Sedicesima Parte - La Madre del Caos
Nel salotto di Xanadu, Lucifer assistette alla trasformazione della chiromante, che tornò finalmente al suo aspetto più giovane e attraente. Si toccò il viso e gioì.
- Era ora! - esclamò lei.
Ritornata seria, la donna accarezzò la sfera di cristallo e in essa apparvero la Justice League e la Justice League Dark nel vivo di un brutale scontro con Agata.
- Chi diavolo è quella donna? - chiese l'arcangelo.
- Non ne ho idea... Ma sembra che i nostri siano in difficoltà. Vai ad aiutarli - rispose Xanadu.
Lucifer annuì. Uscì dal piccolo edificio e spiegò le ali d'angelo, spiccando il volo. Intanto Agata, o per meglio dire la "Madre del Caos", stava tenendo testa senza sforzo a entrambi i gruppi, lanciando sfere di sangue bollente o facendo materializzare dal nulla dei rovi di carne umana.
- Zee, ho un piano. Io la rinchiudo in una gabbia e tu ci fai soffiare dentro un vento gelido. Deve fare talmente freddo da congelarle il sangue - comunicò Faust, suggerendole la strategia con la telepatia.
- Chiaro... Trae potere dal proprio sangue per usare la magia... - constatò Zatanna con un altro messaggio psichico.
Come stabilito, Sebastian intrappolò Agata in un grosso globo oscuro e la maga si preparò a fare la sua parte.
- Arefub id even! - declamò, scatenando una bufera indomabile all'interno della prigione magica. La suora tremò, cadendo in ginocchio e stringendosi nelle spalle, sforzandosi di non arrendersi.
- N-non m-mi... Fermerete - balbettò mentre congelava. Aggrappandosi alla sua volontà si rimise in piedi e, con un movimento della mano, fece uscire del sangue dalla bocca di Zatanna, lo trasformò in una coppia di fruste volanti e le schioccò contro di loro, costringendoli a indietreggiare, cancellando i loro incantesimi.
Superman le si parò davanti e le soffiò addosso col suo respiro gelido, ma la Madre del Caos fece il gesto del graffio, lacerando il petto dell'Uomo d'Acciaio, facendolo sanguinare. Ella gli si avvicinò, pronta ad attaccarlo di nuovo, ma lui la scaraventò via con la sua vista calorifica. I detriti di un palazzo le caddero addosso e la seppellirono. Flash e Aquaman aiutarono Clark a rialzarsi e Nightmare Nurse curò in pochi istanti le sue ferite.
- Grazie - tossì l'eroe.
- Non c'è di che, bel fusto - rispose lei con tono ammiccante, facendogli l'occhiolino.
In quel momento la Madre del Caos riemerse dalla polvere e sollevò con la mente i detriti, scagliandoli uno a uno contro gli avversari. Martian Manhunter ne fermò un paio con la telecinesi, Wonder Woman ne spaccò altri due a pugni e il quinto fu fermato da una gigantesca mano verde creata da Green Lantern. Batman, Black Canary e Green Arrow affrontarono Agata in uno scontro corpo a corpo, essendo tutti e tre dei maestri nelle arti marziali. Data la loro esperienza, riuscirono facilmente a batterla, ma lei creò un falcetto con del sangue e li ferì. I tre si allontanarono per evitare i fendenti, ma non gettarono la spugna: Batman le legò le mani sparando la corda della pistola rampino e Green Arrow le bloccò i piedi con una freccia congelante. Fatto ciò, Black Canary fece cenno a tutti di tapparsi le orecchie e spalancò la bocca, usando il suo micidiale urlo sonico, che fece sanguinare le orecchie di Agata e la fece volare via per la forza delle onde sonore rilasciate.
- Prendi questo, stronza - ringhiò Canary.
Stordita e con le orecchie che ancora le fischiavano, la Madre del Caos si rialzò e fece apparire dal nulla delle arterie giganti, che afferrarono i tre combattenti per i polsi e li lanciarono a terra, lontano da lei. Wonder Woman prese la donna al lazo e la tirò a sé, sferrando un pugno con tutta la sua forza sovrumana, facendola schiantare al suolo. La suora provò a rialzarsi, ma Green Lantern glielo impedì con delle corde fatte di luce solida e l'amazzone, approfittando dell'impossibilità di muoversi della nemica, la colpì violentemente usando un palo della luce come mazza. Senza darle tregua, Aquaman la infilzò col tridente, bloccandola contro una macchina, e Shazam, guarito da Asa, fece cadere su di lei un fulmine. La battaglia sembrò conclusa, ma Agata sfruttò le proprie ferite per creare un enorme agglomerato cremisi in cui inglobare l'atlantideo e l'eroe divino nel tentativo di affogarli. Era vicina a riuscirci, ma l'Incantatrice fece scoppiare la grossa sfera di sangue come una bolla di sapone. Aiutata da Sebastian e da Martian Manhunter, la strega affrontò con tutte le sue forze la donna delirante, ma neppure l'unione dei loro poteri bastò a fermarla. Ella si erse vittoriosa, calpestando i cadaveri di Circe, Black Adam e Fratello Sangue come fossero immondizia.
