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23

POV RYAN

Era bastata poco più di qualche ora in compagnia di Charlie per trasformarmi nuovamente in un adolescente.

Da quando ero tornato nel mio appartamento, dopo il pomeriggio passato a togliere gomme e gli allenamenti di football con i ragazzi, me ne ero rimasto sdraiato sul divano con un sorriso che andava da orecchio a orecchio.

Pensavo e ripensavo al timido invito che mi aveva fatto Charlotte e dentro di me già sapevo che non avrei rifiutato per nulla al mondo. Tenevo il telefono stretto tra le mani indeciso se presentarmi da solo oppure chiamare Cameron e farmi investire da un treno pieno di domande.

Tentennai qualche secondo ma poi il mio migliore amico vinse la sfida titanica che si stava svolgendo nella mia testa.

"Ei Cam" pronunciai non appena sentii il mio amico rispondere alla chiamata.

"Oh professore, non vedevo l'ora che mi chiamasse." rispose l'idiota imitando, in modo pessimo, una voce femminile per prendermi in giro.

"Come siamo spiritosi oggi! Senti, che ne dici di una serata tra uomini? Io, te e il resto dei ragazzi, in fondo non li vedo da tempo e una rimpatriata non mi dispiacerebbe." dissi.

Una rimpatriata...certo Ryan...come no.

"Speravo che me lo chiedessi! Hai già in mente qualcosa?"

"Si, so che in un bar qui vicino suonerà una band dal vivo e dicono che non siano male. Che ne dici?" proposi speranzoso.

Ringraziai il cielo che Cameron non sapesse dove lavorasse Charlie o mi avrebbe preso in giro per l'eternità.

"Dico che è fantastico Ryan! Ora vedo di riunire la truppa. Ti passo a prendere fra un ora, fatti trovare pronto!"

Cam non mi lasciò nemmeno il tempo di rispondere che mi aveva già attaccato il telefono in faccia.

Ormai lo conoscevo talmente bene, che sapevo quanto fosse entusiasta dell'imminente uscita.

Andai velocemente a fare una doccia e mi tirai a lucido neanche dovessi andare ad un gran galà.

Mi guardai allo specchio mentre mi risistemavo i capelli per la decima volta, e mi ritrovai a chiedermi se con il paio di jeans chiari, la camicia bianca e la giacca di pelle nera che avevo indossato avrei attirato l'attenzione di Charlie.

Trovai i miei pensieri talmente ridicoli che quasi mi vergognai di me stesso. Senza accorgermene il tempo era volato e sicuramente Cam era già sotto casa ad aspettarmi.

Chiusi tutto e uscii di corsa.

"Scusami per il ritardo." dissi mentre aprivo la portiera della macchina.

"Non ti preoccupare, non sono qui da molto." rispose pacato mettendo in moto.

"Il bar si trova sulla Columbus Avenue, è quello vicino al campus universitario." lo informai.

I suoi occhi si illuminarono di una luce tutt'altro che rassicurante.

"Campus universitario eh? Ecco perché sei il mio migliore amico!" quasi gridò dal troppo entusiasmo.

Scrollai il capo e scoppiai in una fragorosa risata.

Aaron, Will e Kyle ci stavano già aspettando all'entrata del bar e quando mi videro partirono fischi e pacche sulle spalle.

Da quando mi ero trasferito, non li avevo più visti, a stento sentiti e a vederli di nuovo tutti insieme come una volta, mi prese una strana morsa allo stomaco, rimpiangevo ancora gli anni che non avevo potuto trascorrere con loro e ora, a ripensarci, mi sembrava di non aver vissuto una parte fondamentale della mia vita.

Salutai tutti i miei vecchi amici ed entrammo.

Il locale era stracolmo e la band aveva già iniziato a suonare. Cercammo un tavolo e ne trovammo uno libero solamente in fondo alla sala.

Ci sedemmo e io cominciai subito a setacciare con lo sguardo l'intero bar nel misero tentativo di individuare Charlie.

Lascia stare e mi rimisi ad ascoltare i miei amici che mi riempivano di domande e che ricordavano vecchi aneddoti di quando eravamo solo dei ragazzini sbandati.

"Ve lo ricordate quando abbiamo dato "accidentalmente" fuoco a uno dei bidoni della scuola? " chiese Aaron ridendo.

"Accidentalmente, Aaron? Ci abbiamo buttato dentro un razzo! Ha preso fuoco pure l'albero e sopra c'era un gatto!" rispose turbato Kyle.

