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125. un giorno di pioggia a Gotham

un giorno di pioggia a Gotham

Era un nuovo giorno per Gotham city e, come la maggior parte delle giornate, il sole era coperto da grossi nuvoloni grigi che non promettevano andarsene in fretta senza prima aver tirato giù un acquazzone. Sfortunatamente sarebbe piovuto per tutto il pomeriggio, forse la sera si sarebbe salvata dal diluvio pomeridiano. Erano appena le 6 del mattino, Alfred era già operativo che preparava la colazione per i quattro giovani che sarebbero dovuti andare a scuola e a lavoro e per Bruce che invece aveva una riunione importante alle 9, ma sarebbe comunque dovuto arrivare nel suo ufficio alle 7.30.

Sorridendo, Alfred salì le scale per andare a svegliare la famigliola. Passo per primo a svegliare Tim, che trovò dormiente sulla sedia con davanti il computer.

Alfred: hai fatto nottata signorino Tim?
Tim: chi-cosa? Buongiorno Alfred *sbadiglia* si dovevo finire un progetto per la scuola.
Alfred: non ti fa bene avere poche ore di sonno.
Tim: nah sto bene!
Alfred: *lo guarda torvo* in sala da pranzo troverai la colazione. Vado a svegliare i tuoi fratelli.
Tim: permettimi di aiutarti! Vado a svegliarli io.
Alfred: se proprio insisti, va bene signorino Tim, svegliali con grazia mi raccomando.

Tim annuì stiracchiandosi per poi alzarsi dalla sedia. Uscì di camera e si avviò verso quella di Damian che si trovava dall'altra parte del corridoio. Spalancò la porta urlando "BUONGIORNO DEMONINO" e si beccò una cuscinata dritta in faccia dal giovane Damian che si era appena svegliato piuttosto bruscamente.

Damian: MA INSOMMA DRAKE UN PO' DI RISPETTO! NON SONO UNA GALLINA CHE SI SVEGLIA ALL'ALBA. *si alza da terra*
Tim: come siamo drammatici stamattina... andiamo la colazione è pronta.
Damian: Grayson e Todd sono già giù?
Tim: no, stavo andando a svegliarli.
Damian: verrò con te.
Tim: tu svegli Jason e io sveglio Dick?
Damian: pff non esiste. Io sveglio Grayson.
Tim: ... vorrà dire che mi nasconderò dietro la porta.

Tim e Damian si avviarono verso le camere dei due, le quali erano situate una davanti all'altra, si guardarono e poi aprirono le rispettive porte urlando "BUONGIORNO".

Damian: che fine ha fatto Grayson?-
Tim: AAAAH *chiude la porta di corsa* I MIEI OCCHI. PRESTO DEMONE PASSAMI DELLA CANDEGGINA DEVO PULIRMI GLI OCCHI.
Jason: *spunta dalla porta mezzo nudo* la prossima volta rimpiazzo BUSSA.
Damian: *espressione molto confusa* che succede là dentro?
Tim: *ancora sotto shock* fidati non lo vuoi sapere.
Damian: oookay... la colazione è pronta giù. Datevi una mossa.
Dick: *spunta nascosto dietro la porta* dateci dieci minuti, no cinque, ripensandoci ce ne bastano due qui qualcuno è molto veloce.
Tim: LALALALA NON VI SENTO.
Damian: vi aspettiamo qua fuori allora.
Tim: NOOOOO. Andiamo a prepararci e poi ci si vede tutti giù per fare colazione.
Jason: *guarda male Dick* si buona idea... io qui ho una faccenda in sospeso con qualcuno.

Detto ciò richiuse la porta, stavolta a chiave, mentre Damian e Tim tornarono nelle proprie camere per prepararsi alla nuova giornata scolastica.
Venti minuti più tardi si ritrovarono tutti e quattro in sala da pranzo per fare colazione.

