XLI. Raptus (capitolo integrale)
(Questa non è un one shot, è semplicemente uno dei capitoli della mia storia Deep Green. Se volete capire questo capitolo, per chi non lo avesse ancora fatto, dovete leggere la storia per intero che trovate sul mio profilo lafilledesfleurs96 )
«Adesso ci divertiamo un po'»
In quell'istante il terrore invase completamente la mia mente, divorando ogni briciolo di lucidità e prima che potessi rendermene conto il mio corpo avevo cominciato a tremare, così come il cuore, che sembrava volesse uscirmi dal petto da un momento all'altro «C-che vuoi fare??» chiesi deglutendo a fatica mentre sentivo che di lì a poco sarei scoppiata a piangere.
Lui mi guardò con occhi piena di malizia e di perversione, non come se fossi una ragazza, ma un giocattolo con cui potersi divertire «Piccola e ingenua Chanel» disse facendo scorrere l'indice dalla mia mascella al collo con una delicatezza che mi fece rabbrividire «Davvero non l'hai ancora capito?»
Nell'udire quelle ultime parole il sangue mi si gelò nelle vene e i miei polmoni si bloccarono in attesa dell'aria che non riuscivo più ad assimilare una volta che ebbi realizzato quali fossero le sue intenzioni «Justin ti prego lasciami and-» ma non riuscii a finire la frase che si fiondò sulle mie labbra, insinuando prepotentemente la sua lingua nella mia bocca ed esplorandola in modo avido come se avesse desiderato per troppo tempo quel contatto «Jus... fer...mat... t-ti... preg...» provai a supplicarlo ancora, ma dalla mia bocca uscirono solo tante parole soffocate mentre continuava a baciami con foga.
Le sue mani scesero lungo l'orlo della mia t-shirt bianca e quando cominciò a sfilarmela, scoprendomi il ventre e il reggiseno, non riuscii più a trattenere le lacrime che cominciarono a rigarmi le guance. Per un istante Justin interruppe quel violento contatto tra le nostre labbra e mi tirò su la maglia che rimase attorcigliata intorno ai miei polsi ancora legati tra loro, ma non ebbi nemmeno il tempo di riprendere fiato che immediatamente ritornò a martoriarmi con la sue labbra.
Sentii le sue dita intrufolarsi dietro la mia schiena e raggiungere il gancetto del reggiseno, prima che mi privasse anche di quell'indumento e cominciasse a palpare avidamente i miei seni nudi mentre lacrime di umiliazione e di sofferenza si aggiunsero a quelle di terrore. Il suo tocco rude e violento bruciava come fuoco ardente sulla mia pelle candida, ed ero certa che la pressione esercitata dalle sue mani mi avrebbe lasciato molteplici lividi il giorno dopo.
La sua viscida lingua scese lungo il mio collo, dove lasciò una scia di dolorosi morsi fino ad arrivare ai miei seni che cominciò a leccare, a mordere e a torturare senza dar conto alle mie lacrime, alle mie suppliche, alle mie grida, anzi, tutto quello sembrava solo eccitarlo di più mentre si divertiva con il mio corpo senza che potessi fare niente per impedirglielo.
Gemetti dal dolore quando sentii i suoi denti succhiarmi con avidità i capezzoli, mentre le sue mani percorsero lentamente il mio ventre fino ad arrivare al bordo dei jeans, che cominciò a sbottonare. In quell'istante il mio corpo fu scosso da fremiti incontrollabili e prima che me ne accorgessi avevo iniziato a sudare freddo. Provai ancora una volta a liberarmi da quella presa, inarcando la schiena e facendo più forza sui polsi nella speranza che la cinta venisse via dalla tastiera del letto, ma a nulla servivano i miei sforzi.
«Justin per favore...» singhiozzai con la voce rotta dal pianto provando ancora una volta a smuovere la sua compassione «T-t giuro che non ho fatto niente con Harry, ti prego...» sniffai con il naso «...ti prego lasciami andare» finii in un sussurro.
Lui a quel punto alzò il suo sguardo verso di me e solo quando i miei occhi sofferenti incrociarono i suoi pieni di malizia capii che niente di quello che gli avrei detto avrebbe potuto fargli cambiare idea prima ancora che mi rispondesse «Avresti dovuto pensarci prima di fare la troia con il tuo ex» affermò sprezzante sfilandomi definitivamente i jeans che finirono sul pavimento, come anche i suoi poco dopo.
Lui ritornò a stuzzicare i miei capezzoli con i denti e la lingua, facendo poi scivolare le sue dita sotto la sottile striscia di tessuto delle mutandine e iniziando a pompare dentro me prima con un dito, poi con due e infine con tre, a ritmo sempre più veloce, in modo sempre più violento. In quel momento sarei voluta morire, sarei voluta sprofondare sotto terra, avrei voluto che il letto mi mangiasse, tutto, pur di non sopportare quell'umiliazione che stavo invece subendo.
