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58.

58.

Passarono due settimane, e il gruppo decise di prendersi una piccola pausa prima della prossima tappa del tour. Niall era disteso sul letto, scrutando Abigail pettinarsi i lunghi capelli neri. Non riusciva a spostare lo sguardo altrove. La sua ragazza e la loro bambina occupavano la sua mente, giorno e notte. La ragazza si guardò allo specchio e notò il ragazzo osservarla insistentemente.

"Smettila di fissarmi." Ridacchiò.

"No, sei bellissima." Si alzò e lentamente le circondò i fianchi da dietro. Le sue mani le accarezzarono il ventre dolcemente e chiuse gli occhi. "Stavo pensando..." Sussurrò al suo orecchio, per poi baciarle il collo. "Non credi sia ora di farti conoscere ai miei genitori?"

"Forse." Gli sorrise, lasciandogli un bacio sulle labbra.

"Vuoi che li informi?" La mora annuì e le depositò un piccolo bacio sulla tempia. "Torno subito, piccola."

"Va bene." Gli sorrise. "Io vado a fare la doccia."

"Stai attenta, ok?"

"Sì, amore." Sorrise.

"Per qualsiasi cosa, chiamami e verrò da te." La strinse tra le sue braccia, cullandola. "Ti amo."

"Ti amo anch'io." Sorrise. "Ora, vai." Lo spintonò.

"Va bene, va bene." Alzò le mani. "Non divertirti troppo senza di me." Risero.

Una volta che Niall uscì, afferrò i vestiti da indossare e l'intimo, per poi recarsi in bagno. Si spogliò lentamente ed entrò nella vasca, lasciando che l'acqua la coccolasse. Chiuse gli occhi e si rilassò, poggiandosi al bordo bianco, benché freddo.

Il biondo terminò la chiamata e aprì la porta, così da varcarne la soglia, e si diresse verso Abby. Si avvicinò a lei e accarezzò i cappelli, facendola sussultare.

"Ti ho spaventata?"

"Dio, sì!" Esclamò. "Ma sei matto?" Si mise una mano sul cuore.

"Perdonami, principessa." Le sorrise e la baciò sul naso. "Posso unirmi a te?"

"Certo." Il biondo si privò dei vestiti ed entrò, sistemandosi dietro di lei. "Che hanno detto?" Chiese, mentre il ragazzo la coccolava tra le sue braccia.

"Hanno dato via libera." Le sorrise, togliendole la schiuma dal mento. "Possiamo partire anche in serata o se preferisci domani."

"Non lo so, decidi tu." Ai strinse nel suo petto. "Mi va bene tutto." Il ragazzo ridacchiò.

"Sidney, come sta?"

"Benissimo, senti qui." Le mise la mano sul ventre.

"È una piccola calciatrice."

"No, è una piccola ballerina." La baciò. "Che schifo, le tue labbra sanno di sapone!" Si lamentò, pulendosi.

"Le tue di cioccolato." Passò la lingua su di esse. "Mmh... È davvero buono."

"Smettila, sembri un maniaco."

"Dammene un altro." Si dimenò, ma la bloccò.

"No, dai." Rise. "Lasciami."

"Ti ricordi quando mi sei caduta sopra?" La mora arrossì.

"È stato un incidente."

"Avevi così tanta voglia di me?" Domandò, maliziosamente.

"Oh, ma stai zitto." La sua bocca cercò quella di Niall disperatamente.

"Sapevo che lo avresti fatto."

"Sei un perfido calcolatore,-"

"Ma non puoi stare senza di me?"

"No, perché ti amo."

"Esattamente come io amo te."

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