Tim: stamattina prendo l'autobus.
Jason: non esiste scricciolo.
Tim: perché? Damian va da solo ed è più piccolo.
Dick: Damian va più vicino rispetto a te o mi sbaglio? Comunque Tim tu sei... e Damian è... quindi diciamo che... sì beh...
Damian: debole.
Dick: NOO. Solo... assonnato.
Tim: ...avete paura che mi addormenti in autobus e finisca chissà dove?
Jason: esattamente.
Tim: è imbarazzante dover essere accompagnato.
Dick: eh beh, hai deciso tu di andare al liceo di Metropolis, non noi.
Jason: già, la principessina era troppo principessa per resistere tra i banchi del liceo di Gotham. Che c'è, ti spaventava?
Tim: non è per quello...

Bruce entrò nella stanza e si ritrovò in mezzo ad una di quelle dispute mattutine che ormai erano all'ordine del giorno, si sedette in silenzio aspettando che i quattro finissero di battibeccare per potergli dare il buongiorno, che non tardò a dirgli prima che riprendessero nuovamente a discutere.

Dick: e allora perché hai deciso di andarci?
Tim: perché... perché offre un piano studi... migliore... cioè i professori sono...
Damian: perché lì ci va pure Conner.
Tim: sì beh... anche.
Jason: bastava dirlo.
Dick: non ci avevo mai fatto caso... ma adesso ti verremo a prendere e ti porteremo in due!
Tim: no dai... già è abbastanza umiliante che mi dobbiate accompagnare... se mi accompagnate in due è anche peggio.
Bruce: *sospira* lasciate stare vostro fratello per piacere.
Tim: ecco. Grazie.
Bruce: tu Tim, sei pregato di non fare minchiate.
Tim: certo certo... quindi posso andare da solo?
Bruce, Dick e Jason: no.
Tim: daaaai! Ma-
Bruce: niente ma Tim.
Damian: bye bye bitches *si alza e se ne torna in camera*
Tim: siete ingiusti però... accompagnate pure Damian allora!
Bruce: lo accompagna Alfred tutte le mattine dopo che siete usciti.
Jason: plot twist.
Dick: ma posso portarlo io prima di andare a lavoro, tanto ci passo davanti.
Bruce: non ce n'è bisogno Dick, è una cosa che  ad Alfred piace fare, credo gli ricordi i tempi passati.
Tim: quindi non posso andare da solo vero?
Bruce: no.
Tim: ma nemmeno se mi viene a prendere un amico?
Bruce: no. Non mi fido troppo dei tuoi amici Tim, sono tipi apposto per carità, ma sono piuttosto distratti.

Tim finalmente si arrese all'idea di dover essere accompagnato a scuola e si alzò sbuffando lasciando i tre da soli nella stanza.

