14 febbraio 2017

Ore 17.38.

È cominciato tutto in quel preciso istante, dal quel ciao scritto per caso.

Lui è sempre stato lì, a due passi dalla mia anima. Solo che io, assieme alla mia stronzaggine me ne stavo bella tranquilla mangiando un panino col salame, come se ne dipendesse la mia vita da quel pezzo di proteine, grassi e carboidrati.

Lui in meno di un'ora è diventato tutto.

Amore, casa, sesso, protezione.

È tutto ciò di cui io ho sempre avuto bisogno, nonostante le difficoltà che di lì a quei mesi ci sarebbero state, nonostante il dolore.

Ho sempre pensato, nonostante i miei pochi anni di vita, che l'amore fosse un qualcosa di cui io non avrei mai avuto bisogno.
Ho passato vent'anni a costruirmi muri di cemento armato rinforzati con il C4, granate, dinamite, qualche bomba atomica, e per concludere un fossato con cinque coccodrilli da sette metri l'uno.
Ho lasciato passare solo una persona, la mia persona; gli altri li ho sempre tenuti ben lontani.

Poi, è arrivato lui e ha fatto fuori i coccodrilli, disinnescato le bombe atomiche, staccato il C4, la dinamite, e fatto crollare quel muro di cemento armato come fosse paglia con le granate.

E io sono stata travolta da lui, dalle sue parole, dal suo essere strano, dal suo carattere orribile, e ci sono annegata dentro di lui; ho lasciato che lui prendesse le redini della mia anima e la conducesse dove voleva lui.