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Alters

«Negro di merda. Guardalo. Non dovrebbe toccare le stesse posate che usano le altre persone. Dovrebbe mangiare con le posate per negri. Fatte apposta per negri. Non le altre. No. Fa schifo. Bleah, è una vergogna».

«Hey, calmati. Non esagerare, dai. Non guardarlo così, non sta facendo niente di male. Non penso sia malato, non noto problemi visibili... e poi credo che le lavino bene. Non ti preoccupare troppo».

«No. No. Non lo posso accettare, mi fa schifo. Poi se magari ci mangio io, con quella forchetta? Con quel cucchiaio? Mi viene da vomitare al pensiero! Leccare il cucchiaio che lui stesso ha leccato? Ma sei impazzito? Mi sale lo schifo che ho mangiato a pranzo».

«Non fare la carogna, adesso. Sei uno stronzo razzista, te lo devo dire sinceramente, da amico. Inoltre si dice "nero", "persona di colore", non come fai tu, non è moralmente accettabile».

«Ma vaffanculo tu e la tua morale, Cristo Santo! Ecco sono pure blasfemo! Sei contento? Sei capace di rendermi nervoso più di qualunque altro! E non posso neanche farti niente».

«Calmati, sei sempre così agitato. Quel tizio di colore sta semplicemente mangiando, poi qualcuno laverà le posate col detersivo, e sarà tutto a posto. Mica mangi con le posate sporche, qui!»

«No. Mi rifiuto di crederlo. Tu che ne sai se là dietro puliscono bene i piatti? Disinfettano bene? Ci sei stato? Hai visto? Li conosci? Non ci puoi andare mica, lo sai. Non mi far fesso».

«Sono sicuro...»

«No tu non sai un cazzo, non ci puoi andare in cucina a vedere, punto e basta. Già me l'immagino: prendono la forchetta del negro, la mettono nella bacinella, un po' di shampoo, una mescolata e via. Forse si degnano pure di sciacquare con l'acqua. Fredda ovviamente. Oppure neanche questo. Prendono la forchetta, la sciacquano sotto l'acqua, fredda ovviamente, e la asciugano col panno. Forse neanche un panno pulito usano. Un panno che è pieno di schifosi microbi negri, gialli, rossi e blu. Sai, puffi e Avatar... ci mancano solo quelli su quei panni zozzi».

«Non ho parole. Sei allucinato. Non è mai morto nessuno mangiando con queste posate. Nessuno si è mai ammalato di ebola o che altra malattia fantasiosa tu abbia in mente. Se fosse morto qualcuno lo sapremmo, giusto? Qui vengono sempre gli stessi a mangiare».

«Cosa ne sai? Mica conosciamo tutti qua. E alcuni mi pare di non vederli da tempo. Chissà dove son finiti, eh? Li vengono a prendere, e non li vedi più. Li vedi forse dopo una settimana. Magari dopo un mese, o non li vedi mai più. Li tieni in mente tutti? Hai un elenco dove segni tutti? Eh? Sei una spia del KGB? Della Cia?».

«Va bene va bene, con te non si può discutere. Dobbiamo solo sperare che tu possa mangiare con posate pulite. Vedi altre soluzioni, per caso?»

«Mangiare con le mani. Anzi no, cazzo. Perché dovrei mangiare io con le mani, Cristo Santo? Eh? L'animale è quel negro! Lui deve mangiare con le mani! È lui la scimmia, non io! Guardalo, dai. Se gli faresti una foto segnaletica, e gli metteresti una foto di una scimmia vicino, non noti la differenza, sai? Prova, se hai le palle».

«Facessi».

«Cosa?»

«Facessi. Se gli facessi una foto».

«Fottiti, và! Maestrino del cazzo! Vai a insegnare la lingua a quel negro, visto che ti piace tanto».

«Quel "negro" secondo me conosce la lingua meglio di te. Guarda, ora sarai soddisfatto, sta andando via...»

«... a raccogliere il cotone nei campi. Pausa finita».

«Allora sei davvero uno stronzo villano! Falla finita! Io sono paziente e collaborativo ma avrei voglia di darti uno schiaffone!»

«E vai fallo!»

«Diamine, sai che non posso, aborro la violenza».

«Sei un cagasotto, punto e basta. Se io sarei in te... »

«Fossi».

«Eh?»

«Se io fossi in te».

«Ma santiddio porcoggiuda a te e chi t'ha messo al mondo! Mister Precisino sei! Signor Sotuttoio! Sei peggio di quel negro che è andato a raccogliere il cotone per pulirti le orecchie!».

