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Capitolo 6

Il giorno dopo, Selina radunò le sue cose, ripose tutto nella valigia, si vestì e se ne andò dall'albergo, decisa a non tornarci. Camminò chilometri e chilometri senza sosta fino a raggiungere una casa vuota. Era una villetta molto carina e spaziosa. La donna guardò il cartello che recava la scritta "Vendesi" ed entrò nell'abitazione. Setacciò il piano terra da cima a fondo, per poi salire al secondo piano. Giunse in una stanza completamente spoglia, illuminata da una grande vetrata che dava su un giardino maestoso. Un uomo era in piedi davanti ad essa. Questi si voltò lentamente. Guardò Selina e lei si avvicinò. Costui era John Stewart, una Lanterna Verde.
Selina: John Stewart? Non era Hal Jordan la Lanterna attuale?
John: Ahimè, Hal si è unito al corpo delle Lanterne Rosse, simbolo della rabbia. Non puoi neanche immaginare quanto grande sia il dolore che provo per questo.
Selina: Ho conosciuto Hal Jordan. Non l'avrebbe mai fatto.
John: Atrocitus lo ha battuto e costretto ad indossare l'anello rosso. Vedi, io e Hal eravamo andati a parlare con lui riguardo ad alcuni strappi nel tessuto spazio-temporale. Non avremmo mai potuto immaginare che Atrocitus ci avrebbe reso una trappola. Bleez mi attaccò ed ero così impegnato ad affrontarla che non mi accorsi che il mio amico era stato battuto.
Selina: Risparmiami i discorsi strappalacrime. Sono qui per occupare abusivamente questa casa. Non voglio mettere più piede nell'albergo in cui mi trovavo poco fa.
John: Ti lasciò ai tuoi problemi, dunque.
Selina: Io non ho alcun problema. Voglio solo essere lasciata in pace. Dimmi che almeno a te il concetto è chiaro, perché da quando sono a Londra, ho incontrato quasi tutta Gotham e qualche supereroe della Young Justice Legacy.
John: Mi rendo conto che sei provata... Allora ciao. È stato un piacere vederti, Catwoman.
Si trasformò e volò verso Oa, il pianeta delle Lanterne Verdi. Selina cercò una stanza e, una volta trovata, si sdraiò sul letto, sfinita da tutto ciò che le era capitato durante la sua "vacanza". Nel tardo pomeriggio, la donna stava facendo uno spuntino quando sentì un rumore sinistro. Corse subito a controllare e le si parò davanti una componente della Lega degli Assassini. Questa ninja era venuta a consegnare alla ladra una lettera da parte di Talia al Ghul. Selina la lesse.
Selina: "Incontriamoci a mezzanotte all'interno di Madame Tusseauds. Vieni da sola". È una specie di scherzo? Perché non fa ridere.
Assassina: Talia al Ghul non mente. Desidera discutere.
Selina: A che proposito, per la precisione?
Assassina: Mi è stato proibito conoscere l'argomento che Talia al Ghul vuole trattare. E anche se fossi a conoscenza di queste informazioni, non sarei tenuta a divulgarle.
Selina: Ma certo. È strano che voi di quella setta vi facciate vivi a quest'ora. Di solito agite sempre molto più tardi.
Assassina: Basta domande. Devo fare ritorno al covo.
Con un salto carpiato all'indietro la donna misteriosa uscì dalla finestra. La notte, Selina indossò l'abito da lavoro e fece irruzione nel museo delle cere. Si nascose in attesa dell'arrivo di Talia. L'interno del posto era molto cupo e del tutto buio, cosa che rendeva l'atmosfera ancora più tetra. Catwoman sentì dei passi e si mise dietro una statua; Talia era appena entrata, brandendo una spada antica e affilatissima. La ladra camminò a gattoni fino ad arrivare dietro all'avversaria, sferrandole un pugno sulla nuca. Talia cadde a terra, ma si rialzò di scatto con un kip up e afferrò la sua arma.
Talia: Sapevo che avresti giocato sporco. Ma io voglio lottare lealmente. Non mi abbasserò al tuo livello, puttana.
Catwoman: Che linguaggio, tesoro. La tua servetta mi aveva detto che volevi parlare.
Talia: L'unica cosa che dirò saranno i miei insulti verso di te, prima di tagliarti la testa.
Catwoman: Hai sbagliato ragazza, allora. Quella che cerchi è appena caduta in un buco ed è arrivata in un paese magico. Credo stia cercando lo Stregatto, che però è impegnato con Talia "sono un'idiota" al Ghul.
Talia: Non mi fai affatto ridere con i tuoi sciocchi giochi di parole. Stai solo ritardando la tua morte.
Catwoman: Sei una iettatrice di prima categoria, lo sai? Mi chiedo come Bruce abbia sopportato l'idea di fare un figlio con te. E, guarda un po', Damian Wayne ha ereditato tutta la tua follia e quella del tuo decrepito padre, che non fa altro che tuffarsi come un atleta nel Pozzo di Lazzaro per revitalizzarsi. Voi al Ghul mi disgustate!
Le due lottarono furiosamente. Talia fece per infilzare Catwoman, che schivò con un salto in avanti. Atterrò sulla lama della spada e fece una ruota, atterrando sulla schiena della nemica, che prontamente rotolò all'indietro, schiacciando Selina. Si rialzò e, con un calcio ruotato, prese Talia sullo zigomo, per poi fare una capriola laterale e allontanare la spada dall'avversaria con un colpo di frusta. L'assassina sollevò le gambe, le mise attorno al collo di Catwoman e la buttò a terra, rialzandosi. Erano allo stremo delle forze; i loro corpi erano cosparsi di lividi e qualche ferita, ma erano ancora in grado di combattere. Si guardarono con uno sguardo serissimo, corsero l'una verso l'altra e si colpirono a vicenda con un violentissimo calcio in pancia. Dopo lo scontro, il silenzio pervase Madame Tusseauds, poiché entrambe le donne erano svenute dopo la forte botta. Per tutta la notte, nessuna delle due si risvegliò. Sembrava quasi che fossero in coma. Successivamente, due figure misteriose presero Catwoman e la portarono via, trascinandola fuori dal museo. Una di queste due figure svegliò Talia e le infilò un coltello nella caviglia. La donna gridò con tutte le forze che le erano rimaste, per poi crollare di nuovo a terra, con il sangue che usciva dalla grossa ferita. Le persone misteriose adagiarono Selina sui sedili posteriori di una macchina; l'individuo che occupava il posto del conducente mise in moto, mentre l'altra figura accese la radio. Catwoman rimase svenuta per tutta la durata del viaggio.
Figura 1: Credi che si sveglierà?
Figura 2: Sì, non temere. Selina è una donna forte.
Figura 1: Spero proprio che Talia al Ghul finisca in un posto orribile, pieno di criminali cannibali!
Figura 2: Non esagerare. Ti sei vendicata abbastanza quando le hai conficcato quel coltello nella gamba, non ti pare?
Figura 1: Oh, ma quello era solo l'inizio di una lunga serie di torture atroci. Presto tornerò da lei con qualche amico e la faremo a pezzi. QUESTA è una vendetta.
Figura 2: Quando vuoi sai essere spietata, eh?
Figura 1: Fa parte del mio fascino.

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