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Soli

La fattoria dei Lars, è una piccola bolla felice in cui ci si può perdere la cognizione del tempo.

Persino io che non abbasso mai la guardia, mi sono ritrovato a non pensare a nulla.

Nè all'impero nè a tutto ciò che è connesso con esso, inclusa la missione  che dovrei portare a termine, in teoria. 

In pratica, sono in una posizione a dir poco scomoda, si ho detto a Padmè che Palpatine vuole la sua testa, ma non chi dovrebbe portargliela.

Non riesco a farlo, lo so io e lo sa anche Palpatine, tanto che inizio a pensare che più che una missione sia un test per vedere a chi va la mia lealtà. 

Ora l'idea di scambiare la vita di Padmè con quella di Obi Wan, mi sembra pessima come idea.

Non per chissà quale senso di colpa ritrovato, quanto per il fatto che se ho ragione, potrebbe prendere sia la mia testa che quella di Obi Wan.

Perso nei miei pensieri, all'avvicinarsi  di alcuni passi mi volto di scatto, spadalaser alla mano e Padmè si ritrova la lama rossa ad un niente dal suo occhio, per mia fortuna si ferma se si fosse avvicinata di più l'avrei colpita nell'occhio.

-Brutto momento?- domanda Padmè cauta, quando abbasso la spadalaser, si rilassa.

Vorrei poterle dire che va tutto bene, che andrà tutto bene ma non lo faccio, mi limito a dare le spalle a Padmè.

Sento le sue braccia intorno al mio torace, Padmè si stringe delicatamente la presa, mi rilasso anche se solo per poco.

-Dovresti provare a non pensare a nulla, sai?-  sento la sua guancia contro la schiena, sorrido nel percepire quel piccolo contatto.

-Come se potessi, per quanto stare qui sembra di essere un mondo a parte, è tutto così tranquillo, così normale-

-Sei tu a parlare o Darth Vader?- mi domanda di rimando Padmè, ed io non riesco a non ridere.

-Direi... 50 e 50- le rispondo, non è neanche così lontano dalla realtà.

Per quanto distratto dalla presenza di Padmè, non riesco a non pensare ed anche Padmè stessa ad accorgersene.

-Il mio cervello non riesce a staccare la spina, anche se tu sei un ottima distrazione-

-Sai...forse ho appena trovato il modo per non farti pensare- la voce di Padmè mi giunge distante.

Quando mi volto la ritrovo vicino alla serratura elettronica delle porta, ne sta bloccando l'accesso.

Socchiudo gli occhi, sta davvero suggerendo ciò che penso io?

Un sorriso mi nasce sulle labbra, anche se non appena inizio a togliere la casacca da Sith, rimanendo a torso nudo Padmè mi osserva, ha la tipica faccia di chi non sa se ridere o...ridere.

-Non intendevo quel tipo di distrazione- mormora Padmè in imbarazzo.

-Cosa intendi allora?- incrocio le braccia al petto, le nuove braccia che mi ha donato il medico su Alderaan sono fatte così bene da sembrare vere, credo che siano opera di Luke e Leia.

-Io volevo approfittare del fatto che siamo soli per parlare- ammette Padmè con un sorriso.

-Parlare di cosa?-

Padmè mi osserva per un attimo, leggo nel suo sguardo diverse emozioni, ma una in particolare la sento forte e chiara. Senso di colpa.

-Ho riflettuto in questi ultimi tempi, tu mi hai chiesto il perdono per ciò che è successo su Mustafar, ma la verità è che non è colpa tua ma mia... avrei dovuto capirlo che Obi Wan non avrebbe lascia perdere eppure ingenuamente ho creduto davvero che non mi avrebbe seguito, se me ne fossi accorta tutto questo non sarebbe successo e...-

Mi volto del tutto verso di lei,  prendendo il suo viso tra le mani, ed abbozzo un sorriso.

-Padmè, non hai nulla di cui rimproverarti sono cose passate che non si possono cambiare-

-Da quando sei così saggio?-

-Credo sia colpa di Luke, quel ragazzo è cosi saggio che mi domando da dove sia sbucato fuori- ammetto facendola sorridere.

-Vuol dire che suo padre ha fatto un buon lavoro nel crescerlo-  mi rassicura Padmè.

-Oppure che ha preso da te, io non sono mai stato cosi alla sua età-

Quando avevo l'età di Luke non solo ero iper attivo, però ero anche in pieno addestramento Jedi quindi le due cose sono andate a braccetto.

Eppure non rimpiango quasi nulla della mia vita precedente, perché se non avessi preso quelle scelte ora non sarei qui, non avrei nemmeno una famiglia.

Padmè mi scruta, andando poi a sospirare, le sue dita si intrecciano alle mie.

-Volevo distrarti però ti ho dato altri pensieri, vero?-

-Non è colpa tua, ho sempre tanto su cui pensare, tra scovare i Jedi, torturare i ribelli, la missione per l'imperatore, Leia che ha sbloccato il Lato Oscuro, Luke e le sue pene d'amore, altri pensieri non sono un problema-

Non appena mi rendo conto di ciò che ho detto, soprattutto cosa ho detto, il capo si volta verso Padmè mi ritrovo ad osservare i suoi occhi, non volendo darle il tempo per elaborare il tutto faccio l'unica cosa che posso fare in questa situazione. 