"E quando abbiamo "preso in prestito" la moto del padre di Will? Cam è finito contro un aiuola nemmeno due minuti dopo esserci salito!" dissi scoppiando a ridere.

"Che ridete? Mi sono rotto il braccio e mi si sono incrinate due costole quella volta!" ribatté Cameron offeso.

"Per fortuna nessuno è mai venuto a conoscenza di queste cose! Non so ancora come ho fatto a diventare un poliziotto." disse Aaron quasi sorpreso.

"Beh pensa a Ryan, era l'unico che riusciva sempre a fregare i test dagli uffici dei professori e li passava a tutti! E ora è diventato quello che si fa fregare i test!" esclamò Cam.

Non potei far altro che sorridere.

Dopo quasi due ore di chiacchiere, risate e birra a fiumi ci accorgemmo che la band aveva finito di suonare. Diedi una rapida occhiata al palco e proprio in quel momento notai Charlie porgere una birra al cantante. Mi alzai velocemente dalla sedia e un sorriso spontaneo spuntò sul mio viso. Feci per raggiungerla ma Cam, aveva già largamente individuato la fonte del mio interesse e afferrandomi per una spalla mi fece risedere pesantemente.

"NON CI POSSO CREDERE! Ci hai messo nel sacco Ryan, complimenti! Una rimpatriata eh? Volevi venire qui solo per sbavare sulla tua alunna preferita!" mi rimproverò Cameron trattenendosi a stento dal ridere.

"Cosa, cosa, cosa? Alunna? Ho sentito bene?" chiese stupito Kyle.

Se avessi potuto sotterrarmi lo avrei fatto immediatamente, mi passai una mano sulla faccia e aspettai che la finissero di sfottermi.

"Guardatelo, è diventato tutto rosso!" continuò Will sghignazzando.

Ne ebbi subito abbastanza, mi alzai e dopo aver fulminato tutti con lo sguardo me ne andai verso il bancone. Alcool, si, ci voleva decisamente qualcosa di molto alcolico.

"Vodka liscia per favore." ordinai borbottando.

Il barista mi guardò male ma non esitò un secondo e mi porse quello che avevo chiesto.

Presi il bicchierino colmo di vodka e lo bevvi tutto d'un fiato. Poco dopo il bruciore mi pervase il corpo e stranamente la sensazione mi piacque.

Presi coraggio e chiamai di nuovo il ragazzo dietro al bancone.

"Altra vodka?" chiese.

"No, no. Senti... sapresti dirmi dove posso trovare Charlotte?"

"Oh...certo. E' uscita un secondo, se vuoi posso dirle che la stai cercando, oppure puoi andare direttamente a vedere se è ancora nel retro." rispose.

Lo ringraziai ed uscii dal bar per andare a cercarla.

Feci il giro del locale e sentii delle voci.

Rallentai il passo, magari non era nemmeno Charlie. Senza farmi notare mi sporsi per dare un'occhiata e contro ogni mia previsione era proprio lei...con un ragazzo.

Sembravano entrambi molto tesi e non facevano altro che continuare a lanciarsi sguardi.

Un senso di estremo fastidio mi pervase, per qualche secondo mi si annebbio la mente e quasi mi convinsi a raggiungerli.

Il suono improvviso della voce di Will mi fece sobbalzare.

"Non credi di essere troppo vecchio per le scenate di gelosia? Hai più di trent'anni e stai qui, dietro ad un muro, a spiare due ragazzini."

Mi girai verso di lui e abbassai lo sguardo.

Colto in fragrante!

"Ryan, forse non ne so così tanto da potermi permettere di dare opinioni, ma se stai rischiando di buttare all'aria tutta la tua carriera, significa che quella ragazza è diventata più importante di quello che credi e a stare qui dietro non risolverai nulla. Quindi tira fuori le palle idiota." disse lui quasi con rabbia.

Will aveva ragione, aveva fottutamente ragione.

"OK, è vero sono proprio un idiota. Torniamo dentro, ma per favore non raccontare nulla a Cam o mi renderà la vita un inferno." lo pregai borbottando.

"Credo che Cam sia l'ultimo dei tuoi problemi, dovresti preoccuparti più per Aaron...meglio che non venga a sapere più di quanto già sa, se non vuoi che ti arresti e butti via la chiave."

Sbiancai di colpo, come se Will fosse stato il primo a mettermi di fronte alla realtà dei fatti.

"Ei amico, stavo scherzando. Sei proprio messo male!" esclamò ridendo.

Ritornammo al nostro tavolo e per tutta la restante serata mi costrinsi a fare l'indifferente.

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