Bruce: Jason ti pregherei di non prendere la moto oggi. Piove e non è sicuro.
Jason: ho affrontato di peggio.
Dick: concordo con Bruce, hai anche Tim, se no arriva bagnato.
Jason: va bene, sia mai che la principessina si infradici.
Bruce: smettila di chiamare tuo fratello "principessina" lo sai che è sensibile.
Dick: già povera stellina, oh e mi raccomando tieni d'occhio Kon.
Jason: non me la racconta giusta.
Bruce: no Jason, un'altra volta no. Non voglio dover giustificare le azioni di mio figlio a Clark di nuovo.
Jason: pensavo ti piacesse parlargli, errore mio, meglio se vado, prima che Tim decida di andare per la sua strada da solo. Buona giornata a tutti, ciao amore *bacia Dick ed esce dalla stanza*
Bruce: non credo che mi abituerò mai a voi due.
Dick: dura vedere i propri figli crescere eh?
Bruce: abbastanza non te lo nascondo.
Dick: ma quindi con Clark?
Bruce: le cose si sono fatte un attimo... strane.
Dick: intendi dopo il bacio?
Bruce: Dick per l'amor del cielo non c'è stato nessun bacio. *abbassa la voce quasi in un sussurro* abbassa la voce, rischi che Alfred ti senta.
Dick: oops *abbassa la voce* ma quindi è per quello?
Bruce: sì è successo per sbaglio. Nessuno dei due era realmente intenzionato a farlo.
Dick: di questo non ne sarei troppo sicuro... cioè a te piace palese *ridacchia* ma credo che anche al nostro amico svolazzante tu piaccia, anzi diciamo che ne sono certo.
Bruce: okay Dick vai con calma, non prenderti tutta questa libertà di giudizio. In primo luogo io non sono in nessun modo attratto da Clark, in secondo luogo ti ho già spiegato che è successo per errore.
Dick: sì certo, per ERRORE gli sei caduto addosso e per ERRORE lui ti ha colpito le labbra con le sue, mi credi stupido per caso?
Bruce: Dick, non sei stupido, ma è successo per errore.
Dick: okay, mettiamo che TEORICAMENTE sia successo per errore, perché lo staresti evitando come la peste?
Bruce: non lo sto evitando.
Dick: ah no? Sbaglio o il Daily Planet ti ha proposto una cosa come quattro interviste negli ultimi tre giorni e le hai rifiutate tutte? Inoltre è un po' che non vai alla Watch Tower eh?
Bruce: ...okay Dick hai reso l'idea.
Dick: forse se lo ammettessi ti sentiresti anche meglio. Dai lo sappiamo entrambi tanto.
Bruce: ... va bene è vero.
Dick: lo sapevo! Per questo ho chiamato il Daily Planet e gli ho detto che eri disponibile per l'intervista oggi pomeriggio!
Bruce: cosa hai fatto?
Dick: tranquillo gli ho detto di mandare Clark almeno parlate. Non serve ringraziare.
Bruce: DICK. Tu hai fatto che cosa?
Dick: non sembri felice. Perché sembri arrabbiato?
Bruce: perché lo sono! Ma come ti è potuto venire in mente?
Dick: avete bisogno di parlare!
Bruce: NO.
Dick: Clark ti raggiunge in ufficio alle 15. Ormai gliel'ho detto.
Bruce: farò in modo di andarmene entro le 14.50.
Dick: ...incredibile. Io vado a lavoro, sai tu cosa fare, non ti tirare indietro.

Dick si alzò e lasciò la stanza con uno sguardo deluso, ma fu nuovamente raggiunto in corridoio da Bruce.

Bruce: mi farò trovare...
Dick: SI! Lo sapevo, poi mi racconti stasera.
Bruce: non credo proprio.
Dick: lo farai perché ti stresserò finché non lo farai.

I due si avviarono in garage per lasciare l'abitazione e si divisero.
Bruce arrivò nel suo ufficio alle 7.30 spaccate e aspettò fino alle 9 per la riunione riguardante un possibile restauro di una zona dell'Arkham Asylum. La riunione finì alle 12.15, Bruce tornò nel suo ufficio e si mise a sfogliare i tanti documenti sulla scrivania e perse la cognizione del tempo.

La sua assistente bussò insistentemente alla porta del suo ufficio, aspettando il permesso di entrare.

Bruce: avanti.
Assistente: *apre la porta, guarda la cartella che ha in mano e riguarda Bruce* signore, qua fuori c'è un giornalista che dice di avere un appuntamento, ma non ho niente segnato.
Bruce: sì ne ero a conoscenza. Mio figlio deve essersi dimenticato di avvisarti, fallo entrare comunque.

La giovane assistente richiuse la porta e scese per arrivare all'entrata dove Clark stava pazientemente aspettando. La donna gli si presentò davanti e gli fece cenno di seguirla verso l'ascensore, all'interno di esso schiacciò il pulsante del 6° piano e l'ascensore partì.
Una volta arrivati lo guidò fino all'ufficio di Bruce in fondo al corridoio.
L'assistente bussò per poi aprire la porta ed andarsene.

Clark fece la sua entrata nello studio richiudendosi la porta alle sue spalle. Tossì due volte per attirare l'attenzione di Bruce che alzò lo sguardo dal file che stava esaminando.

