Capitolo 10
Passarono due mesi da quel fatidico scambio tra L e Vera e l'atmosfera nella Task Force si faceva sempre più pesante. Kira non aveva più lasciato tracce o indizi che conducessero su una pista unica. Avevano seguito due indiziati diversi prima che questi venissero confermati innocenti ed ora il morale di tutti (tranne di Light e di L) era sotto le scarpe.
-Accidenti... Certo che Kira ci sta facendo dannare.-
Commentò Ide, sbadigliando. Himari si era accorta che in centrale l'agente fremeva ogni volta che si parlava di Kira e dopo un mese di ripensamenti ed incertezze si era finalmente deciso ad entrare nella Task Force (specificando che non per questo si sarebbe fidato di L).
-Qualche novità?-
Il sovrintendente passò in rassegna altri nomi di vittime.
-Nulla. Almeno non mi pare. Ryuzaki?-
Light fissò il detective di sbieco. Era impegnato a mangiarsi una torta alla fragola.
-Stavo pensando che siamo un po' troppi a lavorare in una stanza d'albergo.-
-Cosa volevi? Affittare un garage o qualcosa del genere?-
-Il solito Matsuda a dire cazzate.-
-Ehi, ti ho sentito, Aizawa!-
-Light. La tua Misa è venuta a cercarti di nuovo ieri in centrale. Vero, Mitsuru?-
-Sa che ti conosco... Non è che puoi trovare un modo di placarla? Un sedativo?-
-Mitsuru! Non è molto gentiluomo da parte tua...-
-Ma che me ne frega, signor Matsuda! Quella lì fa una testa tanta a tutti!-
Partì Mitsuru in un dialetto tipico di Osaka.
-Sei piuttosto silenzioso, Light, sicuro che vada tutto bene?-
Chiese il padre. Il ragazzo non rispose e tornò a guardare fuori dalla finestra.
-Se chiede a me, sovrintendente, sono quasi sicuro che Light stia aspettando Vera. E come biasimarlo! Anch'io non vedo l'ora che arrivi!-
-Matsuda... Ha... Non vorrei dirtelo, ma è... Un pochettino più giovane... Di...-
-Che? Ma no, Mogi! Io e Vera siamo amici e basta! È una ragazza piacevole con cui parlare, non trovate.-
-Non posso negare che sia davvero simpatica... Mi dispiacerebbe se Kira dovesse scoprire quello che ci ha detto...-
-Non si preoccupi, signor Mogi. Con Himari alle calcagna, semmai Vera dovesse morire, sapremmo subito che Kira è a conoscenza della sua testimonianza.-
"Non mi resta che inghiottire la saliva per il momento. Hai vinto questo round, L. Ed ora Vera deve lavorare con noi... Ma non ti preoccupare: troverò un modo di usare ciò a mio vantaggio."
-Sta tornando, mi pare.-
Disse Light affacciandosi.
-Grande!-
La porta si aprì e Vera entrò.
-Eccomi. Hotaru sta arrivando, l'ultima volta che ho controllato stava dieci metri indietro a leggere una rivista.-
-Ci tieni proprio a ricordarci ogni volta che sai del tuo pedinamento, non è così?-
Vera non rispose ad Aizawa e si appoggiò al muro con la schiena e le braccia incrociate.
-Allora? Qualcosa di nuovo mentre non c'ero?-
-Come proseguono i tuoi studi?-
-Irrilevante.-
-Sono curioso.-
-Ora che te e Light non vi fate più vivi, i miei voti e quelli di Takada sono i più alti.-
-Splendida notizia! Potresti salutarla da parte mia?-
Il sorriso di Vera si freddò all'istante e lanciò un'occhiataccia sia a Light che al suo Shinigami.
"Ha smesso di darmi ordini da quando ho cominciato a lavorare qui. Ma si sarà davvero arreso? Il solo fatto che sia riuscita a liberarmi del suo controllo momentaneamente sarà stato abbastanza per fargli perdere la fiducia? No. Sta preparando un piano, ne sono certa. Ancora prova ad incastrarmi."
-Senz'altro.-
L'unico che riusciva a percepire la tensione tra i due era L, ed a proposito aveva preparato per loro un'altra prova.
{Il giorno prima}
-Se ne sono andati tutti, Light, non sei costretto a rimanere. Se tua madre non ti vedesse tornare...-
-Sono lo studente migliore del Giappone. Mi lascerà passare una scappatina... Se le dico che sono con Misa.-
L accese la lampada sul tavolino e spense la luce grande.