«Il tuo volgare turpiloquio mi sta eccessivamente rendendo partecipe di una profonda apatia che nel subconscio e pure più in su mi deprime e constata il fatto che tu, senza un'occulta visione personale del tuo Io, sia un lugubre cabarettista di avanspettacolo di serie b, mentre la psicosomatica di Antani... ».

«Ma che cazzo stai dicendo?»

«Chupa! Vedi che non capisci un accidente? Quello di colore che tu tanto denigri mi capirebbe e addirittura ci potrei avere una conversazione di questo genere».

 «Mi stai prendendo per il culo.  Vaffanculo».

«Hey Billy, ti vedo agitato, ti senti  bene?»

«È arrivato il dottore, che rottura di palle, uffa».

«Stai zitto, ci parlo io, che tu combini sempre disastri con lui».

«Cos'hai da confabulare? Parli male alle mie spalle?»

«No dottore, si figuri».

«Ci parlo io, lascialo a me il Paracelso delle mie palle».

«No tu stai zitto ora».

«Va beeene, Signor Faccioquelcazzochemipare, parla tu col dottore».

«Ancora parli da solo Billy?»

«Vedi che ci ha scoperto subito? Lo vedi eh? A far parlare te, non si combina un cazzo».

«Stai zitto perlamadonna! Lo avevo quasi in pugno».

«Tocca a me provarci ora».

«Billy, hai smesso di prendere le pillole?»

«Senti, dottore, il fatto è che... »

«Fino a ieri mi sembravi a posto. Non avevi più ripreso con questi atti di schizofrenia».

«Ma dottore, oggi... ».

«Non mi incanti, Billy. Non puoi sospendere l'assunzione delle pillole. Ti servono, sai».

«Cazzo».

«Ha ragione dottore, ma se... ».

«Niente ma. Niente se. Devi prendere la pillola. Billy, è per il tuo bene. Hai sospeso una terapia che stava funzionando decisamente. Ti stavo vedendo in forma ultimamente, stavi migliorando molto, e ora sei qua a parlar da solo in sala da pranzo».

«Grazie dottore, vorrei dire però... ».

«Cosa direbbe Obafemi se ti vedesse far così?»

«Ancora quel negro del cazzo! Mi perseguita!»

«Verrebbe da me a dire che tu non hai preso la pillola, e che stai parlando ancora con te stesso».

«Ah ho capito, quella fottuta scimmia è persino una fottuta spia! La ammazzo quell'ombra in carne e ossa!».

«Calmati, non fare scenate con il dottore».

«E lui farebbe soltanto il suo dovere, perché è un infermiere, e ci tiene a te».

«Spia russa negra infame».

«Hai mai visto un russo di colore?»

«E non pensare che lui si disinteressi di tutti, quando è in pausa mensa. Il suo mestiere è assistere i dottori, prendersi cura di voi, assicurarsi che prendiate tutti quanti le pillole. Per il vostro bene».

«Così ci ha visto, quel pezzo di carbone animato. La prossima volta il cucchiaio glielo infilo nel...  ».

«Billy! Suvvia! Ora fammi il piacere di aspettare la tua pillola. Il dottor Ndulu dovrebbe esser andato a prenderla. Ti ha visto prima quando mangiavi, sai? Mica è scemo».

«No è soltanto negro».

«Cristo Santo!»

«Ora aspettiamo insieme il dottor Ndulu».

«Così glielo ficco nel nculu».

«Cribbio, falla finita, il Ku Klux Klan è morto e sepolto! Sei l'unico di loro rimasto, mi sa!»

«Billy mi dispiace che tu sia in questa situazione di confusione mentale, vedrai che si sistemerà tutto, e potrai tornare lucido come prima. In fondo sei pure simpatico, quando ti fai curare».

«Non mi farò infilare una pillola in bocca dalle mani di un negro».

«Guarda che te la può infilare altrove, la "pillola", se lo insulti mentre sarà qui. E non solo la pillola, se lo fai arrabbiare!»

«Ora sei tu quello volgare!»

«Calmati Billy, ecco il nostro dottor Obafemi Ndulu, professionale e preciso come sempre!»

«Preciso come una merda di piccione sulla giacca di un turista in piazza San Marco».

«Oh mon Dieu... »

«Ciao Billy! Come stai tu oggi? Poco fa visto te strano, quando mangiavo pranzo. Cosa fai ancora da solo? Non c'è più nessuno qui ormai, tutti andati a riposare. Ahi ahi ahi non hai preso la pillola eh?  Da quanto tempo che tu così? Cattivo ragazzo eh eh eh... Ora prendi pillola e vai a riposare in tua camera, che poi hai seduta di ipnosi con dottore.  Fai AAHHHH...»

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