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La speranza non muore mai - 2 ° parte

Il Corvus, così ho scoperto chiamarsi il Raider, si ritrova a stazionare sopra ad Ach-Too.

Ho costretto Iden a mandare una risposta a quel messaggio codificato, pur non essendo neanche così convinto di ricevere una risposta.

Ho passato le successive tre ore in attesa, Iden tiene AJ in braccio come se fosse una bomba che abbia paura possa esplodere.

-I bambini sono come i lupi, fiutano la tua paura, AJ è pure un Forza munito quindi la sente proprio-

-Perché lo chiami AJ?- domanda Iden, ignorando completamente ciò che ho detto.

-Anakin Junior-

Il mio nome deve pur essere trasmesso ai posteri, e poi ad AJ piace, quindi anche se Mara Jade prova a cambiarglielo, non ci riuscirà.

-Che razza di nome è Anakin?-  Iden fa una smorfia nel sentire il nome con tanto di "poveraccio quel bambino"

-Che razza di nome è Iden?- le faccio il  verso, ricevendo in cambio un occhiata storta.

Iden fa per rispondere, quando il tipico rumore di un messaggio in arrivo interrompe il tutto.

-Qui è il Millenium Falcon mi sentite? Passo- Iden è più rapida di me e schiaccia il pulsante di comunicazione.

Sentire la voce di Padmè mi rende sia sollevato che tremendamente euforico, tanto più che lascio che sia Iden a rispondere non prima di avere recuperato AJ dalle sue braccia.

-Qui è il Corvus abbiamo ricevuto la vostra richiesta di soccorso-
Iden chiude la comunicazione facendosi dare le coordinate, gli descrivo a grandi linee il Millenium Falcon.

Appena lo vede l'unica parola che le esce è "ferraglia" , mentre il Corvus atterra vicino al Millenium Falcon, Iden schiaccia il pulsante per il portellone.

È la prima a scendere insieme a Del, li sento che stanno parlando con qualcuno proprio mentre sto scendendo la rampa.

-... recuperati su un Caccia Tie in avaria, sono quelle cose che non capitano spesso-

Non ho il neanche il tempo di mettere piede sul terreno che vengo placcato, ritrovandomi schiacciato in un abbraccio di Luke.

Vederli entrambi vivi e in piedi mi riempie di sollievo, di gratitudine e di sensi di colpa quando Luke mi da un pizzicotto.

-Hai usato su di me un trucchetto Jedi!- sbotta Luke.

-Avresti obbedito se te lo chiedevo?- chiedo, anche se immagino già la risposta.

-Probabilmente no-  ammette Luke.

-Hai la tua risposta-

Luke è sul punto di dire altro, quando un verso strozzato fa voltare tutti e tre  verso il Millenium.

Mara Jade con gli occhi lucidi, scansa Luke e mi strappa dalle braccia AJ, lo stringe così forte che sembra voglia inglobarlo nel suo stesso corpo.

-Dove sono Padmè e Ahsoka? E tua sorella?- domando osservando entrambi.

-Ahsoka è andata ad esplorare il pianeta con Han, mamma è dentro con...-

Non finisce la frase perché vengo di nuovo placcato, questa volta da...

-Leia- la tocco per essere sicuro che sia davvero lei, sana e in piedi, Leia che sussurra "sono io, sto bene" volto il capo verso Luke confuso.

-Non appena siamo atterrati sul pianeta, si è svegliata-
Luke liquida velocemente la cosa, dicendo che è solo contento di riavere indietro Leia.

Non so se è per il fatto che il pianeta è intriso di Forza, ma un ricordo mi attraversa il cervello.

Luke stringe le dita intorno alla mano di Leia, le lacrime trattenute a stento mentre osserva la gemella.

-Non posso perdere anche te, ora, papà  potrebbe essere morto o peggio...-

Uno scossone costringe Luke ad aggrapparsi al bordo del letto, maledicendo Han Solo e la sua pessima guida.