-Allora? Di cosa volevi parlarmi?-
-Ho controllato i file più volte. E tu te ne sei accorto?-
-Ovviamente, Light.-
-E non hai detto niente per...-
-Vedere se te ne accorgevi tu. Ormai, conosci bene il mio modo di pensare, eh Light?-
-E gli altri?-
-Non lo diciamo a nessuno finché domani non torna Vera dall'Università.-
Light non chiese il perché. Sapeva che la risposta sarebbe arrivata da sola.
-Voglio vedere se se ne accorge.-
-E?-
-Se non se ne dovesse accorgere, è ovvio che glielo dirò io. E sarei un po' deluso. Questo abbasserebbe le probabilità che lei sia Kira o sia implicata nel caso.-
-Anche se lo sapesse, farebbe finta di nulla... Oppure non se ne accorgerebbe.-
-Light. Non sottovalutarla.-
Il ragazzo deglutì, irritato.
-Quella ragazza è sveglia, anche se non quanto te. Se ne accorgerà.-
-E quindi vorrà dire che è implicata nel caso? Mi piace il tuo piano.-
-Frena, Light: i miei sospetti rimarrebbero intorno al 5%... È sveglia e mi sorprenderei che non se ne accorgesse.-
L spense anche la luce lasciando che la stanza sprofondasse in un buio pastoso.
-Sei d'accordo con questo piano?-
-Certo.-
-Allora esci e saluta i tuoi da parte mia.-
Light fece un rigido inchino ed uscì.
-Tieni i nomi delle ultime vittime e dimmi che ne pensi.-
Disse Ryuzaki porgendole i file. Vera li prese e si sedette accanto a Matsuda nel momento in cui Mogi si alzò per lasciarle il posto.
-Grazie, signore.-
E controllò, con aria pensosa. L e Light si scambiarono un'occhiata d'intesa.
-Signor Matsui, lei che ne pensa?-
-Come prego?-
Chiese l'agente, preso in contropiede. Anche gli altri poliziotti furono sorpresi.
-Lei li ha visti?-
-In realtà, no...-
-Mi vuole dare una mano? L'altra volta, il suo aiuto mi è stato prezioso.-
Ok, questo era decisamente fuori dal mondo, così tanto che Aizawa rispose:
-Andiamo, Vera, se Ryuzaki ha detto a te di controllarli, vuol dire che...-
-No no, Matsui può aiutarla.-
Light si volse confuso verso Ryuzaki, ma questi continuò a mangiare la torta ignorandolo.
-Non l'ho mai vietato.-
-Sentito, signor Matsui?-
-Io... D'accordo. Vediamo un attimo...-
I due si chiusero in un silenzio totale, mentre gli altri membri della Task Force si squadravano stralunati. Himari entrò proprio quando Vera disse:
-Ah-Ah!-
-Gesù santo... Esco, allora...-
-No, rimani.-
-L'ho notato anch'io... Tutte queste persone lavoravano nella ditta dei Kamide. Come abbiamo fatto a non accorgercene prima?-
-Guardi: inoltre l'ora del decesso...-
-È sempre intorno alle sei. Brava, Vera! Non ci sarei mai arrivato da solo!-
-Ryuzaki?-
-Vera e Matsui hanno ragione. A quanto pare, la Kamide ha a che fare con Kira. Oppure, se ne sta servendo per farcelo credere.-
-Kira aveva già fatto errori del genere. Questo significa...-
-Che molto probabilmente quella di Vera era, effettivamente, una falsa pista.-
-Ma è grandioso, Vera! Questo significa che sei fuori dalla lista dei sospettati!-
Esclamò Matsuda battendole il cinque.
-Freni un attimo, signor Matsui, non ho mai detto una cosa del genere.-
-Ah no?-
-Ribadisco il concetto: Vera Almen non uscirà da questa camera e tantomeno dai sospettati finché non sarò io a deciderlo.-
-Giusto, signor Matsui, ci pensi: possiamo davvero lasciarla andare ora che ci ha visto tutti e conosce i nostri nomi?-
-Sì, ma ecco... Io...-
Una gomitata di Aizawa gli suggerì di non dire altro. Vera, dal canto suo, continuava a fissare Ryuk imperterrita, quasi volesse dargli fuoco.