Clark: allora...
Bruce: passami il foglio delle domande, ti scrivo le informazioni e così finiamo.
Clark: non serve, ti conosco fin troppo bene, non mi serve farti domande...
Bruce: bene allora, prego puoi andare.
Clark: nossignore. Mi hai evitato per giorni e questa è la mia occasione per parlarti.
Bruce: non abbiamo niente da dirci e non ti stavo evitando, ero occupato.
Clark: casualmente dopo quel piccolo incidente...
Bruce: come già detto, non abbiamo niente da dirci.
Clark: io credo di sì. Quell'incidente non è stato un incidente e lo sappiamo entrambi.
Bruce: sì lo è stato.
Clark: no, non lo è stato.
Bruce: sì è stato decisamente un incidente. Avrei potuto impedire che tutto questo succedesse se solo fossi stato più attento...
Clark: no, Bruce ti ho baciato con l'intenzione di farlo.
Bruce: no, non l'hai fatto, è successo per sbaglio.
Clark: no ti sto dicendo che ti ho baciato perché volevo farlo.
Bruce: no, non lo stai facendo.
Clark: uhm? Sì invece.
Bruce: *sospira* non avresti dovuto farlo.
Clark: perché?
Bruce: perché è una cosa che non- non... è stato un errore.
Clark: ...magari hai ragione, ci vediamo la prossima volta che si verifica un disastro globale o che qualcosa ci attacca *si alza e si avvia alla porta*
Bruce: ciao...

Bruce guardò Clark andarsene e in quel momento sentì i sensi di colpa raggiungerlo. Spostò lo sguardo fuori dalla finestra: una pioggia torrenziale rendeva Gotham un luogo ancora più triste e cupo di quello che era solitamente.

"Clark è sicuramente in bici, si muove solitamente in bici... cazzo" si ritrovò a pensare osservando come la pioggia colpiva selvaggiamente i vetri delle finestre e in quel momento si rese conto di amarlo perché altrimenti non si sarebbe preoccupato.

Bruce si alzò dalla sedia e corse fuori dal suo ufficio, appena fuori fermò la sua assistente chiedendole di Clark.

Assistente: è appena uscito, devo dire che è proprio gentile per essere un giornalista, è stato molto carino.
Bruce: sì si ottimo.
Assistente: signore dove sta andando? Fuori diluvia!
Bruce: me ne sono accorto, ma ho una cosa urgente da dirgli.

Bruce percorse le scale in fretta ma si rese ben presto conto che non l'avrebbe raggiunto in tempo, così decise di fare qualcosa di stupido, molto stupido: spalancò la finestra, prese un respiro e si lanciò.
Come previsto fu preso al volo poco dopo.

Bruce: ehi.
Clark: ehi? Ma cosa stavi cercando di fare??
Bruce: attirare la tua attenzione.
Clark: e lanciarsi dalla finestra era un buon modo secondo te?
Bruce: considerando che stiamo parlando si.
Clark: te ne rendi conto che ti sei rifiutato di parlare prima, sì?
Bruce: senti, rientriamo, perché non so se ti sei accorto di quanto sta piovendo, siamo sotto un diluvio *sorrise lievemente*
Clark: sì me ne sono accorto.
Bruce: torniamo a terra e poi andiamo da me? Ti dovrei parlare... perché... mi dispiace per quello che ho detto prima.
Clark: ah ora vuoi parlare? Benissimo...
Bruce: toglimi una curiosità, sei venuto in bici?
Clark: come sempre.
Bruce: e non le avevi viste le previsioni?

I due una volta a terra salirono sulla macchina di Bruce e partirono in direzione della Mansion, con la radio accesa per non creare quel silenzio imbarazzante ma partì Always di Isak Danielson.

"You put your hands under my jacket
They're cold as hell, but I'ma let you anyway
Wouldn't you say there's a light in the darkest moment?
And this is the moment when I can be brave
You say you want to call a taxi
But I don't wanna go and meet up all your friends
So then you say, "We get another pack and some coffee"
I hope it doesn't ruin our first kiss

And for every song, there's a song we're not singing
For every step, there's a step we're not taking
So let me know if there's something I'm missing
'Cause this is all I need"

Si fermarono al semaforo rosso e Bruce guardò fuori dal finestrino per evitare possibili incroci di sguardi.

