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artvworld



ALEX ALBON


«Va bene, va bene! Sono stato io!» dico tornando con un cassetto di amuchina.

«1. Sei proprio un coglione di prima categoria, 2. Fatti i cazzi tuoi per una buona volta, per ultimo perché ti sei portato un cassetto pieno di amuchina?» disse Charles gesticolando animatamente. Se fa così, prevedo una litigata di quelle tipiche del principino.

«Ho fatto presente ad Elvira che manca l'amuchina, e l'ho detto se ne poteva mandare dei flaconi. Sono arrivati, ma per la quarantena obbligatoria, non possono entrare con il rischio di essere infettati, e l'hanno lasciato all'ingresso. Io sono andato a prenderlo, con i guanti e mettendomi la mascherina» dico scrollando le spalle, togliendosi la mascherina.

Io e la mia attenta igiene, due cose che vanno sullo stesso piano. Quando si è espanso il virus, mi ero veramente cagato addosso così tanto da rimanere chiuso in casa finché non sarebbe rientrato il virus. Avevo confidato a Lando e George che non sarei mai venuto qui, ma siccome era la gara di apertura del campionato, mi ero rassegnato a partire insieme ai miei amici.

«Ammazza, che thai boi responsabile» disse Max in tono sarcastico. In tutta risposta, gli feci il dito medio.

«Max, non si scherza con questo virus, e dillo pure al tuo principal visto che dice che se prendi adesso il virus, diventi immortale per la corsa al titolo» disse Lando con una voglia pari ad un bradipo.

«Tieni Seb, così proviamo a farti passare l'emicrania» dico dando al tedesco la tazza contenente la camomilla che mi aveva insegnato mia madre. Seb mi ringrazia con un cenno di testa, e mi sedo alla prima sedia libera in quello che sembrerebbe un tavolo da mensa.

Io lo dicevo che era meglio che ci isolassero in albergo. Se fossimo infettati da questo giornalista, avremo infettato le stanze dell'albergo, e potevamo restare lì per non contagiare altri posti, ma l'organizzazione della Fia si doveva in qualche modo venir fuori.

«Mica è colpa mia se è un coglione» disse Max alzando le mani.

«Ma tranquillo, non c'è nessuno più coglione di lui» disse Charles indicando il francese, ricominciando il suo monologo.

Avevamo fatto smettere di litigare le donzelle, sperando un po' di pace ma a quanto pare ho cantato vittoria troppo presto.

«Senti Charles, te l'ho detto una marea di volte di cancellare quei cazzo di video di quelle ragazze che ti succhiano il cazzo, che te le scopi e tante altre cose che non sto qui a dire. Ringrazia che non l'abbia buttato nel cesso e scaricato nelle fogne» disse Geoge quasi urlando.

Riesco a vedere la faccia sconvolta di Sebastian, che per poco non sputava la camomilla che stava bevendo, mentre mi scambio uno sguardo con Pierre, facendolo intendere che dobbiamo intervenire al più presto, prima che la situazione degenera. Anche Pierre si è veramente rotto le palle di questa storia, infatti fa di tutto pur di isolarsi. Lasciamo perdere come sono gli altri in questo momento.

«La vita è la mia, e faccio quello cazzo che me pare. E tu sei l'ultimo a parlare dato che hai tradito la mia adorata Zaira» disse il monegasco avvicinandosi al francese. Adesso ho seriamente paura che tiri un gancio come ha fatto Sebastian con George.

«La vita è tua, ma non mettere in mezzo la mia cazzata che spero di risolverla. Cazzo Charles, sei un sportivo, dove sta quel Charles che non si lasciava scoraggiare da nulla, che mandava a fanculo tutto e tutti? Ho capito che Giada t'abbia tradito in un modo schifosissimo, ma non merita che tu butti al cesso la tua vita per una cogliona» disse George quasi esausto a far ragionare l'amico.

E ci credo, con una testa di cazzo come Charles che si trova come amico, è impossibile sopportarlo nei suoi momentacci. Esteban e Pierre sono dei santi e bisogna canonizzarli! Certo, anche Max non è un santo in confronto, domandate a me, Pierre o Daniel. Sempre più convinto che Max e Charles siano delle anime gemelle.

«Perché ho un caso umano come compagno di squadra? Cosa ho fatto di male nella vita» disse Seb con molta melodrammaticità. Ed ha perfettamente ragione, anch'io vorrei dormire per non sentire le urla isteriche dei miei colleghi.

«E non t'immagini quante scuse abbiamo inventato alla madre per farla tranquillizzare. Mi diceva che era molto cambiato da quando si è lasciato con Giada, ma noi facevamo i finti tonti rispondendo che non sappiamo che aveva» disse Pierre quasi sussurrando.

«MA PORCO GIUDA, LA VOLETE SMETTERE DI FARE GLI ISTERICI!» urlò sbattendo le mani sul tavolo, facendo zittire i due piloti. «Sentite, dobbiamo stare qui dentro per 15 fottuti giorni, e non voglio uscire di qui pazzo. Ma purtroppo qui si sta buttando merda addosso a chiunque, rivangando il passato, e per farvi smettere, adesso ci mettiamo in cerchio e sfogatevi di tutto quello che vi passa per la testa o tutto quello che tenete dentro di voi. Prendete delle sedie, e mettetele intorno al tavolo» continuo il mio discorso, e quando ho finito mi siedo sulla sedia, aspettando che il resto dei miei colleghi facciano lo stesso.

«Mi congratulo con te, ora so a chi dare la mia eredità» disse Sebastian finendo la sua camomilla.

«Mi scuso per aver urlato sapendo della tua emicrania, ma si doveva farli zittire in qualche modo» gli dico scusandomi con il tedesco.

«Tranquillo, con il silenzio che verrà mi passerà» mi disse sorridendo.

«Bene, chi inizia per primo a parlare?» domando aspettando il primo passo dei presenti.

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