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27

Correvo a perdifiato sulla Lexington Avenue maledicendomi per tutte le volte che avevo saltato le lezioni di educazione fisica. Non che queste ultime avrebbero potuto rendermi più atletica o quant'altro ma forse non mi sarei sentita svenire per la troppa fatica.

Ancora una traversa e sarei arrivata al Serendipity. Ryan mi stava aspettando da più di venti minuti...DANNAZIONE.

Era il nostro primo appuntamento ed era già cominciato male. Mi sarei presentata con dei semplici jeans, una vecchia felpa fin troppo larga e i capelli appiattiti dal berretto di lana; come se tutto questo non fosse abbastanza, ero anche sudata dopo la maratona, non richiesta, per le strade di New York che brulicavano di persone.

Appena raggiunsi la sua auto e dopo aver dato un occhiata furtiva in giro per appurare che non ci fosse nessuno, mi concessi il lusso di crollare sulle ginocchia per riprendere fiato prima di salire in auto.

"Che diavolo ti è successo?" chiese Ryan ridendo avvolgendomi in un caldo abbraccio.

"Sono mortificata! Spero non sia troppo tardi per qualsiasi cosa tu abbia organizzato." mormorai stringendomi di più a lui.

Mi allontanò quel tanto che bastava per incatenare i suoi occhi azzurri ai miei.

Ryan si avvicinò pericolosamente, mi scostò una ciocca di capelli dal viso e le sue labbra piombarono sulle mie, assaporai la sua bocca in un bacio lento ed estremamente intimo.

"Non aspettavo altro..." mormorai a fior di labbra.

"Siamo in due allora." sussurrò senza distogliere lo sguardo da me.

"Dobbiamo muoverci ragazzina, il film che ho scelto per noi inizierà tra poco e dobbiamo andare fino a Fort Greene." disse mettendo in moto l'auto.

Rimasi in silenzio, meravigliata. Lui era meraviglioso.

"Se non ti piace l'idea siamo sempre in tempo per cambiare destinazione." esclamò preoccupato.

"Assolutamente no! Io adoro andare al cinema!" lo rassicurai.

Staccò una mano dal volante cercando la mia e fece intrecciare le nostre dita.

"Ho pensato che a Fort Greene saremmo stati più tranquilli. Insomma, vorrei camminare per strada tenendoti per mano e baciarti davanti a tutti senza pregiudizi. Forse allontanandoci un po' dal centro città potremmo provarci."

"Tu non hai paura che ci possa vedere qualcuno?" chiesi titubante.

"Si, certo che ho paura...ma qualcosa mi dice che rischiare questa volta ne vale davvero la pena. Voglio vivere a pieno quello che c'è tra di noi Charlie. Tu mi fai sentire vivo." ammise senza distogliere lo sguardo dalla strada.

Strinsi la sua mano più forte. Non servivano parole, finalmente mi sentivo felice, sentivo il cuore esplodere dalla gioia.



Il cinema era una perla nascosta nelle retrovie della città.

Ryan mi aveva confessato che era uno dei suoi posti preferiti fin da quando era bambino. Proiettava solo film usciti nelle sale già da qualche tempo e qualche rara pellicola ormai dimenticata. Era un posto davvero magico.

Mentre Ryan comprava i biglietti io ero tutta occupata a scegliere una marea di schifezze da mangiare durante la visione.

"Ora che abbiamo i biglietti e la sicurezza che non moriremo di fame, che ne dici di accomodarci?" chiese allegro.

"Che film hai scelto?" domandai con la bocca già piena di popcorn.

"Ho scelto una commedia romantica, La dura verità. Beh la scelta era tra questo e Le pagine della nostra vita, ma ho pensato che non avresti gradito vedermi piangere al primo appuntamento."

"E così stai dando per scontato che io sia quel tipo di ragazza che adora il romanticismo e le commedie a lieto fine?" chiesi minacciosa.

"No, a dire la verità sono io che adoro questi film." ammise senza ombra di imbarazzo.

"Oh, al diavolo. Anche io li amo." replicai a mia volta ridendo.

"Lo sapevo." ridacchio dandomi un bacio sulla tempia. "Dopo di lei signorina." disse fingendo un mezzo inchino e indicandomi la sala dove avrebbero proiettato il film.

La sala non era molto grande, avrà avuto sì e no un centinaio di posti a sedere e nonostante il film stesse per iniziare la maggior parte delle poltroncine erano vuote. Ci accomodammo nei posti centrali dell'ultima fila così da avere una visuale migliore.

Ryan si tolse subito la giacca restando con una maglietta a maniche lunga nera che gli fasciava perfettamente tutti i muscoli e il torace.

Mi sentii subito avvampare, e una cascata di acqua ghiacciata mi travolse quando improvvisamente mi resi conto che avevo voglia di lui. Volevo toccarlo, baciargli ogni parte del corpo, fondermi con lui fino a diventare una cosa sola.

"Ei ragazzina, mi passeresti gli M&M's?" la sua voce profonda e roca mi fece correre un brivido lungo la schiena.