"So say we'll be always, always
Say it will be you and me to the old days
Let us be always, always
Through the highs and the lows, we'll be always
We will be always (always), always (always)
Say we will be you and me to the old days
We will be always (always), always (always)
Through the highs and the lows, we'll be always"

Ripartirono senza dire una parola. Con solo la canzone ha riempire il silenzio.

"We are lying on the sofa
We fall asleep watching an episode of Friends
Will we end up just like Ross and Rachel?
I'm so sorry for the spoiler, but that's the end

And for every song, there's a song we're not singing
For every step, there's a step we're not taking
So let me know if there's something I'm missing
'Cause this is all I need"

Finalmente Clark disse qualcosa ridacchiando.

Clark: notevole scelta di brano. Non pensavo fossi un tipo da questo genere.
Bruce: ...non l'ho scelta io.

"So say we'll be always, always
Say it will be you and me to the old days
Let us be always, always
Through the highs and the lows, we'll be always
We will be always (always), always (always)
Say we will be you and me to the old days
We will be always (always), always (always)
Through the highs and the lows, we'll be always"

Arrivarono vicino alla Mansion e si fermarono. Bruce si sporse verso Clark e lo baciò lasciandolo completamente spiazzato.

"Through the highs and the lows
We keep together you and me to we're old
I am ready for the highs and lows
I am ready for the highs and lows
For the highs and lows"

Clark: cos-
Bruce: zitto. Dovevo capire una cosa.
Clark: cosa?
Bruce: *sospira* che ti amo.
Clark: *arrossisce* oh beh- beh... ti amo anch'io!
Bruce: davvero?
Clark: onestamente dalla prima volta che ci siamo incontrati... ho iniziato a sentire qualcosa per te.
Bruce: direi che... che non possiamo più essere amici...
Clark: e cosa dovremmo essere allora? *sorride*
Bruce: amanti, nel senso... fidanzati ovviamente. Sempre se sei d'accordo.
Clark: io sono più che d'accordo.

"Always (always), always (always)
Say it will be you and me to the old days
We will be always, always (always)
Through the highs and the lows, we'll be always
We will be always (always), always (always)
Say we will be you and me to the old days
We will be always (always), always (always)
Through the highs and the lows, we'll be always"

Si avvicinarono e si baciarono nuovamente finché non sentirono la voce di un bambino piuttosto innervosito provenire dal monitor.

Damian: CHE SUCCEDE??
Dick: SIII!
Jason: significa che ci siamo liberati di Selina?
Damian: ODDIO SÌ! QUELLA SGUALDRINA È FUORI! ALLORA APPROVO. SOLO PER QUESTO.
Tim: *con le lacrime agli occhi* CE L'ABBIAMO FATTA.
Dick: ragazzi! Siate più gentili! Selina non è così male.
Damian: ...io non la sopporto.
Jason: no, neanche io.
Tim: per niente.
Dick: ...scusate il disturbo, proseguite pure non ci togliamo di mezzo *ridacchia*

La chiamata si chiuse lasciando Bruce e Clark alquanto perplessi e imbarazzati.

Bruce: non so cosa sia appena successo. Ma mi scuso per il comportamento dei miei figli.
Clark: non ti preoccupare. Che centra catwoman comunque?
Bruce: stiamo insieme. Più o meno. Dovevo riempire un vuoto non mi rivolgere quello sguardo giudicatore...
Clark: non sto facendo nulla.
Bruce: bene...

Ripresero a baciarsi con la pioggia che continuava a battere sui vetri, i tuoni in lontananza e i lampi che rischiaravano la giornata.

"We will be always, always
Through the highs and the lows, we'll be always"

Nice raga, vi lascio qui sotto la canzone. È una delle mie preferite, also lui è un fenomeno <3 le sue canzoni sono mwah favolose!!! Questa la volevo utilizzare da un po' e ho finalmente trovato il momento adatto, comunque dato che io ascolto più musica che persone nelle prossime aspettatevi delle canzoni ✌️

[Dovrebbe esserci un GIF o un video qui. Aggiorna l'app ora per vederlo.]

Spero vi piaccia!

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