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Undicesima Parte - L'Attacco

Egli era Billy Batson, il giovane ragazzo in grado di trasformarsi in Shazam, un uomo dai poteri divini, pressoché identici a quelli di Black Adam.

- B-Billy... E tu che ci fai qui? - ciangottò Zatanna.
- Sai com'è - incominciò lui. - Siamo all'Oblivion Bar, un locale per creature magiche. Io sono una creatura magica...
- Ma non hai l'età per bere, coglione - fiottò Constantine.
- Ma io vengo qui solo per incontrare gente figa - spiegò Shazam con il tono più innocente del mondo, proprio come il bambino che era. - Però ogni tanto un goccetto me lo posso anche concedere...
- In nome di mio padre, sei proprio un marmocchio trasgressivo... - sghignazzò Lucifer, spalancando gli occhi. - Mi piace questo qui... Prendiamo lui.
- Ehm... - lo interruppe Sebastian. - Non è un po' piccolo? Rammenti chi dobbiamo affrontare, vero?
- E allora? So più o meno cosa sa fare il ragazzo. Secondo me può esserci utile.

Dopo attente riflessioni, nonostante i pareri contrastanti, alla fine Shazam fu scelto come nuovo membro della squadra.

- Evviva! Che bello! - esultò l'eroe. - Sentite... Che ne dite di trovarci un bel nome? Insomma, siamo un gruppo di supereroi! - esclamò poi pieno di euforia.
- Non ti azzardare a dire la parola con la s... - boccheggiò John, tracannando un bicchiere di bourbon.
- Dai! Voglio un nome forte!
- Vi piace La Gilda dei Maghi? - propose June.
- Nah, troppo serioso! - brontolò Shazam. - Superstregoni può andare?
- Infantile. Siamo guerrieri, non giullari - lo riprese Faust.

Zatanna ci pensò su mentre beveva a piccoli sorsi da un calice di vino. Le vennero in mente le idee più disparate, ma alla fine trovò il nome che le parve più adatto.

- Ci sono! - declamò. - Justice League Dark.

Tutti rimasero in silenzio per qualche attimo.

- Ma è... Fichissimo!! - trillò Billy, abbassandosi il cappuccio bianco con il bordo dorato.
- Accidenti... - disse stupito Lucifer. - Come ti è venuto in mente?
- Riflettendo con calma: io sono un ex membro della Justice League e il nostro gruppo è una sorta di ramo più oscuro di quella squadra... Quindi il resto è venuto da sé - illustrò la maga, sorseggiando il vino rosso.
- Perfetto... D'ora in poi saremo la Justice League Dark - tossì Constantine. - Ora zitti e fatemi dormire - gracchiò acido, poggiando la testa sul tavolo in legno.
- È andato... - sospirò Sebastian.
- Be', facciamo baldoria finché possiamo - si sbilanciò June, pur restando nella sua compostezza da brava ragazza.

Quella sera la Justice League Dark si divertì molto e, con Shazam come nuovo membro, lo spasso fu anche maggiore, vista la di lui indole scherzosa. A serata conclusa, una volta che ognuno ebbe fatto ritorno a casa propria, si verificarono numerosi avvenimenti: John aveva alzato il gomito e si abbandonò alle sue pulsioni primordiali, passando una notte d'amore con Zatanna; Sebastian e Lucifer riaccompagnarono Billy dalla sua famiglia e poi l'arcangelo ricondusse lo stregone al suo appartamento, sulla soglia del quale i due uomini si scambiarono una strana occhiata e si baciarono quasi per errore, rimanendo entrambi stupiti; June aveva ceduto alla tentazione, bevendo qualche bicchierino di troppo, e ciò attivò le influenze dell'Incantatrice, che la fece contorcere come un serpente, facendola piegare all'indietro, toccando quasi il pavimento del suo loft con la testa. Poi la fece strisciare sul soffitto e saltare da un muro all'altro come un'indemoniata.

Il giorno seguente, la squadra tornò a New York, più precisamente al salotto di Xanadu. Lungo la strada, Lucifer e Sebastian ebbero modo di conversare.

- Vuoi parlare di quello che è successo la notte scorsa? - iniziò la Stella del Mattino.
- È stato scioccante. Devo ancora decidere se in senso positivo o negativo - disse sorridendo il mago.
- Fammi un fischio quando avrai riordinato le idee.

