Capitolo 19
"Buongiorno amore." Disse dolcemente Harry appena mi svegliai.
"Giorno." Biascicai.
"Sei carino quando sei assonnato, lo sai?"
"Prima no, ma adesso sì." Sentii un rossore pervadere le mie guance.
"Vuoi qualcosa per colazione?" Chiese Harry.
"Sì, andata. Sto morendo di fame." Risposi.
"Okay, cosa dici di uova e pancetta?" Mi chiese mentre si stava infilando un paio di boxer.
"Sì, grazie." Dissi avidamente.
Harry si diresse al piano di sotto per preparare la colazione, ed io lo seguii. Fece colazione con solamente dei boxer addosso, e non riuscivo a smettere di guardarlo. Era difficile distogliere lo sguardo da un fisico bellissimo e muscoloso come il suo.
"Hai finito di fissarmi?" Chiese Harry, mentre mi dava le spalle.
"Come fai a saperlo?" Arrossii fortemente.
"Sento il tuo sguardo su di me." Mi stavo immaginando un ghigno stampato sul suo viso.
"Sai, so che ti piace quando ti guardo." Mi avvicinai a lui e avvolsi le mie braccia intorno al suo bacino.
"Più di quanto tu possa immaginare." Si voltò e mi lasciò un piccolo bacio sulle labbra. Mise la nostra colazione in dei piatti e poi si fece strada verso la tavola della sala da pranzo. Ci sedemmo e mangiammo, mentre parlavamo della scuola e a quale college avevamo intenzione di andare l'anno seguente.
"Allora, cosa facciamo oggi?" Gli chiesi.
"Beh.. Pensavo di andare a trovare Gemma all'ospedale oggi. Non so se vuoi venire anche te.." Mi guardò.
"Certo che verrò. Sarà bello incontrare finalmente tua sorella." Gli sorrisi.
"Non so se sarà davvero bello. Potrebbe essere un po' triste." Mi disse senza guardarmi.
"Ehi." Gli tirai su il mento per guardarlo negli occhi. "Non preoccuparti per quello Harry. Devi essere positivo. Devi essere speranzoso che tua sorella spaccherà il culo al cancro, okay? Non essere così giù."
"Sì." Disse, asciugandosi una lacrima. Portò i nostri piatti nell' acquaio e li lavò, mentre io rimasi seduto al tavolo di cucina, a guardarlo. Non mi piaceva vederlo triste. Mi spezzava il cuore e volevo solamente coccolarlo, scacciando via tutta la tristezza.
"Vado a farmi una doccia prima di andare all'ospedale." Annunciò, appena ebbe finito di lavare i piatti.
"Okay." Gli risposi.
Andò verso il bagno e sentii la porta chiudersi. Rimasi lì a sedere, a pensare e poi decisi di raggiungerlo in bagno. Aprii silenziosamente la porta, cosìcchè non mi sentisse. Mi spogliai e mi unii a lui nella doccia; appena entrai, lo abbracciai da dietro.
"Oh Cristo! Mi hai spaventato!" Esclamò Harry.
"Mmm." Mugolai contro la sua schiena.
"Sono contento che tu mi abbia raggiunto, comunque." Mi sorrise.
"Sì, avrei scommesso che ti sarebbe piaciuto." Gli sorrisi.
"Certamente."
Lo spinsi contro la parete della doccia e iniziai a baciarlo. Gli leccai il labbro superiore e lui aprì la bocca, come per pettere alla mia lingua di entrare. Mi prese per i fianchi e ci fece girare entrambi, invertendo i posti e fissandomi. Sentivo entrambi i nostri membri indurirsi ad ogni tocco e ad ogni bacio. Fece scivolare le sue labbra giù verso il mio collo, iniziando a succhiare e mordere.
"Cristo Harry!" Gemetti.
Scostò la bocca dal mio collo e sorrise guardandolo, soddisfatto di avermi marcato.
"Sei tutto mio." Mi disse.
"Mmmh."
Afferrò la mia lunghezza tra le mani e iniziò a farmi godere. Mi morsi il labbro inferiore, cercando di trattenere i gemiti, ma non funzionò.
"Dì che sei mio." Disse Harry.
"Sono t-tuo." Urlai.
"Dillo di nuovo." Disse continuando a toccare la mia erezione sempre più velocemente.
"Sono tuo, Harry." Gemetti.
Lui, poi, si piegò in ginocchio e leccò la parte superiore della mia lunghezza, mentre aveva lo sguardo fisso sul mio viso. Prese il mio pene in bocca e iniziò con un movimento 'su e giù' della testa. Afferrai tra le dita i suoi ricci e gemetti, gridando il suo nome numerose volte; ed ogni volta che lo facevo, lui incrementava il movimento, facendomi cedere le gambe.
