Londra, 17 Marzo

Caro Jared,
Cosa significa che bisogna lottare per ottenere ciò che si vuole?
La dottoressa Kennedy mi ha chiesto cosa volessi fare in futuro.
Scuotendo la testa, le ho semplicemente detto che non potevo avere un futuro.
La mia vita -o meglio, ciò che ne resta- si basa su visite all'ospedale, scuola, guardare la televisione, dormire, mangiare (quel poco che riesco a buttar giù nello stomaco) e scrivere queste lettere.
Inizio a stancarmi del mio presente, il mio passato mi fa paura, e un futuro...non lo voglio. Non voglio un futuro. Non senza di te.
Mi manchi, lo sai? Dopo la nostra breve ma puntata conversazione a scuola ti ho solo incrociato tra i corridoi e i banchi scolastici.
Mi piacerebbe venire a parlarti, ma purtroppo non ho nè il coraggio nè le forze per intraprendere una conversazione sensata con te.
Mi accontenterò semplicemente di scriverti queste lettere, almeno quando le leggerai penserai a me. E chissà, magari sorriderai pure. Magari ti ritroverai immerso in un mondo diverso. Ti verrà in mente di quando eravamo piccoli, delle nostre prime esperienze insieme e di quelle che avremmo voluto tanto fare. E di quelle che non faremo mai.
Magari, pensando a me, ti mancherò. Ti mancherò così tanto che non riuscirai a prendertela veramente con me.
Io non vorrei lasciarti solo, Jared, ma non ho altra scelta. Lo capisci, non è vero?
Spero di sì, perché non sopporterei l'idea di essere odiata da te anche tra un mese.
Ti voglio bene, dolce Jared.
Con infinito amore,

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