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IV

"[...] E Mimmo come sta? Che dice?"
"Sta bene, sta bene. E' molto contento di avermi rivisto e la prossima volta vuole anche te!"
"Al prossimo matrimonio non mancherò di scendere con voi allora..." sorrido mentre ricalco 6= su l'ennesimo compito a cui voglio evitare di dare l'insufficienza "lo sai che mo avevo troppo da fa con la scola..."
"Te da quando fai il professore sei diventato un serioso allucinante" ride divertito.

"Meglio de te Simò che stai a Napoli, a Napoli, a fine maggio e invece de annartene a mare te vai a fa le pippe alla Città della scienza-"
"Ma guarda che è bellissima!-"
"Ma non lo metto in dubbio, ma con tutto quello che potevi vedé pure te!"
"E comunque... stamattina ce so stato un po' a mare"
"Oh! Bene..."

I nostri respiri sono tutto ciò che riempie la conversazione per un paio di minuti.
Il silenzio in teoria dovrebbe creare imbarazzo, ma per me stare zitto mentre sono con Simone è una delle cose che mi piace di più, soprattutto quando siamo sul letto uno difronte all'altro e ci fissiamo come due ragazzini ancora increduli del fatto di essere lì, assieme.

"Ti am-"
"...solo che poi uno c'ha provato con me"
"Eh?!"
"Eh?!"
"No Simò" salto in piedi dalla scrivania "eh lo dico io! Che è sta storia??"
"Hai detto che mi ami?" il suo sorriso lo avverto pure qua.

"Si Simò l'ho detto e non me pare na cosa inedita da dire visto che semo sposati"
"Bene... sono contento."
"Ma sei scemo?"
"Non ce la fai a non offendermi per 5 minuti tu?" la voce è piccolissima e me lo sto proprio immaginando con la testa di lato e le labbra rivolte verso il basso mentre mi fissa con quegli occhioni enormi e- basta.

"Simò!"
"Oh?"
"Mo dici chi è questo che c'ha provato con te?"
"E dopo che to dico che fai? Lo vieni a cercà a Napoli?" domanda curioso.
"Simo..."
"Manu..."
"Allora?"
"Ma niente de che era un cameriere del lido... un biondino occhi azzurri tutto spudorato che appena me so seduto ha iniziato a chiedermi a raffica come me chiamo, se ero solo..."
"E tu eri solo?"
"Beh si... papà ha accompagnato Mimmo a cercare un abito e io non sapevo bene che fare..."
"E quindi?"
"E quindi me ne so andato a mare!! Manu ce la fai?"

Stringo gli occhi e sbuffo.
Ma possibile che un giorno tranquillo con questo non ce posso sta?!
"Te posso fa n'altra domanda?"
"Dimmi"
"Che gli hai detto poi al tipo?"
"Al cameriere dici?"
"Simòòò" lo vorrei strangolare quando fa così.
"E che gli ho detto Manu??" il tono è serissimo "Che essendo solo non aspettavo altro che lui da 30 anni della mia vita e che se voleva pure sposarmi c'era già la chiesa prenotata per il matrimonio di Mimmo. Ho fatto bene, no?"

Avverto una velata punta di ironia, ma potrei sbagliarmi.
"A me me pari troppo convinto con sto racconto te posso dì..." faccio presente mentre cammino da un lato all'altro della camera.
"E a me tu me pari un coglione"
"Oh!"
"Eh! Ma come a vedi??"

"Dai Simò sto a giocà... che non lo so che non te lo sposeresti mai un biondino occhi azzurri..."
"Ma che vor di? Mo solo perché uno è biondo non-"
"E occhi azzurri!" puntualizzo.
Sbuffa. "Mo solo perché uno è biondo e occhi azzurri non mi può piacere?"
"No."
"Ma come no? Perché?" è confuso.
"Perché non mi somiglia."

