Ten
Londra, 8 Gennaio
Caro Jared,
L'altra notte mi sono sentita male. Giovedì, per l'esattezza.
Stavo dormendo tranquillamente, quando all'improvviso mi sono svegliata per andare a prendere da bere.
Purtroppo mi ero scordata di mettere la bottiglia di acqua sul comodino, e sono dovuta scendere al piano di sotto.
Facendo attenzione a non svegliare nessuno, sono andata in cucina e ho aperto lo sportello della credenza.
M
i girava un po' la testa, e ho dovuto sbattere più volte le palpebre per assicurarmi di non star svenendo.
Dopo aver bevuto, ho incominciato a salire le scale.
All'improvviso ho perso i sensi, e sono caduta dalle scale.
Non ricordo altro, se non che mi sono risvegliata all'ospedale.
La mamma stamattina non voleva neppure mandarmi a scuola, per paura che avessi un altro calo di zuccheri, ma io l'ho convinta a lasciarmi venire.
E per fortuna ha ceduto.
Questa mattina è stata probabilmente la più bella negli ultimi quattro anni.
Indovina un po' chi è venuto a parlare con me? Ryan Prescott.
Esatto, Jar, fra tutti gli esseri viventi sulla faccia della terra, Ryan si è fatto avanti.
Io me ne stavo ferma seduta in aula-era la quarta ora, francese- e lui si è avvicinato a me.
La nostra conversazione si è volta all'incirca in questo modo.
"Ciao Page!" Mi ha fatto un bellissimo sorriso. Un sorriso alla Prescott.
L'ho guardato diffidente, ma poi mi sono rilassata quando non ho visto nessuno dietro di lui.
Temevo che avesse organizzato qualche stupido giochetto con i suoi amici.
Senza te che mi proteggi, persino andare a scuola diventa pericoloso.
La mamma sta impazzendo, e io dietro di lei.
"Ciao, Ryan." A differenza sua, io sono stata meno entusiasta.
"Posso sedermi qui?"
"Certo, fai come vuoi."
Sinceramente, in quel momento volevo soltanto tornare a disegnare la mia rosa, a cui sto lavorando da mesi, ma la conversazione non era ancora finita lì. Non per lui, almeno.
"E quindi...insomma...tu..." Balbettava come un bambino all'impresa con le prime parole.
A quel punto mi sono lasciata sfuggire un sorriso. Piccolo, ma ho sorriso.
"A parole tue, Ryan." L'ho preso in giro, ma sempre con il sorriso sulle labbra.
Lui ha ricambiato il sorriso, e ho visto le sue spalle rilassarsi.
"Pensavo che magari potremmo uscire insieme. Insomma, deduco che tu e Jared ormai non stiate più insieme, quindi."
Ho aggrottato le sopracciglia.
"Io e Jared non siamo mai stati insieme, se è per questo."
"Ah. Be' lui ha sempre sostenuto il contrario."
Gli hai veramente detto una cosa simile, Jared James Tunner? Sei davvero tanto idiota?
Ed ecco spiegato perché negli ultimi quattro anni nessun ragazzo si è mai avvicinato a me.
Complimenti, davvero.
Ti sei superato.
Sai che c'è? Sono anche troppo incazzata per dirti come è proseguita la nostra conversazione.
Ah, e io e Ryan usciremo insieme, venerdì. Magari ci vediamo al Royal.
Ti auguro di trovare una bella ragazza per la serata, altrimenti sfigurerai parecchio.
Ci saranno tutti i tuoi adorabili amici, accompagnati da qualche troia. Non vorresti mica essere etichettato come lo sfigato che non riesce a conquistare una ragazza, dico bene?
Oh, e vai a farti fottere.
Con infinito amore,
Page.
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