- Ormai non esiste nessuno al mondo abbastanza potente da fermarmi - proclamò lei con l'atteggiamento di una regina.
- Verifichiamo questa teoria - disse Lucifer, atterrando davanti a lei con la spada fiammeggiante sguainata. - L'Inferno reclama la tua anima, Agata. Riesco a sentirlo.
- La Stella del Mattino in carne e ossa! Hai il coraggio di sfidare la futura sovrana della Terra?
- La determinazione c'è, ma è la forza che manca... - la schernì lui. - Non hai potere a sufficienza per ciò che intendi fare.
- Stai mettendo alla prova la mia pazienza e la mia... Brama di sangue! - sussurrò rocamente.
Lucifer le puntò contro la sua lama divina e lei, per tutta risposta, forgiò dal nulla uno spadone fatto di sangue solido.
- Mi raccomando, non barare...
- Il Diavolo in persona che vuole uno scontro leale? Da non credere - esclamò lei.
La battaglia che seguì fu lunga e accesa. Tra i fendenti mirati e imprevedibili di Lucifer e quelli veloci e rabbiosi della Madre del Caos, nessuno poteva immaginare chi dei due avrebbe avuto la meglio. In quella danza di lame che si incontravano continuamente, i duellanti sembravano instancabili.
- So cosa sei in grado di fare, Stella del Mattino... - affermò la suora rossa. - Quindi perché sprechi tempo in una lotta inutile, quando potresti semplicemente cancellarmi da tutto il Multiverso?
- Perché stasera volevo svagarmi - rise lui. - Che c'è di male a desiderare un po' di spasso? Combattere scarica la tensione... - spiegò, mentre scagliava stoccate.
La battaglia estenuante durò per un'altra manciata di secondi, prima che Agata facesse lo sgambetto all'arcangelo. Una volta che questi fu a terra, la donna gli avvicinò la sua lama di sangue alla gola.
- Dopo che ti avrò ucciso, sarai costretto a piegarti al cospetto di un nuovo padrone dell'Inferno.
- Saresti tu? Fai un po' pena, tesoro - sghignazzò lui.
Infuriata, ella gli trapassò il collo e lui si ammutolì, assumendo un'espressione sconvolta, contorcendosi. La visione della sconfitta di Lucifer fece sprofondare nello sconforto tutti quanti gli eroi, che non seppero cosa fare e rimasero a fissare la scena con gli occhi sgranati.
- Sì! Soffri! SOFFRI! - ansimò la folle sacerdotessa per l'eccitazione, scoppiando in una risata sardonica. In quel momento, Lucifer si immobilizzò completamente. Il suo sguardo incontrò quello di Agata ed egli si stampò un sorriso beffardo in volto.
- Notizia flash: sono un arcangelo, non puoi uccidermi.
L'uomo diede un forte calcio in pancia alla donna, buttandola a terra, e si alzò in piedi, pulendosi la giacca dello smoking dalla cenere. Raccolse la sua spada divina e avanzò lentamente verso la sua nemica. Quest'ultima cercò di difendersi in tutti i modi: lo attaccò con una moltitudine di aghi fatti di sangue e con dei potenti getti cremisi, ma lui continuava a schivare e a ridere allegramente.
- Sei esilarante, davvero. Mai riso così tanto - confessò lui, bloccandola al suolo schiacciandole la spalla col piede. - Ora ti dico una cosa: mai ingaggiare uno scontro che sai di non poter vincere... - bisbigliò, prima di spingerle la spada dentro il cuore.
Uno strano silenzio seguì quell'atto. Un epilogo scritto nel destino, ma che nessuno era stato capace di prevedere. Agata, la potente e ambiziosa Madre del Caos, se ne andò con un debole sospiro. Le sue pupille si dilatarono e del sangue le gocciolò dalle labbra. Non appena fu spirata, la sua espressione sembrò farsi più rilassata, come se la morte l'avesse finalmente liberata, per davvero questa volta. Finché era in vita non era altro che una bambola, un burattino creato da Fratello Sangue come giocattolo volto a soddisfare i suoi piaceri carnali e a obbedire a ogni suo volere.
- Se avrò voglia di spassarmela nuovamente, magari ti tirerò fuori dall'Inferno per il bis - concluse Lucifer.
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