Londra, 21 Febbraio

Caro Jared,
Sono sul balcone che guardo il cielo.
Ho il foglio sulla coscia, la penna nella mano, e troppi pensieri in testa che non riesco a scrivere.
Ho deciso che da oggi le mie lettere per te saranno diverse.
Da oggi, voglio seriamente impegnarmi a scriverle.
Voglio lasciarti qualcosa di me. Qualcosa che ti ricorderà di quando c'ero, di quando ero qui.
Voglio lasciarti conservare un bel ricordo di me.
Sono ancora molto arrabbiata con te, a causa di tutte le cattiverie che mi dici, ma non posso fare a meno di desiderare che le cose fra noi siano diverse.
Comunque...
La domanda di oggi è questa: chi sceglierebbe una rosa in un campo di margherite?
Negli ultimi giorni mi sono sentita talmente rispecchiata in questa domanda che non faccio altro che pensarci.
Io sono una rosa, Jared.
Sono una rosa che sta appassendo, a poco a poco.
Sono una rosa diversa persino da tutte le altre rose.
Sono una rosa nera. Qualcosa di diverso, particolare. A me le cose scontate non sono mai piaciute.
Io mi sento una rosa. Magari non la più bella, e sicuramente quella che con le sue spine ti ferisce di più, ma mi sento diversa da tutti gli altri.
Il punto è che nessuno sceglierebbe la rosa.
Sai, le cose con Ryan non vanno bene quanto mi aspettavo.
Insomma, lui è fantastico, ma ci sono due problemi.
Il primo, è che non voglio impegnarmi veramente in una relazione seria, non ci riuscirei. Non in questo momento.
Il secondo, è che ho l'impressione che lui voglia trasformarmi in una margherita.
E io non voglio essere una margherita, Jared. In fondo in fondo, non mi dispiace essere una rosa.
Io voglio essere diversa.
E voglio che qualcuno mi accetti per come sono.
Chiedo forse troppo?
Ti scrivo al più presto.
Con infinito amore,

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