Scene da viaggio
AUTRICE: CiProvoNonSoComeAndr
-Buongiorno!
-Buongiorno anche a te, come stai?
-Un po' meglio, ammetto di aver vissuto momenti peggiori
-Addirittura, e perché mai?
-Perché si dai, la vita è fatta di alti e bassi in fondo. Un po' come il mare. Hai mai visto un mare sempre piatto?
-No.
-Ecco appunto, neanche io. Vivo al mare da quando sono bambino e sinceramente ci sono state quelle volte che ho avuto paura di annegarci in quel mare. Anche se lo guardavo dalla finestra di casa mia ed ero a metri infiniti di distanza.
-Ah...
Riflette un momento.
Guarda il mare anche lui e accende una sigaretta. Stamattina fa piuttosto caldo. Sono scesi al bar sperando di trovare un po' d'aria ma niente. Tutta fatica sprecata.
-Io amo il mare però.
-Anche io, ma sai com'è ogni tanto devi imparare a starci distante, solo perché troppo vicino fa male. Sempre li, sempre presente, non va bene.
-Si c'hai ragione. Se stessi sempre lì a guardarlo come stiamo facendo adesso credo che non lo amerei così tanto.
-Sì, bravo. Devi ogni tanto lasciarlo andare per apprezzarlo molto di più dopo.
-Vero.
Segue un attimo di silenzio. Il mare è sereno, neanche una nuvola in cielo e i gabbiani ogni tanto poggiano sul cemento per raccogliere pesce pronto a marcire al primo caldo di punta del giorno.
-Sai che ho rivisto Cristina ieri?
Prosegue fumandosi una sigaretta. -Ci siamo salutati tranquillamente e devo ammettere di averla trovata bene. Sono passati diversi anni, ma rimane sempre la stessa bella ragazza.
-Eh beh.. è bella si! Cavolo c'ha due gambe..
-E un culo..
-E due tette.. Madonna se ripenso a tutte le volte che mi ci sono immerso in quelle tette mi vengono i brividi.
-Ti manca mai?
-Ogni giorno, ma sai hai ragione tu. Se stai sempre a fissare il mare ad un certo punto ti stanchi. Credo sia successo questo a noi, ci siamo stancati della routine e alla fine abbiamo smesso di apprezzarci.
-Siete stati tanti anni fidanzati, no?
-Sì, credo circa dieci. Se ci penso mi chiedo come sia riuscito a sopportare una persona per così tanto tempo senza mai andare oltre. Cioè davvero la routine ha ucciso il rapporto. A cena insieme, pranzo insieme, viaggi insieme, a ballare insieme, stessi amici, stessi interessi.. eravamo un'unica persona in due corpi diversi.
-Caspita... C'è voluto coraggio allora.
-Avoglia! Pensa che i nostri amici adesso sono tutti sposati... Lo sai qual è per loro il momento più divertente? Prendersi una birra e alle volte ubriacarsi quando la routine gli ha completamente calpestato le palle.
L'amico ride. -E che è... na tortura!
-No l'inferno. Il problema maggiore però è che se gli chiedi se sono felici ti rispondo di sì perché si vergognano perfino ad ammetterlo che la loro vita fa schifo.
-Ovviamente. Mica lo dice nessuno quando qualcosa va storto.. solo cose belle e i grandi successi si raccontano, il resto rimane nel silenzio.
-Sì, come se gli insuccessi ti rendessero una persona peggiore. Gli insuccessi fanno parte della vita e poveri loro che non riescono ancora a capirlo.
-Sai che ti dico?
-Dimmi...
-Mi sa che quest'anno le vacanze me le faccio in montagna al fresco.
-Scelta saggia!
Finisce la sua sigaretta e getta il mozzicone ai piedi perché di alzarsi fino al cestino lì vicino è troppo faticoso. L'altro non dice nulla perché pare brutto.
Poi vanno via, ognuno pensando dell'altro quanto sia stupido e infelice.
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