Il mio suono preferito al mondo esce dalle sue labbra e io devo portarmi una mano al petto per impedire al cuore di scappare dalla gabbia toracica.
Dio mio quanto lo amo, non riesco manco a fingermi arrabbiato.
"Manu..." annaspa tra le risate.
"Oh"
"Sei un deficiente, ma ti amo"

Tolgo la mano e lascio che il cuore vada dove stracazzo vuole lui perché a sto punto è fisicamente impossibile fermarlo.
Batte all'impazzata come se fosse la prima volta che sente queste parole.

"E il biondino?"
"Il biondino che?"
"Non lo vuoi sposare più?"
"Io voglio solo te." pronuncia con voce seria.
Mi blocco nel bel mezzo della stanza da letto.
D'improvviso l'aria si sta facendo pesante e me fa un caldo esagerato. Mi precipito ad aprire il balcone.

"...Capito Manu?"
"Eh?"
"Non hai sentito che ho detto?" chiede lamentoso.
Quando?
"Quando?"
Un sospiro. "Adesso Manu"
"Io- no" ammetto confuso.
"Ho detto che sono tuo."
Ma porca puttana.

Cammino a ritroso fino al materasso e lascio che accolga le mie gambe tremanti prima che cedano.
"Hai capito adesso?"
"Si-" mi manca il fiato "ho- ho capito."
"E non dici niente?"
Come glielo spiego a parole che sto andando a fuoco?
Libero un paio di bottoni della camicia e mi stendo completamente sul letto.

Se qualcuno 15 anni fa m'avesse detto che me sarei ridotto così per Simone Balestra probabilmente avrei riso.
«o l'avresti preso a pugni» mi fa notare la mia mente e, conoscendo il me 17enne, tutti i torti non li ha.

"Manu?"
"Eh?"
"Ti sto disturbando?" chiede insicuro.
"MAI."
"E allora accetta..."
Accetta cosa?
"Cosa?"
Sbuffa "Guarda il cellulare..."

Sposto il telefono dall'orecchio e il suo volto stupendo e sorridente con un "SIMO 🫀" al centro della testa mi chiede una videochiamata. Premo subito il tastino verde.

"Pronto?"
"Ma pronto de che Manu so sempre io" ride.
"Te vedo."
"Assa fa a maronn"
"Simò- mezza giornata a Napoli e già parli come una vrenzola"
"Vaffanculo Manu" e mi mostra il dito medio.

Me lo sento sulla faccia il sorriso inebetito che mi attraversa ma non posso farci nulla, nulla.
Quando si tratta di Simone ogni parte del corpo è palesemente fuori dal mio controllo.
Aggiusto furtivo il cavallo dei pantaloncini.
Veramente ogni parte del corpo.

"Allora... che fai? Torni?" chiedo impaziente anche se sono scarse 24h che non lo vedo.
"Non lo so..." ha il sorriso più bello del mondo "c' stann certi guaglioni qua... lo capisci questo?"
"E vai da loro..." abbasso lo sguardo e metto su un broncio infinito. Non mi piace quando scherza così. A me non fa ridere.

"Manu?"
"Oh Simò"
"Me guardi?"
Sollevo gli occhi di pochissimo.
Non gliela voglio da sta soddisfazione.
"Vedi?" e mi mostra la mano sinistra.
"So 5 dita Simò, non so mbriaco che me fai contà..."
"Cretino... la vedi questa?" e abbassa l'anulare per farlo incontrare col pollice.
"Eh... io a vedo sì a fede... sarà il biondino che non l'ha vista" borbotto contrariato.

Ride di gusto.
"Ma che te ridi ao"
"Che è andata veramente così..."
"Cioè?"
"Cioè che quello veramente non l'aveva vista" conferma divertito.
"Seh vabbè... quanto sei ingenuo" cantileno.
"No te lo giuro!" porta una mano al petto e se la spinge all'altezza del cuore "dovevi vedé come ha strabuzzato gli occhi quando gliel'ho indicata... «Accussì giovane? O'ssai come si dice qua? Ommo 'nzurato, ommo 'nguaiato!»" e accompagna il tutto con una gesticolazione ridicola.

