Ricordi di un Jedi
Non ho parlato ai gemelli di ciò che mi ha chiesto di fare l'imperatore.
Ho omesso la cosa, perché egoisticamente parlando so che potrei perderli, deluderli per non essermi opposto all'ordine. In più l'imperatore, senza nemmeno farlo di proposito, ha anche confermato ciò che avevo appena scoperto.
Padmè è viva.
Fisso il ciondolo che ho tra le dita, un residuo di una vita che non pensavo neanche di poter riavere in dietro.
Ed ora ho la prova che a volte, bisogna avere un po' di speranza. Il che ha dell'ironia visto che se c'è qualcuno che ha perso la speranza da tempo, sono proprio io.
-Che cos'è?- la voce di Leia mi riporta con i piedi per terra, sta osservando il ciondolo.
-Nulla, solo un ciondolo- mi limito a dire, mettendolo via.
Leia non indaga oltre, anche se non bisogna possedere la Forza per capire che non l'ho convinta per niente.
Luke e Leia, si scambiano un occhiata prima che quest'ultima si allontani dall'appartamento per cercare Bail Organa.
Rimaniamo io e Luke.
Luke è decisamente più curioso, oltre che un attento osservatore.
-Hai la faccia di qualcuno a cui è stato detto che il suo cucciolo è finito tra le fauci di un Wookie-
-A volte mi chiedo come ti vengono certo uscite, Luke-
-Che vuoi che ti dica? Mi vengono e basta- fa spallucce, pur sorridendo divertito.
Quando torno ad osservare il ciondolo, percepisco chiaramente la preoccupazione di Luke.
-Papà- alzo gli occhi, ritrovando ad osservare un paio di occhioni azzurri cielo -era di mamma, vero?-
-Si, gliel'ho fatto io, avrò avuto nove o dieci anni, ai miei occhi sembrava un angelo- Luke mi osserva, quando nota che mi avvicino alla libreria, le mie dita afferrano un oggetto rotondo grande e piatto come una moneta, nascosto dietro ai libri.
Schiaccio nel centro, e Luke potrà vedere un ologramma di me e Padmè sorridenti, abbracciati, felici e giovani.
-Come era?- chiede Luke curioso.
-Dolce, curiosa ed estremamente intelligente. Lei era una di quelle persone che preferiva le parole alla violenza, era così buona che si faceva amare da tutti quelli che incontrava. Si batteva con forza per le cose in cui credeva davvero...- la voce mi muore in gola, mentre osservo il ciondolo.
Sento qualcosa di caldo lungo le guance, mi porto le dita sul viso e mi rendo conto che si tratta di lacrime.
Sto piangendo?
-Papà, sono sicuro che ovunque sia la mamma ti ha già perdonato, per ciò che le hai fatto-
-Perché pensi che sia stato io a farle qualcosa?- so bene di essere sulla difensiva, però le parole di Luke mi hanno colto alla sprovvista.
-Papà, non sono Leia che non bada a queste cose. Ho notato che le volte che parli di mamma, ti affliggi con i sensi di colpa come se fosse davvero colpa tua-
Osservo Luke, sotto un luce nuova, sapevo che è un ottimo osservatore però non mi sarei aspettato che mio figlio fosse così intuitivo.
-Vorrei fosse così facile, ma ciò che ho fatto non me lo perdonerò mai Luke, e probabilmente neanche voi-
-Cosa sarà mai successo di così tremendo? Non avrai rischiato di ucciderla in un attacco d'ira?-
So che Luke sta scherzando, ma la mia faccia colpevole la dice lunga e tutto il sarcasmo di Luke scompare.
-Per tutto questo tempo tu...- sussurra Luke, e mi sorprende nuovamente.
Mi abbraccia.
Ci metto un po' a reagire, non mi aspettavo un abbraccio non dopo ciò che ha scoperto Luke.
-Ti sei dato la colpa per la morte di mamma per tutti questi anni eri convinto di dover soffrire, non è giusto che tu abbia dovuto subire tutto questo, Papà-
Non mi merito un figlio come Luke, come fa ad essere così buono?.
