Nona Parte - Presagio Nefasto
Dalla tasca del giubbotto di pelle, Xanadu tirò fuori le chiavi del suo salotto. Aperta la porta, lanciò il soprabito sul divanetto accanto all'ingresso e si sedette al tavolino. Prese il mazzo di tarocchi e lo mischiò scrupolosamente, per poi disporlo su tutta la superficie rotonda. Sollevò una delle carte e la girò: era La Giustizia.
- Avendo pescato questa carta al contrario... Nel nostro futuro ci attendono delle sfide nell'ambito sociale. Potrebbe trattarsi di scaramucce o di veri e propri alterchi - constatò la donna.
Pescò una seconda carta e la guardò: era quella della Morte.
- La vita di una persona vicina a noi sta per giungere al termine. Non si può fare nulla per impedire che questo destino si compia - mormorò la chiromante con estremo rammarico, chiudendo gli occhi.
Restava un ultimo tarocco da pescare e Madame Xanadu pregò con tutta se stessa che non fosse un ulteriore oracolo di sventure.
- L'Imperatrice: sul piano sentimentale, ci sarà un'evoluzione improvvisa che condurrà a una sacra unione... Un matrimonio! - esclamò colpita.
- Finalmente una buona notizia - disse una voce.
- Chi c'è? Chi sei? - chiese lei, alzandosi di scatto.
Sforzando la vista, Xanadu notò la sagoma di un uomo nell'anfratto più buio della stanza. Facendosi avanti, egli si rivelò essere Sebastian Faust.
- Come ti sei introdotto qui?
- Devo ricordarti che sono uno stregone? - rispose lui con un sorrisino.
- Deduco che tu... Abbia sentito tutte le mie predizioni.
- Sì. Non siamo messi granché bene, mi par di capire - notò l'uomo.
- Come ti ho detto poco fa all'Oblivion Bar... Le asperità che ci attendono lungo il cammino saranno insidiose - spiegò l'indovina.
- Ma non invalicabili - ribatté Faust.
- Questo non cambia il fatto che bisognerà essere più che prudenti, d'ora in poi. Le carte dicono che alcuni di noi avranno un lieto fine, ma tutti dovremo impegnarci per garantirglielo - affermò lei. - Tuttavia, non dobbiamo dimenticare che nel nostro futuro è scritto che uno di noi morirà...
- È ineluttabile? - domandò lui, cambiando di colpo umore.
- Ho paura di sì, Sebastian. La carta della Morte è una sentenza dalla quale è impossibile fuggire - asserì Xanadu, alzandosi per andare a prendere un bicchiere di bourbon. - Tu... Ti sei avvicinato molto alla signorina Moone... Magari sarete voi due a convolare a nozze... - continuò, provocando una risatina da parte del suo interlocutore.
- June è una ragazza davvero carina e gentile, ma non credo che accadrà qualcosa di concreto. Anche perché qualunque emozione forte potrebbe far scattare l'Incantatrice.
Dopo pochi istanti, Madame Xanadu congedò Sebastian con un cenno del capo, per poi spogliarsi del suo lungo abito rosa e dei suoi gioielli, lasciando il suo esile corpo completamente nudo. Si recò nella sua camera da letto e si sdraiò sul comodo materasso. Chiuse gli occhi, il suo respiro si fece sempre più silenzioso, il suo battito cardiaco rallentò e lei si sentì leggera come una foglia trasportata dal vento. Ella sgombrò la mente da tutti i pensieri e la testa sembrò meno pesante, il cervello iniziò a lavorare a un ritmo meno frenetico e la quiete si irradiò nel petto, nella pancia, nelle braccia e nelle gambe. Era davvero strano, ma Xanadu non si era mai sentita così bene prima di quella notte. Tuttavia, il suo rilassante riposo fu bruscamente interrotto da un sogno premonitore, che vedeva proprio la dea Circe avanzare verso le terre dei mortali, accompagnata da un'armata di Bestiamorfi, creature antropomorfe dalla testa di leone o toro.
- Oh no... - farfugliò la donna, riaprendo gli occhi. - Devo avvertire tutti.
Il giorno seguente, Xanadu fece riunire la squadra nel suo salotto a Greenwich Village. John si appoggiò alla porta, Sebastian e Lucifer si presero un bicchiere di brandy dallo scaffale degli alcolici, Zatanna e June si accomodarono sul divanetto e Swamp Thing rimase in piedi vicino a una libreria.
- C'è una cosa molto importante che devo dirvi - cominciò la donna con tono misterioso.
- Che succede, Xanadu? - la interrogò l'arcangelo, sorseggiando la bevanda.
- Questa notte... Mi è apparsa in sogno la divina strega Circe. L'ho vista condurre un esercito di Bestiamorfi verso l'orizzonte. Non c'è da stare tranquilli.
- Avrà sicuramente architettato l'ennesimo piano per schiavizzare l'umanità. Siamo abituati ai deliri di onnipotenza, ormai - disse John mentre si accendeva una sigaretta.
- Abbiamo sconfitto l'Uomo Capovolto ed Eclipso... - intervenne Swamp Thing. - E loro rappresentano una minaccia più grande di Circe, a rigor di logica.
- Ehm... "Abbiamo"? Praticamente ho fatto tutto io, piantina - lo corresse Lucifer, avvicinandosi ad Alec con orgoglio.
- NOI li abbiamo comunque tenuti impegnati entrambi prima che arrivassi tu - ribatté il guardiano del Verde.
- Non li avete certo indeboliti.
- Ti conviene smetterla, perché--
- Per tutti i demoni dell'Inferno, finitela! CHE IL SIGNORE OSCURO VI STRAFULMINI!! - berciò l'Incantatrice da dentro il corpo di June, che per lo shock quasi cadde dal divano. - Oh santo cielo... Chiedo scusa! - piagnucolò June, sentendosi in imbarazzo.
- Calmiamoci tutti - disse Zatanna. - Facciamo tutti un bel respiro e ragioniamo sul da farsi. Anche se meno potente dei nostri vecchi nemici, Circe non è meno pericolosa. L'ho affrontata tempo fa insieme a Diana ed è una delle creature magiche più formidabili che io abbia mai conosciuto. Se la attacchiamo senza un piano, verremo sconfitti.
Angolo autore:
EHILÀ! SÌ, SO CHE QUESTO CAPITOLO È PARECCHIO CORTO RISPETTO AI PRECEDENTI, MA CI SONO DUE MOTIVI PRECISI: IL PRIMO È CHE DOPO TANTE PARTI BELLE LUNGHE, SERVIVA UNA "BOCCATA D'ARIA FRESCA", DICIAMO; E POI PERCHÉ QUESTO È UN SEMPLICE CAPITOLO D'INTERMEZZO, UN PRELUDIO PER QUELLO CHE VERRÀ DOPO. SPERO NON MOLLIATE ORA È CHE CONTINUIATE LA LETTURA (E CHE SIATE TANTI)... NON HO ALTRO DA DIRE, QUINDI BYE BYE❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️
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