Capitolo 13
Il mattino seguente, mi svegliai nudo sul pavimento del bagno, coperto da un po' del mio sangue secco. In un attimo ciò che era accaduto la sera prima mi ritornò in mente. Mi appoggiai alla porta del bagno e mi accovacciai con le gambe contro il petto. Rimasi così per quelle che sembrarono ore, poi mi alzai, mi vestii e uscii dalla porta.
Non ci volle molto prima che arrivassi a destinazione. Camminai tra moltissime lapidi, fino a che non trovai quella che stavo cercando. 'Johannah Tomlinson 1974-2011', diceva. Mi sedetti difronte ad essa e inspirai profondamente.
"Ciao mamma." Iniziai. "Mi manchi più di quanto tu possa mai immaginare. Mi manchi più di ieri, ma meno di domani."
È passato davvero tanto tempo da quando ero venuto a trovare mia mamma. L'ultima volta che venni qui fu un anno fa. Non riuscivo ad accettare che fosse morta, fino ad oggi, e quindi sono qui.
"Come stai lassù? Spero bene. So che non puoi sentirmi, ma devo sfogarmi. Ti ricordi quando ero piccolo e triste? Mi abbracciavi, ascoltando tutto ciò che avevo da dire.. Mi manca così tanto questo, mamma. Desidererei tu fossi ancora qui con me a consolarmi. La mia vita è una merda senza di te. Sono stato stuprato ieri notte mamma, sono stato stuprato!" Iniziai a piangere. "Non avrei mai pensato che sarei diventato una di quelle persone che ricorrono all'autolesionismo, quando le cose non vanno, e invece lo sono. Mi sono graffiato, fino a che non ho iniziato a sanguinare. Sono così debole e inutile. Sono uno sbaglio. Perché mi hai fatto nascere? Sarebbe stato più semplice per te, papà, e qualsiasi altra persona se non l'avresti fatto." Continuai.
"Ad essere onesti, non sono più felice senza di te mamma. Tutta la luce e la felicità della mia vita, sono state rimpiazzate dall'oscurità e da pensieri negativi. Sai cosa mi manca più di tutto? Non è la felicità; sto bene anche senza essere felice. La cosa che mi manca di piu sono i tuoi abbracci, mamma. Erano così caldi e protettivi, e pieni d'amore." Singhiozzai.
"Mi sentivo al sicuro quando mi abbracciavi e mi sussurravi cose rassicuranti. I tuoi abbracci mi rendevano forte. Fa male sapere che non sarò più in grado di sentire la tua voce, i tuoi abbracci, o rivederti ancora una volta. È che.. mi manchi così tanto, mamma." Mi si spezzò la voce.
"Ti prego torna da me! Non so per quanto ancora riuscirò ad andare avanti, mamma! Mi manchi fottutamente troppo!" Abbracciai la sua lapide e piansi.
"Perché non puoi tornare qui con me?" Singhiozzai. "Non è lontano!"
Non so per quanto tempo rimasi lì seduto, abbracciando la lapide di mia mamma e piangendo, ma dopo mi sentii meglio. Finalmente riuscii ad alzarmi in piedi, e mentre stavo per andarmene via, sentii dei ramoscelli rompersi. Mi voltai e vidi qualcuno in lontananza correre via. Aveva sicuramente sentito tutto quello che avevo detto a mia mamma, ma non mi importava. Immaginai che quella persona si rivelasse mia mamma ed iniziai a ridere. Non c'era nessuna possibilità che fosse lei. Se davvero fosse stata lei. Desideravo solo che ritornasse in vita, ma non tutti i desideri si realizzano, no? Ma comunque, sapevo che il mio non si sarebbe mai avverato.
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N/A:
Ciao bellissimii! Siete più di 800 😍 che bello sono contentissima! Okay che non sono molti, ma non mi aspettavo minimamente che la leggesse un certo numero di persone; quindi beh grazie mille e ricordatevi di cliccare sulla stellina e commentare se vi piace il capitolo. Grazie per l'attenzione e grazie se lo farete 💖
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