"Simò lo parli da cani il napoletano..."
"Beh non è il mio dialetto"
"Anche il romano lo parli da cani..."
"Stai a pattinà sur filo del vaffanculo Manu"
"O vedi? Nun sei bono è inutile..."
Aggrotta le sopracciglia e tira fuori il labbro inferiore. Me lo mangerei di baci sto maledetto.

"Senti Simò..."
"Ao"
Ridacchiamo tutti e due come dei cretini.
"No so serio dai..." prendo un respiro profondo "e- e al biondino no?, dico che- che gli hai risposto?"
"In merito a cosa?"
"In merito al fatto che- che te sei inguaiato così giovane..." abbasso gli occhi mentre sento la punta delle orecchie riscaldarsi.

"Che per me non è affatto stato un guaio." risponde deciso.
"Anche se- anche se questo ti ha impedito di avere altre esperienze?" ma che cazzo sto dicendo ma perché me devo incasinà da solo con certi discorsi??
"Manu" sospira "onestamente non ci ho manco mai pensato alle altre esperienze."

"Manco col biondino?" e abbozzo una smorfia che dovrebbe sembrare un sorriso ma pare più na paresi.
"Manuel, no." i suoi occhi sono enormi e il tono è quello di un rimprovero "allora non hai capito niente di quello che ti ho spiegato prima?"

"Prima quando?"
"Quando ti ho detto che voglio solo te?" afferma con calma assoluta.
"Anche io voglio solo te" ribatto rapidamente.
Mi scava l'anima con uno sguardo "e che sono solo tuo?" aggiunge mettendo di nuovo in mostra la fede al dito.

Migliaia di brividi esplodono sulla mia pelle.
C'ho un cazzo di cirque du Soleil al completo nello stomaco adesso e un'erezione di marmo nelle mutande.
"Anche io-" mi schiarisco la voce ma sempre roca esce "anche io sono tuo." alzo la mano ad indicare che anche il mio anello col suo nome inciso dentro è sempre qui con me.

"Si?" mugola.
Annuisco come un automa e cerco di fare un po' di frizione sui pantaloncini per alleviare il fastidio.
"Si, Simò" premo più forte contro il tessuto e socchiudo gli occhi "gliela dovevi sbattere in faccia la fede a quel biondino..."
"Ma non è colpa sua" sospira lamentoso completamente ignaro della reazione che mi sta provocando "non è mica una cosa vistosa che si nota subito Manu..." mi fa un occhiolino che inizialmente non colgo e "sai no? tipo un choker-"

E' il balcone spalancato rumorosamente da una folata di vento a far scoppiare in un attimo la bolla in cui ci eravamo chiusi.
Il mio respiro ancora mozzato e le sue parole a mezz'aria.

"M'è preso un coccolone a me da qua..." ridacchia portandosi in modo teatrale una mano al petto.
Sarebbe preso anche a me se non fosse che sono ancora stordito da ciò che stava dicendo.

"Manu"
"Mh?"
"Ma che so sti fogli che volano?"
"Boh" penso che potrebbe arrivare pure uno tsunami qua dentro e non me ne accorgerei.
Aspé.
I fogli?

Mi guardo attorno spaesato come se cercassi di capire dove sto.
"Sono-" sbarro gli occhi "sono gli elaborati dei ragazzi!" capitombolo giù dal letto per chiudere i vetri e recuperare tutti i compiti soffiati dal vento.

"Ma stavi lavorando!" mi ammonisce la sua voce dal cellulare lasciato sul letto "oh però t'avevo chiesto se disturbavo-"
"Simò" dico affannato mentre raccatto le ultime pagine perse "non me disturbi mai t'ho detto e poi stavamo pure parlando me par-"
"Ma no, no, parliamo domani sera che torno Manu... te lascio lavorà-"
"Simò" afferro rapido il telefono per minacciarlo "non t'azzardà a-"
"Ciao amore" fa l'ennesimo occhiolino "mio" me manda un bacio e [videochiamata terminata] è tutto ciò che rimane sullo schermo prima di diventare nero.

"'tacci tua Simò" ributto il telefono sul materasso e mi avvio verso il bagno per fare una doccia ghiacciata.
Domani devo assolutamente parlare con Laura.

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