-Ti sei incantata?-
-Stavo pensando che è strano che Kira faccia certi errori.-
-Ti ascolto.-
-È sempre stato molto attento a non farci capire né come uccide, né come può uccidere. Infatti, tutte le morti che abbiamo registrato sono avvenute per arresto cardiaco.-
-Ah, certo. La tua teoria che per qualche ragione Kira sarebbe in grado di uccidere anche in altri modi...-
-Non è una teoria! Ne sono sicura!-
-Finché non avremo fonti attendibili a quello che dici, mi dispiace, ma dobbiamo prendere ciò che dice Ide per verità. La tua è solo una teoria e tu potresti ancora benissimo essere Kira. Così come Light.-
Vera strinse i denti.
-Cosa vi fa credere che io sia Kira?-
-Avevi accettato di rimanere a patto che non ti rivelassimo tutto sul caso. Ma le probabilità che tu e Light siate Kira sono le stesse, di un 5% per ognuno. E so bene quanto sia rischioso tenervi entrambi qui, sia per me che per tutti i presenti in questa stanza.-
"Per non parlare di Watari. Light non l'ha visto, ma Vera sì..."
-Ma nessuno di noi morirà, o sbaglio?-
E si rivolse a Light. Lui ricambiò l'occhiataccia di Vera e rispose:
-Ovvio che no. Semmai fossimo i due Kira ed uccidessimo tutti voi o anche solo qualcuno di voi... Di sicuro la polizia sarebbe avvertita, in qualche modo, e ci arresterebbero.-
-Fermando la serie di decessi e confermando le nostre identità.-
"Peccato per te, L, che la serie di decessi non si fermerebbe. Ed io sarei scagionato, mentre Vera..."
-Già. Bravo Light e brava Vera. Bravi entrambi. L'unico motivo per cui siete qui è per aiutarci con le investigazioni...-
-Ma se ti chiedessi di essere messa in prigione per un po', così posso provarti che la serie di decessi non si fermerebbe.-
Light sorrise sotto i baffi: finalmente Vera aveva fatto ciò che aspettava da due mesi.
-Non posso farlo. Purtroppo, sarebbe una violazione dei tuoi diritti e non ho abbastanza prove per accusarti.-
-Scusa se mi intrometto, ma...-
-Ma nulla, Mitsuru. Ma nulla.-
Il ragazzo deglutì ed annuì. Vera sospirò.
-L'atmosfera qui dentro è sempre più tesa.-
-Ho deciso.-
-Cosa?-
-Vi manderò una mail singolarmente domani sera per comunicarvelo. Nessuno deve sapere di ciò.-
-Non avevi controllato personalmente che in questo albergo non ci fossero...-
-Certo, non ci sono microspie, ma preferisco comunque mandare una mail. Spero che capirete.-
-Ovvio, Ryuzaki.-
Disse il sovrintendente Yagami.
-Allora immagino tu ci stia congedando.-
-Andiamo, Light.-
-Sì, arrivo.-
E lo seguì fuori dalla porta.
-Dai, andiamo pure noi.-
Fece Himari a Mitsuru. Aizawa e Mogi uscirono subito dopo.
-Signor Ide. Non deve tornare anche lei a casa?-
-Perché... Ha fatto controllare a Vera quei file e non a noi?-
-Uh?-
Vera e Matsui si scambiarono uno sguardo confuso.
-Vera. Esci. Devo parlare da solo con il signor Ide.-
-No. Dillo anche a lei a questo punto.-
-Ide ha ragione. Vera, vuoi saperlo anche tu, non è così?-
Vera guardò L fisso negli occhi prima di alzarsi.
-Se è suo desiderio che esca, ci deve essere un motivo. Anzi... Signor Matsui, venga con me.-
-Come? Stai scherzando?-
-Io non ci voglio rimanere da solo con Ryuzaki. Lui rimane.-
-Come desidera.-
E fece cenno a Vera di levare il disturbo. Lei fece un profondo inchino ed uscì.
-Che scortese, Ide!-
-Zitto, tu. Allora, L?-
-Ryuzaki. E comunque... Volevo vedere se Vera ci sarebbe arrivata. E così è stato.-
-In che senso?-
-Ci pensi bene. Il fatto che se ne sia accorta non le pare strano? O è davvero molto sveglia...-
-Oppure lei sa qualcosa che non sappiamo.-
Completò Ide. Matsuda saltava con gli occhi prima da Ide e poi da Ryuzaki.
