Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

Capitolo 11

Erano passate 3 ore, e io ero ancora sdraiato sul letto a pensare a come la mia vita sarebbe stata diversa, se mia madre fosse ancora viva. Questo prima di sentire suonare il campanello.

"Uff, chi diavolo potrebbe essere?" Mi domandai.

Aprii la porta, e mi ritrovai Harry di fronte. Mi guardava scioccato, e con le sue iridi verdi stava scrutando il mio occhio nero.

"Cosa cazzo ti è successo?" Urlò.

"I-io n-non lo so." Mentii.

"Cosa significa che non lo sai! Lo devi per forza sapere, dato che hai un fottuto occhio nero! Pesavo ti fossi dato per malato!"

"Scusa." Fu tutto quello che riuscii a dire.

"Scusa? Tutto quello che hai da dirmi è 'scusa'? Non puoi nemmeno dare a me, o meglio, al tuo ragazzo, una fottuta risposta?"

"Scusa." Ripetei. Non sapevo cos'altro dire.

"Merda Louis!" Sospirò, prima di prendermi per un braccio e portarmi in cucina. Aprii il freezer e prese del ghiaccio.

"Tieni. Mettilo sull'occhio, così si sgonfierà." Mi porse il ghiaccio.

Lo premetti leggermente sull'occhio, sussultando per la sua freddezza, ma mi rilassai quando sentii l'occhio farmi meno male.

"Va meglio?" Chiese Harry. Annuii.

"Bene." Mi baciò sulla guancia. "Ora vuoi dirmi cosa è successo?"

Scossi la testa.

"Perché no?"

"Non lo so."

"Louis."

"Harry."

"Dimmelo."

"No."

"Sì."

"No."

"Perché non vuoi dirmelo?" Chiese. Si stava innervosendo.

"Perché non è una cosa che ti riguarda." Sbottai.

"Beh dovrebbe, visto che qualcuno ha fottutamente picchiato il mio ragazzo!" Sbottò lui di rimando.

"Scusa." Sospirai. "Voglio solo evitare di parlarne okay?"

"Okay." Sospirò sconfitto. "Cosa vuoi fare allora?"

"Non lo so. A essere onesti, sono stanco e vorrei solo un pisolino lungo 200 anni." Sorrisi.

"Okay, andiamo a fare un pisolino allora." Disse.

Rimisi il ghiaccio al suo posto nel freezer, e poi seguo Harry su per le scale verso camera mia. Mi sdraiai a letto abbracciato ad Harry. Poggiai la testa sul suo petto.

"Sei così caldo." Dissi.

"Davvero?" Rispose.

Alzai la testa verso di lui e lo guardai sorridendo.

"Sei così dolce." Sorrise.

"No, non è vero." Puntualizzai.

"Non sono dolce, preferisco il termine.." Provai a pensare ad un altra parola.

"Beh, sei dolce." Disse Harry.

"Smetti di dirlo." Mi lamentai.

"Perché no?" Mi sorrise divertito.

"Non mi piace che tu mi descriva così." Puntualizzai di nuovo.

"Ma sei dolce. Il tuo naso è dolce, i tuoi occhi sono dolci, le tue labbra sono dolci, il tuo corpo è dolce, tutto di te è dolce." Disse.

"Okay, beh se tu continui a dirmi che sono dolce, inizierò a dirti che sei carino." Lo sfidai.

"Cosa? No." Protestò.

"Sì."

"No."

"Ma tu sei carino. Il tuo naso è carino, i tuoi occhi sono carini, la tua bocca è carina, il tuo corpo è carino, tutto di te è carino." Lo imitai.

"Sì, sì certo, adesso vai a dormire stupido." Mi baciò sulla fronte.

In un attimo, mi addormentai fra le braccia di Harry. Quando mi svegliai, mi accorsi che se n'era andato. C'era un biglietto sul mio cuscino che diceva che era dovuto andare a trovare sua sorella all'ospedale. Sospirai, e scesi giù a guardare la tv. Guardai dei cartoni animati per più o meno un'ora, prima che mio padre tornasse a casa.

"Vai a farti una dannata doccia, e renditi presentabile. Abbiamo un ospite stasera." Sbottò contro di me.

Feci subito ciò che mi aveva detto per non farlo arrabbiare ancora di più. Non volevo un altro occhio nero. Appena uscito dalla doccia, mi vestii e scesi le scale per vedere una donna sconosciuta, appoggiata alla penisola, con il braccio di mio padre attorno ai suoi fianchi. Quando arrivai nel salotto, loro alzarono gli sguardi verso di me.

"Louis questa è Maria, Maria questo è Louis." Ci presentò mio padre.

Le strinsi la mano, e lei mi guardò dall'alto in basso, come se mi stesse giudicando.

"Louis, vai a preparare la cena." Mi ordinò mio padre.

"Okay." Risposi. Camminai fino alla cucina e iniziai a cucinare le lasagne. Sentii Maria e mio papà ridere tra loro, mentre stavo cucinando. Risi mentalmente anche io.

"La cena è pronta!" Li richiamai.

Arrivarono in cucina e si misero a sedere alla tavola, uno vicino all'altra. Rimasi goffamente in piedi davanti a loro, non sapendo cosa fare.

"Beh? Non ti siedi?" Mi chiese Maria.

Guardai mio padre e lui annuii; mi sedetti di fronte a loro e iniziai a mangiare. Un'ora e mezzo dopo, tutte le lasagne erano finite.

"Pulisci i piatti, io e Maria andiamo di sopra." Disse lui.

Dopo aver lavato i piatti, montai le scale, e sorpassando la camera di mio padre, mi diressi verso la mia. Sentii gemiti e il letto cigolare; ero sul punto di vomitare. Arrivato in camera mia, chiusi la porta alle mie spalle. Continuavo a sentire i loro urli e avrei voluto tanto chiudergli quella cazzo di bocca. Cercai di dormire, ma continuavo a sentire i loro continui urli.

"Per quanto ancora scoperanno. Dannazione!" Dissi tra me e me.

Dopo quello che sembrò un'eternità, i loro urli cessarono, e io mi addormentai. Mi svegliai nel bel mezzo della notte, ed ero assetato. Scesi giù per le scale, e mi fermai sulla soglia. Avrei voluto tanto scappare fuori dalla finestra, alla vista di ciò che c'era di fronte a me. Maria era davanti al frigorifero in mutande e reggiseno. Lei alzò lo sguardo e mi vide.

"Oh. Ciao, Louis. Cosa fai sveglio a quest'ora?" Chiese.

"Potrei farti la stessa domanda." Risposi, camminando verso il frigo.

"Molto divertente." Disse sarcasticamente.

"Scusami, vorrei prendere un po' d'acqua." Chiesi impaziente. Stava bloccando il frigorifero.

"Okay, scusa." Disse spostandosi.

Appena stavo per mettermi il bicchiere alla bocca, Maria mi spinse contro il frigo.

"Ehi, ma che cazzo?" Urlai.

"Stai zitto!" Mi disse a bassa voce, ma in tono abbastanza incazzato.

"Cosa diavolo stai facendo?" Le chiesi.

"Oh lo capirai molto presto." Aveva un luccichio maligno negli occhi.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro