38 - Dawn
I miei piedi iniziano a dolere e mi rendo conto soltanto ora di quanto sono stata stupida a trattare male Luke prima di cambiarmi le scarpe. Avrei dovuto aspettare un pochino.
La frittata ormai è fatta, però, quindi mi abbasso per togliere le scarpe e le tengo in mano mentre ballo a piedi nudi.
Un ragazzo prova ad avvicinarsi a me, ma non ho alcuna intenzione di dargli corda, perciò mi avvicino al gruppetto formato da Michael, Harry, Eric e Jacob.
- Hay-Hay, dimmi che hai un paio di scarpe di ricambio. - mi si rivolge Michael.
- Certamente. - rispondo subito.
Visto che non accenno ad aggiungere altro, il mio migliore amico continua a domandare.
- E non vai a metterle?
- No. - dissento.
- E perché no?
Alzo gli occhi al cielo.
- Non mi va.
In realtà, non è saggio ballare con tante persone attorno a piedi nudi perché si rischia di farseli pestare, ma devo coprire in qualche modo la cazzata che ho fatto mostrandomi stronza con Luke.
- Adesso andiamo a cercare Luke così cambi scarpe. Ti fai male scalza. - afferma Michael, afferrandomi per il polso.
Non protesto perché, forse, con il suo aiuto potrei farcela e trovare sollievo.
Luke è alle prese con il telefono, appoggiato all'estremità del bancone degli alcolici.
- Hailee deve cambiarsi le scarpe. - annuncia Michael.
Il biondo alza gli occhi su di noi.
- E questo dovrebbe interessarmi perché... ?
- Perché le scarpe di ricambio sono nella tua macchina. - completa il mio amico con ovvietà.
Luke si fa beffe di me con lo sguardo.
- Avevi solo da non mettere i trampoli, se non sai reggerli. - risponde, velenoso.
Opto per il silenzio, perché non sono nelle condizioni di rinfacciargli scelte sbagliate che lui ha preso in prima persona, salvo poi pentirsene.
Per mia fortuna, ci pensa Michael a farlo.
- Andiamo, vuoi parlare tu di conseguenze? Sei il primo che agisce d'impulso e poi si lamenta. - gli fa presente.
- Io non mi lamento. - obietta Luke.
Michael rotea gli occhi.
- Ah, no, tu sei un duro e soffri in silenzio. Dai, accompagnaci o tira fuori le chiavi. - taglia corto.
Luke si farebbe amputare un braccio prima di consegnare volontariamente le chiavi della sua macchina a qualcuno, perciò si incammina per primo verso il parcheggio.
Indossare un paio di comodissime sneakers proprie della quotidianità è qualcosa che va ben oltre il semplice sollievo, in questo momento: si avvicina più al concetto di beatitudine.
- Okay, fatto. - annuncio.
- Di solito si dice "grazie". - sentenzia Luke.
Sollevo le sopracciglia.
- E tu che ne sai? Non ringrazi mai nessuno.
- Hay-Hay, non tirare la corda. - mi riprende Michael.
Sbuffo.
- D'accordo, ti ringrazio, Luke. - sorrido amabilmente, falsa.
Il biondo trova il modo di trattenermi a distanza ravvicinata mentre Michael si avvia già verso la festa.
- Avrai modo di ringraziarmi a dovere. E di farti perdonare. - dice, allusivo.
- Non ho niente per cui farmi perdonare. - ribatto.
Seguo Michael e la musica e, lentamente, riformiamo il gruppo iniziale con l'aggiunta di Harry e dei suoi amici.
Quando inizia il conto alla rovescia poco prima di mezzanotte, mi ritrovo Luke alla destra e Harry alla sinistra e prendo entrambi per mano.
Non mi curo delle loro espressioni interrogative.
- Tre... due... uno... FELICE ANNO NUOVO! - urla il vocalist del locale.
Schiamazzi, urla, auguri, abbracci, sorrisi e tanta gioia: ecco cosa vuol dire l'arrivo dell'anno nuovo. Il primo che abbraccio è Luke, poi Michael che anticipa Harry e, a seguire, tutti i miei amici e anche qualche sconosciuto.
Brindiamo tutti insieme e beviamo, com'è giusto che sia.
La musica riparte più carica di prima al termine di questo grande momento di scambio di auguri, così continuiamo a ballare, bere e ridere per consacrare l'anno nuovo. Quello appena trascorso mi ha regalato la consapevolezza di non essere un semplice stereotipo, di avere tante sfaccettature e di voler dare voce a tutte; mi ha portato Luke, che mi ha fatta dannare e gioire allo stesso tempo; mi ha donato Harry, che è stato tanto prezioso per me; mi ha circondata di amici e ha addolcito un pochino mio padre grazie ad una speciale Wonderwoman thailandese.
Da quello nuovo mi aspetto il tanto agognato diploma, un quadro chiaro della verità su Mary Anne e, chissà, magari una versione più matura di Luke.
Io e i miei amici andiamo a sederci sul bagnasciuga ad aspettare l'alba.
- Spero che il nuovo anno mi porti...
- Una ragazza? Cazzo, Mike, non hai una relazione da una vita. - scherza Ashton.
Ridacchio.
- Coraggio. - rivela il mio amico, guardandomi - Quello serve sempre in abbondanza.
Abbasso gli occhi.
- Io spero che mi porti via i dubbi. - confesso.
- Dubbi? Riguardo cosa?
Deglutisco.
- Non so come continuare gli studi dopo il diploma. - invento, quando i miei dubbi vertono chiaramente su ben altre questioni.
- Io spero che mi porti il diploma. È già tanto così. - commenta Luke, al mio fianco.
Harry volge i suoi occhi verdi verso di me, poi guarda l'oceano.
- Io spero che mi porti via l'indecisione.
- Ma tu non sei un tipo indeciso, Harry. - osserva Jacob.
Dentro di me, concordo.
- Su ciò che conta, sì. - ribatte il diretto interessato.
Pare che sia il turno di Ashton, che si passa una mano fra i ricci dorati.
- Io spero che mi porti la vagina di Janice. Non l'ho ancora vista, ragazzi. - sospira.
- Che idiota. - commenta la mia amica, alla sua destra.
Tutti ridacchiano e vola qualche insulto.
- Io... - Janice attende il silenzio - io spero che mi porti tanto buon senso. Quest'anno ne ho avuto troppo poco.
Annuisco, confermando che, almeno per quanto riguarda me, è stato così. Nemmeno io mi sono comportata in maniera esemplare, ma non posso negare che sarei stata più indulgente se non avesse tirato tanto la corda.
Eric chiede all'anno nuovo la fortuna di entrare in una squadra di basket famosa, Jacob chiede il perdono della sua ex. Mi trattengo dal suggerirgli di puntare a qualcosa che possa realizzarsi più facilmente: non sono la persona più indicata per dare consigli in fatto di relazioni.
Infine ci guardiamo attorno, tutti leggeri perché il passato non conta, almeno per un istante, e se il presente è il momento che stiamo vivendo, pesa poco. Il futuro è ancora da delineare. Il mio sguardo incontra casualmente quello di Luke, azzurro attraversato dall'oro. Forse anche in lui sta nascendo l'alba di un nuovo giorno e spero con tutta me stessa che sia un buon giorno.
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La resa dei conti con il passare del tempo: un momento difficile, senz'altro. Per quanto mi riguarda, il 2018 sta volgendo al termine e ho rispettato gran parte dei buoni propositi che mi ero prefissata a gennaio. Che soddisfazione ✨
Love you 🎀
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