-Un attimo, ancora pensi che lei possa essere Kira?-
-A volte mi chiedo se tu sia sordo. L'ha detto!-
-Vi comportate tutti come se io fossi d'accordo con questa teoria! Ripeto: per me, Vera è innocente.-
-Ma lei non è L o sbaglio?-
Matsuda fece per replicare, ma Ide gli tappò la bocca.
-Grazie. Arrivederci.-
Proprio quando i due stavano per uscire, L parlò:
-È un vero peccato.-
-Come dici?-
Ide era sempre teso quando stava in sua compagnia.
-Che lei non si fidi di me. Trovo che lei sia fondamentale per la cattura di Kira. Un peccato davvero.-
Ide non rispose e seguì Matsuda fuori.
-Papà: aspetta! Vera non può mica tornare a casa da sola...-
Vera deglutì. Light non avrebbe osato nulla in compagnia del padre, in effetti...
"Oppure sì. E lo userebbe come alibi."
-Hai ragione. Vera: torna con noi. Se vuoi, ti puoi anche fermare a cena...-
-Non si preoccupi, sovrintendente Yagami, Hotaru mi seguirà, no? Non sarò davvero sola.-
-Due donne da sole? Altro problema...-
-Cosa sei? Sessista? Sono capace di badare a me stessa...-
Vera non stava controllando il livello della sua voce è si accorse tardi che la cosa giocava a suo sfavore.
-Vera, non è il caso di farne una tragedia...-
-Già. Sembri quasi prevenuta. Cos'è? Hai paura che la gente ti segua? Nascondi qualcosa?-
-Light, non mi pare il caso...-
-Papà! Lei è sospetta almeno quanto me! E poi alza la voce e...-
-Basta frignare. A casa ce la accompagno io.-
Si intromise Aizawa. Ne aveva abbastanza del tira e molla di quei due, andava avanti da due mesi.
-Vengo anch'io...-
-No, tu no.-
E anche di Matsuda. Ne aveva abbastanza anche di Matsuda. Vera rimase piuttosto colpita da quella proposta.
-Hotaru non dovrebbe...-
-Stasera sei libera!-
Disse Aizawa ad Himari, che si stava avvicinando per placare le acque.
-A me sta bene.-
E prese sottobraccio Mitsuru, trascinandolo via. Light sembrava molto irritato, ma cercò di non farlo notare:
-Ma signore, la casa di Vera non è lontana dalla sua? Forse è meglio se l'accompagniamo noi, che siamo di strada...-
-Non è un problema: avevo giusto voglia di fare una passeggiata.-
"E poi... Vera continua a non convincermi. È troppo sveglia. Lei e Light potrebbero essere d'accordo o, come ipotizza Ryuzaki, in disarmonia su chi uccidere in quanto due Kira."
-Signore, io non credo...-
-Andiamo.-
E la trascinò come aveva fatto Himari con il suo ragazzo.
-Light, Sachiko si preoccuperà se non ci sbrighiamo.-
Light seguì i due con lo sguardo un altro po' prima di rassegnarsi:
-D'accordo...-
-Grazie mille.-
Aizawa si volse verso Vera.
-Di nulla. Non ti piace la compagnia di Light, mi sembra di capire...-
-Affatto. Anzi...-
Ma non proseguì.
-Saremmo potuti tornare insieme al signor Matsui, però, mi pare che eravate compa...-
-Matsuda.-
Vera non capiva.
-Chi?-
-Matsuda. Si chiama Touta Matsuda. Non Matsui. Quelli usati finora erano nomi in codice.-
-Che cosa?!-
Chiese Vera, sbalordita.
-Davvero erano solo nomi in codice?! Sapevo di Ryuzaki, ma speravo che voi almeno...-
-Vedi: Light sa i nostri veri nomi. Quindi non vedo perché tu debba essere tenuta all'oscuro.-
"Se Matsuda morisse... Significherebbe che lei è Kira? O il secondo. Ryuzaki dice che serve un nome ed un volto. Eccoti servita. Ed uccidere uno solo di noi non significherebbe nulla per il resto della Task Force... Se anche io morissi."
-Aizawa. Tra l'altro. Il mio nome vero è Aizawa.-
-Aizawa? Mi piace come suona!-
-Il tuo nome non è giapponese. Da dove viene?-
-Mio padre era americano. In realtà penso sia un nome europeo, però... Spagna, forse?-
-E anche il tuo cognome è strano.-
Qui, Vera si fece più seria. Annuì ma non disse nulla.
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