Anakin Skywalker o Darth Vader?
-Dov'è Luke?-
Ha detto che raggiungeva Leia, eppure è da sola ad aspettarci.
Però sento la presenza di Luke insieme a quella di...
-È stato trattenuto, sono sicuro che arriverà- Leia è confusa.
-Chi...- faccio un cenno a Leia verso il Palazzo fatiscente. Vedo il sorriso di Leia nell'osservare qualcosa alle mie spalle.
Sento la presenza di Mara e Luke, prima ancora di vederli, quando sono davvero vicini vado ad osservarli.
Mara ha il suo Blaster da Cecchino sulla schiena, i capelli rossi scompigliati, la blusa è tutta stroppicciata. Luke ha i capelli sparati in tutte le direzioni e la casacca della tunica tutta sgualcita.
-Noi in pensiero, e lui che fa? Va ad imboscarsi con una ragazza- scuote il capo, ha un aria divertita Leia.
Ma il momento ilare finisce non appena Padmè, nota Luke e Mara che si avvicinano.
Padmè punta il Blaster contro Mara, ed io sono rapido nel posare la mano sulla canna della sua arma ed abbassarla con la forza.
Luke si piazza davanti a Mara, che lo spinge via con una gomitata mozza fiato ben assestata.
-È un Assassina Sith! Non ci si può...-
Inizia a parlare, ma la fermo subito ed interrompo la sua frase sul nascere.
-Non ci si può fidare? Potremmo dire la stessa cosa di te, perché dovremmo fidarci di qualcuno che potrebbe vendere papà, soltanto perché è Darth Vader?-
Quelle parole con mia somma sorpresa, sono uscite da Leia.
-Io non potrei mai...- l'espressione di Leia, però sembra ammutolirla.
Ha un espressione così gelida e tagliente, che sono sollevato di non essere quello a cui Leia si sta rivolgendo.
-Perché ora sai chi è davvero, se non avessi scoperto chi fosse?-
Padmè mi guarda con espressione colpevole, mi prende la mano tra le proprie.
-Mi dispiace Ani, per anni Darth Vader è stato colui che ti ha portato via da me... mai avrei pensato...-
Osservo Padmè, senza la benché minima traccia di rabbia. Perché arrabbiarsi quando io avrei fatto lo stesso, anzi avrei fatto di peggio.
Però è anche vero che ce una piccola parte di me, che si sente giusto un po' ferita visto che mia moglie ha pianificato di vendermi al nemico, alla prima occasione. Se fosse stato qualcun'altro sarebbe già morto, ma so che non lo farebbe...credo.
-Mara Jade è la mia Padawan, è qui per questo, non centra nulla l'Impero-
Vedo Leia che fa per aprire bocca, forse per smentirmi però qualcosa sembra farle cambiare idea ed alla fine si limita a lanciarmi un occhiata ammonitrice.
Sono il primo che odia dover mentire a Padmè, soprattutto ora che ci siamo appena ritrovati, ma non posso dirglielo.
Tutt'altro che convinta, Padmè alla fine abbassa del tutto il Blaster e lo mette via.
-Ma se fa un solo passo falso, non importa che sia la tua Padawan...-
La minaccia è chiara, ed annuisco andando poi ad osservare Luke e Mara.
-Dovrà passare sul mio cadavere-
ed a questo punto mi domando cosa succederà.
Padmè è riuscita ad irritare sia Luke che Leia, impresa che non è mai riuscita nemmeno a me. E sono il padre, nonché braccio destro dell'essere più odiato della Galassia.
Poso una mano sulla spalla di Padmè, ed accenno un sorriso guardandola dritto negli occhi.
-Mara Jade non è un problema. È soltanto la mia Padawan- stringo la presa sulla spalla, Padmè annuisce debolmente.
Lascio la presa sulla sua spalla e si allontana, ed io mi sento osservato, Luke, Leia e Mara mi stanno guardando.
I miei figli vogliono una spiegazione, mentre Mara Jade sbuffa borbottando un "siamo alle solite".
-Sul serio, papà? È così che risolvi la questione? Mandando in pappa il cervello a tua moglie?-
Come se a me avesse fatto piacere farlo, ma cos'altro potevo fare?
-La conosco, non avrebbe mollato la presa finché la tutta verità non sarebbe venuta a galla-
Osservo Padmè camminare un poco più avanti, si merita di sapere la verità ma allo stesso tempo, so che sarà difficile.
-Ha accettato di avere Darth Vader come marito, il resto le sembrerà una passeggiata in confronto-
Le uscite di Luke mi sorprendono sempre, perché mi domando da dove escono queste perle di saggezza ad appena diciassette anni.
-Se non fossi sicuro che sei figlio mio, mi farei qualche domanda-
Luke si lascia scappare uno sbuffo, mentre Leia ridacchia.
Quella che doveva essere una risata si trasforma rapidamente in un colpo di tosse, che mi costringe a coprire la bocca.
-Papà?- mi chiamano all'unisono Luke e Leia, sono preoccupati, Mara mi osserva in silenzio guardinga.
