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Capitolo 3

La seconda volta che Matsuda e Vera interagirono, la ragazza era molto più disposta a parlare.

-L. Ciao.-

-Preferirei che mi chiamassi Taro Matsui mentre sono in giro... Non mi piace attirare attenzioni...-

-Dovrebbe pensarci prima di pedinarmi.-

-Come hai fatto a capire che ti stavo seguendo?-

-Mio padre era un agente dell'FBI, uno di quelli che lei ha mandato qui.-

-Pure tu mi dai del lei?-

-Non dovrei, signor Matsui? Mi hanno insegnato a dare del lei a chi è più anziano di me.-

Matsuda si indispettì.

-Non sono così vecchio...-

-Ma perché mi sta seguendo?-

"Lo devo dire per forza? Lo devo dire."

Cercò di nuovo la pistola.

-Sospetto che tu sia Kira.-

Vera arrestò il passo. Matsuda deglutì, arretrò di un passo e piegò le ginocchia.

-Sta prendendo un grosso granchio.-

La ragazza si volse con un'espressione assassina.

-Quel bastardo ha ucciso mio padre! Per quale oscuro motivo dovrei essere io?-

Matsuda non si era mai soffermato a pensare a quel dettaglio. Che saltava in testa a Ryuzaki di ordinargli di seguire con una pistola un'adolescente innocente?

-Io... Ecco...-

-Lasci stare, ho tutte le risposte che mi servivano.-

E tornò a camminare.

-Scusa... Cos...-

-Non è lei L.-

Matsuda rimase dieci metri indietro per lo stupore.

-Che... Come fai a...-

-Visto? Non ha la risposta pronta. Non sa perché mi sta seguendo. E per essere il detective più bravo del mondo, fa sinceramente pena a pedinare.-

-Ecco... Io...-

-Non mi interessa sapere chi è e cosa vuole da me. Se L le ha dato queste direttive, vuol dire che non sono l'unica sospettata. E non ho intenzione di ostacolare le vostre indagini. Continui pure a pedinarmi, se vuole. Io ho da studiare.-

Matsuda accellerò il passo e la affiancò:

-Va bene, va bene! Ti ho mentito! Io non sono L. Sono Taro Matsui e faccio parte della squadra investigativa, ma ti prego non dire nulla in centrale.-

-Lei è un agente? Davvero? E spiattella così le cose ad un'indiziata?-

Matsuda rimase con un palmo di naso.

-E se io fossi Kira? Vedrei la sua faccia, sentirei il suo nome, e saprei che lavora per la squadra investigativa. Ucciderla non sarebbe un problema.-

A quel punto, poco mancava che il poliziotto tirasse fuori la pistola. Aveva paura di aver commesso un errore, dimenticandosi completamente che il nome che stava usando era falso.

-Ma lei è incaricato di pedinare me, no? Uccidendola, proverei di essere Kira. Quindi non lo farei, anche se lo fossi. Forse aspetterei che... Segua...-

Vera abbassò lo sguardo. Si era appena resa conto di una cosa:

"Sarà stato così che Kira ha fatto fuori tutti gli agenti? Ha aspettato che il suo agente seguisse qualcun altro e poi ha trovato un modo di uccidere tutti?"

-Vera? Tutto a posto?-

Chiese Matsuda preoccupato, però rimanendo ad una distanza di sicurezza.

-Quel bastardo... Ha fatto così. Per forza.-

-Come?-

-Ci pensi: se sapesse di essere seguito e scoprisse chi lo stava seguendo.-

Matsuda si dimenticò di essere in servizio e rispose:

-Aspetterebbe che il suo agente pedinasse qualcun altro! Come ha detto L! Cioè... Ryuzaki.-

-Chi?-

-NULLA!-

Matsuda si tappò la bocca.

-E se poteva ottenere informazioni della polizia gli dev'essere stato facile ottenere nomi e volti degli agenti.-

-No, non correre... Noi della polizia non sapevamo degli agenti.-

-Mi chiedo come abbia fatto allora...-

-Già... A chi lo dici...-

Vera guardò il suo orologio da polso.

-Caspita! È già così tardi? Senta, io devo andare!-

-Ah. Allora ciao.-

-Continui a pedinarmi e magari ne parliamo la prossima volta!-

-Certo!-

Passò un attimo prima che Matsuda si rese conto di aver non solo parlato con un sospetto, ma aver anche detto informazioni importanti.

-Cavoli! Me e la mia dannata bocca... Non posso dirlo a Ryuzaki, non mi prenderà più sul serio per tutta la vita! Aaah...-

Sbuffò.

-Però...-

Osservò il punto in cui era scomparsa.

