna l'avrebbe trovato attraente. Henry rappresenta il cinismo all'ultimo stadio di chi non crede a nulla e ne fa un vanto. Ha grandi capacità affabulatorie, solo che le usa per decostruire ogni pensiero volto a far del bene ad altri esseri umani, e lo fa per divertirsi, senza che abbia un minimo di coerenza interna.
Ovviamente questo era solo esclusivo della classe ricca, quelle inferiori avevano più libertà (a eccezione di quelle derivanti dalla stabilità economica).
4) A questi si aggiunge l'archetipo junghiano del "Ribelle". Sia il Ribelle che il bad boy ficcinaro si oppongono al sistema, tuttavia il Ribelle tende a opporsi a uno status quo corrotto, ipocrita e/o oppressivo, il bad boy ficcinaro invece vuole essere al di sopra delle regole e usare qualsiasi torto subito, vero o presunto, per giustificare la sua mostruosità.
Quindi i bad boy odierni non hanno lo stesso "fascino" di una volta perché in realtà questi tipi erano considerati tali solo perché dicevano A invece che B. Al contrario, i bad boy ficcinari portano avanti gli stessi stereotipi orrendi dei microcosmi immaginari di cui sono protagonisti (il machismo, il sessismo, la violenza come unica forma di risoluzione dei conflitti), ma vengono sempre giustificati per ragioni di trama, anche contro antagonisti che veramente paiono opporsi a tali stereotipi (come il mitico Decklon di "").
I bad boy di oggi non sono tormentati da una società che li schifa perché non sono cresciuti per diventare ciò che si aspettava da solo sin dalla nascita, il loro passato oscuro spesso non è per niente connesso a queste problematiche ed è una scusa per renderli criminali da redimere tramite l'amore della protagonista. Se i bad boy di oggi esistessero nel passato sarebbero stati considerati dei criminali della peggior specie! Altro che eroi byroniani! {1}
Amy Gamory
{1} L'eroe byroniano è un personaggio idealizzato ma imperfetto, i cui attributi includono: grande talento e passione, avversione per la società e le sue istituzioni, mancanza di rispetto per l'alto rango e i suoi privilegi (sebbene possieda entrambi). Viene inoltre ostacolato nell'amore da vincoli sociali o dalla morte. È un ribelle, talvolta arrogante, spesso condannato all'esilio e tormentato da un passato doloroso. È un uomo presuntuoso o con mancanza di lungimiranza, spesso in preda a comportamenti auto-distruttivi.
Fonte: Wikipedia
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