So bene che non è normale, ma allo stesso tempo, so che cosa mi sta capitando. Ne ho avuto la conferma ora, dopo aver usato la Forza.
Meno male che vesto di nero, altrimenti non sono pensare come avrebbero reagito nel vedere che sputavo sangue.
-Sto bene-
-No, non stai bene per niente, ma ne riparleremo siamo arrivati- Leia indica l'ingresso della tenuta degli Organa.
Padmè, arrivata prima di noi, sta parlando con Bail sulla soglia, visti i precedenti la cosa non mi fa particolarmente piacere.
Bail Organa nota la nostra presenza, lancia un occhiata soprattutto a me, per poi allontanarsi verso l'interno.
Mara, Luke e Leia ci superano, lasciando così un po' di privacy a me e Padmè.
Camminiamo una di fianco all'altro, in maniera naturale, le nostre dita si cercano e si intrecciano tra loro, cosa che prima non era possibile.
Mi fermo, costringendo Padmè a bloccare il passo, vedo i suoi occhi scuri che mi scrutano.
Stringo la presa sulle sue dita, non riuscendo ancora a credere che sia davvero lì.
Ed una consapevolezza nuova mi arriva forte e chiara, facendomi fare un gesto che non avrei mai potuto fare prima di allora.
La trascino verso di me, e la bacio senza più paura di dover essere scoperto a fare qualcosa che non dovrei fare, è una di quelle cose che non credevo avrei potuto fare di nuovo.
-Niente più segreti o sotterfugi- sussurro.
-Niente più bugie o scuse assurde per doversi incontrare- sussurra Padmè, a sua volta.
Il capo di Padmè si posa contro il mio petto, le mie braccia si stringono intorno al suo corpo.
-Ora siamo liberi...-
Padmè alza leggermente il capo, ed abbozza un sorriso triste.
Glielo leggo negli occhi che ha in mente un altro tipo di libertà, ed in qualche modo so di esserne responsabile. Se avessi dato retta meno alla rabbia, e più a quello che mi stava capitando intorno, forse ora le cose sarebbero differenti.
Ma non si può tornare indietro, si possono soltanto accettare le cose come stanno ora oppure decidere di fare qualcosa per cambiare il presente ed il proprio futuro.
-Saremo davvero liberi, soltanto quando non ci sarà più Palpatine- sussurra Padmè.
Vorrei poter dire che le sue parole giungono inaspettate, ma non è così, le do una lieve carezza sulla guancia.
-Non preoccuparti, Palpatine non è un problema, te lo garantisco-
La convinzione con cui lo dico, è una sorpresa persino per me.
-Se pensi che mi lascerà stare solo perché glielo chiede il suo Padawan, nonchè braccio destro...sei proprio un ingenuo, Anakin-
-So essere molto persuasivo- ammicco.
Padmè borbotta un "non sei divertente" sento il suo turbamento, la sua preoccupazione.
-Dovresti offrirgli qualcosa che non può rifiutare, e cosa potresti mai offrire a Palpatine? La tua lealtà? Quella mi pare che ce l'abbia già-
Una smorfia mi si disegna sulle labbra, ed accuso il colpo.
So bene che almeno in parte sono nella situazione dell'ultima volta, solo che questa volta è differente. So cosa fare, anche se è un abbozzo di piano, neanche un vero piano.
-Potrei avere un idea, ma sono convinto che non ti piacerà-
Padmè, posa le mani ai lati del mio viso, mi guarda dritta negli occhi.
-Ti seguire fino alla fine, Anakin Skywalker, qualunque cosa accada-
Poso la fronte contro la sua, chiudo gli occhi e godendomi quel momento, ed alla fine gli espongo il mio piano.
-Anche da Sith, i tuoi piani sono folli, lo sai vero?- un sorriso speculare di quello che ha Padmè, compare sulle mie labbra.
Sono fin troppo consapevole della cosa, le porgo il braccio, Padmè lo afferra.
Ma cambio drasticamente idea, quando vedo arrivare un colpo di Blaster che punta verso Padmè.
Alzo il braccio di scatto bloccando un colpo di Blaster, rimane congelato a mezz'aria, finché non rispedisco il colpo al mittente. Se non fosse stato per i miei riflessi, ora Padmè avrebbe un buco in testa.
Il Cecchino non demorde, per ogni colpo che rispedisco al mittente, lui ne ha sempre uno pronto in canna.
Ho un solo modo per eliminarlo, metto mano alla cinta e stacco la spadalaser.
Faccio alcuni passi, traballo ed inizio a vedere tutto sfocato, l'ultima cosa che vedo è Padmè urlare il mio nome, il mio vero nome ed afferrare la mia spadalaser per difendersi.
In quello stato di incoscienza, mi ritrovo in una situazione insolita.
Vedo due versioni di me stesso, una vestita da Jedi e l'altra ha la tunica nera da Sith, entrambi continuano a fissarmi e dire una sola cosa "scegli".
Avverto una terza presenza, un qualcosa a metà strada come se fosse in una zona grigia, ma è così debole che non sono sicuro di ciò che sento.