-Se...pensi che...papà sia morto...sei davvero un bakatonto- la voce di Leia, fa sussultare Luke.

-Leia- Luke abbraccia Leia così forte che le scappa un "ahia" , ma quando Luke chiede come sia possibile e Leia fa un espressione confusa.

-Ho sentito la tua presenza nella Forza, è come se mi stesse chiamando...ed ho aperto gli occhi-

Luke osserva Leia, ed abbozza un sorriso, senza dire nient'altro.

Il ricordo si interrompe così, Luke e Leia abbracciati, di nuovo insieme.

Li osservo entrambi con un sorriso, passo un braccio sulle spalle di entrambi.

-Sono contento che stai bene papà, altrimenti avrei dovuto sopportare da sola questo bakatonto!-  Luke fa una linguaccia a Leia, la quale gli tira un pizzicotto sul naso.

Certe cose non cambiano mai, scuoto il capo divertito, osservo Mara Jade che continua a cullare AJ mentre parla con Iden e Del, la sua espressione cambia per qualcosa detto da Iden.

-COME HA CHIAMATO MIO FIGLIO?!- 

Si è decisamente meglio cambiare aria, inizio a spingere Luke e Leia verso la rampa del Millennium Falcon.

-Papà che cosa hai combinato?- sussurra Leia con aria divertita.

-Oh nulla, non sapevo il nome del bambino, ed ho iniziato a chiamarlo AJ-  ammetto.

-Sul serio? Anakin Junior?- chiede Luke.

-Guarda che è un bellissimo nome, tua madre ha messo il veto altrimenti sarebbe stato il tuo di nome-  

Sono quasi certo che Padmè si sia vendicata perché ho messo il veto al suo nome scelto per Leia, però alla fine ha scelto Luke.

-Allora dovrei ringraziarla, e per la cronaca papà, il nome di mio figlio non sarà AJ- Luke mi scocca un occhiata, sotto lo sguardo sconvolto di Leia, che sposta lo sguardo da Luke a Mara Jade.

-Perchè sono l'ultima a sapere che sono diventata zia?!- domanda Leia  incredula.

-Facevi la bella addormentata, sorella- gli fa notare Luke con un sorriso.

Leia si stacca per andare a raggiungere Mara, non prima di essersi rivolta a me.

-Papà mi devi dieci crediti imperiali- Leia sfoggia un sorriso sulle labbra, lasciandomi poi solo con Luke.

-Avete scommesso su di me?!- urla Luke dietro a Leia, la quale ride divertita.

-È opera di tua sorella, prenditela con Leia- gli do una pacca sulla spalla.

-Perché non mi sorprende la cosa?-  borbotta Luke.

Sarò stato separato da loro per poco tempo, ma tutto questo mi è mancato, sto diventando troppo sentimentale? Probabile, ma non cambierei Luke e Leia per nient'altro.

Luke mi racconta ciò che mi sono perso, Asaj Ventress è stata spedita dai Ribelli con i piani della Morte Nera, è più rapido spedirli attraverso l'etere ma in questo caso specifico se vengono intercettati dall'impero è un qualcosa che i Ribelli non possono permettersi.

Si è scoperto che Beru non solo è di Chandrilla, ma che il cognome di sua madre da nubile era Mothma, quindi di fatto è imparentata con la Senatrice Mon Mothma.

Beru ha convinto Owen ad andare a Chandrilla, vuole ricominciare da zero, conoscere il pianeta d'origine di sua madre e le sue origini.

Immagino quanto abbia sofferto Luke, vuole un bene dell'anima ai suoi zii, ma alla fine sono vivi.

Ach-too è un pianeta vivo, per ogni passo, sento la Forza scorrere potente in tutto ciò che mi sta attorno.

Io sono addestrato, so come controllare la Forza che sento scorrere attraverso il pianeta.

Luke deve percepire qualcosa noto la sua espressione, scuote il capo, ma finisce lì.

-DEL! CHE COS'HAI?- le urla di Iden, fanno tornare sia me che Luke sui nostri passi.

Del ha la testa tra le mani, come se stesse soffrendo, sento la sua sofferenza, la sua angoscia.

Ma sento anche altro provenire da Del, come un qualcosa di mai accettato e tenuto sempre nascosto.

-Il pianeta è intriso di Forza, Del è sensibile alla Forza e non addestrato, stare su Ach-Too potrebbe ucciderlo-

-LO SAPEVO CHE NON DOVEVAMO SEGUIRTI!- sbotta Iden.

Iden mi punta la canna del Blaster contro, ed è sul punto di fare fuoco, quando qualcuno le strappa il Blaster dalla mano.

-Io sono la prima che deve ucciderlo! Mettiti in fila ragazzina!-

Vedere Padmè arrabbiata è una di quelle cose che capitano di rado, sono rare quanto un unicorno spaziale, la gente dice che esistono ma non li vede  nessuno.

Padmè in questo momento è come un  unicorno spaziale, me la vedo arrivare ad un palmo dal naso.

So bene che l'ho fatta preoccupare, agendo in quel modo, nonostante la bassa statura ha un espressione così furiosa che fa quasi paura.

-TI HA DATO DI BOTTA IL CERVELLO? AFFRONTARE PALPATINE DA SOLO?! TU E LE TUE MANIE SUICIDE!- 

Più la osservo, più non posso fare a meno di notare che quando è arrabbiata è ancora più bella del solito, così indomita, così...

Non resisto, afferro Padmè per un braccio per avvicinarla a me, stamparle un bacio sulle labbra.

Le braccia di Padmè si stringono intorno al mio collo, come ogni volta che siamo insieme finiamo in una piccola bolla dove esistiamo soltanto noi due e tutto il resto scompare.

Poso la fronte contro la sua, vorrei tanto che questo momento fosse infinito, ma so bene che è un lusso che non possiamo permetterci.

Palpatine ci alita con il fiato sul collo, come la morte che sta in attesa dei moribondi che esalino l'ultimo respiro.

So che avrei potuto affrontare Palpatine, ma non appena ho visto AJ tra le sue braccia rachitiche, ho capito che avrei dovuto fare una scelta.

La famiglia o la vendetta.

Ho scelto la famiglia, così da potermi vendicare poi, perché ora Palpatine non ha più niente che possa usare contro di me.

È arrivato il momento di mettere la parola fine all'Impero, una volta per tutte.

La permanenza su Ach-Too è tutt'altro che una passeggiata, anche se ho convinto Iden Versio a non uccidermi.

La connessione tra Luke e Leia è ancora più forte, li ho visti passarsi una spadalaser attraverso la Forza.

Ahsoka e Han Solo sono tornati, esattamente tre giorni dopo il mio arrivo su Ach-Too.

-È il nulla! Soltanto questa dannata isola, siamo su un immensa distesa d'acqua!- sbotta Han, tirando un calcio ad un sassolino.

Han sembra rendersi conto soltanto dopo della presenza del Corvus, della  mia, di Iden e Del.

-Sono contenta di vedere che sei vivo- Ahsoka mi passa affianco, sorride e mi oltrepassa.

-Ci vuole ben altro per farmi fuori, furbetta- è un qualcosa che mi esce naturale chiamarla furbetta, echi di un passato a cui ho voltato le spalle.

Ahsoka mi osserva, leggo nel suo sguardo il mio stesso tormento, voler dimenticare un passato che non vuole essere dimenticato.

-Non tirare troppo la corda, Skycoso,  altrimenti si spezzerà sotto il peso del tuo ego-

Sto per rispondere ad Ahsoka, quando sento qualcosa che attira la mia attenzione, neanche Ahsoka che mi chiama riesce a distrarmi.

È come se il pianeta stesso volesse comunicare ma al tempo stesso non ci riesce, come un qualcosa che ne blocca il flusso.

Chiudo gli occhi, sedendomi sulle ginocchia, provando a connettermi con il pianeta non sono mai stato bravo a meditare.

