47 - Heartache
È passata una settimana da quando ho chiuso la porta in faccia a Luke: nessuno l'ha visto a lezione per due giorni, poi è tornato a scuola con un occhio nero. Non ho potuto certo chiedergli cosa gli è successo, ma la curiosità mi divora anche adesso.
Oggi sarei dovuta partire con i miei compagni dei corsi di chimica e biologia per un weekend al lago, ma mi sono svegliata al suono della sveglia con tutto il corpo dolorante e il termometro mi ha appena confermato che ho la febbre.
Devo aver preso un colpo d'aria ieri sera, quando ho aperto la finestra di camera mia per arieggiare l'ambiente e, dopo la doccia, mi sono persa a rileggere i messaggi scherzosi con Luke e a chiacchierare con Harry prima di trovare la forza di alzarmi dal letto e chiuderla.
Maledetta pigrizia.
Hay-Hay dove sei? Il pullman sta per partire, mi scrive Michael.
Ho la febbre, non vengo
La risposta giunge istantanea.
Ma no! Sarebbe stata una gita perfetta con te! C'è Rosa con te?
Magari.
Mio padre le ha dato dei giorni liberi perché sarei dovuta essere con voi
SEI DA SOLA?
Ridacchio.
Guarda che sopravvivo, non è mai morto nessuno per un po' di febbre
Gli auguro buon viaggio e lui mi manda a quel paese in risposta, dopodiché infilo il telefono sotto il cuscino e torno a dormire.
So che dovrei alzarmi, mangiare qualcosa e prendere un antipiretico, ma è ancora troppo presto e il letto è troppo invitante.
La luce solare inonda calorosamente la mia stanza con una patina dorata quando riapro gli occhi, ore dopo.
Controllo i messaggi sul telefono.
Hailee apri la porta
So che ti piace chiuderla ma adesso apri
Anzi ti piace proprio sbatterla
O fartici sbattere contro, dipende dai punti di vista
Dai che palle che sei
Ma stai dormendo?
Cazzo proprio con una complicata dovevo avere a che fare
Hailee, apri questa porta.
La sfondo
E poi ti sfondo
Vaffanculo
Vabbe quando ti decidi sono qua fuori
Mi trovi subito, sono il coglione che conta i sassolini
No ma dormi pure tranquilla, tanto mica sto aspettando
Non riesco a fare a meno di ridere.
Visualizzo anche un meme inviatomi da Harry e le foto che Michael mi ha mandato del viaggio e dell'arrivo al lago.
Dopo aver concluso che Luke può benissimo aspettare che io mi renda presentabile, mi trascino in bagno con una fatica immane ed eseguo le solite operazioni di routine.
Vestirmi è un altro paio di maniche: rischio di esaurire tutte le forze che ho tirando su i leggings tattici, poi metto un maglione largo e comodo color cipria e mi riposo un paio di minuti prima di intraprendere un'altra faticaccia: scendere le scale.
Quando apro la porta, Luke sta ancora contando i sassolini. Scoppio inevitabilmente a ridere, sentendo gli addominali dolere.
- Alla buon'ora! Ci hai messo esattamente ottomilanovecentoventisette sassolini di merda a svegliarti. - esclama Luke, a metà fra l'innervosito e l'esasperato.
- Mi fa male tutto.
Lui aggrotta le sopracciglia chiare.
- E quindi?
- E quindi non rompere.
Torno in casa e lui mi segue, poi pone una mano sulla mia spalla per fermarmi e mi prende in braccio a mo' di principessa.
La versione più infantile di me ha gli occhi a cuoricino, quella più matura scalpita per farsi rimettere a terra e camminare da sola. Con quali forze, poi, non mi è dato sapere.
Mi abbandono contro il suo petto.
- Dove ti porto? - sussurra Luke, con una dolcezza che mi suona nuova.
Dove vuoi.
- Non so...
- A letto? - ipotizza, per una volta privo di malizia.
Sto quasi per accettare, quando il mio stomaco brontola.
- Niente letto. Meglio la cucina, sì? - cambia rotta, continuando a trattarmi con dolcezza.
Mi adagia su una delle sedie in cucina e mi porta tutto quello di cui ho bisogno per fare colazione. Rischio di svenire per lo shock quando lo vedo mangiare qualche biscotto.
- Hai iniziato a nutrirti come tutto il resto del mondo? - domando.
- L'ho sempre fatto: certe cose accadono anche se non le vedi. - risponde lui, enigmatico.
Mangio almeno una decina di biscotti al cioccolato prima di definirmi sazia.
- Ti va di andare in bagno e prendermi una pastiglia? - chiedo a Luke.
Gli dico il nome del medicinale e, prima di assumerlo, controllo che sia effettivamente come lo ricordo.
Luke sembra offeso dal mio esame.
- Non ti fidi? Guarda che sono qui per prendermi cura di te, non per mandarti in coma. - afferma.
Lo guardo negli occhi.
- Permettimi di dubitare. - faccio spallucce.
- Ho giurato a Michael che ti avrebbe ritrovata viva al ritorno da quella gita inutile. Se non credi a me, chiedi a lui.
Al suo nominare il mio migliore amico, nella mia testa nasce una domanda.
- È stato lui a chiederti di venire qui, non è vero?
Luke esita e io, un po' ferita, mi alzo per andare via. Non so precisamente dove voglio rifugiarmi, ma ho bisogno di aria.
- Ascolta: sei qui da sola e io voglio solo aiutarti. Conta di chi è stata l'idea?
- Sì, conta! - sbotto.
- Bene, perché è stata mia. Solo che non avevo il coraggio di metterla in pratica, visto come mi hai trattato l'altra volta. - spiega lui.
Mi fermo.
- Puoi biasimarmi? Chiediti come mi hai trattato tu prima di quella volta.
Luke si avvicina piano.
- Perché è così difficile con te? Voglio dimostrarti che ho capito di aver sbagliato e che me ne pento, ma che non cancellerei i mesi passati con te perché ho conosciuto una Hailee diversa da quella che vedono gli altri tutti i giorni e mi piace. Mi piace scoprire cose nuove su di te, sapere che non le dici a tutti e, lo ammetto, faticare un po' per arrivarci. - argomenta.
Il tono basso e delicato che adotta è un'arma a suo favore, ma io ascolto le sue parole una ad una. E non so se credergli.
- Voglio impegnarmi davvero, Hailee. Dammi un'opportunità. Una vera. Nessun gioco, nessuna presa in giro.
Improvvisamente, mi scorrono davanti i giorni interminabili passati a maledire Luke e i suoi trucchetti; le ore a fissare la finestra perché di studiare non se ne parlava e la pioggia che scendeva cauta ma perenne; i piani malvagi che mi hanno portato via la voglia di uscire dal letto e vivere altre ventiquattro ore in un mondo dove Luke Hemmings ha mentito tutto il tempo.
Dalle mie labbra esce un sussurro e le mie ciglia salutano una lacrima che cade solitaria.
- No, Luke. Mi hai fatto troppo male.
__________
Personalmente, non so se sarei capace di essere così aperta, ma Hailee ha esposto la vera ragione del suo rifiuto e Luke deve capire che bisogna rimboccarsi le maniche per bene. E lavorare sodo.
Ce la farà il nostro eroe?
Love you 🎀
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