Giunti davanti al piccolo edificio aprirono la porta, ignari del pericolo che li aspettava: videro Circe che teneva la chiromante per il collo con una catena di energia luminosa come un cane al guinzaglio.

- Buongiorno a tutti. È un piacere vedervi qui - salutò la strega.
- Tu! Lascia andare Xanadu immediatamente! - esclamò Faust.
- Detto io le regole qui, tesoro - ribatté lei.
- Ipmor al anetac! - urlò Zatanna puntando le mani verso l'indovina, ma non accadde nulla. - Cosa!? Perché la mia magia inversa non funziona?
- Semplice, bambina: i miei poteri sono molto superiori ai tuoi, quindi non puoi influenzarmi con i tuoi incantesimi - la canzonò la dea.
- Non direttamente! Iaf eralov ied irbil ortnoc id iel! - tentò di nuovo, lanciando con la telecinesi dei libri contro Circe, interrompendo il suo controllo sulla magia con cui bloccava Madame Xanadu.

Approfittando dell'impossibilità di agire della nemica, Constantine e Faust pronunciarono canti in latino e fecero sì che le assi di legno del pavimento si sollevassero e colpissero ripetutamente la strega divina.

- BASTA!! - berciò adirata. - Come osate umiliarmi in questo modo, insetti!? Vi rinchiuderò nella mia tenebra e vi soffocherò! Verrete schiacciati dall'indomabile ira della Madre Strega e perirete fra atroci dolori!!

Circe si circondò di una tempesta di saette oscure con cui travolse l'intera Justice League Dark. A quel punto, il giovane Billy Batson si fece avanti.

- SHAZAM! - gridò. Un fulmine si abbatté su di lui con un frastuono assordante e dalle scintille accecanti uscì nientemeno che l'uomo muscoloso dalle vesti rosse, dorate e bianche. - Diamoci dentro, bastarda.

L'eroe scattò verso la maga malvagia a una velocità sovrumana e la scaraventò in aria con un potente calcio. Poi la prese a pugni, le afferrò il braccio e la lanciò verso il basso, facendola schiantare sull'asfalto. L'impatto fu talmente forte da sbalzare all'indietro tutti gli altri con un'onda d'urto. Circe rimase stordita per diversi secondi, ma una volta ripresasi, avvolse Shazam in una bolla nera, che molto lentamente lo drenò di tutte le sue energie. John scagliò contro la donna delle palle di fuoco, ma lei le prese al volo e le rispedì al mittente.

- Olidner elibignatni! - declamò Zatanna, rendendo incorporeo John abbastanza a lungo da fare in modo che le sfere infuocate gli passassero attraverso senza danneggiarlo.

La dea maligna, spazientitasi, tramortì la prestigiatrice con un colpo mistico, per poi sollevarla e buttarla contro Constantine. Prima che June potesse scatenare l'Incantatrice, Circe la intrappolò in un cubo magico che pian piano diventava sempre più piccolo, stritolandola. Dopodiché prese di mira Sebastian, dardeggiandolo di sortilegi di ogni tipo. Lui si riparò con una barriera, ma si accorse che in breve tempo si sarebbe dissolta. Per evitare che ciò succedesse, Lucifer si frappose tra Faust e la strega.

- Sparisci dalla mia vista, ignobile verme - gli ordinò lei con orgoglio.
- "Verme" io? In questo caso, direi che se c'è un verme qui, sei tu - la schernì lui. Io sono la Stella del Mattino, dolcezza.

Circe non seppe cosa rispondere. Era consapevole di aver sottovalutato il suo sfidante e, come punizione per la sua imprudenza, fu inghiottita dalle fiamme scagliate dall'arcangelo. Ella si rimise in piedi a fatica, boccheggiando e zoppicando. Lucifer scagliò un altro attacco divino, ma la maga fu in grado di deviarlo e il colpo rimbalzò su Sebastian, provocandogli una gravissima ferita al ventre. La donna fuggì via con un portale e Faust si accasciò a terra, sanguinante.

- Oh no! - bisbigliò Zatanna in preda al panico, come se la voce le fosse stata strappata.

John e Lucifer presero Sebastian e lo condussero nel salotto di Xanadu, facendolo sdraiare sul divanetto.