La bacio senza darle il tempo di fare alcunché, un bacio di quelli che non ho mai potuto darle davvero perché sempre sul chi va là con la paura di essere scoperti da un momento all'altro. 

Padmè si stacca per riprendere fiato, mi osserva per un attimo non del tutto convinta.  Ho notato il suo sguardo verso la porta sigillata, come se avesse paura di qualcosa.

-Luke è con Owen a riparare il condensatore, Leia invece è con Beru a quanto pare la sua famiglia è originaria di Chandrilla, si sono messe a parlare di  politica, chi l'avrebbe mai detto-

Quelle parole servono a tranquillizzarla, anche se non del tutto, pur notando il suo sospiro.

Ma comprendo bene come si sente, tutta quella situazione è nuova, il fatto di non doversi più nascondere in qualche modo è strano.

Niente più sotterfugi, niente più bugie, ora possiamo fare tutto alla luce del sole senza doverci preoccupare di ciò che pensano gli altri.

Lo sguardo di Padmè si accende all'improvviso, la stessa consapevolezza che mi ha colpito la leggo nei suoi occhi, con una sola differenza.

Padmè mi posa le mani sulle spalle, andando poi a posare le labbra sulle mie, l'irruenza che ci mette mi fa finire a ridosso di una parete.

I nostri respiri si fondono come fossero una cosa sola, esattamente come i nostri vestiti e tutto il resto diventa un sottofondo trascurabile.

È come se tutti quegli anni non fossero mai passati, come se non ci fossimo mai separati davvero.

La cosa buffa è che se non fossi andato a cercare Luke e Leia, ora non avrei mai ritrovato nemmeno Padmè.

La Forza ha delle vie tutte sue per far mettere a posto le cose, ma è anche vero che ciò che da può togliere.

Sia io che Padmè ci scambiamo uno sguardo, prima di scoppiare a ridere entrambi.

Padmè appoggia la fronte contro il mio sterno, sento il suo fiato contro la pelle e la risata ancora nell'aria.

-Mi sei mancato sai?-  mi dona un bacio sulla mascella, i suoi capelli mi fanno i solletico.

-Oh ho notato-  mi becco un pizzicotto sul collo più che meritato, ne sono consapevole.

Le dita di Padmè sfiorano le cicatrici sul torace, le blocco le dita con una mano sul cuore, stringo leggermente la presa sulle dita.

Ti rendi conto che una persona ti è mancata davvero, anche quando succedono queste cose.

Tutte quelle piccole cose che finché non capitano, non ne senti davvero la mancanza, poi quando succedono lo comprendi.

-Diciassette anni, eppure non è cambiato nulla, eccetto che sei invecchiata- gli do un pizzicotto sulla spalla, Padmè mi lancia una finta occhiata offesa.

-Oh certo, parla Mr Robot- mi lascio andare ad uno sbuffo semi divertito.

-Divertente, Signora Vader- Padmè sgrana gli occhi incredula, rimango serio per un minuto buono ma la sua espressione mi fa ridere.

Anche se tecnicamente parlando è davvero la signora Vader, ma questi sono solo dettagli.

Sento Padmè che borbotta un "non è divertente" mi lancia un occhiata, ma noto il divertimento nel suo sguardo.

-Oh si che lo è- ammicco con aria divertito, ricevendo in cambio un occhiata di Padmè alla "te la farò pagare" che ricambio con un sorriso innocente.

Ho perso la cognizione del tempo, se non fosse per la luce del sole che filtrata dalla finestra, non saprei nemmeno a che punto della giornata siamo.

-Ti amo- il sussurro di Padmè mi arriva alle orecchie, ed un sorriso spunta sulle labbra di entrambi.

-Lo so- Padmè scuote il capo con aria divertita, quando i suoi capelli si spostano dalla spalla lasciata esposta, noto qualcosa che di norma non noterei.

Sfioro con le dita la cicatrice che ha sulla spalla, riconosco quel segno fin troppo bene ed in questo modo comprendo anche l'accanimento di Palpatine contro Padmè.

È il simbolo delle Sorelle della Notte, sembrava che fossero scomparse però ultimamente ne stanno sbucando fuori molte. Anche se la cosa non mi sorprende, Padmè non pensava di avere nulla da perdere ed ha giurato vendetta contro chiunque gli abbia rovinato la vita.

Non gli chiedo nulla, perché so che ne parlerà solo se vorrà davvero farlo, in più parlarne ora rovinerà questo momento e sinceramente ora come ora non voglio pensarci.

Intreccio le dita della mano con quelle di Padmè, osservando le dita della mano bionica, certe cose possono anche cambiare ma tutto il resto rimane quasi uguale.

Come una sorta di equilibrio cosmico tra la Forza e la Galassia, ora le cose sembrano in equilibrio ma succederà sicuramente qualcosa che ne ribalterà le sorti.

Ho passato gli ultimi diciassette anni credendo che Padmè fosse morta, ed ora che ho di nuovo mia moglie, la mia famiglia, non permetterò che me la portino via neanche se fosse la Forza stessa a farlo.

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