-Parlare con lei è stato piacevole. Una persona così... Non può essere Kira.-






-Tu... TU SEI UN IDIOTA!-

-Sssh... Parla piano, Aizawa...-

-PARLA PIANO?!-

Matsuda tentò di calmare l'amico.

-Non solo hai parlato con un'indiziata, ma hai pure mandato a monte tutti i piani di L! Ora quella sa che non sei tu e siamo punto e accapo!-

-Lo so, lo so... Ma vi prego, non ditelo a Ryuzaki...-

-Non dirmi cosa?-

Chiese L mentre entrava nella stanza d'albergo insieme a Watari. Mogi tossicchiò.

-Niente.-

-Bene.-

-Ryuzaki: vorrei chiederti una cosa.-

-Sono tutt'orecchie.-

-Vorrei essere rimosso dal mio incarico.-

Aizawa e Mogi scrutarono Matsuda confusi. Ma aveva detto che non voleva parlarne due secondi prima, ed ora...

-Ah sì? Per quale motivo?-

-Sono sicuro che sia inutile pedinare ancora Vera... Durante i miei appostamenti mi sono assicurato che non fosse Kira!-

-Solo io posso decidere quando qualcuno è fuori dalla lista dei sospettati, signor Matsuda.-

Matsuda strinse i denti prima di continuare:

-Ti rendi conto che Kira ha ucciso suo padre? Non può essere lei!-

-Me ne rendo perfettamente conto ed è per questo che le ho chiesto di avere la pistola pronta. Una persona disposta ad uccidere persino il proprio padre per togliersi di mezzo un ostacolo non può girare a piede libero...-

-Basta, Ryuzaki! Parli come se Vera fosse già dietro le sbarre!-

-C'è un'ampia possibilità che a finire dietro le sbarre saranno sia Light che Vera, così vediamo se uno di loro sputa il rospo...-

Matsuda perse la pazienza e sbatté il pugno sul tavolino.

-Questo metodo è inammissibile ed ho verificato di persona che Vera fosse innocente!-

-E come?-

-LE HO PARLATO, VA BENE?!-

Seguì una pausa di silenzio.

-E menomale che ci aveva detto di tenere acqua in bocca...-

Sussurrò Aizawa a Mogi. Matsuda era famoso per essere una testacalda, e nonostante fosse pieno di gente che lo prendeva in giro per questo, in pochi l'avevano visto davvero arrabbiato. E da quel momento, chissà come, avevano smesso di deriderlo. L non sembrò turbato dalla cosa e si limitò a dire:

-Lo sapevo.-

-Lo... Sapevi, ma come?-

-Vi ho sentiti da fuori la porta, signor Mogi. Attenti a chi vi ascolta mentre parlate.-

Watari uscì dalla stanza ad un cenno di L.

-Volevo sentirlo dalla sua bocca, signor Matsuda. Ora si sieda e si calmi, per cortesia.-

Matsuda ubbidì, con ancora il sangue che pulsava sulla tempia.

-Cosa vi siete detti? È importante.-

-Non avevi detto di averci sentiti?-

-Mi sono perso la parte iniziale.-

-Beh... Io... Ma non sei arrabbiato? Sono andato contro le indicazioni...-

-Non sia ridicolo! Io questa la chiamo iniziativa. Invece di abbacchiarsi e basta, gioisca di questa sua unica impresa degna di nota e mi dia i dettagli.-

Matsuda spiegò brevemente il suo scambio di battute con Vera e Ryuzaki, che nel frattempo si era fatto portare un piattino di biscotti, ascoltò con attenzione.

-Quindi... Pensi ancora che Vera sia sospetta?-

-Ovvio che sì.-

Rispose con un boccone in bocca.

-Ma come? Anche dopo tutto questo...-

-Avevo proprio ragione. Vera è sveglia. È riuscita a capire che ci stavamo prendendo gioco di lei.-

-Questo non abbasserebbe le probabiltà che lei sia Kira?-

Chiese Aizawa.

-Mmmh... Sì. Forse di un 10%.-

-Solo dieci?-

-Signor Matsuda, da questo momento in poi ritengo che sia superfluo seguire Vera. Non ci sarà più utile.-

-Ah sì?-

-Chiederò al signor Yagami di lasciare che sia Light ad unirsi alle indagini. E quindi la messinscena del "io sono L" è finita.-

Matsuda sospirò di sollievo, così come Mogi.

-Peccato, però... Mi andava di parlarci di nuovo.-

-Grazie per tutte queste preziose informazioni, signori. La prossima riunione, però, vi voglio al completo.-

-Certo. Ci dispiace.-

Aizawa si inchinò per tutti ed i tre uscirono.