-Ho rischiato di perdere sia lei che voi due per colpa della mia rabbia, non mi merito il tuo perdono così come non mi merito il suo-
-Se dovessi seguire il tuo ragionamento, dovrei sentirmi in colpa per essere nato-
Accuso il colpo ed osservo Luke che sorride ma è un sorriso triste, in quel momento mi rendo conto. Ho sempre pensato ai miei sensi di colpa, ai miei demoni personali che non ho tenuto conto di ciò che provano i gemelli.
-Luke, se tu e Leia siete qui ora è proprio grazie alla forza di volontà di vostra madre, vi vuole un bene dell'anima non scordarlo mai-
Vedo inizialmente un sorriso, salvo poi vedere la confusione di Luke "perché ha usato il presente?" Ma non indaga oltre perché Leia torna in quel momento, ed ha una faccia cupa.
Leia dice ad entrambi che è riuscita ad entrare in contatto con Bail Organa, riuscendo a farsi dire che le cose su Alderaan non sono così tranquille come si crede.
L'impero sta allungando la sua ombra anche su Alderaan, anche se la sua presa non è così forte come da altre parti. Ma è comunque riuscito a mettere becco negli affari interni del pianeta, sull'elezione della prossima sovrana. Se non mi fossi ripreso Leia, ora gli Organa avrebbero un membro della famiglia in corsa come prossima Principessa di Aldeeran.
-Se l'impero mette becco nelle elezioni, può voler dire che metterà in corsa qualcuno...- riflette Leia, mentre Luke cerca di confortarla.
Alderaan è uno di pianeti che è sempre stato fuori dai radar dell'impero, cosa è cambiato ora?
Il mio comlink suona, "cosa c'è?" rispondo bruscamente, ed un ufficiale balbettante si scusa per la chiamata e mi avvisa che la mia nave è pronta per la missione.
-Che missione?- chiedono all'unisono Luke e Leia.
Ed a quel punto sono costretto a svuotare il sacco, cosa che avrei evitato. Sto maledicendo l'ufficiale.
Da qualche parte nella mia testa, sento un rantolo soffocato.
Mi dirigo verso la porta dell'appartamento, lancio un occhiata alle mie spalle.
-Andiamo, mentre siamo in viaggio ve lo spiego- mi limito a dire.
Vorrei poter dire che il viaggio sia stato silenzioso, ma non è così.
Luke ad un certo punto del viaggio si è addormentato, ed ha iniziato a russare.
Leia invece è il mio co-pilota, ma non ha detto una parola da quando siamo partiti, però sento che vuole dirmi qualcosa.
-Leia, lo sai che puoi...-
-Perché non ti sei opposto?- la domanda brusca di Leia, non mi sorprende.
-Perché non ho avuto scelta-
-Si ha sempre una scelta, avresti potuto ribellarti e fare la cosa giusta, Papà-
La mia attenzione, si sofferma su una parola in particolare.
-Mi hai chiamato Papà?!- la mia incredulità è pari quasi quanto alla gioia.
-Di tutto quello che ti ho detto ti sei concentrato sull'ultima parola?!-
-Si-
Io e Leia ci osserviamo per un attimo e poi scoppiamo a ridere insieme.
Il pianeta di Alderaan appare davanti a noi, ed un sorriso appare sul viso di Leia, contenta di essere tornata a casa. Quella da cui l'ho portata via, per quanto io non sono pentito della mia scelta, ci sono alcuni momenti in cui mi chiedo cosa pensano Luke e Leia di tutto ciò.
Il russare di Luke, riporta la mia attenzione alla realtà ed avendolo proprio alle spalle, lancio un occhiata dietro di me.
Luke si è addormentato su una delle poltrone, è appoggiato su un gomito e la testa ciondolante, finchè la brusca frenata della nave non lo fa cadere in avanti, svegliandolo.
Si alza di scatto dal terreno "sono sveglio! Sono sveglio!" Si guarda attorno, nonostante l'aria spaesata, la sagoma del pianeta che fa bella mostra di sé.
-Ben svegliato- gli dice ghignando Leia, dal sedile del co-pilota.
Io mi limito a scuotere il capo, tornando ad osservare lo spazio ed il profilo di Alderaan.
Osservo Alderaan, pur sapendo che per tutto il tempo che staremo sul pianeta, non potrò fare vedere la mia faccia in giro.
Non riguarda soltanto essere Darth Vader, che tutti odiano il quale non mi interessa, ma anche il fatto che sono un uomo morto che cammina.
