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Capitolo 1

Era una notte come un'altra a Gotham: le strade brulicavano di criminali assetati di sangue, i prigionieri politici venivano brutalmente uccisi e Quincy Sharp, in qualità di sindaco, non faceva un bel niente e si rilassava sulla poltrona nel suo ufficio. Quella notte Selina Kyle indossò il suo costume da Catwoman: tuta di pelle nera con apertura per evidenziare il seno, guanti neri con artigli, stivali neri con i tacchi, casco nero con le orecchie da gatto, un visore infrarosso e la sua iconica frusta. La donna aveva adocchiato quello che sarebbe stato la sua preda: il museo di Gotham. Con varie acrobazie raggiunse il lucernario. Quel mese c'era un'esposizione speciale, cioè La Pietra dei Mondi, una sfera di smeraldo in grado, si dice, di conferire al suo possessore la capacità di attraversare il limbo tra questo mondo e l'aldilà. Selina atterrò davanti al manufatto esposto senza farsi sentire dalla sicurezza; fece un buco nella teca e prese la pietra, per poi sgattaiolare via. Tornò soddisfatta nel suo appartamento ma, una volta varcata la soglia, rimase attonita di fronte alla persona che si era introdotta lì dentro: era proprio lei, la schiava e fidanzata del Joker, Harley Quinn, che era entrata per chiedere un favore a Selina.
Harley: Ciao. Scusami, ma non sapevo da chi altro andare. Katana è impegnata a tagliuzzare gente, Frost non si cura dei miei problemi e non riesco a trovare Pamela.
Catwoman: Che vuoi, Harl? Ho sonno.
Harley: Mi piacerebbe riformare... le Sirene di Gotham City.
Catwoman: Una parola, Harley: Scordatelo.
Harley: Ma perché? Io, te e Pamela eravamo perfette insieme. Un trio di criminali una più pazza dell'altra.
Catwoman: No, tesoro, tu e Ivy siete pazze. Io sono solo una ladra acrobata. Vestita da gatto, ma pur sempre una ladra.
Harley: E se...
Catwoman: Harl, è tardi. Voglio andare a dormire. La cosa che i gatti non riposano la notte è uno stereotipo.
Harley: Va bene, me ne vado... Solo... Almeno potresti trovare Ivy? Comincio seriamente a preoccuparmi che la nostra amica vegetale sia in pericolo.
Catwoman: D'accordo. Domani la cercherò. Ora mi metto sotto le coperte e chiudo gli occhi, come dovresti fare anche tu ogni tanto.
Harley se ne andò, sempre più in ansia per la sorte della collega Poison Ivy. Selina stava dormendo beatamente ma, all'improvviso, il pavimento della stanza iniziò a scricchiolare. C'era qualcuno. Senza nemmeno guardare, la donna si buttò contro la persona misteriosa e, prima di prenderlo a pugni, si accorse che era Batman.
Catwoman: Mi hai fatto prendere un colpo, lo sai? Sei un ratto volante o un topo d'appartamento?
Batman: Scusa, Selina. Ad ogni modo, Poison Ivy...
Catwoman:" È appena scomparsa". Arrivi tardi, già lo so. Non sei il primo che passa di qui. Harley è venuta prima di te e me l'ha detto. È incredibile, ad un tratto la mia casa è diventata un'autostrada.
Batman: Io non ho molto tempo per occuparmi della scomparsa di Ivy, ci sono alcuni criminali che devo sbattere ad Arkham, come Dent, Nygma e anche Cobblepot. Magari puoi occupartene tu.
Catwoman: Sì, ho già detto ad Harley che l'avrei cercata. Voi due la pensate allo stesso modo, eh? Vi siete messi d'accordo oppure è solo una mera coincidenza che le vostre domande siano fatte con il contagocce?
Batman: Va bene. Ora vado a prendere Due Facce. Ci vediamo, Selina.
Catwoman: Io me ne vado...
Batman: Che vuoi dire?
Catwoman: Una volta trovata Ivy, farò i bagagli e partirò per Londra. Ho bisogno di staccare la spina per un po'.