"Che mi dai in cambio?" chiesi senza esitazione.

"Vuoi davvero giocare a questo gioco con me?" chiese maliziosamente. "Non ti facevo così temeraria."

"Tu continui a sottovalutarmi." gli sussurrai all'orecchio facendolo rabbrividire. "Un bacio per ogni M&M's professore. Crede di potercela fare?"

Non aspettò di ricevere quello che aveva chiesto.

Mi incatenò con il suo sguardo che ardeva di passione. Feci scivolare la mia mano sul suo fianco, rimasto scoperto dalla maglietta, il contatto con la sua pelle accese in me un desiderio incontrollabile.

Con il pollice seguiva il contorno delle mie labbra attirandomi sempre più vicina mentre io salivo con la mano sotto la sua maglietta, accarezzando lievemente i suoi addominali. Era un pezzo di marmo, lo sentivo irrigidirsi sempre più ad ogni mio tocco. Posai le mie labbra sulle sue quasi timorosa di quello che sarebbe potuto succedere di lì a poco, Ryan invece si impossessò delle mie labbra, prima delicato poi sempre più irruento come se avesse represso il desiderio troppo a lungo. Mi scappò un gemito e lo sentii sorridere vittorioso.

"Professor Davis! E' lei?" chiese una voce fin troppo familiare.

Mi irrigidì di colpo, smisi di baciarlo, mi coprii il viso con le mani e mi schiantai contro il petto di Ryan.

Ero nel panico più totale, chissà da quanto tempo quel tizio stava lì a guardarci. Tutta l'adrenalina mi abbandonò di colpo.

"Signor Tanner, che piacere vederla!" esclamò Ryan con voce funerea. "Anche lei qui?"

"Oh, sono qui per mia moglie, lei adora queste vecchie commedie." esclamò. "Tesoro? Vieni qui! Voglio presentarti un mio collega."

Ryan approfittò di quell'attimo di distrazione per coprirmi con il cappuccio della felpa. Lo sentivo tremare e anche il suo cuore batteva all'impazzata.

"Eleonor, lui è Ryan e la signorina...beh lei non la conosco!" esclamò il professor Tanner.

"Ehm, la mia ragazza...Rachel...è molto timida. Sa, non vorrei che le sembrasse scortese, ma le è venuto un bruttissimo sfogo su tutto il viso e proprio non riesco a convincerla che è bellissima anche così." disse Ryan nervoso.

"Oh povera ragazza, avremo sicuramente altre occasioni per fare la sua conoscenza!" proruppe la signora Eleonor.

Li sentii accomodarsi vicino a noi.

"Ma certamente! Ora se volete scusarci, noi stavamo andando via."

"Ma il film sta per iniziare! Sarebbe così bello vederlo insieme!" ribadì Tanner cercando di convincere Ryan.

"Signor Tanner, volevo dire Daniel, la posso chiamare così vero? Il fatto è che ci stavamo scaldando un po' troppo qui, non vorrei mancare di rispetto a tutte le altre persone presenti."

"Lei è un uomo fortunato, con mia moglie non si batte chiodo da anni."

Mi strozzai con la mia stessa saliva. Ryan si alzò in fretta e furia tenendomi sempre stretta a lui.

"Vi auguro una buona visione. A domani signor Tanner."

Mi gettò sulla testa persino la sua giacca e mi trascinò fuori dalla sala.


"Ho bisogno di prendere aria!" strillai con gli occhi sgranati. "Stupido Tanner, avrei dovuto immaginarmelo! Non avremmo dovuto abbassare la guardia in quel modo."

Mi tremavano ancora le gambe per l'agitazione. Ryan scoppiò a ridere, una risata talmente cristallina e contagiosa che pochi secondi più tardi mi ritrovai a sbellicarmi dal ridere insieme a lui.

"Scusa, è stato talmente surreale che non riesco a crederci." disse tra una risata e l'altra mentre ci incamminavamo verso la sua auto.

"Sai qual è la cosa che più mi dispiace?" chiesi rivolta a Ryan.

"Aver dovuto smettere di baciarmi?" ghignò prendendomi per mano.

"No, brutto scemo, non aver visto il film! Io adoro La dura verità, adoro soprattutto la parte finale quando sono in mongolfiera!"

"E' un vero peccato che proprio questa sera io abbia prestato la mia mongolfiera al mio vicino. Ti avrei portata volentieri a fare un giro." sbuffò ridendo "Però una cosa posso ancora farla."

Recuperò il cellulare dalla tasca dei jeans e si mise a cercare qualcosa.

"Sai Charlotte, ho sempre sognato di innamorarmi follemente, proprio come succede nei film...questa sera sono al settimo cielo perché mi sono reso conto che il mio sogno si è realizzato."

Pochi secondi più tardi le note di Pocketful of Sunshine, la colonna sonora del film, ci avvolsero completamente e piccoli fiocchi di neve ricominciarono a scendere dal cielo.

Il bacio che seguì fu il più magico di tutti.

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