Leia mi porge un mantello con il cappuccio nero, così da avere il capo celato da occhi indiscreti.
-Fai un respiro profondo, pensa che è una cosa temporanea- tiro ancora di più sugli occhi il cappuccio.
Aldera, la capitale del pianeta, è unica nel suo genere in quanto riesce a fondere natura ed architettura. Alderaan è uno dei pochi pianeti, insieme a Naboo, ad aver puntato sulla sua storia antica piuttosto che sulla tecnologia e sul progresso come Coruscant.
Le strade sono affollate, un via vai di persone, mentre Leia fa da cicerone a me e Luke, vederla così felice ed entusiasta, mi rende inquieto.
Il giro di Aldera, fu più lungo di quel che mi aspettassi, arrivammo dai genitori di Leia più tardi di quello che avevo previsto.
Il palazzo in cui vivono gli Organa, svetta per il suo essere a metà strada tra una villa di città ed un palazzo circondato dalla natura.
Baharie Organa ci aspetta sulla soglia, la prima cosa che fece non appena ci vede arrivare fu correre ad abbracciare Leia stretta. Noto il suo sguardo pieno di rancore e odio, anche se la cosa non mi sorprende.
Noto come Luke osserva la sorella abbracciata alla madre, gli poso una mano sulla spalla, ricevendo in cambio uno sguardo mesto.
Baharie, ci fa cenno di entrare, ma non riusciamo a fare neanche un metro che una guardia Twi'lek blocca la strada nel colonnato interno prima dell'ingresso vero e proprio, appoggio le dita sull'elsa della spada laser. Qualcosa non torna.
-Bail non vuole armi in casa nostra- Baharie lascia me e Luke indietro con la guardia, mentre la donna e Leia procedono sento Leia farsi confusa "da quando papà ha questa avversione per le armi?" ma Baharie non le risponde.
Non sono esattamente a mio agio a separarmi dalla mia spadalaser, così come Luke è titubante a separarsi dal suo Blaster.
Iniziò a sospettare sia una trappola, quando percepisco diverse presenze intorno a noi.
-Lezione numero 1: restare sempre concentrati anche quando la situazione è disperata-
-Adesso mi fai lezione?!- sgrana gli occhi Luke, lo sposto appena in tempo per evitare dei colpi di Blaster, la spada laser viene messa subito in posizione di difesa.
-Io credo nelle lezioni sul campo- ci ironizzo su, afferro Luke cerco di proteggerlo da altri colpi di blaster.
-BASTA! SMETTETELA!- Leia arriva di corsa e si mette davanti a noi due, impedendo alle guardie di sparare.
Baharie Organa è sicuramente una donna capace e sicura, ma non in quel momento. Afferrò Leia per un polso, tentando di spostarla dalla traiettoria delle Guardie, ma Leia non ne volle sapere.
-Tesoro, ti ha rapito! Ti ha portato via dalla tua famiglia!- la donna è incredula, ed il suo sguardo è rivolto a me. Uno sguardo di accusa.
Sto per controbattere e reagire, ma vengo preceduto da una Leia alterata.
Mi sono sempre preoccupato di Luke, che non ho messo in conto che per quanto simile a Padmè, Leia potesse aver ereditato il mio carattere irascibile.
Ed ora ne ho la prova davanti agli occhi, ed anche Baharie Organa che si ritrova sollevata a mezz'aria ed una morsa soffocante intorno al collo.
-NON MI HA RAPITO! AL CONTRARIO DI VOI MI HA MOSTRATO LA MIA VERA FAMIGLIA! CHI SONO DAVVERO! PERCHÉ NON ME L'AVETE MAI DETTO?!-
Leia con un gesto della mano spedisce Baharie contro una colonna, il rumore del corpo della donna che si infrange contro la colonna rimbomba nell'atrio.
Afferro Leia e l'abbraccio per non farle vedere, quel corpo scomposto ed accasciato sul pavimento, sento le dita di Leia che si aggrappano alla mia casacca. Sento la sua rabbia, ma sento anche il suo senso di colpa, il suo dolore e la sua angoscia.
-Non volevo- singhiozza Leia "shh lo so" stringo le braccia intorno a Leia, facendo una carezza sui capelli per tranquillizzarla, Luke invece se ne rimane fermo dietro di me.