"Già. Informazioni interessanti. La figlia di Kitamura è pulita. Ora, però, è un gioco di probabilità. Sarà Vera, di cui sospetto ora al 40%, o Light, al 60?"





-Quanto è gnocco...-

Sospirò Yuri guardando qualche banco avanti a lei.

-E se mandassero in onda un altro messaggio?-

-Ancora che pensi a Kira? Cielo, Vera, prenditi una pausa!-

L'ultimo messaggio mandato da Kira diceva che voleva vedere L a tutti i costi. Mancavano due giorni alla scadenza. Ma L, si sarebbe mai fatto vedere? Quel Matsui era un suo sostituto, quindi non si faceva vedere in giro tanto facilmente.

-Quella Takada... Da quando si è messo vicino a lei, Light non mi si fila proprio...-

-Hai detto qualcosa?-

-Sì! Sono passati tipo sei mesi da quando io e Light siamo usciti insieme! Possibile che mi stia lasciando per Miss Università?-

-Siete solo usciti insieme una volta! Non vuol dire nulla...-

-Te l'ho raccontato di quando sono uscita con lui?-

-No... Non credo, no.-

-È stato lui a chiamarmi! Lui! Ti rendi conto? Non ho nemmeno fatto io la prima mossa!-

-E dove siete andati?-

-Ah! Dovevamo andare a Space Land, ma l'autobus è stato dirottato...-

Vera smise di fissare il vuoto e si voltò di scatto.

-Dirottato?-

-Sì! Non sai che paura! Ma Light mi ha detto che mi avrebbe protetta... Ah, che gentiluomo! Per fortuna, a bordo con noi c'era un agente dell'FBI...-

Ora Vera non era solo interessata, era anche preoccupata.

-Chi?-

-Ah... Non... Aspetta... Ray Penbar... O una cosa così... Stavo di sbieco quando ha passato il suo distintivo a Light.-

Il mondo intorno a Vera sembrò fermarsi. Sentiva il tempo scorrere scandito dai battiti del suo cuore che erano saliti a mille.

"Raye Penber. Lui e papà... Erano colleghi."

-E quindi il rapinatore ha avuto le allucinazioni, ha sparato a vuoto, ed è uscito di corsa finendo sotto una macchina. Aaah... Che esperienza indimenticabile! Per fortuna che c'era Light con me... Mi ha abbracciata stretta... Vera, ma mi stai ascoltando?-

La penna era caduta dalle mani della ragazza che ora stava sudando freddo. I suoi occhi erano incollati alla nuca con capelli castani che stava qualche banco più avanti.

"Light... È uno dei sospetti di L. Anche lui era pedinato, e l'ha scoperto. Che Matsui si sia presentato anche a lui? No... Pedinava solo me. Un altro finto L, magari... O L stesso... No, L non si farebbe vedere in giro. Non rischierebbe. Da quando è sbucato il secondo Kira, Light viene a scuola un po' quando gli va. No... No, non ci posso credere... Lui non può davvero..."

-Vera! Ti sei incantata? Vera!-

-Altri a bordo hanno visto il suo distintivo?-

-Come?-

-Di Raye Penber. Nessuno oltre a voi due ha visto quel distintivo, vero?-

Yuri scosse la testa.

-E questo è successo prima o dopo la morte dei dodici agenti?-

-Vera, tutto bene? Hai una faccia...-

-Rispondimi!-

-Prima! Era dicembre... Se non mi sbaglio, o novembre, dell'anno scorso.-

Vera si prese la testa tra le mani.

-Vera? Stai sudando molto... Sicura di non voler andare in infermeria?-

-Infermeria. È un'ottima idea... Professore!-

Il professore alzò gli occhi dal libro di testo e chiese:

-Sì, signorina Almen?-

-Posso andare in bagno? Non mi sento molto bene...-

-E sia. Ma faccia presto.-

Vera uscì quasi rovesciando la sedia e, appena entrata in bagno, si allagò la faccia. Era in ansia: in momenti del genere, la sua mente andava in corto circuito e bisognava riavviarla. Bastava un libro, a volte, ma l'acqua fredda funzionava senza dubbio meglio.

-Un criminale... Dirotta l'autobus dove si trova uno dei sospettati... L'agente fell'FBI gli mostra il distintivo... Poco dopo, muoiono tutti gli altri... No... Che Kira sia... No, no, no!-

Vera serrò gli occhi, appoggiando la schiena sul muro. L'unico suono che riempiva le sue orecchie era quello delle gocce che cadevano dal rubinetto di destra. Era un rumore lieve, ma le parve assordante.