Speravo tanto che fosse solo un incubo, un brutto sogno dal quale presto la mamma mi avrebbe risvegliata dicendomi che era pronta la colazione e Luke si sarebbe messo a gridare perché mi dessi una mossa a vestirmi o altrimenti mi avrebbe lasciato a piedi, ma quando Justin sfilò le sue dita dalla mia intimità facendomi trasalire dal dolore, mi accorsi che quella non era altro che la cruda realtà.
«Insomma, perché mi stai facendo tutto questo?» gli chiesi facendomi forza tra le lacrime che continuavano a bagnare insistentemente dal mio viso.
Lui incurvò le labbra un sorriso soddisfatto, prima di leccarsi le dita che poco prima mi avevano penetrata con violenza «Così una volte per tutte capirai che non scherzo quando ti dico di non farmi arrabbiare» disse allungando il braccio verso il comodino accanto a letto, ed estraendo dal primo cassetto una bustina di plastica.
«Ma te l'ho già detto... con Harry non ho fatto nulla... ti sto dicendo la verità...» dissi con la voce rotta dai singhiozzi «Ti prego» un altro singhiozzo «Non farlo» dissi con voce bassa, a stento udibile. Ormai mi aveva abbandonato anche quella a forza di urlare.
«Sta tranquilla babe» sussurrò leccandomi le lacrime «Farà giusto un po' male all'inizio, poi sarà tutto piacere» affermò prima raggiungere con le mani l'estremità degli slip, che mi sfilò con un gesto rapido e netto. Subito il ribrezzo e la vergogna s'impadronirono di me e la voglia di seppellirmi crebbe a dismisura sotto i suoi occhi che scrutavano con lussuria ogni centimetro del mio corpo nudo, mentre si sfilava anche lui i boxer della Calvin Klein, ormai troppo stretti per contenere tutta l'eccitazione del suo corpo.
Quando si sistemò in mezzo alle mie gambe allargandomi le cosce, ogni mia forza di volontà venne completamente annientata, consapevolezza e rassegnazione m'invasero e semplicemente smisi di combattere, smisi di urlare, smisi di pregarlo, continuai solo a piangere, chiudendo gli occhi e girando la testa di lato, non volendo vedere il piacere nei suoi occhi mentre godeva del mio dolore.
Lui dopo essersi infilato il preservativo mi penetrò con una spinta violenta e profonda, provocandomi un dolore indescrivibile per tutto il basso ventre, tanto che ebbi paura che mi si fosse rotto qualcosa all'interno del corpo, che mi si fosse spezzato qualche osso. Ripresi a piangere e a singhiozzare quando Justin continuò a spingere sempre con più forza, sempre con più velocità, non dandomi neanche il tempo di abituarmi alla sua presenza, finché dopo qualche minuto non venne nel preservativo e con un sorriso soddisfatto uscii dal mio corpo.
In un istante era stato capace di privarmi di tutto, della mia dignità, del mio essere donna. Mi aveva violata, mi aveva usato per soddisfare il suo bisogno sessuale e il mio corpo, che ancora tremava, non mi aveva mai fatto così ribrezzo come in quel momento. Provavo disgusto verso me stessa, mi sentivo inutile e sporca, ma non uno sporco sulla pelle che poi con l'acqua sarebbe andato via, uno sporco sull'anima, che sarebbe rimasto indelebile.
Justin buttò l'involucro del preservativo nel cestino e si rinfilò i boxer, prima di slegarmi finalmente i polsi e di uscire dalla sua camera come se niente fosse, lasciandomi lì, rannicchiata su quel letto, completamente immobile, mentre calde e silenziose lacrime continuavano a sgorgare dai miei occhi nell'attesa che quel mare di umiliazione in cui stavo annegando mi uccidesse....
SPACE FOR ME u.u
Per chi avesse letto già la storia in precedenza e conoscesse già questo capitolo, voglio precisare che il capitolo è stato spostato qui per il suo contenuto decisamente forte come ho già spiegato, ma a parte questo piccolo extra non ci sono state modifiche alla storia che appunto continua con il capitolo "Derelictus" che trovate all'interno della storia. Mi dispiace per chi credeva che fossi tornata, però dovevo risolvere questa piccola questione giacchè erano un paio di giorni che avevo intenzione di spostare questo capitolo in un capitolo extra. Ripeto, per chi avesse già letto questo capitolo, non è cambiato nulla, l'ho semplicemente spostato, la storia non è cambiata e nemmeno i personaggi lo sono, e lo stesso e identico capitolo che avete letto, ho solo fatto copia e incolla. Detto questo vi lascio, e grazie per tutti i messaggi nella posta privata in questo mese, siete ragazze fantastiche, vi adoro, e comunque mi rifarò viva, state tranquille.
Love ù girl <3 <3
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro