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Padmè

Corvè, così si chiama l'ancella, inizia a raccontare che è stata mandata sul pianeta dopo che una spia ha riferito che Darth Vader si trova su Alderaan. La cosa non mi stupisce, ci sono un sacco di persone che mi vogliono morto, ma le spie non sopravvivono mai abbastanza a lungo per poterlo raccontare.

-Doveva essere solo un sopralluogo, per capire se Darth Vader fosse realmente qui- mormora Corvè.

-Eri tu al tempio prima?-

Corvè annuisce, sedendosi su un masso, intreccia le dita delle mani tra loro, sta cercando le parole.

-Le storie su Darth Vader sono tante, sono una più raccapricciante dell'altra... quando ti ho visto da solo in meditazione, eri così innocuo ed ho pensato che potevo avvicinarmi senza problemi, poi ti sei voltato...  ti ho visto in faccia ed ho pensato che non era possibile, Anakin Skywalker è morto-   Corvè abbassa lo sguardo, andando ad osservarsi le dita intrecciate tra di loro, tiene le mani in grembo -ne uscirebbe devastata, non solo i Jedi le hanno mentito ma il Signore dei Sith di cui tanto si parla è suo marito, il suo defunto marito- Corvè sospira, andando ad osservare Luke e Leia -quindi loro sono...- annuisco, sento Corvè borbottare un "avrei dovuto capirlo" ed abbozza un sorriso triste.

-Dov'è Padmè, Corvè?- chiedo senza troppi giri di parole, afferro l'ancella per le spalle. 

Mi osserva ad occhi sgranati, Corvè è sul punto di piangere eppure non sono stato minaccioso, non più del solito.

-So che voleva tornare su Naboo, gli manca il suo pianeta, ha nominato la Regione dei Laghi... -

Bail Organa ha mentito? Forse sperava di prendere tempo. Oppure Naboo è solo un ennesima tappa del suo viaggio.

Che cosa stai combinando, Padmè? Sono pensieroso, al tempo stesso però titubante.

-Magari è ancora qui, ed aspetta notizie da Corvè- azzarda Luke, ritrovandosi ad essere osservato da tutti e tre -che c'è? Io farei così-

Ci rifletto un attimo, mi rendo conto che Luke potrebbe avere ragione, però è anche vero che se ci vado io, potrebbe pensare che le stiano tendendo una trappola.

Cosa che penserei anche io, se non sapessi che è viva, e che potremmo incontrarci.

Dio quanto mi è mancata, ed ora ho l'occasione per rivederla dopo tutti questi anni... ma potrebbe essere anche l'ultima volta, per davvero questa volta.

-Luke tu vai con Corvè, dite a Padmè che Darth Vader vuole incontrarla-  Luke si indica confuso ed annuisco -si tu, devi solo riferire "Lord Vader ha saputo che lo cercate, e desidera parlare con voi"-

Pronunciare il suo nome, è come ricevere una carezza ed allo tempo stesso una pugnalata al cuore.

Corvè e Luke si incamminano per raggiungere il luogo dell'incontro, ed io rimango da solo con Leia.
Che mi osserva.

-Avanti dillo- osservo Leia con la coda dell'occhio, ma la mia attenzione è rivolta tutta davanti a me.

-Invece di fare di testa tua, era meglio se chiedevi aiuto-  Leia mi lancia un occhiata di rimprovero.

Sono messo proprio male, se entrambi i miei figli si mettono a riproverarmi.

-A chi? Mara Jade?-

-È la tua Padawan! Se non chiedi aiuto a lei, a chi puoi chiedere? All'Imperatore?-

-Beh...-

-Non ci posso credere! Piuttosto che chiedere aiuto a Mara Jade, preferisci chiedere aiuto a Palpatine!-

Leia è incredula, alza gli occhi al cielo "Oh per la Forza! Che ho fatto di male per avere un padre simile?" Si lascia andare ad un sospiro, prima di tornare a guardare in mia direzione.

Leia apre bocca, ma alzo un braccio per zittirla mi guarda stranita, mi porto l'indice sulle labbra.

Sento una presenza,  metto la mano sulla spadalaser senza accendere la lama, Leia fa altrettanto con il Blaster.

-È Mara Jade, riconosco la sua firma, ma non riesco a capire dove sia-

Se Leia lascia la presa sul Blaster, io non lascio la presa sulla spadalaser, sarà la mia Padawan ma la sua fedeltà va prima all'impero.

Corvè torna quando ormai il sole sta calando, tingendo di rosso tutto il circondario ed allungando le ombre degli alberi sul terreno.

-Ha accettato l'incontro- ci informa Corvè,  ma non sembra felice della cosa, anzi tutto il contrario.

Leia che nel frattempo si è seduta su masso, si alza di scatto -dov'è Luke?-

-Ha detto che voleva essere sicura che non gli giochi qualche brutto scherzo- Corvè è dispiaciuta, ma posso anche capire Padmè, l'avrei fatto anche io.

Avere sempre qualcosa che il tuo avversario vuole e sfruttarlo contro di lui se serve, anche se non è esattamente qualcosa che la Padmè che conosco farebbe.  Dopo diciassette anni tutti cambiano, persino io in questi tre anni con i gemelli sono cambiato.

Corvè mi dice il luogo dell'incontro, Leia sa dov'è e dice che prima era un luogo d'incontro dei nobili, il Palazzo del Gran Consiglio, adesso è un rudere il luogo ideale per tendere un imboscata.

Nonostante sia fatiscente, l'aspetto dimostra ancora l'opulenza dei tempi andati, un passato finito nell'oblio.

-Lo sento, Luke è sia felice che arrabbiato- mormora Leia.

-Se lo senti è un buon segno, ma è meglio se entro da solo- tiro fin sopra agli occhi il cappuccio del mantello. Leia non protesta, ma sento il suo dissenso interiore.

Avanzo con passo deciso tra le macerie, di ciò che resta dei corridoi, i soffitti sono assenti, e rimandano un cielo che gradualmente lascia il posto alla sera. Svoltato un angolo, mi ritrovo ad essere nel centro di quello che una volta era un incrocio di scale, tutte che salgono e tutte che svoltanto in direzioni opposte. Ed eccola lì, in attesa sugli scalini più bassi della scala a sinistra, con Luke che si ritrova un Blaster puntato sul collo.

Padmè.

Tutti i miei buoni propositi, si sono sciolti come neve al sole, non appena ho posato i miei occhi su di lei.

È uguale a diciassette anni fa, il mio angelo. Così forte, così agguerrita, così indomita. Così bella.

Quel poco di lucidità che ho va a farsi benedire, quando i nostri occhi si incrociano, non importa se poi mi ritrovo il suo Blaster puntato dritto in gola.

La osservo da sotto il cappuccio, mi è mancata da morire, soltanto ora che la guardo negli occhi capisco quanto, persino accarezzle il viso, avendo la consapevolezza che non avrei potuto  farlo mai più.

Averla qui di fronte a me, fa riaffiorare sensazioni a lungo dimenticate, mi sembra di essere tornato indietro di anni, quando ero solo un ragazzino.

Ho pensato di averla perduta per troppo tempo, non lascerò che le accada nulla, anche a costo di starle lontano se è necessario.

Padmè mi squadra, ed aggrotta la fronte sembra confusa ed interdetta. Sento provenire da lei delle sensazioni che non comprendo, sembrano... angoscia e smarrimento? No, è qualcos'altro.

-Il famigerato Darth Vader... dalla fama che circonda il vostro nome credevo che tu fossi... più grosso-

-È una persona difficile da rintracciare, Senatrice Amidala-

Padmè stringe la presa sul Blaster,  lancia un occhiata a Luke che ora si trova nel mezzo.

Così da coprire la via di Fuga a Padmè, ed impedire a me di attaccare, in pratica lo usa come scudo umano.

-Sono qui, no? Allora parliamo, Darth Vader- è sospettosa, lo sento.

Luke approfitta della distrazione, per portarsi dietro di me, noto lo sguardo di Padmè che lo segue però è su di me la sua attenzione.

-Palpatine vuole la tua testa, ha capito che hai hackerato il vecchio archivio Jedi per bypassare il sistema- infilo una mano nella tunica e ne tiro fuori il ciondolo che ha perduto.

Padmè, afferra il ciondolo, la canna del Blaster me la ritrovo ad un niente dal mio occhio destro.

-Da quando Darth Vader, aiuta qualcuno?- mormora sospettosa.

-Lo fa, se quel qualcuno è sua moglie- incrocio le braccia, ed osservo Padmè.

Mi sembra quasi di vedere le rotelle del cervello di Padmè mentre  elabora la notizia, è fumo quello che vedo?
Aggrotta la fronte, per poi sgranare gli occhi incredula ed il Blaster che gli scivola via dalle dita.

Le dita tremanti di Padmè spostano leggermente il Cappuccio, i nostri occhi intrecciano tra loro.

-Anakin?- è un sussurro tremulo, sento le sue dita sulla pelle, sulle cicatrici. 

-Sono io-

Bastano quelle due semplici parole, per vedere Padmè perdere i sensi, sviene tra le mie braccia.

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