Eight
Londra, 16 Dicembre
Caro Jared,
Com'è buffa la vita, non trovi?
Un giorno siamo il punto fermo di qualcuno, al quale ci si aggrappa per sostenersi, e con cui abbiamo da sempre costruito un legame perfetto, indissolubile, splendido da vivere, anche se a volte ci sembrerà un po' difficile. E il giorno dopo, come per una strana, perversa magia, diventiamo solo un minuscolo puntino in fondo alla pagina, tanto piccolo quanto inutile.
Diventiamo un diesis in una musica di sottofondo, che è talmente tanto scontato.
Diventiamo una gomma da masticare insapore, e che, fra l'altro, ci fa venire il mal di testa, per quanto l'abbiamo masticata.
Diventiamo degli stupidi insignificanti puntini neri su uno sfondo colorato, invaso da mille e mille sfumature. Un puntino triste, malinconico, che se non ci fosse sarebbe pure meglio.
Ecco, cosa sono io per te.
Oltre a farmi maledettamente male, questa situazione mi fa andare fuori di testa.
Mi odi? Lo capisco.
Non mi vuoi vedere? Capisco anche questo.
Non hai la minima intenzione di rivolgermi la parola? Comprensibile, in fondo te l'ho detto io di starmi lontano.
Mi consideri una perdita di tempo? Okay.
Ti sembra che avermi o non avermi al tuo fianco non faccia differenza? Maledizione, arrivo anche a capire questo. Seppur mi faccia sentire usata, come quella gomma da masticare.
Sei convinto che io sia una pazza? Hai ragione.
Hai capito che sono una stronza acida senza cuore e senza dignità? Pensavo ci fossi arrivato prima, ma meglio tardi che mai, no?
Sei più che certo che sia una troietta qualunque? Te lo lascio pensare, non importa.
Ma da pensare queste cose, a esporle pubblicamente, c'è una gran bella differenza.
E sai che c'è, Jared?
C'è che qui quella che ti odia sono io.
C'è che non importa quanto la voglia di vederti mi mangi viva, posso sopportare la tua mancanza.
C'è pure che qui, quella che non vuole parlarti sono io.Specialmente dopo oggi, e dopo tutto quello che mi hai detto un mese e passa fa.
Sei tu la perdita di tempo, sei tu che sei indifferente, che non si sente se ci sei o meno.
C'è anche che sei tu il pazzo, uno stronzo senza cuore e senza un filo di umanità.
E sai cosa c'è, ancora?
C'è che sono stanca, stufa di essere delusa dalle persone. Non ce la faccio davvero più, e non mi importa in quanti mi crederanno fuori di testa, o solo una dannata perdita di tempo. Non mi importa.
Non mi importa più di niente, ormai.
L'unica cosa che ha importanza è che tu mi hai spezzato il cuore.
Me lo sarei aspettata da tutti, maledizione, ma non da te.
Non dopo tutto quello che abbiamo passato.
Non dopo gli abbracci, le risate, le cazzate. Le notti passate a guardare le stelle, a ridere e scherzare. Le notti insonni a scriverci messaggi apparentemente stupidi, e sicuramente sgrammaticati.
Non dopo i pianti, le urla, o i litigi scemi.
Non dopo le serate sul divano. Non dopo i nostri giri senza senso sugli autobus.
Non dopo le partite alla play station, le coccole, la pizza o i popcorn.
Non dopo le battaglie con i cuscini, o le corse sfrenate per chi arriva prima.
Non dopo le notti passate insieme, a dire stronzate e a mettere completamente a nudo le nostre anime. Non dopo 'venti domande' o 'verità o penitenza', oppure 'Menzogna' a cui adoravi tanto giocare.
Vincevi sempre. Tu mi conosci meglio di tutti: ed è questo a farmi male.
Non dopo tutto quello che abbiamo condiviso.
Non dopo di noi.
Questa non te la perdono. Non ci riesco. Ma tanto sarai comunque tu, a rimpiangermi.
E vaffanculo, Jared, non sarò io quello stupido puntino nero dimenticato sullo sfondo della tua esistenza.
Con infinito amore,
Page.
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