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Quinta Parte - La Strega Infernale

- Tala!? - esclamarono Zatanna e Sebastian con sorpresa.
- Ti credevo morta, stupida sgualdrina - gracchiò l'Incantatrice da dentro June, facendo contorcere il corpo della poverina per qualche istante.
- Non esattamente - rispose Tala. - La mia estenuante battaglia contro Constantine si è conclusa con la mia sconfitta, questo è vero, ma... Lui non mi ha uccisa. Mi ha soltanto rimandata nel mondo di sotto sperando che incontrassi atroci sofferenze.
- Ma a quanto pare non è stato così - mormorò John. - Il fatto che all'Inferno facciano dei favoritismi è una gran rottura di coglioni.
- Non si tratta di favoritismi, ma solo di un caso. Per tua sfortuna, il girone dell'Inferno in cui mi hai mandata è quello che io governo. Laggiù solo io detengo il potere decisionale - lo informò lei.
- E da quando? - chiese l'inglese.
- Dall'alba dei tempi, sporco umano. Ma bando alle ciance... - continuò Tala, schiarendosi la voce. - Vi osservo da un bel po', "eroi". Non fate altro che chiedervi chi sia il misterioso alleato dell'Altra Genia.
- E tu sapresti darci una risposta? - la interruppe Swamp Thing.
- Ma certo. Perché sono IO - berciò, per poi bloccare tutti quanti con dei tentacoli di oscurità.

Malgrado si stessero dimenando, nessuno di loro riuscì a liberarsi. Zatanna provò a recitare un incantesimo al contrario, ma la magia negativa di Tala le chiuse la bocca.

- Aiuto! Ho paura! - gridò June, terrorizzata.
- Fai bene, piccola. Perché hai davanti a te la futura padrona della Terra - rise Tala.
- Com'è possibile che tu abbia liberato l'Altra Genia? Nemmeno la tua magia può scalfire il Muro della Fonte! - esclamò Sebastian.
- Permettimi di spiegartelo - rispose la strega, facendo apparire dal nulla un diamante nero e facendolo fluttuare nella sua mano. - Riconoscete tutti questa pietra, no?
- Ma quello...! - balbettò Zatanna.
- Sì. È il Cuore di Tenebra, il diamante dentro cui è stato relegato lo spirito dell'Angelo della Vendetta... Il demoniaco Eclipso! Grazie al suo potere magico, ho potuto infrangere una parte del Muro per permettere all'Uomo Capovolto e alla sua stirpe di evadere! - spiegò Tala, mostrando i segni della sua follia.

La strega afferrò il diamante nero e lo deglutì, venendo investita dal potere illimitato di Eclipso, che si aggiunse alla sua già potente magia. Più di metà del volto di Tala diventò azzurra e si riempì di crepe e i suoi occhi divennero rossi come il sangue. Il suo largo sorriso e la sua espressione malvagia erano raccapriccianti.

- Sono pronta a scatenare la mia furia!! - berciò Tala con una voce incredibilmente più scura e profonda rispetto a quella che aveva prima della trasformazione.
- Oh no! Per favore, no! Aiutatemi! - urlò June tra le lacrime, mentre i suoi occhi cominciavano a brillare di verde.
- Che ti prende, June? - chiese Faust.
- No! No!! NO!!! - gridò a squarciagola, prima che l'Incantatrice la possedesse. - Io, l'invincibile dea assassina, ti maledico! Possa la lama dannata del Signore Oscuro calare sul tuo collo e decapitarti, immondo ammasso di bile!! - ringhiò la strega in preda a una furia cieca.

Le bastò uno sguardo per dissolvere il tentacolo magico che la legava.

- Hai l'ardire di sfidare ME? - la provocò Tala.
- Jun--Ehm, cioè... Incantatrice! Fai attenzione! - urlò Sebastian.
- Non aver paura. I miei incantesimi oltremondani la distruggeranno!

Di lì a poco ebbe inizio un furioso scontro fra Tala, potenziata dal Cuore di Tenebra, e l'Incantatrice, personificazione del caos. John, Zatanna, Faust e Swamp Thing assistevano impotenti a una lotta che sarebbe potuta durare chissà quanto e di cui non si poteva immaginare l'esito. Tra i potenti malefici scagliati dalla maga collerica e i sortilegi carichi del potere della notte della strega posseduta da Eclipso, la battaglia sembrò interminabile.

- Frantumerò le tue ossa! - urlò l'Incantatrice, colpendo Tala con un fulmine magico e scaraventandola contro il tavolo d'acciaio.

Vinto il duello, la strega liberò i suoi compagni dai tentacoli e venne acclamata per il successo. Tuttavia, il potere di Eclipso scorreva ancora nelle vene di Tala e questa si rialzò.

- Io non ho ancora finito - bisbigliò - Se pensate che basti questo a fermarmi, non avete la più pallida idea di quello che vi aspetta!

