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60.

60.

La cena andò bene quella sera. I genitori del biondo accolsero la mora come se fosse la figlia che desideravano, ma che non avevano mai avuto. Quella sera, parlarono di tutto e di niente. Si raccontarono tanti piccoli ricordi d'infanzia, sia di lui che di lei. Maura e Bobby non potevano essere più fieri così. Aveva trovato la ragazza dei suoi sogni, stava per diventare padre ed il tutto a soli diciannove anni.

Era sempre stato il più piccolo della famiglia, persino i suoi cugini lo superavano, sia di altezza che di età. Non era mai stato deriso da nessuno, nemmeno quando i genitori si separarono. Doveva andare a scuola il giorno dopo, ed era eccitato di iniziare una nuova scuola.

Immaginate due guance perennemente accaldate, due profondi occhi azzurro mare, i capelli biondi e sistemati in un piccolo ciuffo all'insù, il nasino puntinato da alcune lentiggini appena evidenti e un corpicino avvolto da un piumoncino troppo grande per la sua esile figura. Il tutto mentre affronta il suo primo giorno di scuola elementare. Immaginate, poi, un gran sorriso contornargli le labbra rosee e un luccichio presente nelle sue grandi iridi. Ecco, vi presento un mini Niall James Timothy Horan.

Ora quel piccolo bambino è diventato un uomo; un uomo a tutti gli effetti. Niall dimostrava sempre più affetto verso Abigail. Amava tutto di lei. L'amava a tal punto da trasformare i suoi difetti in pregi, amava ogni suo dettaglio ed ogni sua particolarità. Amava quella ragazza incondizionalmente. Dormivano sempre abbracciati, l'uno al fianco dell'altro e la assisteva anche per le cose minori, come stare in piedi.

Si scambiarono dolcissimi ti amo, e parole d'amore, sia durante la cena sia durante la notte. Si amavano con ogni gesto e sguardo; i loro corpi si amavano, i loro occhi, le loro mani, le loro labbra, le loro braccia ed i loro cuori. Tutto combaciava. Quella notte si amarono come non mai, perché finalmente erano felici, felici di stare insieme.

Erano passati già tre mesi dal quel giorno, e la pancia di Abby era al nono mese, nonché l'ultimo. La ragazza era distesa sul letto, con lei cedano la madre Teresa e Maura, la madre del ragazzo. Si erano conosciute in un caldo giorno estivo, Niall aveva pregato la donna di venire in Italia, così da stare vicino ad entrambi. E, a suo malgrado, accettò.

Niall, nel frattempo, si stava esibendo in un concerto a Londra, nel cuore del Regno Unito, poco distante da casa. Durante il suo assolo, sentì il telefono squillare. Di solito non era concesso ai ragazzi di tenerlo sul palco, ma la sua era una questione urgente e doveva essere pronto. Si allontanò dal microfono e rispose.

"Le si sono rotte le acque!"

Gridò la voce della donna dall'altro capo dell'apparecchio elettronico, che riconobbe essere sua madre.

"Oh, cristo." Sussurrò ed attaccò.

Si voltò verso il gruppo davanti a sé, spensierato, mentre intoavano le loro canzoni. Una volta terminata la melodia, Harry si avvicinò a lui.

"Che succede, biondo? Ti ho visto strano." Si accigliò.

"Ab, s-sta per partorire." Farfugliò, in preda al panico.

"Cazzo, corri!" Lo incitò. "Tua figlia sta per nascere, che aspetti?" Lo spinse e rivolse lo sguardo verso gli altri, sorridenti. "Dai, vai. Ti copriamo noi." lo abbracciò. "E chiamaci, vogliamo vedere nostra nipote." Gli fece l'occhiolino.

"Grazie mille, a dopo." Pronunciò, per poi rifugiarsi verso casa.

[...]

"Amore mio." Si avvicinò alla ragazza. "Eccomi, eccomi." Le baciò la fronte.

