25/12/2016
Era Natale e i tre mastini si stavano recando al cimitero con la macchina di Seth. Dean come sempre era taciturno ma stavolta sbatteva ripetutamente il piede dal nervosismo.

Quando finalmente arrivarono a destinazione si avviarono con passo deciso verso la tomba. Tutti tranne Dean che a pochi passi dalla metà si fermó di colpo a fissarla.

Roman: dai amico...forza e coraggio!
Seth: ancora due passi.

Dean non si mosse ma parlò
Dean: potete...potete lasciarmi da solo..

Roman: certo!Andiamo Seth.
Loro si allontanarono e lí Dean si avvicinó maggormente ma poi si abbandonò al suolo. E inizió a lacrimare ma questa volta nemmeno se ne accorse, li venne spontaneo

Dean: ciao mamma, è da tanto che non ti parlo. Ti ricordi quando facemmo lite e non ci parlammo per quasi una settimana?. Bhe ora è peggio, non ti parlo da circa un mese. Ma...perchè ti sogno ogni notte? Perchè sento la tua voce? Perchè sento la tua presenza? E perchè sei morta? Perchè mi sento colpevole dla tua morte? Sento un dolore fortissimo quando ti penso.

Ora le lacrime scendevano più veloci
Dean: so che non mi risponderai e che magari sono solo un pazzo che parla a un pezzo di roccia ma non mi interessa. Quando da piccolo venivo tra le tue braccia mi sentivo il bambino più fortunato al mondo, mi sentivo costantemente protetto. Anche se papà ha cercato di uccidermi, con te mi sentivo come se potessimo vincere tutto il male del mondo. Ora, invece, sono un uomo sfigato che piange sempre e che nella vita non ha concluso niente. Alla fine il male ha prevalso su di noi. Mi dispiace mamma, mi dispiace per tutte quelle volte che ti facevo soffrire, mi dispiece per papà che quando  si arrabbiava con me se la prendeva con te. Mi dispiace di essere nato.

A quel puntò si alzó molto lentamente e asciugó veloce le lacrime cercando di non far notare gli occhi rossi, anche se si potevano notare a metri di distanza.

Diede un bacio volante a sua madre e se ne andò con la testa bassa e ogni tanto scendeva una lacrima dal suo occhio.