Con un colpo, Tala spazzò via gli eroi, per poi travolgere l'Incantatrice con una potentissima magia, facendola schiantare contro un muro e provocando una grossa crepa. June si accasciò a terra e la strega strisciò fuori dalla sua schiena, ma il suo aspetto era diverso: era una vecchia decrepita e storpia, con la pelle grinzosa e unta, gli occhi verdi luccicanti, denti marci e qualche capello bianco su una testa quasi calva. Indossava un lungo abito verde con un cappuccio dello stesso colore. Mentre si alzava, cominciò a contorcersi e a sibilare come una serpe e le sue ossa provocarono cigolii sinistri. Il resto del gruppo guardò attonito la scena.

- Tu... TU!!
- Ora hai capito chi hai di fronte? - la canzonò la maga posseduta.
- COME HAI OSATO STRAPPARMI LA MIA JUNE!? IO TI UCCIDO!!

La megera si lanciò contro Tala e le addentò un braccio, facendolo sanguinare copiosamente, per poi afferrarla per la vita e buttarla a terra. Malgrado i suoi poteri fossero comunque più grandi di quelli della sua avversaria, la strega che ospitava lo spirito di Eclipso ebbe paura della rabbia dell'Incantatrice. Quest'ultima afferrò la donna per il collo e la sollevò da terra.

- IO TE LO FACCIO VOMITARE QUEL DIAMANTE!! - berciò, tentando con una forza smisurata di infilarle un braccio giù per la gola. Mentre Tala stava cominciando a soffocare, Zatanna si avvicinò per cercare di placare l'Incantatrice.
- Incantatrice, fermati!
- SILENZIO!!
- E va bene, mi vedo costretta a intervenire! - realizzò la maga. - Amref al...

L'Incantatrice ringhiò come una belva assetata di sangue e con un gesto fece sparire la bocca di Zatanna. Per lo stupore e lo spavento, questa iniziò a dimenarsi e cadde a terra. Si toccò più volte la faccia, terrorizzata al pensiero che quella che doveva essere una sua compagna le avesse fatto una cosa del genere. Inoltre, sapeva di non poter usare i suoi poteri per annullare l'incantesimo, perché la magia inversa era inutile contro quella dell'Incantatrice.

- ZATANNA! - urlò Constantine, precipitandosi da lei.

Approfittando della breve distrazione della strega impazzita, Tala si tolse la mano rugosa dalla bocca e con un pugno carico di energia magica allontanò la nemica di qualche metro. Dopodiché, si preparò a fuggire spalancando un portale, ma l'Incantatrice era ancora furibonda e afferrò la donna con una catena mistica.

- CADRÀ IL CIELO INTERO IL GIORNO IN CUI LASCERÒ IN VITA CHIUNQUE OSI SFIDARMI!! - esclamò con una voce profonda e rauca. - TI IMPICCHERÒ CON IL TUO STESSO INTESTINO PER CIÒ CHE MI HAI FATTO, PICCOLA IMPERTINENTE!!

Tala riuscì ad attraversare il varco magico, ma l'Incantatrice la inseguì, continuando a strangolarla. Tutti avevano gli occhi spalancati dinanzi a quello spettacolo di orrori. John aiutò Zatanna ad alzarsi e le sfiorò la parte del viso dove prima c'erano le labbra, quelle labbra dolci che lui sperava di poter toccare e che non sentiva da tanto tempo. In lacrime, la maga lo abbracciò. Sebastian prese June in braccio e la adagiò sul tavolo d'acciaio; la ragazza era ancora priva di sensi e lui restò lì a vegliare su di lei. Swamp Thing, mosso dalla compassione, fabbricò una sorta di cuscino fatto di foglie e lo mise sotto la testa della fanciulla.

- Ora starà più comoda - mormorò l'uomo-pianta socchiudendo i suoi piccoli occhi rossi.
- Un bel gesto da parte tua - gli disse Faust con un sorriso.

John tirò su una delle sedie lanciate via nel trambusto e ci fece accomodare Zatanna, inginocchiandosi poi davanti a lei.

- Troverò il modo di ridarti la parola. Te lo prometto - giurò lui sottovoce, stringendole la mano.

Lei annuì, tirando su col naso e asciugandosi le lacrime. Sebastian si avvicinò a loro e mise la mano sulla spalla della maga.

- Io conosco il modo di rimuovere questa magia.

Zatanna strabuzzò gli occhi. Faust le puntò contro un dito e concentrò i suoi poteri nella mano. Le parole che sussurrò echeggiarono per pochi secondi e una scintilla purpurea si levò dal suo indice, danzando nell'aria fino a giungere al viso di Zatanna, restituendole la bocca.

Ella lo strinse fra le braccia e lo ringraziò con tutto il cuore. In quel momento, due individui varcarono la soglia della stanza e l'attenzione dei presenti ricadde su di loro. Erano un uomo e una donna: lui era biondo, alto e snello, con uno smoking bianco, una camicia rossa sotto e una cravatta nera; lei aveva lunghi capelli corvini, portava un diadema molto elaborato con delle gemme rosse e indossava un lungo abito sui toni del rosa. Avevano entrambi gli occhi azzurri ed emanavano energie occulte. Erano un angelo e una chiromante.

- Ci manda lo Straniero Fantasma - disse la donna.
- Non ci credo... - farfugliò Constantine. - Lucifer Morningstar e Madame Xanadu!

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