Capitolo 2
Selina era arrivata all'aeroporto e aveva raggiunto il gate verso le 02:00, pronta per andarsene da Gotham. L'aereo che avrebbe dovuto prendere era appena atterrato; nel tentativo di prendere le valigie, toccò una mano che le teneva. Era proprio Bruce Wayne, giunto fin lì per salutarla un'ultima volta.
Bruce: Ciao.
Selina: Bruce! Non mi... Aspettavo di trovarti qui.
Bruce: Che cos'hai?
Selina: Sono un po' stanca. Ho appena salvato Ivy da morte certa e ora sto per partire.
Bruce: Hai intenzione di compiere atti eroici a Londra?
Selina: Certo... Girerò per tutta la città e mi assicurerò che tutte le gallerie d'arte siano vive e vegete, e pronte a essere saccheggiate.
Bruce: Vuoi continuare a rubare, eh?
Selina: Perché no? Sono il pesciolino più innocuo di tutti nel grande stagno chiamato Gotham City. Stagno che dovresti tenere sotto controllo, perché l'acqua potrebbe diventare sangue.
Bruce: Quest'analogia dello stagno... L'hai fatta perché sai di Zsasz?
Selina: Sì. Ho incontrato Kate a colazione e me ne ha parlato. Beh, la cosa non mi concerne affatto. Non sarò qui mentre quel figlio di puttana miete vittime.
Bruce: Farò in modo che Gordon riesca a rispedire quella bestia ad Arkham.
Selina: Non credi che sia meglio recluderlo a Blackgate? I pazzi di lì sono peggio di quelli di Arkham, ma a livello di sicurezza... Direi che Blackgate è decisamente meglio.
Bruce: Può darsi... Oh, farai meglio ad affrettarti. Mancano due ore alla tua partenza.
Selina: Già. Wow... Non pensavo che sarebbe stato così difficile dirti addio.
I due si baciarono e la donna si incamminò verso l'aereo. Lacrime di felicità e tristezza al tempo stesso le bagnarono il viso; entrò nel velivolo, sistemò i suoi bagagli nell'apposito scompartimento e si accomodò su una poltrona. Il viaggio non era poi così lungo, ma a Selina sembrava infinito. Lentamente, la ladra si assopì. Al suo risveglio erano le sette del mattino, l'aereo era atterrato e i passeggeri stavano recuperando le valigie per scendere. La donna fece di conseguenza. Uscì dall'aeroporto e respirò l'aria inglese. Aveva prenotato un albergo non troppo lontano e si apprestò a raggiungerlo. Proprio davanti all'entrata, però, vide due persone dal volto piuttosto familiare. Erano Richard "Dick" Grayson, cioè Nightwing, e Dinah Lance, alias Black Canary, che avevano scoperto dove Selina avrebbe alloggiato e l'avevano raggiunta per parlarle di una cosa piuttosto importante.
Dick: Buongiorno, cara.
Selina: Che ci fate voi due qui? Mi avete seguita da Gotham?
Dinah: Proprio così. Ma non siamo venuti per conto di Bruce, ma per tenerti d'occhio. Teniamo alla tua salvaguardia.
Selina: Grazie mille per la premura, ma so badare a me stessa anche senza l'aiuto di un pennuto notturno e di un canarino urlante.
Dick: Non siamo qui soltanto per te, Selina. Ultimamente, si sono verificati strani eventi a Londra. Probabilmente qualche tipo strambo di Gotham, Metropolis... O magari Keystone City, perché no?
Selina: Vi siete fatti almeno un'idea di chi potrebbero essere questi criminali?
Dinah: Siamo quasi certi che Louise Lincoln, alias Killer Frost, sia coinvolta. Solo ieri sono stati uccisi due civili. Sono stati congelati.
Selina: Come fate ad essere "certi" che si tratti di lei? Potrebbero essere Mr. Freeze, o magari Captain Cold. Louise non è l'unica malvivente capace di manipolare il ghiaccio.
Dick: Beh, ma se fosse Killer Frost, avvalorerebbe l'ipotesi di una possibile rifondazione della Suicide Squad.
Selina: Scarterò quest'ultima vostra supposizione e poi andrò a riposarmi nella mia stanza. Se la Suicide Squad fosse tornata, vorrebbe dire che Poison Ivy non è più a Gotham e che Bane è evaso dal carcere di Blüdhaven dov'era segregato in una camera sotterranea. A proposito, perché non sei lì a fare il Nightwing della situazione? In fondo, era quel posto la tua base operativa.
Dick: Ho lasciato a Tim quell'onere. Qualcuno doveva pur scortare fin qui Dinah.
Dinah: Sarei venuta con mio marito, Green Arrow, ma era impegnato in una missione molto importante e molto segreta con il Dottor Fate e la Cacciatrice. Per cui ho scelto l'alleato di cui mi fido di più, dopo il mio sposo.
Selina: Capisco... Posso entrare in albergo e andare a posare questi bagagli? È da molto che le porto. E quando dico molto, intendo MOLTO.
Dick: Sì, va' pure. Tanto anche noi abbiamo prenotato una stanza qui. Così potrai venirci a trovare e ci occuperemo di sistemare quei criminali.
Selina: Sì, e poi faremo un pigiama party e scoreggeremo con gioia sotto le coperte.
Dinah: Non era proprio quello lo scopo del meeting.
La ladra ritirò la chiave e si riposò un po'. Il viaggio l'aveva distrutta.
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