Troppa rabbia, questo mi sempre impedito  una meditazione profonda nella Forza, anche se questo non mi ha mai impedito di usarla.

-Anakin Skywalker- il mio nome sembra portato dal vento.

-Chi sei?-

-Nessuno.Tutto- è la risposta enigmatica, ed anche abbastanza confusa.

-Perché sono qui?- domando.

Tu vuoi risposte a domande che già sai, ma hai paura di ciò che significa.

Quella risposta mi confonde, quali altre risposte sto cercando che io stesso non so? Nessuna.

Bugiardo.  Sibila il vento, inizia a vorticarmi attorno come un tornado pronto a colpire.

Tutto ciò che mi è  successo da quando ho trovato Luke e Leia, inizia ad apparirmi davanti agli occhi.

I miei momenti assieme a Luke e Leia,  la ricerca di  Padmè, il ritrovamento di Ahsoka, tutto ciò che è successo, fino a quando non mi sono ritrovato davanti a Palpatine.

Ho avuto un occasione di poter mettere le cose a posto, in equilibrio, ed io non l'ho colta.

Hai scelto la famiglia, hai fatto una scelta egoistica, ed ora la Galassia ne sta pagando il prezzo.

Avrei dovuto lasciare che uccidesse un bambino? Mio nipote? Per cosa? Per una profezia?

-Ce un solo modo per sistemare le cose, altrimenti...-  non ho neanche il tempo di chiedere "altrimenti cosa?" Che un immagine mi appare davanti agli occhi, un immagine che non permetterò che si avveri.

Luke con la veste da Jedi e Leia con quella da Sith, sono entrambi davanti a Palpatine con la spadalaser in mano.

Ho avuto ragione fin dall'inizio, dipende tutto da me e le mie scelte, anche se questa volta so che se non elimino Palpatine alla prima occasione, la Forza ha già in mente il suo piano B.

-Non permetterò che Luke e Leia diventino pedine in mano alla Forza-

Ho sempre cercato di tenerli fuori da tutto questo, nonostante il fatto che in un modo o nell'altro ci sono finiti dentro entrambi.

È nel loro destino, tanto quanto è nel tuo essere il Prescelto.

Quella frase, sembra una condanna oltre che una minaccia, un monito per me a non fallire un'altra volta, altrimenti saranno i miei figli a doverlo fare.

Sarà stata una scelta egoistica, ma sono contento della mia scelta, ho impedito a Mara Jade di farsi ammazzare.

Non solo perchè é la mia Padawan, è anche la madre di mio nipote, in più Luke ne sarebbe uscito distrutto se fosse successo qualcosa a Mara o al bambino.

Quando riapro gli occhi, mi ritrovo Padmè seduta a gambe incrociate davanti a me.

Mi osserva negli occhi, qualsiasi cosa legga nel mio sguardo, si limita a prendere le mie  mani tra le sue ed intrecciare le dita.

È il suo modo per farmi capire che qualsiasi cosa deciderò di fare, sarà al mio fianco fino alla fine.

-Palpatine morirà, non ce niente che possa usare contro di me- stringo le dita intorno alle sue.

Quelle parole suonano come una bugia alle mie stesse orecchie, come un qualcosa che sia io che Padmè sappiamo ma nessuno dei due vuole ammettere.

-So che non è il momento ideale, ma ce qualcosa che dovresti sapere...-

-Che Luke è troppo saggio per essere mio figlio?- Padmè mi infligge uno scappellotto sul capo "no" scoccandomi un occhiataccia.

Padmè borbotta un "non è divertente, Anakin", ma torna subito seria, osservando le nostre dita intrecciate.

-Ani, possibile che abbiamo sempre questo pessimo tempismo?- borbotta Padmè.

-Nel fare cosa?- domando confuso.

-Nel mettere al mondo dei figli- a quelle parole, segue un tonfo sordo.

Non serve Palpatine per distruggermi,  basta Padmè che lancia una bomba simile e lascia che mi esploda dritta nel cervello.




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