Era distesa nel letto, con le gambe divaricate e sudata. Le si erano rotte le acque mentre vedeva un film, lanciando un grido così forte che Teresa e Maura si precipitarono da lei. Le contrazioni erano già frequenti, ogni due minuti, segnando il parto imminente. Non potevano portarla in ospedale, nemmeno nel più vicino. La bambina aveva tanta, anzi troppa, voglia di nascere.

"N-niall..." Sussurrò, ansante. Gli strinse la mano e la maglia, per poi spingere e gridare. "Fa male!" Pianse. "Aiutami." Guardò il biondo.

"Sei bravissima, piccola." Le sorrise. "Mi siedo accanto a te, così mi vedi meglio e ti concentri." Annuì.

Ascoltando le sue parole e continuò a spingere, nonostante il dolore fosse atroce. Nella stanza si udì il silenzio per qualche secondo, fino a che il pianto di una neonata non lo ruppe. Il biondo sorrise e baciò le labbra della mora più e più volte. La mora gli sorrise a sua volta e si poggiò a lui, riprendendo fiato.

Teresa avvolse la piccola in un asciugamano, e la porse ai due. Cullarono la bimba per qualche minuto ed a Niall scese una lacrima di commozione, che Abigail le asciugò teneramente. Le due donne si guardano e si sorrisero amorevolmente, per poi abbracciare i loro figli.

Sidney doveva essere controllata. Era nata in casa e non sapevano se avesse delle malformazioni o delle malattie genetiche, perciò si recarono nel primo ospedale disponibile. La piccola fu sottoposta a dei controlli, così come Ab. I risultati erano tutti negativi, segno che entrambe stavano bene e in perfetta salute.

"Sidney è bellissima." Sussurrò Abigail, guardando Niall sedersi accanto a lei sul lettino.

"Come te, principessa." La baciò. "Ti amo."

"Anche io e lei." Il biondo le prese la manina e la baciò.

"Piccola...?" Chiese, titubante.

"Dimmi." Gli tenne la mano.

"Devo dirti una cosa." Stava tremando. "Una cosa importante."

"Ti ascolto." Gli accarezzò la guancia. "Tranquillo, amore."

"S-sì." Sussurrò. "Sai che amo te come nostra figlia. Sai che sei più importante di qualsiasi cosa al mondo e sai anche che io darei tutto per te." Lei annuì. "Quindi... Vuoi sposarmi?" La guardò negli occhi e notò fossero lucidi.

"Tu sei pazzo." Ridacchiò, asciugandosi una lacrima solitaria. "Ma ti amo da morire." Sorrise e lo baciò.

"È un sì?" Domandò ansioso.

"Direi mille volte sì." Lo baciò di nuovo.

"Ho aspettato due mesi per dirtelo." Sussurrò sulle sue labbra. "Avevo paura della tua reazione, e poi eri incinta. Ma ora che questa meraviglia è tra le tue braccia, ho preso coraggio e l'ho fatto. È stata una delle più belle cose della mia vita, come te e la bambina." La strinse a sé. "Ti amo così tanto."

"Anche io."

Erano destinati a stare insieme. Nello stesso modo in cui le loro mani combaciavano ed i loro cuori battevano all'unisono.

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A/N

La storia è terminata... sono commosa dei risultati raggiunti fin'ora e spero cresceranno. Amo tutte le mie storie e ne sono molto affezionata, ma questa è particolarmente speciale per me. È nata solo due mesi fa ed ora è finita. Ringrazio tutte voi per i splendidi commenti che ho ricevuto, i messaggi di "ansia" che mi scrivevate affinché aggiornassi, per non parlare dei voti e le visualizzazioni. Sono così fiera; fiera di ciò che faccio e di ciò che voglio trasmettere (e spero vi arrivi) grazie alle mie storie. Detto ciò, ringrazio tutte voi, ma specialmente @GiveMeLoveEdward, il mio amore. È stata la prima fan della storia e molto del successo lo devo a lei. Spero leggerai questo spazio, tesoro. Un grazie va anche alle molte altre ragazze che la seguivano e che aspetto di vedere nel sequel, si chiamerà Little Things, m niente spoiler. Pubblicherò il capitolo uno domani, forse. Grazie di cuore a tutte o tutti, vi amo. xx

All the love, M.

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