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46 - Reject

Hailee, dobbiamo vederci

Fisso incredula lo schermo del mio cellulare.

Il primo impulso è quello di ignorare il messaggio, il secondo è quello di bloccarlo, l'ultimo è quello di sferrargli una rispostaccia pienamente nel mio stile.

Prendo tempo finendo di compilare dei moduli online che mi servono per l'iscrizione al college.

Manca poco alla fine della scuola e devo inviare le domande di ammissione ben prima dell'estate, se voglio essere presa in considerazione.

I miei progetti, infatti, vedono una versione brillante di Hailee Stafford in giro per New York, con i libri di psicologia in borsa un caffè in mano, respirando lo stile di vita della Grande Mela.

Quaranta minuti dopo, decido che un monosillabo secco può essere l'ideale per placcare la conversazione con Luke.

No

Perché no?, risponde immediatamente.

Alzo gli occhi al cielo.

Non ho alcun motivo per cui regalarti il mio tempo

Luke non molla.

Ma io ti regalo il mio: siamo pari

Regalami la tua assenza, e più che sufficiente

Ammetto di essere molto dura, ma è quel che si merita.

Inviata tale risposta, metto via il telefono per non provare più l'impulso di rispondergli e vado in cucina ad aiutare Nali con la cena.

Mio padre sta guardando una partita alla televisione in salotto, più rilassato che mai.

Per fortuna, Nali ha pensato di fermarsi qui per una decina di giorni e porre fine alla nostalgia che mio padre aveva di lei. Credo che stia aspettando solo che io vada al college per chiederle ufficialmente di convivere.

Improvvisamente, si ode il campanello.

- Hailee, vai tu! - mi incarica mio padre.

Naturalmente.

I miei peggiori presentimenti si avverano quando apro la porta di casa: Luke è qui.

Alto come lo ricordavo e forse anche più, biondo sempre uguale, abiti scuri come suo solito. Il viso, al contrario, reca un'espressione diversa: speranzosa, determinata ma anche titubante.

- Ciao.

- Ciao. - rispondo, più per buona educazione che per altro.

Luke avanza di un passo.

- Posso entrare? 

- No. C'è mio padre in casa. - lo blocco.

- E quindi?

- E quindi non mi va di dargli spiegazioni. Perché sei qui? - arrivo al punto.

Esita.

- Io... Ti chiedo scusa. - dice poi.

Scoppio a ridere.

Non può pensare di venire qui, chiedermi scusa dopo mesi e pretendere che facciamo pace.

- Una volta si diceva "scuse accettate"... - commenta.

Torno immediatamente seria.

- Per l'amor del cielo, stai zitto. Sei ridicolo. Vieni qui dopo mesi e mi chiedi scusa... Scusa per cosa, poi? Credi che con una parolina si sistemi tutto? - ribatto.

- Scusa per come ti ho trattata, per il casino che ne è venuto fuori...

- Come mi hai trattata? Dimmelo. - lo interrompo.

Inspira.

- Male. Come se fossi una di quelle che mi sono fatto e poi ho abbandonato. Come se non mi importasse. - confessa.

- Quindi non sono una di loro? Non mi hai abbandonata?

La sconfitta campeggia sul volto di Luke.

- Mi hai abbandonata, Luke, e ti serviranno più che semplici parole per dimostrarmi che ti importa. Ora come ora, non ti credo. - affermo.

- Cosa devo fare? Giuro che stavolta mi impegno. - replica lui, inaspettatamente.

Scuoto la testa.

- Ti prego. Farò tutto ciò che posso per rimediare e renderti felice. Mi dispiace averti fatta soffrire. - insiste.

- Non ti dirò come conquistarmi, Luke.

- L'ho già fatto una volta, devo solo capire come tornare indietro.

- Non puoi tornare indietro. E no, non l'hai fatto una volta: era un gioco e lo sappiamo entrambi. - replico.

Il biondo aggrotta la fronte.

- Che cosa stai dicendo?

- Sto dicendo che non fai per me. Siamo incompatibili, te l'ho detto e te lo ripeto. Sai cosa vuol dire? Vuol dire che io e te non stiamo bene in una relazione seria, normali. Non funzioniamo.

- E chi lo dice come dev'essere una relazione? Cosa te ne frega?

Sbuffo.

- Vuoi dirmi che saresti pronto per una relazione? Ma chi vuoi prendere in giro?

Il suo silenzio è eloquente.

- Vai a casa, Luke, è già tanto se ti impegni per ricordare la strada.

Detto ciò, chiudo la porta alle mie spalle e torno in cucina.

Nali sta affettando i cetrioli per l'insalata.

- Era il tuo ragazzo? Avete litigato? - domanda gentilmente.

- Ragazzo? - interviene mio padre, entrando in cucina.

Arrossisco di colpo e cerco una verdura qualsiasi da tagliare.

- C'era un ragazzo che parlava con...

- Non c'era nessun ragazzo. Di che state parlando? - faccio la finta tonta.

Mio padre ci guarda.

- Non lo so... Non avete detto che c'era un ragazzo?

- Io non ho detto niente. - affermo.

Nali evita abilmente di guardarmi, altrimenti mio padre mi scoprirebbe.

- Allora devo essermi confusa. 

- Va bene, va bene. Quando è pronta la cena? - le si rivolge mio padre, cambiando discorso.

Grazie a Dio.

Nali mi lancia un'occhiata che grida "dopo voglio sapere tutto", poi sorride amabilmente a mio padre e parla di insalate e diete per tutta la cena.

Sia lodata l'alleanza femminile!

__________

Adoro questi piccoli insabbiamenti casuali.

Luke ha chiesto scusa, ma a Hailee non basta. Non più. Si impegnerà più a fondo il nostro bad boy?

Love you 🎀

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