Capitolo 6
Stavo andando alla lezione di storia quando qualcuno da dietro, mi tappò la bocca con la mano e mi portò dentro all'armadio dei bidelli. Stavo per urlare quando lo sconosciuto mi girò verso di sè, e vidi Harry.
"Ma che cazzo fai coglione? Mi hai fottutamente spaventato!" urlai.
"Oops mi dispiace, ma non troppo." disse.
"Sei davvero una testa di cazzo." ribattei.
"Ma comunque adesso non puoi farci niente, no?" ammiccò.
"Sì, sì comunque adesso andiamo che facciamo tardi in classe."
"In realtà stavo pensando di saltarla."
"Cosa? Vuoi saltare scuola?" domandai. Non avevo mai saltato scuola. Ero troppo impaurito per farlo. Se magari i professori mi avrebbero visto? Non voglio neanche immaginare cosa sarebbe successo.
"Sì è un termine per dire che non vai a scuola. Solo per oggi."
"Non lo so, non l'ho mai saltata prima d'ora Harry."
"Andiamo dai non fare il santarellino!"
"E se qualche professore ci vede? La scuola è piena di telecamere."
"Che importa! Cosa sarebbe la cosa peggiore che potrebbero fare? Chiamare i nostri genitori? Non ci sospendono o espellono mica Louis."
"Non ne sono sicuro, i-"
"Dai Louis, perfavore, sarà divertente." mi pregò.
"Okay va bene, ma se verremo beccati sarà colpa tua." alla fine mi arresi.
"Si! Okay andiamo" mi prese per mano e uscimmo dallo sgabuzzino. Andammo verso la sua auto.
"Dove andiamo?" chiesi.
"Vedrai." mi rispose.
"Dai dimmelo!"
"No."
"Perché no?"
"È una sorpresa."
"No, dimmelo adesso dai."
"Scusa, non posso dirtelo."
"Va bene, e tra quanto ci arriveremo?"
"Ci siamo già." sorrise. Io mi voltai a guardare fuori dal finestrino e vidi una gelateria.
"Alla gelateria?" chiesi.
"Sì!" mi sorrise. Io gli sorrisi a mia volta. Scendemmo dalla macchina e entrammo nella gelateria. Aspettammo in fila e quando fu il nostro turno, ordinai uno yogurt col cioccolato e gli smarties, mentre Harry prese uno yogurt alla vaniglia aromatizzato.
"Hai ordinato la vaniglia? È così noioso." lo presi in giro.
"Ehi! Non è noioso, è un classico." si difese.
"Noioso."
"Classico."
"Noioso."
"Classico." Andammo avanti per qualche minuto fino a che i nostri yogurt non furono pronti. Ci sedemmo a un tavolo e iniziammo a mangiare.
"Com'è il tuo yogurt?" mi chiede Harry.
"Delizioso. Probabilmente molto più buono della vaniglia." gli feci la linguaccia.
"No, il mio è sicuramente più buono."
"Sì, certo."
"Dai provalo." me lo offrì. Prima che potessi rispondergli mi infilò il cucchiaio in bocca e sentì il suo yogurt alla vaniglia. Era buonissimo.
"Okay hai ragione è molto buono, ma il mio continua a essere meglio."
"Dai fammene sentire un po' allora." Prese il suo cucchiaio e assaggiò il mio. "Dannazione è buono!"
"Te l'avevo detto." sogghignai.
"Sì sì, ovviamente." ridacchiò. Finimmo gli yogurt e poi andammo a passeggiare lì vicino. Poco dopo si fece buio e mi accompagnò a casa, dandomi il bacio della buonanotte.
"Ci vediamo domani Louis."
"Ci vediamo Harry, buonanotte."
"Anche a te."
Aprii la porta mentre stavo ridendo come un idiota. Prima che potessi chiudere la porta, mio padre la sbattè con forza e mi ci spinse contro.
"A cosa cazzo stavi pensando brutto idiota?" sbraitò.
"Di c-cosa stai p-parlando?" chiesi.
"Sai perfettamente di cosa sto fottutamente parlando!"
"N-no non lo so."
"Sì invece, non mentire cazzone!" battibeccò.
"Ma non so davvero di cosa stai parlando!" Iniziai a piangere. Lui mi lasciò andare, ma subito dopo mi prese per i capelli e mi tirò a terra.
"La tua scuola ha chiamato. Mi ha detto che ti ha visto uscire durante le lezioni con uno dei coglioni dei tuoi amici." Mi spiegò. Diventai pallido in viso e il corpo mi si intorpidì.
Merda sapevo che era meglio che non la saltassi. "Cosa c'è di sbagliato in te eh? Stai iniziando ad urlarmi contro, sono giorni che non mi prepari la cena cazzo, e adesso salti scuola col tuo piccolo stupido amichetto?" mantenne il tono di voce alto.
"Non chiamarlo stupido!" mi pentii subito quando gli urlai contro e mi coprii la bocca con le mani, ma ormai era troppo tardi. Sollevò la mano in un pugno e colpì il muro dietro di me.
"Non devi permetterti di dirmi cosa cazzo devo fare!"
"Io non volevo dirlo, non so cosa mi è passato per la testa, scusa papà, io-"
"Hai fottutamente ragione, non sai cosa cazzo ti passa per la testa! Ti insegnerò una fottuta cosa adesso. Mi prese per i capelli e mi portò in bagno, e accese l'acqua.
"Stai fermo e non ti azzardare a scappare via!" mi ordinò.
Aspettò fino a che la vasca da bagno non si riempì, poi mi prese con forza per un braccio e mi buttò nell'acqua. Cercai di urlare ma l'acqua mi riempì la bocca. Mi tirò la testa su e poi mi mise di nuovo sott'acqua, continuò a farlo per molteplici volte.
"Spero tu abbia imparato la lezione e che tu non faccia altre cazzate, piccolo pezzo di merda." iniziò a ridere.
Mi lasciò andare i capelli e appoggiai la testa contro il muro. Una volta uscito dal bagno, iniziai a piangere. Non potevo credere a cosa fosse appena successo. Mio padre mi aveva addirittura annegato. Mi aveva annegato, cazzo! Cosa avevo fatto per meritarmi tutto questo? Lo odiavo così tanto. Lo odiavo così tanto sul fatto che aveva cercato di affogarmi per aver saltato scuola, non mi pentivo nemmeno di averlo fatto. Ho passato tutta la giornata con Harry e mi sono divertito moltissimo. Un giorno il karma arriverà e morderà il culo del mio fottuto padre, e finalmente otterrà ciò che fottutamente si merita. Dopo circa 20 minuti, uscii dalla vasca, con tutti i vestiti fradici d'acqua. Da tanto che erano zuppi pensavo di pesare 300 kg. Mi spogliai, mi misi il pigiama e mi infilai nel letto. Restai sveglio per un po' a piangere in silenzio, poi non so nè come nè quando riuscii ad addormentarmi.
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