Tutto il trambusto ha attirato altre guardie e Bail Organa, che vedendo la moglie accasciata priva di sensi, puntò il dito contro di me, ovviamente.
-ARRESTATELO! ARRESTATE DARTH VADER! SUBITO!-
-NO! NON CENTRA SONO STATA IO!- nel sentire quelle parole Bail Organa, osserva prima me, scuote il capo con rabbia, e fa un passo verso Leia.
Perché se succede qualcosa, è sempre colpa mia? Sembra di essere tornato a quando avevo diciotto anni, certe cose non cambiano mai.
-Tesoro, è impossibile tu non possiedi la Forza- nel sentire ciò un verso di scherno mi esce dalle labbra ed osservo Bail Organa.
Abbasso il cappuccio, facendo in modo che Bail Organa mi osservi dritto negli occhi. Così che mi veda dritto in faccia, così da non lasciare spazio a dubbi. Diventa bianco, come se avesse appena visto un fantasma.
-È mia figlia è ovvio che possiede la Forza, è una Skywalker- vedo la sua espressione sgomenta, vedo Bail Organa fare un passo indietro.
Sento la sua rabbia e la sua confusione, ed a quel punto inizio a comprendere. Non glielo hanno detto.
-Dicevano che Darth Vader avrebbe potuto cercare Leia, ma non pensavo...- noto la sua espressione cambiare, consapevole che in teoria i Jedi non possono legarsi o avere figli.
Sono sempre stato un Jedi un po' atipico poco amante delle regole, che posso farci?
-Padmè...- Bail Organa è incredulo, il suo sgomento è tanto quanto la sua incredulità.
-Sono qui perché non ho avuto scelta, ho bisogno di sapere che Luke e Leia, qui saranno al sicuro-
Bail sembra riprendersi quel tanto per annuire, ed osserva i gemelli.
-Io ero presente, quando Yoda e Obi Wan decisero di dividerli, alludendo che fosse per la loro sicurezza ma non pensavo...- si zittisce, il timore che sostituisce il resto delle emozioni.
La mia faccia non è esattamente delle più rassicuranti, ma non importa, non dopo ciò che sto sentendo.
-Ringrazia che non voglio rendere Leia orfana di padre- mi limito a dire, osservando Bail Organa con sguardo di ghiaccio.
Sento due sospiri di sollievo, uno di Luke e l'altro di Leia, mi limito a restare concentrato su Bail Organa.
La mia storia con Padmè per quanto segreta, ha avuto comunque il suo giro di malelingue, visto che ci vedevano spesso insieme nonostante fossimo attenti nel non farci sorprendere in atteggiamenti compromettenti.
C'è chi diceva che in quanto Jedi la sfruttavo per sfogarmi, chi diceva che la sfruttavo per essere informato su ciò che accadeva in Senato per conto dei Jedi nel loro piano di conquista, ed addirittura chi era convinto che fosse tutto un piano per tenere sotto controllo il Senato.
Padmè, non ha mai dato peso alle voci, li per lì neanche io, le cose sono peggiorate dopo.
Dopo la sua morte, dopo che hanno eretto il Mausoleo, non volevo che voci infamanti su di lei ne distruggessero la reputazione, non dopo tutto quello che ha fatto, e per colpa di alcune voci.
È stato allora che ho iniziato a colpire, la loro scomparsa veniva sempre accompagnata da un accusa, e nessuno osa discutere di un ordine diretto dell'imperatore, così che nessuno avrebbe osato opporsi.
-Padmè non ha mai fatto il nome del padre...- lo sguardo di Bail Organa si sofferma su Luke e poi su Leia. Come se soltanto ora, comprende la portata di ciò che è successo.
-Padmè è stata qui?- sussurro.
Questo significa che siamo vicini...
-Si, Padmè lo sai è testarda, non si arrende mai...- ma fu Leia ad interrompere Bail.
-Vuoi dire che quella signora amica di mamma, era in realtà mia madre?!- Leia è sconvolta, lo sento, anche per via delle unghie conficcate nel mio braccio, per mia sfortuna la parte alta del braccio non è artificiale...
-Ecco perché, al Mausoleo, mi sembrava familiare- sussurra Leia.
Mi ricordo che Leia, ha fissato confusa il sarcofago, ma io ero convinto fosse più per la somiglianza tra le due, che per un motivo diverso.
-Ma c'è una cosa che devi sapere...-
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