- Come diavolo facciamo a curare uno squarcio come quello? - farfugliò June con le lacrime agli occhi.
- L'Incantatrice non possiede poteri curativi? - chiese la maga col cilindro e i capelli neri.
- Non sono in grado di guarire ferite provocate da poteri di livello universale - intervenne la strega, prima di far riprendere il controllo alla fanciulla.
- Aspettate - si schiarì la voce Constantine. - Forse so a chi rivolgermi.

Senza aggiungere altro, l'uomo compì una serie di gesti e delle scariche energetiche luminose si radunarono davanti a lui. Egli aprì un varco magico, preceduto da violente raffiche di vento. Nella stanza comparve una donna molto bella con dei capelli a caschetto rossi, occhi color ametista e sguardo vagamente folle. Indossava un'uniforme viola procace simile a quella delle infermiere, con una croce sul petto, dei guanti e degli stivali alti dello stesso colore. Si trattava di un antico demone che si faceva chiamare Nightmare Nurse.

- Per tutti gli ardenti deserti dell'Inferno, John... Ero un tantino impegnata di sotto. Gli schiavi incatenati non vengono da soli... - sbuffò.
- Che piacere vederti, Asa - contraccambiò lo stregone. - Abbiamo bisogno delle tue capacità magiche.
- Bene... Chi devo ricucire stavolta?

L'uomo le mostrò Faust mentre perdeva copiose quantità di sangue.

- Ah, ma questo è il figlio di Felix Faust...
- Puoi salvarlo? - le domandò Billy.
- Lasciate che l'infermiera faccia la sua magia - sussurrò lei con tono seduttivo.

La donna impose le mani sulla pancia del mago e nel giro di qualche secondo la ferita scomparve del tutto, come se non fosse mai esistita.

- Si riprenderà tra poco - asserì Nightmare Nurse, accomodandosi al tavolino di Xanadu e accavallando le gambe. - Ora, di grazia, mi spieghereste come si è procurato una lacerazione tanto grave?
- Lucifer ha attaccato Circe e lei ha fatto sì che Faust venisse colpito al suo posto - spiegò brevemente Zatanna.
- Interessante. Quindi la portentosa maga che stregò Ulisse è la vostra nuova avversaria, dopo l'Altra Genia.
- Come sapevi--
- Le voci corrono in fretta all'Inferno - chiarì la donna, interrompendo il piccolo Billy.

D'un tratto, Lucifer percepì una voce di donna parlargli nella testa.

- Lucifer, devi tornare immediatamente al Lux! - esclamò Mazikeen, il sensuale demone dal corpo femminile che proteggeva il nightclub a Los Angeles. - C'è un uomo in calzamaglia che sta distruggendo tutto!

L'arcangelo si preoccupò molto, dal momento che neanche la sua fedele alleata era in grado di fronteggiare quella minaccia.

- Devo fare ritorno a Los Angeles. Ci sono delle complicazioni - annunciò lui. - Non posso spiegare ora.
- Ci fidiamo di te - disse Zatanna. - Oladnam a soL selegnA!

In un battito di ciglia, Lucifer si ritrovò nella sua città. Raggiunto il Lux, egli vide Black Adam abbattere Mazikeen con uno schianto folgorante.

- Giù le mani, figlio di puttana! - proruppe, investendolo con un gorgo di bagliori celestiali, scaraventandolo contro una parete. - Perirai solo per aver pensato di introdurti qui dentro!

Adam si rialzò e lanciò saette contro la Stella del Mattino, che le evitò tutte senza quasi muoversi.

- Quindi è questo il potere della Stella del Mattino - constatò il sovrano del Kahndaq.
- Tu e quella fallace dea avete commesso un madornale errore sottovalutandomi - disse lui, stavolta senza quel piglio ironico. Era altresì, molto serio - Devi sapere che il mio vero nome è Samael. Sai che cosa significa? - continuò, mentre evocava un cerchio di fiamme intorno a lui.

- Significa Veleno di Dio - ringhiò, avvolgendo il suo avversario in un fuoco divino. Black Adam, pur non potendo uscirne indenne, fu in grado di sottrarsi all'attacco e fuggire via e, nonostante tutto, era riuscito a rubare il Cuore di Tenebra.

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