L'oscurità è forte, sta cercando di prendere il sopravvento, cercando di annullare tutto il resto.
Non voglio ritrovarmi a dover scegliere, non di nuovo.
Scegli o morirai.
Riapro gli occhi, mi ritrovo a fissare il soffitto di una camera, che non riconosco.
-Papà?-
Mi metto seduto, ed appoggio la schiena contro la tastiera del letto.
-Cosa...?-
Luke mi racconta che hanno sentito Padmè urlare, quando sono usciti l'hanno trovata che si difendeva brandendo la mia spadalaser.
-Prima che tu me lo chieda, perché so che lo farai, Mara è stata tutto il tempo in casa a sistemare il suo Blaster da Cecchino-
Ed il mio unico sospetto è stato scagionato, vorrà dire che mentre sono qui darò la caccia al Cecchino.
Quando provo ad alzarmi, mi rendo conto che non posso, scostando il lenzuolo mi ritrovo senza le protesi alle gambe.
Senza protesi, sono bloccato in questo letto, ed un bene.
Per il medico.
-Il medico voleva essere sicuro che non centrano le protesi, te ne ha lasciato delle nuove- indica un qualcosa che fino a quel momento, non ho proprio visto. Noto una scatola nera con una serratura digitale.
L'espressione di Luke però, la dice lunga sulla vera domanda che vorrebbe farmi.
-Sto bene, è stata solo la stanchezza- non voglio e non posso, stare fermo senza fare nulla. Se sto fermo finisce che impazzisco.
-Non è solo la stanchezza, e tu lo sai. Il medico dice che qualcosa ti sta avvelenando dall'interno, potrebbero essere le protesi oppure...-
-Non sono le protesi- lo interrompo bruscamente, ed ora so di avere la sua attenzione.
Luke mi osserva, non comprende cos'altro può esserci che può fare una cosa simile.
-È la Forza- so bene di aver parlato talmente piano, che mi stupisco che abbia capito io stesso ciò che ho detto.
-Come fa la Forza...- Luke ammutolisce, poco prima di sgranare gli occhi.
L'incredulità lascia il posto alla rabbia, ricevendo uno scappellotto da parte di Luke.
-Stai usando il Lato Chiaro, vero?! Sei un Sith, papà! Ti ucciderà se continui a farlo! Perché...-
-Lo sto facendo per voi. So di essere un Sith, ma volevo insegnarvi le basi dei Jedi per aiutarvi, dovete sapere difendervi e...-
-Non ci aiuterai di certo se ci lasci la pelle nel tentativo di farlo! Preferirei imparare le basi dei Sith, se serve a non farti uccidere- sbotta Luke.
-Assolutamente no-
-PERCHÉ? È così sbagliato a voler seguire le orme del proprio padre?!-
-SI SE QUEL PADRE SONO IO, L'ESSERE PIÙ ODIATO DELLA GALASSIA DOPO L'IMPERATORE-
Luke, inizialmente non dice nulla, si siede sul bordo del letto.
Mi osserva anche se un po' titubante prima di lasciarsi andare ad un sorriso, anche se un po' impacciato.
-Lo sai perché volevo entrare in accademia e diventare un pilota?- mi chiede Luke, ad un certo punto.
-No- ed è vero, non l'ha mai detto, non a me almeno.
-Per te. Per le storie che il vecchio Ben Kenobi mi raccontava sul grande Anakin Skywalker, sul suo essere il miglior pilota...volevo che ovunque tu fossi, fossi orgoglioso di me-
Obi Wan gli ha raccontato di me? Questo non me l'aspettavo, non dopo tutto ciò che è successo.
Possibile che dopo tutto quello che è capitato, Obi Wan abbia comunque voluto che Luke sapesse comunque qualcosa sul suo vero padre?
-Io sono orgoglioso di te, Luke, di questo non devi dubitarne mai-
-Lo so, ma vedo anche il tuo sguardo quando Leia usa la Forza, sei sempre così fiero, così...contento-
A volte me ne scordo, per quanto sia simile a me Luke ha lo stesso carattere sensibile e buono di Padmè, esattamente come Leia ha preso il mio carattere irascibile.
Faccio cenno a Luke di avvicinarsi, e lo abbraccio, inizialmente è sorpreso però ricambia la stretta.
-Io sarei orgoglioso di te anche se non avessi la Forza, sei mio figlio e questo non cambierà mai quello che provo per te, chiaro?-
Luke annuisce, andando poi ad osservare il pavimento, sta cercando il coraggio per chiedere qualcosa.
-Questo vuol dire che mi insegnerai le basi dei Sith?- domanda Luke, cauto.
Lo osservo in silenzio, talmente a lungo che vedo il sorriso di Luke spuntare rapido.
-No, scordatelo-
Ed altrettanto rapidamente, il sorriso scompare sostuito da uno sbuffo indispettito.
Non distruggerò la sua anima, facendo di Luke un Sith, non ci penso nemmeno.
Per me è già tardi, ma Luke è un innocente, ed anche se detto da me suona un po' ipocrita... non permetterò che gli venga fatto del male. Né a Luke, nè a Leia.
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