35.
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Niall si precipitò in ospedale e corse nella stanza della sua ragazza. Fuori dalla porta scorse due figure, il padre e la madre. Si avvicinò a loro, in lacrime e li guardò per qualche secondo.
"Sono Niall." Sussurrò. "Ho parlato con lei e-" Si interruppe, grazie alla sua voce.
"Cosa vuoi da nostra figlia?"
"Io la amo, la amo con tutto me stesso e lei lo sa." Voltò lo sguardo verso il vetro della camera. Tahamin lo guardò e sorrise, vedendo che fosse sincero. "La prego, mi lasci entrare." L'uomo annuì ed il biondo li ringraziò in silenzio.
Avanzò verso l'entrata ed aprì la porta, per poi fare il suo ingresso e chiuderla alle spalle. Guardò la ragazza su quel letto, legata a un macchinario e con dei piccoli tubicini attaccati al suo corpo. Le afferrò la mano con dolcezza e se la portò al cuore, per poi lasciarle un lungo bacio sulle labbra.
"Amore." Sussurrò. "Non sai quanto ti amo. Sono venuto qui solo per te, ho pregato e implorato Simon per mezz'ora prima di essere qui al tuo fianco. Anche i ragazzi si sono preoccupati tanto, ma non sono potuti venire. Diciamo che io rappresento un po' tutti."
Fece una pausa e si sedette sulla sedia accanto al lettino.
"Sei bellissima, come sempre. Fuori ci sono i tuoi genitori e non pensavo tenessero così tanto a te, ma credimi, lo fanno. Tuo padre singhiozza e tua madre piange di continuo, non riesce nemmeno a parlare per quanto sta male. Loro ti amano, proprio come me. Ti prego, svegliati. Ti prometto che non accadrà più, che mi prenderò più cura di te e ti porterò ovunque io vada. Ai concerti, alle interviste, ai servizi fotografici e dovunque andremo diremo a tutti del nostro amore. Senza di te sono perso."
Scoppiò in lacrime e si accasciò sul suo ventre.
"Ti amo." Singhiozzò. "Ti amo, come non ho mai amato nessuna al mondo." Le baciò il dorso della mano più e più volte.
La porta si aprì ed entrò sua madre. Una donna sui trentaquattro anni, mora, occhi azzurri e capelli lunghi. Era davvero bella, come Abigail. Ora si spiegava da chi avesse ripreso la sua bellezza. Lo affiancò e le accarezzò la schiena, consolandolo.
"Mi parlava di te, sai?" Iniziò a parlare. "Mi diceva del vostro fidanzamento, della tua proposta, della vostra prima volta, dei vostri baci e dei vostri ti amo. Le brillavano gli occhi ogni volta che pronunciava il tuo nome." Sorrise, guardando la figlia. "Suo padre le ha sempre imposto un matrimonio forzato, ma io non volevo. È la mia unica figlia e voglio che si scelga il proprio futuro."
Niall si stupì delle parole della madre e le strinse la mano, confortandola.
"Il vostro amore è meraviglioso. È la prima volta che ti vedo, ma è come se fossi mio figlio. Io so ogni cosa su di te, perché mi ha completamente riempito la testa di tutto ciò che ti riguarda. Il tuo nome era dappertutto, lo metteva in qualsiasi frase e io ero felice, perché finalmente poteva essere sé stessa e si sentiva amata. È quello che ogni madre vuole per il proprio figlio." Pianse. "Non ci sono quasi mai stata per lei e me ne pento tanto, ma io amo mia figlia e vorrei che lo sapesse." Il biondo si alzò e la abbracciò fortemente.
Erano tutti distrutti per quella giovane ragazza che aveva stravolto la loro vita, seppur in modo diverso per i tre. Per Niall era la sua ancora, la sua vita, la sua aria e il suo più grande amore. Per Teresa era una ragazza speciale, dalle mille risorse, forte e debole, ma era fiera di avere una figlia come lei. Per Tahamin era una persona da seguire e un modello fondamentale nella sua vita, anche se non le dimostrava quasi mai l'affetto che provava per lei, la amava come se fosse una parte del suo cuore. Ognuno le voleva bene in maniera differente, ma era importante per tutti e tre. Si sentivano vuoti senza di lei, fino a che una voce sottile non interruppe il momento.
"Niall..."
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