A un certo punto, le sue labbra lasciarono la mia erezione, portando invece la sua dentro di me. Entrò lentamente, con cautela. All'inizio esitai un po' perché faceva male, ma dopo poco tempo diventò piacevole. Spingeva dentro e fuori da me, molto velocemente e i nostri gemiti, diventarono sempre più frequenti. Presto, le sue spinte diventarono sempre più veloci e più rudi, fino a che non venne dentro di me, mentre io venni sul suo stomaco. Rimanemmo nella doccia, con i nostri battiti cardiaci accelerati, mentre l'acqua della doccia sgorgava su di noi. Ci decidemmo ad uscire, solo quando l'acqua ha iniziato a raffreddarsi.
Ci asciugammo con degli asciugamani e ci vestimmo per andare all'ospedale. Durante il viaggio in macchina verso l'ospedale, la mano di Harry non aveva mai lasciato la mia gamba. Occasionalmente la muoveva su e giù sulla mia coscia, mentre altre volte di proposito, la poggiava sul mio cavallo. Ogni volta che lo faceva, spostava il suo sguardo sul mio viso per vedere la mia reazione, che era sempre la stessa: arrossivo o mi muovevo goffamente sul sedile.
"Il sesso in doccia non ti è bastato, Styles?" Chiesi.
"Non ne avrò mai abbastanza di te, ricordatelo." Sorrise.
"Nemmeno io ne avrò mai abbastanza di te." Dissi.
"Bene." Strofinò di nuovo la mano sul mio cavallo, facendomi urlare e questa cosa fece alquanto ridere Harry.
***
Entrammo in ospedale e odorava di prodotti per pulire, di chiuso e c'era molto caldo. Harry firmò, poi entrammo nell'ascensore e prememmo il numero che ci avrebbe portato al secondo piano.
Una volta che l'ascensore si fermò, lui mi guidò verso la camera di Gemma, che era la stanza 219. Bussò alla porta, prima di entrare.
"Ehi Gemma." Disse.
Entrai stando al suo fianco e vidi una piccola ragazzina sdraiata sul letto. Sembrava davvero pallida, aveva le labbra disidratate, indossava un camice da ospedale, e sembrava davvero fragile. Era piena di macchinari intorno a lei, e aveva dei tubi che le andavano dentro il naso.
"Ehi Harry." Disse Gemma con voce stanca.
"Come sta andando?" Chiese Harry.
"Non meglio, non peggio, come l'altra volta." Rispose lei.
"Oh." Disse Harry a bassa voce, mettendosi a sedere e prendendole la mano.
"Allora, non mi presenti il tuo amico? Non essere maleducato." Disse ironicamente.
"Oh! Gemma questo è Louis, Louis questa è Gemma." Il suo viso spento si accese con un bel sorriso.
"Ciao Louis! È un piacere conoscerti." Gemma mi fece un piccolo sorriso.
"Ehi! È un piacere conoscerti anche per me, finalmente." Le sorrisi.
"Ogni volta che Harry veniva a trovarmi, parlava di te senza mai fermarsi. Non mi riusciva farlo zittire, ma adesso so il perché." Sorrise.
"Gemma." Harry arrossì.
"È molto bello, Harry." continuò lei.
"Lo so." Rispose lui, sorridendomi.
"Ma se farai del male al mio fratellino, ti farò andare all'inferno. Posso essere fragile e in un letto di ospedale, ma fidati, non esiterei per questo." Gemma mi minacciò scherzosamente.
"Non devi preoccuparti per quello. Non gli farò del male, te lo prometto." Le dissi.
"Bene." Mi sorrise.
"Comunque... il dottore ha qualche novità su quello che potrebbe succedere?" Chiese Harry.
"Non proprio." Disse tristemente Gemma.
"Oh. Beh, avrai il trattamento presto, no?" Chiese Harry speranzoso.
"Sì, così sembra. Ma a proposito, come hai fatto ad avere tutti quei soldi?" Chiese Gemma.
"Te lo dico dopo." Disse velocemente Harry.
"Okay? Comunque, da quanto tempo state insieme?" Chiese Gemma.
"Un mese." Risposi, mentre guardavo Harry.
"Avete già fatto sesso?" Disse tranquillamente Gemma, come se fosse una cosa normalissima da chiedere.
"Gemma!" Esclamò Harry.
"Cosa? Stavo solo chiedendo!" Rise Gemma.
"Te sei scema!" Continuò a ridere Harry.
"E te sei davvero un coglione!" Gemma alzò gli occhi al cielo.
Continuarono a battibeccare, mentre io li guardavo, pensando a che bel rapporto sorella-fratello avevano. Era bellissimo vedere Harry così felice e spensierato mentre parlava con Gemma. Mi riempiva il cuore. Ogni volta che vedevo Harry felice, io ero felice.
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ehi ragazzeee🌸 spero vi piaccia questo capitolo, vi adoro✨
p.s. thanks to @larryheaven , the writer of this amazing fanfiction 💕
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