Un silenzio inquietante cadde nella stanza, che fu rotto solamente dai passi dell'Uomo Pipistrello che stava uscendo dall'edificio. Il mattino seguente, Selina stava dormendo raggomitolata nelle lenzuola. Si risvegliò, tra sbadigli e versi strani, e uscì a fare colazione. Una donna le si sedette davanti. Era Kate Kane, alias Batwoman, nuova aiutante di Batman dopo l'incidente di Barbara Gordon, che costrinse quest'ultima su una sedia a rotelle.
Kate: Selina, dobbiamo parlare.
Selina: Ne dubito. Abbiamo gusti diversi.
Kate: Bruce è venuto a farti visita l'altra notte, non è così?
Selina: Ma esiste qualcuno che si fa gli affari propri in questa fogna di città?!
Kate: Ti ha... Incaricato di trovare Ivy?
Selina: Esattamente. Cioè, per la verità è stata prima Harley Quinn a dirmelo.
Kate: Posso offrirti il mio aiuto, se può servirti.
Selina: L'unica cosa che mi serve ora è non parlare più di Ivy. Mi assillano tutti con questa storia. Per l'amore del cielo, è un'eco-terrorista, saprà cavarsela anche da sola!
Kate: Selina, ascoltami! Bruce mi ha detto che... Presto te ne andrai. Vuoi davvero farlo?
Selina: Beh, non so tu, ma di solito io ci penso a scelte così importanti prima di prenderle. E comunque non starò via per l'eternità. Credo che rimarrò a Londra per un paio di settimane, forse meno. Devo ancora decidere la durata della vacanza.
Kate: Ok. Buona... Colazione, allora. Io vado a parlare con Gordon al GCPD. Pare che una donna sia stata brutalmente assassinata stanotte. Da quanto ho capito, c'è in giro per Gotham un killer psicopatico che se ne va in giro a massacrare gente.
Selina: Le vittime sono scelte a caso oppure si tratta di qualcosa di più?
Kate: No, questo criminale uccide con uno schema ben preciso. Schema che intendo decifrare. Di sicuro avrai già sentito il nome del killer...
Selina: Qual è?
Kate: Victor Zsasz. L'uomo calvo pieno di cicatrici.
Selina: Sì, lo conosco eccome. Ciao ciao, Kate. Ci si vede.
Selina si alzò, andò a pagare il suo caffè alla cassa e tornò nel suo appartamento. La sera prima di partire, si mise il costume e setacciò tutta la città per trovare Pamela Lillian Isley, ovvero Poison Ivy. Prima di andare a stendersi sul letto, rassegnatasi, si imbatté in un deposito. La saracinesca era divelta. Entrò a dare un'occhiata e trovò proprio la donna che stava cercando. Era svenuta, imbavagliata e legata a una sedia elettrica. La liberò in fretta e la portò al sicuro a casa sua. Dopo un paio d'ore si risvegliò.
Poison Ivy: Mmhh... Dove... Dove sono?
Catwoman: Sei nel mio appartamento, Rossa. Ti ho appena salvata da una situazione poco simpatica. Qualcuno ti ha stordita e messa su una sedia elettrica. Stai bene?
Poison Ivy: Tu che dici?
Catwoman: Chiedevo solo.
Poison Ivy: Però... Grazie per avermi salvata, Selina.
Catwoman: Figurati, Rossa. Sono stati Harley e il fustacchione tenebroso a chiedermi di rintracciarti e salvarti.
Poison Ivy: Come?! Stai dicendo che Batman ti ha chiesto di venirmi a cercare?
Catwoman: Proprio così, ma per sbatterti in cella...
Ivy si era alzata dalla poltrona e stava per aprire la porta d'ingresso, ma Selina la fermò.
Catwoman: Aspetta!
La donna si fermò di colpo e si voltò
Poison Ivy: Che c'è?
Catwoman: Quando è venuta qui, Harley mi aveva chiesto di formare nuovamente le Sirene di Gotham City. Voglio solo sapere se tu saresti d'accordo, nell'eventualità che possa accadere.
Poison Ivy: Se dovessimo rifondare il gruppo... Mi unirei volentieri... Per non far soffrire Harley.
Catwoman: Va bene. Vuoi che ti accompagni fuori? Tanto stanotte prendo un volo per Londra. Ho già le valigie pronte.
Poison Ivy: Come vuoi.

ED ECCOCI QUA CON UNA NUOVISSIMA STORIA SUL MIO PERSONAGGIO PREFERITO DELLA DC COMICS: CATWOMAN. SPERO CHE QUESTO PRIMO CAPITOLO VI ABBIA INTRATTENUTO, E SICURAMENTE CHI HA LETTO I FUMETTI, SA CHI È VICTOR ZSASZ. SENNÒ CERCATELO SU INTERNET. COMUNQUE CI VEDIAMO AL PROSSIMO CAPITOLO. VI INVITO A LASCIARE UN COMMENTO❤️❤️❤️❤️❤️

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