56.

L'intervista era terminata, ma per la coppia non nel migliore dei modi. Non appena Abigail lasciò lo studio, Niall la guardò andare via, senza però fermarla. La ragazza si recò nei bagni dei backstage e si chiuse in una delle porte. Non voleva vedere nessuno, tantomeno lui.

"Ab..." La chiamò il biondo.

"Vaffanculo."

"Amore, mi dispiace." Bussò alla porta. "Dai, aprimi."

"Se aspetti che ti perdoni, puoi anche andartene."

"Esci, ti prego."

"No, vattene." Si asciugò le lacrime. "Mi hai ferito."

"Lo so, ma adesso esci."

"Se ti allontani, sì." Il ragazzo sbuffò e la mora sentì i suoi passi farsi sempre più lontani.

Abigail aprì la porta ed uscì, camminando lentamente. Varcò la porta e si ritrovò le braccia del biondo che la stringevano, ma la ragazza lo spintonò e lo sorpassò.

"Piccola, ti scongiuro." Sussurrò. "Non lasciarmi."

"Niall, sono stanca." Trattenne un singhiozzo. "Lasciami stare."

"No, cazzo." Le afferrò il polso. "Tu vieni con me." La prese in braccio, nonostante lei si dimenasse.

"Ti odio.

"E io ti amo."

"Mettimi giù, so camminare da sola." Sputò, acidamente.

"Quante altre volte dovrò dirti che devo aiutarti?"

"E quante altre ti ho detto di lasciarmi in pace?"

"Non posso farlo, mi dispiace."

"Ci riuscirai." Disse freddamente. "Harry?"

"Dimmi." Lo sguardo del riccio si posò sulla ragazza, senza rivolgerlo prima al biondo che la sorreggeva.

"Mi aiuteresti?" Sollevò le braccia in aria e gli occhi del ragazzo si chiusero in due fessure.

"Certo." Le sorrise dolcemente e si avvicinò a lui, ma si ritrasse. Era troppo geloso e non si fidava. "Niall." Lo richiamò, ma non accennava a cedere.

"Stanne fuori."

"Abby è una mia amica e se uno stronzo come te la fa soffrire, ho il dovere di proteggerla."

"Sono io il suo fidanzato, non tu."

"Lo eri, ma sei un coglione e hai rovinato tutto per la terza volta."

"Seconda." Lo corresse la mora.

"No, tesoro. Credimi."

Le accarezzò la guancia tristemente, lasciandovi un bacio sopra. Provava una gran rabbia per il suo compagno di viaggi, ma anche una gran compassione per la sua nuova migliore amica.

Abigail guardò prima Harry e poi Niall, attendendo una risposta. Cercò di ricordare quale fosse il terzo 'evento', ma nella sua mente non riusciva a trovare ciò che voleva.

"Quando vi siete lasciati per colpa di Simon, hai inziato a insultarti ed era diventato uno stronzo." Iniziò a parlare.

"Smettila." Disse a denti stretti l'irlandese.

"Ha il diritto di sapere." Il ragazzo taque all'istante, dopotutto aveva ragione. Il riccio si schiarì la gola e proseguì. "Siamo andati in un locale la sera stessa ed è voluto venire, nonostante glie lo avessimo impedito."

"E?" Ilbcuore le batteva velocemente, come se potesse esploderle nel petto da un momento all'altro.

"Ha fatto sesso con un'altra ragazza." Abby annuì, lievemente.

Non poteva credere che l'avesse fatto di nuovo. Ora lo odiava veramente, forse tanto quanto suo padre odiasse lei.

"Sei un grandissimo porco, Niall."

Gli diede uno schiaffo e camminò verso l'uscita, non fermandosi davanti alle loro voci che la imploravano di tornare indietro.

Niall corse verso lei, per provare a parlarle, ma la vide abbracciata a Louis. Poteva sentire i suoi singhiozzi e la sua voce rotta dalle lacrime, anche da quella distanza, benché fosse minima. Faceva male vederla così fragile e indifesa, ma sapeva che era solo per colpa sua. Era un grandissimo testa di cazzo, se lo ripeteva di continuo. Si toccò la guancia, rossa e dolente, mentre gli occhi gli si riempirono di lacrime. Poi, si limitò ad osservarla da lì, non osando avvicinarsi.

[...]

"Ab, possiamo parlare?"

"Non abbiamo niente da dirci." Sibilò. "Hai scopato con un'altra. Cosa vorresti, il mio perdono? Di nuovo?" Chiese retorica. "No, sono stufa."

"Dammi l'ultima possibilità, dopodiché puoi mandarmi a fanculo." Si inginocchiò, pregandola.

"L'ho già fatto." Rispose, per poi salire le scale e scomparire dietro la porta.