-Mi sono presa una cotta per Kira...-

E ridacchiò, disperata.

-No. Non posso essere sicura. Quello... Non è morto di infarto. È stato investito. Già. Era solo un incidente. Ci sono migliaia di altri modi con cui Kira abbia potuto estorcere informazioni al suo agente... Mantieni la calma, Vera. Non ti resta che chiederglielo!-

Avrebbe trovato un modo di parlargli il giorno successivo.





Light usciva da scuola per dirigersi a casa mentre pensava alle prossime mosse:

"Ora che ho bruciato le prove a carico di Misa ed L ha come riferimento solo un'impronta di una sua amica, lei dovrebbe essere fuori dalla lista dei sospettati. Ma il problema resta... Chi sarà il secondo Kira? Devo cercare di far sospettare qualcun altro. Forse dovrei prestare il mio quaderno a qualcuno che segue i miei ideali e farglielo usare. Potrei chiedere a Misa di scrivere sul suo blog che cerca persone pro-Kira come lei. No, così Ryuzaki si insospettirà ancora di più e potrebbe mettere qualcuno a pedinarla... Misa è stupida. Non se ne accorgerebbe e si metterebbe a parlare con Rem in pubblico, ad usare il quaderno... Ed allora sarebbero davvero guai. Tocca che lo trovo io un degno successore..."

-Mh. Light, e quella chi è? Viene dritto verso di noi...-

Alle parole di Ryuk, Light seguì il suo sguardo e vide una della sua classe di cui non ricordava il nome avvicinarsi.

-Tsuki! Tsuki, posso parlarti?-

-Il mio nome si scrive Tsuki, ma si legge Light.-

-Ah. Mi dispiace, non ne ero al corrente...-

"E questa chi è? Devo uscire con Takada, sennò L comincerà a sospettare di Misa. Mi si deve scollare un po' pure lei..."

-Ascolta... Tu e Yuri siete usciti insieme, vero?-

-Ah. Sei la sua amica... Guarda, con lei era solo un'uscita, puoi dirle che mi dispiace, ma ora sto con Takada e...-

-No, non è mica per quello. Mi ha raccontato del dirottamento e mi chiedevo se tu avessi più dettagli.-

Light sentì il suo cuore saltare un battito.

"Accidenti! È vero: Yuri era presente quel giorno, ed ha pure visto il distintivo di Raye Penber. Mi ero tanto fissato su Naomi che a Yuri non ci avevo proprio pensato... Dopotutto, se ne era stata buona fino ad oggi e non aveva detto nulla a nessuno. Avrei dovuto prevederlo: le donne sono tutte pettegole."

-Ahahah. Light: questa sa.-

-Ah, sì... È stato davvero un colpo di sfortuna. Menomale che poi il ladro è stato investito...-

-Immagino fosse anche una fortuna che a bordo con voi ci fosse un agente dell'FBI, giusto?-

Ryuk continuò a ridere.

"Merda, ma che vuole questa? Aspetta... Mi ricordo di quella faccia. Lei era un'altra dei sospettati di L! Vera..."

-Almen, giusto?-

Stavolta fu Vera quella a rimanere sorpresa. Light sorrise.

-Ora mi ricordo di te... Tua madre lavora in polizia!-

-Come tuo padre.-

"Sa pure di mio padre? Immagino sia normale, tra poliziotti..."

-Già. Da grande, vorrai seguire le sue orme?-

-Assolutamente.-

"Questa è pericolosa almeno quanto Naomi, ma mi sta dicendo tutto, quindi forse riesco a fregarla. Gli unici a sapere di quel dirottamento ora siamo io, loro due e l'autista. Dubito che l'autista sarà mai un problema, quindi mi basterà eliminare loro due. L non può sapere che si può uccidere in altri modi oltre all'infarto. Inoltre... Se lei era un'indiziata, forse fa proprio al caso mio. Farò ricadere la colpa su di lei e Misa verrà scagionata del tutto! E poi... L penserà che è solo un'altra ragazza con cui sto uscendo."

-Ti va di andare a farti un giro? Magari a prendere un gelato.-

Vera lo squadrò: sembrava un ragazzo così carino.

-Va bene.-

-Intanto parlami un po' di te, Vera...-

Disse Light mentre mandava un messaggio a Takada per annullare il loro appuntamento, e Ryuk li seguiva ridendo a squarciagola. Mitsuru, che li pedinava da una distanza di sicurezza sotto ordine di Ryuzaki, cominciò a pensare che Light fosse davvero uno che esplora prima di scegliere.

-È la terza ragazza con cui esce in una settimana! Io già fatico ad uscire con una...-

E li seguì, un po' invidioso.

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